Capitolo 21

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    Chi punge un occhio lo fa lacrimare, chi punge un cuore ne scopre il sentimento 

 [Cit.]



"Calmati. Era un sogno"

Se chiudo gli occhi vedo ancora i suoi nell'oscurità, fissi su di me.

Serpentini.

Rossi.

Voldemort.

Di nuovo.

Ma Voldemort è stato sconfitto, quindi perché?!

E' mattina per fortuna, quindi non sono costretta a rimanere in questo letto un minuto di più.

Mi alzo, incamminandomi verso il bagno, ma ad un certo punto mi fermo, realizzando che oggi è domenica.

Non devo lavorare.

"Sedici giorni" mi ricorda la mia coscienza.

Domenica: Malfoy crede che oggi parlerò con Blaise.

Devo farcela. Non devo avere sensi di colpa, perché lui del resto mi sta usando solo per arrivare ai suoi scopi, giusto?

Il mio pensiero torna a quel serpente.

Perché continua a tormentarmi se ho capito che si tratta del Patronus di Blaise?

Perché continuo a sentire la voce di Malfoy ogni volta?

Perché, perché, perché...

Sempre la stessa domanda.

Devo aspettare.

La festa è ormai vicina.

"Sedici giorni"

***

https://youtu.be/Z3GkvcDoz7Y

Freddo... dove sono?

Apro gli occhi e stavolta, dopo quella che mi sembra un'eternità, capisco di essermi risvegliata nel giardino. Un soffice strato di neve mi avvolge ed è per questo che sento freddo, nonostante sia vestita adeguatamente.

Mi metto seduta e la prima cosa che vedo è la lapide alla mia destra.

La osservo qualche secondo, rendendomi conto di come pian piano, vederla, non mi fa più un brutto effetto come all'inizio, anzi, sembra quasi che io ci stia facendo l'abitudine.

Sposto gli occhi: è ancora notte stranamente e il cielo, trapuntato di stelle, se ne sta pigro sopra di me a ricambiare il mio sguardo ammaliato.

Gli astri mi faranno sempre lo stesso effetto, non posso farci nulla.

Mi alzo in piedi, scrollandomi la neve di dosso: il momento è arrivato.

Mi giro un'ultima volta verso la tomba, come se cercassi coraggio, ma immediatamente mi accorgo di qualcosa di strano proprio lì davanti: c'è un buco nella neve.

Mi avvicino e allungo una mano incuriosita.

Un petalo è la prima cosa che vedo.

Che sia...?

Com'è possibile?

La mia mente mi gioca degli strani scherzi.

Inizio a scavare tutto intorno.

Si... Non mi sbagliavo: è il mio ramoscello di mandorlo ed è in fiore.

C'è una differenza però: non è semplicemente poggiato, come nella realtà, ma è piantato nel terreno.

Cerco di estrarlo, inutilmente.

Stupita, allontano la mano: che significa?

Ha fatto le radici?

Mi guardo intorno: chissà se Malfoy l'ha notato.

"Che te ne importa?"

Giusto... Non deve importarmi.

Mi incammino verso l'entrata del mausoleo; sarà meglio sbrigarsi: prima gli racconterò questa bugia, prima mi libererò del senso di colpa che ho addosso e che nonostante i continui tentativi, non vuole abbandonarmi.

A volte vorrei non avere un senso di giustizia così forte.

Saliti i pochi gradini dell'ingresso, noto che il portone è socchiuso.

Strano.

Estraggo la bacchetta, e pian piano mi avvicino senza far rumore.

E se Malfoy stavolta non comparisse e incontrassi di nuovo quel serpente?

Ingoio a vuoto, mentre il battito accelera; giunta a pochi centimetri dall'uscio, noto che la stanza è illuminata: il camino è acceso.

Apro un po' più la porta, sbirciando all'interno: sembra tutto normale.

