Capitolo 29

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

 Should've stayed
Were there signs I ignored
Can I help you not to hurt anymore
We saw brilliance when the world was asleep
There are things that we can have
But can't keep
If they say  

Chester Bennington - One more light


Riapro gli occhi.

Avverto immediatamente le palpebre umide e delle lacrime scendermi lungo le guance.

"Non tornare mai più. Vattene... Non voglio più vederti"

Non può averlo detto... Non parlava sul serio... E' solo arrabbiato perché gli ho tenuta nascosta la verità.

Eppure, più penso alle sue parole, più la voragine che ho nel petto si allarga.

E se non riuscissi più a tornare?

No... E' solo una sensazione sbagliata... E' solo perché sono ancora turbata da quello che è appena accaduto.

Capirà... e quando tornerò riusciremo a chiarire totalmente...

Ne sono sicura.

Mi rassereno un po' e mi concentro sull'ambiente circostante.

E' sera.

Sono in camera mia, distesa sul letto sopra le coperte, ancora vestita, ma senza scarpe. 

Accanto a me c'è Ron, anche lui disteso sulle coperte, con i vestiti che aveva oggi, ma sta dormendo.

Guardo il resto della stanza e immediatamente individuo Ginny e Harry seduti ognuno su una sedia, ma vicini e lei poggia la testa sulla sua spalla. Dormono anche loro.

"Sono rimasti qui in attesa che mi svegliassi"

Mi sento stringere il cuore: io mi preoccupo solo di Malfoy, senza pensare che ci sono loro accanto a me, che non sanno nulla di ciò che mi sta succedendo realmente... A cui sto mentendo da settimane... E ai quali sto solo dando delle preoccupazioni. Per me tutto ha un senso, per quanto senso possa avere tutta questa storia... ma per loro no... Ed è tutta colpa mia.

"Non puoi dirgli niente. Pensa a come reagirebbe Ron se sapesse"

Già... Devo solo sbrigarmi e fare in modo che tutto questo finisca.

Ma...

"Voglio davvero che finisca?"

-Ragazzi- dico a voce alta, per superare il volume di ciò che ho appena pensato.

Ginny sobbalza: -HERMIONE!- grida, facendo automaticamente svegliare sia Ron che Harry.

-Cos... Com... Dove?!- dice Ron accanto a me confuso, scattando a sedere.

-Herm... Cos... Cosa?! Hermione!- dice invece Harry, dapprima anche lui confuso e poi girandosi verso di me e sistemandosi gli occhiali.

Sorrido per le loro reazioni.

-Herm! Come stai?! Miseriaccia, ci hai fatti preoccupare!- dice Ron, appena recuperata la lucidità. Si avvicina un po' di più e mi accarezza una guancia.

-Sto bene... Credo di essere solo svenuta...- dico, fingendomi confusa.

-Si... Il medimago ha detto che sarà stato sicuramente lo stress per l'uscita dall'ospedale. Sai... Tutto quel tempo in piedi...- interviene Ginny.

-Medimago?- chiedo stupita.

-Si, lo abbiamo chiamato subito! Ci siamo spaventati Herm! Ma lui ci ha rassicurati dicendo di lasciarti riposare e che ti saresti ripresa!-

Il senso di colpa naturalmente si impossessa di me.

-Mi sento stanca effettivamente... Scusate... Non volevo- mento, perché in realtà mi sento completamente in forze.

-Non ti preoccupare. Nei prossimi giorni starai a riposo e così vedrai che ti riprenderai- continua Ron.

Evito di protestare: forse rimanere a casa mi farà bene; chi ha detto che non posso lavorare da qui?

-Harry- dico.

Lui mi guarda interrogativo.

-Ho bisogno di tutto il materiale che ho lasciato al Ministero. Devo ricominciare a lavorare-

-Herm! Devi riposare!- mi rimprovera Ginny.

-Il mio corpo ha bisogno di riposare, io ho bisogno di lavorare e posso anche farlo da casa!- rispondo immediatamente, mettendomi sulla difensiva.

-Ma...- prova a intervenire Ron.

-Niente ma... Lavorerò da qui. Harry domani portami quei fascicoli, ti prego. Questo caso sta durando anche troppo e voglio arrivare alla verità!-

"NON SO CHE FARMENE DELLA TUA VERITA'!"

Rabbrividisco senza darlo a vedere, mentre sostengo lo sguardo del mio migliore amico, caparbia.

-Hermione... Non credo che...-

-Ti prego!- dico ancora una volta.

Lo vedo alzare gli occhi al cielo: -Oh... E va bene!- cede.

-Harry!- dicono all'unisono Ron e Ginny.

-Se se la sente di lavorare, non posso impedirglielo- risponde lui tristemente, mentre sul mio viso si apre un sorriso: -Grazie-

-D'accordo! Lavorerai! Ma mai oltre le tre ore al giorno! Mi assicurerò personalmente di questo!- interviene Ginny.

Il sorriso sparisce: -Cosa?-

-Mi hai sentita! Hai bisogno di riposare! Tra meno di una settimana è Natale e voglio che tu per allora ti sia ripresa completamente. Quindi niente storie! O così, o niente!-

-Gin ha ragione!- interviene Ron.

Guardo tutti e tre scioccata, ma alla fine sono costretta ad arrendermi. Meglio tre ore al giorno che nulla.

-D'accordo...- rispondo senza entusiasmo.

"Tra meno di una settimana è Natale" penso.

Chi l'avrebbe mai detto che dopo la fine della guerra, ci sarebbero state altre volte in cui non sarei stata felice di festeggiarlo?

***

Perfetto.

Poggio la piuma nel calamaio.

Ho appena finito di aggiornare la pergamena. Stamattina Ron è uscito poco prima rispetto all'orario concordato per darsi il cambio con Ginny e questo mi ha dato la possibilità di sgattaiolare nel mio studio e recuperarla. Mi sono assicurata che ci fosse tutto il resto e sono tornata a letto, giusto in tempo prima che Ginny facesse irruzione in stanza.

Sono passati altri tre giorni.

Harry mi ha portato tutto ciò che gli ho chiesto il giorno dopo il nostro accordo.

Lancio un'occhiata alla sveglia. E' quasi mezzogiorno. Le tre ore stanno per scadere.

Ricontrollo un'ultima volta tutto ciò che ho scritto, per poi far evanescere la pergamena in un cassetto del mio studio. La cassaforte è protetta dalla magia, quindi appena la mia migliore amica andrà via, tornerò là dentro a rimetterla apposto.

Sento dei passi dietro la porta, poi bussano.

-Avanti- dico, iniziando a chiudere tutto il resto.

-Tempo scaduto- Ginny entra immediatamente.

Alzo le mani: -Ho finito- rispondo con il sorriso più sincero che riesco ad ottenere, anche se molto probabilmente mi esce una smorfia, perché lei mi si avvicina, togliendomi il piccolo tavolino da letto che ho davanti e poggiandolo a terra, e poi sedendosi accanto a me immediatamente:

-Scusami Herm... So quanto tieni al tuo lavoro, ma io tengo di più alla mia migliore amica- mi dice sinceramente dispiaciuta.

Le prendo la mano: -Lo so. E ti ringrazio. Se non avessi avuto voi, non so dove sarei a quest'ora-

"Probabimente avrei fatto la stessa fine di..."

Blocco la mente prima che degeneri un'altra volta.

-Senti... Dopo Natale ti andrebbe di prenderci una giornata solo per noi? E' da tanto che non lo facciamo, se non consideriamo la ricerca del vestito, ma quella era una necessità. Ora invece ci rilassiamo. Una giornata intera come fanno i Babbani. Senza magia...- Fa una faccia strana che mi fa sorridere –Cioè non proprio senza magari... Ma...-

-Va bene Gin! Ho capito- scoppio a ridere e l'abbraccio –Mi piacerebbe!-

Lei si illumina: -Davvero?-

Annuisco.

-Che bello! Mi sei mancata! Non vedo l'ora- mi sorride, mentre io invece torno a sentirmi in colpa.

-Te la senti di alzarti un po'? Credo che forse muoverti potrebbe aiutarti-

-Si, ti prego!- rispondo implorante.

Lei sorride, mi aiuta a scendere dal letto e dopo un'eternità raggiungiamo la cucina.

Mi siedo immediatamente, ma il mio corpo non sembra assolutamente affaticato. Ormai sono guarita completamente.

Il problema adesso è solo uno: il limbo.

Non ho ripreso la pozione soporifera, eppure la notte non sono più tornata lì.