Mi intrufolo lentamente, tenendo la bacchetta pronta e una volta entrata con metà del corpo, giro la testa velocemente guardando verso il fuoco: c'è Malfoy per fortuna.

Quello che vedo però mi blocca: è piegato in avanti, con il braccio destro poggiato sul davanzale del camino e la testa abbassata.

L'altro braccio gli scende sul fianco, con la mano stretta a pugno attorno alla bacchetta.

Ha gli occhi chiusi e il viso contratto in una smorfia; l'unico suono che percepisco è quello che mi da la conferma di ciò a cui ho pensato immediatamente: sta piangendo.

Sgrano gli occhi, trattenendo il respiro: non posso crederci.

Non... non avrei mai (mai!) pensato che lui... lui fosse in grado di piangere.

Sento la mia mente ingarbugliarsi sempre di più, lasciandomi ferma lì sul posto, senza sapere esattamente cosa fare, incapace di riprendere a respirare normalmente, per paura che lui si accorga di me e con una gran confusione addosso.

"Sciocca!" mi dice la mia coscienza in un attimo di lucidità "Tutti piangiamo!"

Già... Si è vero... Tutti piangiamo... Tutti, ma non lui. Lui... non prova emozioni, non prova sentimenti, non prova niente!

Prima che intervenga di nuovo la mia coscienza, questa volta mi do della stupida da sola per il pensiero assolutamente errato che ho appena fatto.

Lui prova emozioni e io ne sono consapevole ben più degli altri.

Mi ha odiata per molto tempo e, con molta probabilità, mi odia tuttora.

E l'odio non è forse l'alter ego dell'amore?

L'odio non è forse, seppur negativo, un sentimento?

Harry mi ha sempre detto che Malfoy è diventato un Mangiamorte per proteggere i suoi genitori, quindi se ciò è vero, non significa forse che, almeno per loro, provasse dell'affetto?

Dunque, tutto ciò, non significa forse che lui prova dei sentimenti esattamente come me?

"Si"

Immediatamente mi tornano in mente le sue parole: "Non sono quello che credi"

Ciò che ha detto è stato molto chiaro: lui non ha dovuto sopportare nulla perché era schierato dalla parte di Voldemort, no?

Eppure... eppure ricordo la sua espressione in quel frangente, prima che il suo solito ghigno tornasse a mascherarlo: avevo visto sincerità e umanità per un secondo.

E se proprio in quel secondo non stesse fingendo e avessi visto la realtà dei fatti?

E se quello che sto vedendo adesso fosse dovuto alla mia domanda di ieri?

Il senso di colpa mi precipita sullo stomaco come un macigno.

No...

Non sono stata io a provocare questa cosa.

Mi riscuoto improvvisamente, sentendomi sempre più fuori posto. Sento che spiarlo come sto facendo non è corretto. E' convinto di essere solo, ecco perchè si è lasciato anda...

Un momento.

Solo?

-CHE DIAVOLO STAI FACENDO LI?!-

Sento il cuore esplodere: mi ha scoperta.

Alzo gli occhi da terra e lo guardo spaventata: le lacrime sono sparite e i suoi occhi sembrano essersi mischiati alle fiamme che ardono nel camino. E' furioso.

Si avvicina velocemente e la mia testa, registrando quasi al rallentatore ciò che sta per fare, mi fa reagire immediatamente: scappo.

Scendo velocemente gli scalini, ma non so dove andare.

Oddio che faccio?

Sento il portone spalancarsi.

"Corri!" mi impongo. Senza riflettere più di tanto le mie gambe mi conducono a destra, aggirando l'angolo del mausoleo. E' tutto terribilmente uguale: neve, alberi e cespugli.

Sono in trappola!

Sento il respiro accorciarsi, la fatica aumentare e gli occhi riempirsi di lacrime.

"Non è il momento di piangere!"

Mi sento bloccare con violenza per un braccio e istintivamente chiudo gli occhi: è finita.

Forse tornerò indietro e non sarò costretta ad affrontarlo.

"Codarda"

-Che diavolo stavi facendo?!- mi chiede con lo stesso tono adirato di poco fa.

Non rispondo, mentre sento salire l'ansia, ma soprattutto la paura.

-RISPONDI!-

Riapro gli occhi, girandomi verso di lui ed ecco qui uno dei tanti sentimenti che credevo non provasse: rabbia.

Nei suoi occhi solo fiamme. Nonostante il buio, le sue iridi sono colore del ghiaccio e brillano in maniera inquietante.

Fa davvero paura.

Sento la sua presa su di me farsi più forte, ma dopo qualche secondo realizzo che in realtà non mi sta stringendo di più: si è solo irrigidito.

Mi lascia andare di scatto e fa un passo indietro.

Mi acciglio: che sta facendo?

La mia mano sale immediatamente, quasi in un gesto automatico, alle guance e la sento immediatamente inumidirsi.

Oddio.

Sto piangendo.

Sto piangendo proprio per la paura.

Che si sia bloccato vedendo le mie lacrime?

Oddio, no.

Mi asciugo velocemente le guance e raccogliendo il coraggio che mi rimane, rialzo gli occhi e torno a guardarlo: -Non stavo facendo niente. Non ho visto niente- rispondo con un sussurro, praticamente confermando ogni suo sospetto, ma non mi importa.

Faccio un passo indietro anch'io e sento finalmente le gambe rispondere ai comandi.

Mi rimetto a correre e mi porto alle spalle del mausoleo, poggiandomi al muro e scivolando lentamente a terra, sotto shock.

Cerco di recuperare la calma e riordinare le idee: che cosa farà adesso? Vorrà vendicarsi? Mi minaccerà?

Il cuore inizia a battere di nuovo più forte: se continuo così mi verrà un attacco di panico.

Calma.

Ripenso a poco fa, prima che mi scoprisse: era convinto di essere solo.

Mi rendo conto immediatamente del vero significato del mio pensiero: e se stesse piangendo proprio perché è rimasto solo? Proprio perché nota che il tempo passa e lui non torna indietro? Se stesse finalmente capendo di essere morto davvero?

Un brivido.

Come ci si può sentire?

Non riesco neanche a immaginarlo.

Il massimo che io ho provato è il senso di vuoto e di perdita lasciato da coloro che sono morti durante la guerra, l'ansia e la paura di morire durante tutte quelle ore infinite, di quelle giornate infinite e maledette, che appartenevano solo alla guerra.

Ma come mi sentirei se acquisissi sempre più la consapevolezza di essere davvero morta e che qualsiasi cosa cercassi di fare, sarebbe comunque inutile?

Un brivido freddo mi scende lungo la spina dorsale.

Non voglio neanche pensarci.

Mi porto le ginocchia al petto e rimango ferma lì, con gli occhi chiusi e la testa china.

"Tu non sei morta. Tu sei viva. E c'è qualcosa che puoi ancora fare" sento sussurrare la mia mente.

Mi blocco.

E' vero.

C'è solo una cosa che posso fare: incastrare Blaise. Solo così questa storia finirà e lui...

Il cuore salta un battito.

"Sarà morto davvero"

No.

Non è il momento di pensare a questo.

Mi rimetto in piedi, sentendo una nuova energia che pian piano si fa spazio in me.

Mi ritorna in mente il mandorlo: è la speranza quella che sento?

Stringo i pugni un attimo: posso farcela.

Butto fuori l'aria tornando indietro: appena svoltato l'angolo, col cuore che mi martella nel petto, avverto una fitta di delusione. Non c'è.

Che mi aspettavo? Forse che mi aspettasse qui per scusarsi?

"Non sei solo stupida quindi! Sei anche illusa! Ottimo!"

Continuo a camminare e torno nel giardino antistante l'entrata.