Tutto ciò che ricordo al mio risveglio sono frammenti di immagini sfocate che ricollego immediatamente alla mia coscienza: semplici ricordi personali che con il legame non c'entrano nulla.

Non è esattamente un problema... so che a breve, quando mi rilasserò, riuscirò a tornare là, ma una piccola parte di me ha paura che...

"Non tornare mai più. Vattene... Non voglio più vederti"

... il legame si sia spezzato davvero.

Ingoio a vuoto mentre i dubbi tornano ad assalirmi.

E se fosse così? Se lui non volesse davvero più avere a che fare con me?

"Non è così. Non può essere così"

Ma allora perché non riesco a tornare? Devo parlargli. Lui deve sapere.

Se necessario dovrò dirgli il vero motivo del mio silenzio.

-Herm, tutto bene?-

Ginny interrompe il flusso dei miei pensieri.

-Uh? Ehm... Si! Si! Ero solo sovrappensiero, sto bene! Ho fame Gin!- rispondo sorridendo.

-Sto preparando qualcosa, non preoccuparti- ricambia il mio sorriso.

Faccio vagare lo sguardo per la stanza. E' tutto in ordine come al solito, quando noto un nuovo dettaglio sul tavolino del salotto: la Gazzetta.

Recupero la bacchetta: -Accio-

Ginny si gira a guardarmi di nuovo, incuriosita.

Afferro il giornale e inizio a sfogliarlo. In prima pagina nulla di preoccupante per fortuna.

Continuo con articoli di poco conto a cura dell'amatissima Rita Skeeter, ma sembra non esserci niente di realmente importante. Sto per chiuderlo, quando la mia attenzione viene attirata dalla foto non molto grande di un uomo sulla penultima pagina: sembra sulla quarantina, ha capelli e occhi neri e i suoi lineamenti sembrano americani. Oggettivamente un bell'uomo. Quando sposto lo sguardo sulla destra però, il cuore mi si stringe:


"E' ancora mistero sulla morte di Elijah Clarke"

"Il ministero continua le sue indagini. Per il momento nessuna novità"


Continuo a guardare la pagina, ma il titolo non è seguito da un articolo: è strano.

Elijah Clarke... Questo nome l'ho già sentito... ma non ricordo dove...

-Herm? C'è qualche novità?- Ginny mi guarda incuriosita.

-C'è un titolo su un certo Elijah Clarke...E' morto, ma non c'è l'articolo. C'è solo scritto che il Ministero sta continuando ad indagare- rispondo.

-Elijah Clarke?-

-Si. Lo conoscevi?- chiedo.

-No purtroppo no... Tu?-

-No, neanch'io... anche se... Mi sembra di averlo già sentito- inizio a dire.

-Mmm capisco... Mi dispiace per quel poveretto- dice rattristata, dando un'occhiata alla foto.

-Si... Anche a me- rispondo mesta.

-Dai, ora mangiamo. Hai bisogno di rimetterti in forze!- mi distrae.

Chiudo il giornale, con una strana sensazione addosso.

Inizio a mangiare, anche se quel nome continua a vagare nella mia mente, senza trovare una corrispondenza. Sono sicura di non averlo mai visto. Me ne ricorderei... E allora perché il nome è familiare?

-Sono tornato!-

-Oh Harry! Ho appena finito di cucinare le uova, ne vuoi un po'?- dice immediatamente Ginny appena il mio migliore amico varca la soglia del salotto e si dirige verso di noi.

Capita giusto a proposito.

-Si, ho fame!- risponde intanto lui con un sorriso.

-Harry! Hai mai sentito nominare Elijah Clarke?-

-Elijah Clarke?- mi chiede pensieroso –Si... Se non sbaglio è quel mago che è stato ucciso qualche giorno fa, no?- risponde dopo qualche secondo.

-Si! Cioè non so quando è stato ucciso! Ma sulla Gazzetta diceva che il Ministero sta continuando ad indagare. Non c'è un articolo. Non c'è niente- dico sovrappensiero.

Lui rimane in silenzio, continuando a guardarmi, ma senza un'espressione particolare in volto.

-Non so dirti niente purtroppo- dice dopo qualche secondo –Credo che il caso sia stato assegnato ad un'altra squadra- continua, infilzando un pezzo di uovo strapazzato.