I miei occhi lo individuano subito, nonostante l'oscurità: una macchia nera, accucciata davanti alla tomba.

Che abbia notato il rametto?

Sentendo lo scalpiccio dei miei passi, si gira immediatamente e si rimette in piedi raggiungendomi.

Noto immediatamente che qualcosa è cambiato: i suoi occhi sono tornati normali.

Respiro a fondo: lo vedo aprire la bocca per parlare, ma lo blocco.

-Fermati- dico alzando una mano e mantenendo lo sguardo fisso nel suo. Per una volta mi da retta e rimane fermo, aspettando che continui.

-Non importa ciò che io abbia o non abbia visto-

Lui si irrigidisce immediatamente, accigliandosi.

-So quello che devo fare. E giuro che lo farò. Il resto non conta- continuo, per cercare di rassicurarlo.

Rassicurarlo?

Ma che mi salta in mente?

Lui rimane nella stessa identica posizione, osservandomi attentamente, come se stesse cercando di capire le mie intenzioni.

Distolgo lo sguardo e mi giro per rientrare.

Appena metto il piede sul primo scalino, tutto si fa buio e mi sento risucchiare indietro.

Che mi stia...


Risvegliando.

La sveglia segna le sei del mattino, restituendomi il mio riflesso.

Che sta succedendo?

Sono tornata alla realtà?

Mi giro leggermente ed ecco Ron accanto a me, ancora profondamente addormentato.

Mi do un pizzicotto sul braccio, ma non succede niente: si, sono tornata.

Ma com'è possibile?

Sono sicura che non sia comparso nessun serpente, né tantomeno ho avuto altre visioni.

Sono semplicemente svanita nel nulla, ritornando qui.

"Sarà stato un caso"

***

Quindici.

Quattordici.

Tredici.

Dodici.

Undici.

Dieci.

Nove.

Otto.

Sette.

Sei.

Cinque.

Cinque giorni.

"Mancano solo cinque giorni"

Questo è quello che penso appena riaperti gli occhi.

Quella appena passata è stata l'ennesima notte (perché quel cielo stellato non è sparito neanche lì dentro), in cui mi sono seduta in un angolo del mausoleo, sul muretto esterno e sono rimasta in silenzio a pensare.

L'ennesima notte, dopo quella di dieci giorni fa, in cui io e Malfoy praticamente non ci siamo parlati.

Che sia ancora arrabbiato con me?

Qualcosa mi suggerisce di no.

Imbarazzato per ciò che ho visto?

Molto più probabile.

Sono dieci notti che io mi rintano in quell'angolo sicuro, limitandomi ad osservarlo, e ogni volta, lui esce da quella stanza e si rintana a sua volta davanti la tomba, dopo avermi guardata solo per un secondo.

Stessa scena sempre.

Poi torna il serpente e mi risveglio.

Sembra davvero un sogno ripetuto centinaia di volte.

Non mi ha neanche più chiesto di Blaise.

Che stia aspettando che glielo dica io?

Beh, può continuare ad aspettare, perché non mentirò ancora di mia iniziativa.

Inoltre, sembra davvero avvertire il mio arrivo, perché tra il momento in cui mi risveglio lì e quello in cui lui esce dalla stanza, passa solo qualche minuto.

Avevo avuto questa sensazione pochissimo tempo fa, ma non vi avevo prestato molta attenzione.

Adesso però ne sono più che sicura.

Mi metto a sedere sul letto e mi rendo conto dei rumori che mi circondano: il solito cinguettio che proviene da fuori, e di sotto, sento invece armeggiare con le stoviglie.

Sicuramente è Ron.

Da quando abbiamo avuto quel "chiarimento" non abbiamo più parlato molto.

Continuo a comportarmi allo stesso modo con lui, o almeno questo è ciò che credo che lui pensi, perché io sono sicura che qualcosa dentro di me sia cambiato nei suoi confronti: mi sento lontana anni luce dal suo cuore, ma lui sembra non accorgersene, o forse, come tutte le persone innamorate, fa finta di non vedere la freddezza che ormai, pian piano, si fa sempre più spazio dentro di me.

Il senso di colpa torna a farsi sentire: lui mi ama. Non è forse questa la cosa più importante?

Non è forse vero che io lo amo, praticamente da sempre e che dovrei perdonargli qualsiasi cosa?

Non è forse vero che io ho cose ben peggiori da farmi perdonare che una semplice frase detta in un momento di rabbia e che peraltro è del tutto, o almeno in parte, giustificata?

Ingoio, con gli occhi lucidi: devo cercare di ritornare ad essere la sua Hermione.

Il senso di colpa non mi da tregua.

Devo farmi perdonare, anche se rimarrà inconsapevole di ciò che gli sto nascondendo, per il resto della nostra vita.

Scendo le scale, lentamente e senza far rumore: arrivo in cucina e come sospettavo eccolo lì ad armeggiare ai fornelli.

Mi avvicino e lui mi nota immediatamente: si gira e mi sorride, ma il suo sorriso si congela appena nota il mio viso: -Herm, cos'hai?-

Non rispondo, ma mi avvicino a lui e lo bacio, chiudendo gli occhi: eccole lì, le sensazioni che solo lui sa scatenare in me, prendono di nuovo possesso del mio corpo.

Le sue braccia mi avvolgono immediatamente, mentre lo sento rispondere al bacio e le nostre labbra si cercano sempre più insistentemente, bisognose di quel contatto che è mancato troppo a lungo.

Quando l'aria nei polmoni si esaurisce, mi separo da lui solo per un secondo:

-E questo?- mi chiede affannato, anche lui e sorridendo.

Non lo guardo negli occhi, ma riprendo a baciarlo immediatamente.

Mi stringe ancora di più e pian piano scende a baciarmi il collo, provocandomi un brivido lungo la schiena che avverte subito, mentre le mie mani si fanno spazio sotto la sua maglia.

Senza rendermene conto ci ritroviamo sul divano.

Una lacrima solitaria e traditrice sfugge al mio controllo, ma lui per fortuna non la nota.

"Perdonami per ciò che sto facendo a noi"

"Perdonami per ciò che ti sto facendo"

"Perdonami per ciò che farò"

***

E' di nuovo notte.

Mi poggio alla solita colonnina e sospiro.

Poso la testa sulle ginocchia e rimango così: in attesa.

Come al solito non passa neanche un minuto e sento il portone aprirsi.

Questa volta però, non rialzo la testa: sarebbe inutile.

Inizio a contare i secondi, che ormai so già essere quattro, che dividono il leggero cigolio del portone dal rumore di neve calpestata.

Quattro.

Tre.

Due.

Uno.

Silenzio.

Come può essere?

Rialzo la testa stranita e per poco non sobbalzo, trovandolo seduto accanto a me. Non mi guarda, tenendo gli occhi fissi su un punto a caso.

-Gli hai parlato?- domanda senza alcuna particolare inflessione.

Metto a tacere ogni principio di senso di colpa:

-Si- rispondo sicura.

Si gira a guardarmi e noto immediatamente la speranza rianimarlo, ma quando riprende la parola la sua voce è sempre la stessa: -Cos'ha detto?!-

-Si è messo subito al lavoro per cercare il modo di farti tornare indietro-

-Bene- risponde.

Avverto una strana sensazione per un secondo, che non ha niente a che fare con sentimenti di colpevolezza questa volta: è come se qualcosa non andasse, ma immediatamente sparisce com'è iniziata.

Lo guardo leggermente dubbiosa: mi aspettavo forse più entusiasmo? Probabilmente.

Invece no, rimane fermo dov'è, senza dire o fare altro.

-Malfoy...-

Lui solleva leggermente la testa senza girarsi, ma non dice nulla: ho imparato a capire che è questo il suo modo di far capire che mi sta ascoltando.