-Capisco... Beh... Mi dispiace... Proprio a Natale...- dico, continuando a mangiare, mentre il disagio dentro di me aumenta.

***

Dopo pranzo Ginny mi ha riaccompagnata in camera, dove, dopo essermi ridistesa a letto, ho preso quasi subito sonno.

Sfortunatamente però non sono tornata ancora da lui.

"Calma, non vuol dire niente... E' solo lo stress"

Respiro a fondo.

Si, ce la farò.

Mi guardo intorno: fuori il sole sta tramontando e i raggi del sole entrano miti dalla finestre dipingendo tutto d'arancione. La sveglia segna le sei del pomeriggio: mi metto in ascolto. Nessun rumore.

Forse Ginny è già andata via e a momenti dovrebbe tornare Ron.

Perfetto: devo rimettere quella pergamena in cassaforte.

Poggio i piedi a terra, fermandomi qualche secondo, come stamattina, in modo da essere sicura di non avere dei mancamenti improvvisi. Quando mi rialzo, raggiungo la porta della camera e una volta aperta, resto un attimo in ascolto.

Niente.

Il silenzio è totale.

Mi avvio di soppiatto nel mio studio e una volta dentro, mi chiudo a chiave.

Apro velocemente il cassetto e recupero il foglio, dopodiché mi precipito alla libreria e apro lo scompartimento.

Un capogiro.

Stop.

Mi fermo, afferrandomi alla libreria e respirando a fondo. Chiudo gli occhi: frammenti di immagini veloci mi passano davanti. Quando li riapro, mi rendo conto di cosa si tratta. I sogni che ho fatto durante queste notti.

Sogni che con Malfoy non c'entrano niente, o almeno credo, perché ho visto Harry, il Ministero, il mio ufficio, Ginny, e poi pezzi di carta sfocati sparsi su un tavolo.

Mi acciglio: forse non è come pensavo.

Mi affretto a rimettere tutto in ordine e mi giro verso la scrivania per risedermi.

Chiudo gli occhi e naturalmente eccole di nuovo.

Harry.

L'ufficio.

Ginny.

E quei pezzi di carta.

Che significa?

Per quanto cerchi di concentrarmi e arrivare alla soluzione, sembra sempre che mi sfugga.

Stringo i pugni e sospiro frustrata.

Dovrò aspettare.

***

-Buonanotte-

-Buonanotte a te-

Io e Ron ci siamo appena messi a letto e dopo avermi dato un bacio, ha già gli occhi chiusi e il suo respiro si è fatto pesante.

Sorrido, accarezzandogli i capelli, per poi rivolgergli le spalle e chiudere gli occhi anch'io. Dopo oggi pomeriggio, per fortuna quelle visioni non sono più tornate e mi sono almeno in parte tranquillizzata, anche se so perfettamente che torneranno presto.

Scivolo anch'io nel sonno e mi rendo conto di rimanere cosciente.

Forse finalmente sto tornando nel limbo.


Riapro gli occhi speranzosa, ma capisco immediatamente di sbagliarmi. Sono... nell'ingresso di casa mia?

Inizio a camminare e mi dirigo in salotto.

E' vuoto.

Colgo un movimento ai margini del mio campo visivo e mi volto immediatamente a destra: rimango senza parole.

Quella...

Batto le palpebre velocemente: che stia avendo un'allucinazione?

Seduta alla penisola con una tazza di caffè in mano, ci sono proprio io.

Abbasso lo sguardo, guardando il mio corpo: indosso gli stessi vestiti di oggi. Ma... com'è possibile?

Rialzo gli occhi e vedo me stessa soffiare sulla tazza e poi bere un sorso.

Dopodichè alza gli occhi guardandomi e mi irrigidisco: mi vede?

-Mi vedi?- provo a dire, ma la mia voce sembra rimbombare come se in realtà mi trovassi in una stanza molto più piccola.

La vedo muovere le labbra, ma non avverto nessun suono:

-Non ti sento!- dico immediatamente –Parla più forte!-

"Lei" cioè... io... continuo a parlare, ma noto immediatamente che pian piano sta spostando gli occhi.

E allora capisco: non è un'allucinazione, è una visione.

Finora le ho avute su Malfoy, mentre adesso sembra che stia rivivendo qualcosa che mi riguarda.

Ma cosa?