-Per ciò che è successo...-

Si gira a guardarmi e mi fulmina con gli occhi.

-Ascoltami per una volta. Voglio solo dirti che mi dispiace-

La sua espressione non cambia, sintomo che ha frainteso ciò che intendo.

-Non per averti visto. Non avrei voluto- dico sinceramente. Sappiamo perfettamente entrambi la verità. Io l'ho visto piangere e non ha senso negarlo.

-Mi dispiace per averti fatto quella domanda-

Si irrigidisce immediatamente e si rialza in piedi, allontanandosi:

-MALFOY ASPETTA!- dico di getto.

-Te l'ho già detto... Non ho dovuto resistere a nulla- risponde sogghignando e girandosi leggermente verso di me.

Mi blocco, inizialmente incapace di dire qualsiasi cosa, poi però sento le parole affiorare automaticamente:

-Nihil est ut videtur. Niente è come sembra e ognuno di noi sa che questo è la base di tutto. La base della nostra intera esistenza. Possiamo essere cinici, freddi, insensibili, ma lo saremo sempre agli occhi degli altri, nessuno mai saprà ciò realmente pensiamo o proviamo. Nessuno mai conoscerà la tempesta che abbiamo dentro- rispondo come in trance.

Mi riscuoto e alzo lo sguardo fissandolo sulla sua figura, che si è congelata sul posto.

Ma che mi è saltato in mente?!

Mi rialzo, ma stavolta non scappo, mi limito solo a camminare verso la stanza:

-Manca poco- dico.

Dopodichè l'oscurità totale mi avvolge e torno indietro.




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Spazio Autrice:

BUONGIORNOOOO :) eccomi quiiii :D 

Che ne dite?? Piaciuto?? Finalmente i primi veri accenni di Dramione xD Vi aspettavate un Draco così? Spero che non sia stato banale. 

Mi rendo conto che forse vi sia sembrato un capitolo di passaggio, ma fidatevi, non è mia abitudine scrivere capitoli che siano semplicemente così; in ognuno sono inseriti dettagli che possono o meno essere colti ;) Per cui, sono curiosa e vi chiedo: le vostre teorie fino a questo momento quali sono? :D Sicuramente vi sarete fatti un'idea generale; me la direste? ;) Per me è importante lo sapete :D

Dunque... Avete preparato il vestito? Siete pronti al grande evento?? Ormai ci siamo :D Domenica prossima arriva la festa :D Non sapete quanto io sia in ansia ;) Mi direte che sono stupida lo so, ma l'ansia è dovuta alla paura che possa non piacervi >.< Magari avete delle grandi aspettative e alla fine farà schifo >.< Oddio, non voglio neanche pensarci! 

Vi ringrazio come al solito per i voti, i commenti e le visualizzazioni al capitolo precedente: stiamo crescendo sempre più e colgo l'occasione per dare il benvenuto ai nuovi lettori che sono arrivati sin qui :D Welcomeeee :D Spero che mi lascerete un commento :) E inoltre esorto anche i lettori silenziosi a fare lo stesso :) Non siate timidi, mi fa sempre piacere leggervi :D (Naturalmente va da sè che potete anche esporre i vostri dubbi o criticare qualsiasi cosa non vi piaccia. Lo ripeterò all'infinito, ma sapete bene che è la mia prima Dramione, quindi i vostri pareri per me sono fondamentali!) 

Vi chiedo umilmente venia per la scena Romione >.< Sappiate che ho sofferto molto nello scriverla >.<

Infine vi chiedo: la canzone inserita è durata abbastanza per quel paragrafo? Doveva durare fino al suo risveglio. Fatemi sapere.

Adesso vi lascio, prima che questo spazio Autrice diventi davvero più lungo del capitolo e vi do appuntamento a Domenica prossima ;) 

Mi raccomando 

Stay Tuned :*

Iron9208

"Nihil est ut videtur"

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