Seguo il suo sguardo e mi giro. Per fortuna mi sono scansata appena in tempo, perché proprio dove c'ero io un secondo fa, vedo passare una chioma rossa: -Ginny-

Muove le labbra anche lei, ma mi ignora.

"Non possono vedermi"

Le osservo... E' davvero strano... Continuano a parlare per un po' mentre io cerco di capire a quale momento sono stata trasportata. Perché sto vedendo questo? Cosa devo intuire?

Mi guardo intorno, ma non mi sembra di vedere nulla di strano. Mi avvicino anche a loro, ma sul tavolo non c'è niente.

Avverto solo una leggera sensazione di fastidio allo stomaco, che non riesco a definire.

Ad un certo punto Ginny sventola una mano davanti agli occhi dell'altra me e lei si risveglia, come se con la mente fosse da tutt'altra parte.

Se è una visione che riguarda gli ultimi mesi, posso immaginare perfettamente a cosa stessi pensando.

Continuano a discutere per qualche secondo, fin quando entrambe girano la testa verso il salotto e l'altra me si alza, dirigendosi verso l'ingresso, con un'espressione nettamente sollevata sul volto.

La seguo immediatamente: apre la porta e incrocio immediatamente due occhi scuri che mi fanno rabbrividire: quelli di Blaise.

"Non mi vede! Non mi vede!"

Davanti a lui c'è Harry che dice qualcosa all'altra me e poi entrano, dirigendosi in cucina. Rimango dietro me stessa, che sembra essere tesa, mentre inizio ad avvertire nettamente la consapevolezza farsi spazio dentro di me. So cosa sta per succedere.

Mi avvicino anche io alla penisola, mentre Harry vi deposita un fascicolo sopra.

So già di che si tratta.

Vedo me stessa afferrarlo ed aprirlo.

E' l'autopsia di Malfoy.

Sono tornata a questo.

Ma perché?

Ci deve essere un motivo.

Giro intorno al tavolo e mi avvicino a guardare tutto.

Le foto ancora una volta mi fanno rabbrividire, poi vedo me stessa afferrare un foglio e iniziare a leggere.

Lo faccio anch'io, fin quando, arrivata in fondo, sento il cuore arrivarmi in gola.

Due parole: ecco perché sto rivivendo questo momento!

Ecco cos'erano quei sogni strani!

Tutto voleva riportarmi a questo: due parole; un unico nome: Clarke Elijah.

Il medico legale che si è occupato dell'autopsia di Malfoy è morto.




---------------------------

Dedico questo capitolo a Chester Bennington. Sono cresciuta con le tue canzoni. In ogni momento della mia vita tu c'eri e continuerai ad esserci. SEMPRE E PER SEMPRE.

Who cares if one more light goes out
In a sky of a million stars
It flickers
Who cares when someone's time runs out
If a moment is all we are
Or quicker
Who cares if one more light goes out
WELL I DO 


Spazio Autrice:

Lo so, lo so, lo so... Questo capitolo è brevissimo...  Ma per farmi perdonare ho pubblicato un po' prima anche stavolta. Domani sarà davvero una giornata d'inferno, quindi ne approfitto ora. Chiedo umilmente scusa a tutti per la "povertà nei contenuti" ma giuro che mi serviva così. Serviva un po' di "respiro" prima che la fase finale abbia inizio. Anche se sinceramente non lo definirei esattamente povero nei contenuti visto ciò che è successo no? Voi che ne dite? Teorie a questo punto?

Scusatemi davvero, prometto che il prossimo vi piacerà di più :) Secondo voi Herm riuscirà a tornare da Draco? Aspetto i vostri pareri.

Ci tenevo a dedicare questo capitolo. Vi prego, capite il mio umore in questo momento.

Vi ringrazio tantissimo per i voti e i commenti stupendi al capitolo precedente. Ho notato l'ottimo riscontro della pubblicazione a metà settimana e davvero ci tengo a scusarmi per l'ennesima volta per questo capitolo brevissimo. Spero vi piacerà comunque. 

Dunque... A questo punto io vi do appuntamento alla prossima settimana. Con molta probabilità giovedì. Abbiate pietà di me se non sarò puntualissima, ma sono tre mesi pieni che manco da casa (immaginate mia madre in questo momento??). Quindi buona serata a tutti quanti e mi raccomando

Stay Tuned :*

Iron9208


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro