Capitolo 33

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Il mondo intero si affida all'inganno. E d'altronde, la vita stessa non è forse illusione?

Henryk Sienkiewicz



Ho appena il tempo di spalancare gli occhi e mi sento risucchiare all'indietro.

-Hermione! Hermione! Svegliati! Per Godric!-

Apro gli occhi di scatto, con il fiatone.

Immediatamente mi porto le dita sulle labbra.

"Che cosa ho fatto?! Che cosa ho fatto?!"

-Hermione!-

Mi guardo intorno confusa e riconosco immediatamente la sagoma di Ginny accanto a me.

Mi giro di lato, verso la parte del letto dove dorme Ron: non c'è, ma questo non serve a diminuire il senso di colpa che sto sentendo in questo momento, molto più forte di tutte le altre volte.

L'ho tradito.

"Ho tradito Ron"

Che cosa mi è preso?

Perché l'ho fatto?!

Sento il mio respiro accorciarsi, mentre lo stomaco si contorce. Inizio a sudare freddo, le mani tremano e continuo ad annaspare in cerca d'aria. Anche la nausea inizia a farsi sentire.

Un attacco di panico.

-Hermione! Hermione! Calmati! Oddio!-

Ginny si china su di me e mi costringe a ridistendermi sul materasso; non mi ero neanche resa conto di essermi messa a sedere: -Calma! Era un incubo! Oddio Herm! Cos'hai sognato?! No no! Aspetta! Non lo voglio sapere! Ma per favore calmati!- continua di getto.

"L'ho baciato"

"No... Lui mi ha baciata!"

"Tu l'hai lasciato fare!"

"Ho tradito Ron!"

-HERMIONE!-

Oddio... Ginny! Devo calmarmi!

"Ho tradito Ron"

Prendo un respiro profondo e piuttosto rumoroso, ma almeno un po' d'aria riesce a rientrare nei polmoni e a calmare il mio tremore.

-Scusa! Scusami... Non volevo! Forse era un incubo!- balbetto con voce roca.

-Stai bene?- mi chiede, visibilmente preoccupata.

Annuisco: -Ultimamente gli incubi non mi danno tregua...-

"Già... peccato non siano incubi..." inizia la mia coscienza, ma la zittisco immediatamente.

-Che... Che ci fai tu qui?- chiedo confusa, recuperando molto lentamente lucidità e rendendomi conto che effettivamente è strano che sia a casa mia, la mattina di Natale.

-Sono venuta a chiamarti! Harry è già al Ministero. Shacklebolt vi ha convocati con urgenza, così ho detto che sarei passata io da te-

Dimentico tutto e scatto a sedere: -Ci ha convocati? Che è successo Gin?! Parla! Ti prego!- inizio, continuando ad agitarmi.

-Herm stai tranquilla ti prego! Non è successo niente stavolta. Il Ministro è riuscito a convocare il Wizengamot!-

Tiro un sospiro di sollievo: -Davvero?!- chiedo iniziando ad alzarmi e a sistemarmi –E per quando?-

-Oggi pomeriggio-

Mi blocco e mi giro di scatto a guardarla: -COSA?!-

Lei annuisce tristemente: -Si-

-Ma è Natale!- dico prontamente, quasi in protesta. In realtà non mi importa molto del fatto che sia un giorno di festa, quanto più che questa giornata, per me, sarà difficile... molto difficile... senza che si aggiunga anche il processo a Blaise.

Come farò a guardare Ron negli occhi d'ora in poi?

-Lo so, ma il Ministro ha premuto un po' ed è riuscito a farlo riunire per oggi- mi risponde lei –Non preoccuparti, avviserò io Ron, la mamma e gli altri-

Appena sento pronunciare il suo nome rabbrividisco. I sensi di colpa mi divorano.

"Era un sogno. Era un sogno. Non era reale!"

-Herm?-

-Si.. Si... Va bene. Grazie Gin... Ma... Ron dov'è?- chiedo mentre lo stomaco si attorciglia sempre di più.

-E' alla Tana a dare una mano a papà. Ti ha lasciato un biglietto in cucina. Dopo ieri non voleva svegliarti presto, così è andato solo-

Si è preoccupato per me... E io cosa ho fatto in cambio? L'ho tradito.

Un altro brivido e gli occhi mi diventano lucidi.

Per fortuna sono girata verso l'armadio quindi Ginny non può vedermi.

Devo trattenermi.

Devo rimanere lucida almeno per adesso.

-Grazie- ripeto –Mi preparo al volo-

-Ok, allora io andrei. La mamma mi aspetta...-

-No aspetta!- la interrompo –Rimani un attimo. Aspettami. Andiamo via insieme, ci metto un secondo-

Non voglio rimanere da sola neanche un attimo: se lo facessi rischierei di non reggere.

La mia coscienza prenderebbe il sopravvento e crollerei sicuramente.

La guardo con un sorriso, che stranamente riesco a far sembrare sereno.

-Si certo- risponde lei, senza alcun velo di preoccupazione sul volto.

Finisco di prepararmi in fretta e furia e dopo appena un quarto d'ora raggiungiamo l'uscita.

Ci salutiamo, dopodichè mi Smaterializzo.

Devo sbrigarmi.

Atrium.

Ascensori.

Ufficio del Ministro.

Busso.

-Avanti-

-Buongiorno! Scusate il ritardo!-

Harry è già qui naturalmente: ci sono solo lui e il Ministro.

-Buongiorno Hermione. Vieni. Dobbiamo discutere gli ultimi particolari-

Mi avvicino e mi siedo accanto ad Harry.

-Dunque. Mi dispiace che sia Natale, ma sono riuscito a convocare per oggi il Wizengamot-

-Non fa niente- rispondo tranquillamente.

"Mi ha salvata dalla mia coscienza" continuo nella mia mente.

-Dato che il processo è pomeriggio... Come vi ho detto... Dobbiamo ricontrollare il corpo...-

Oddio è vero.

Ingoio, mentre l'ansia inizia a crescere.

Sono davvero pronta a vedere il suo corpo privo di vita... Di nuovo?

-Quindi... Ho già avvisato Antares Black del nostro sopralluogo e di ciò che dobbiamo fare. Lei si occuperà del mandato Babbano. Abbiamo appuntamento tra mezz'ora davanti Kensal Green. Preparatevi-

Ci congediamo e raggiungiamo il nostro ufficio, rimanendo in silenzio entrambi. La tensione che abbiamo addosso ci impedisce anche solo di dire una parola.

Entrati nell stanza, iniziamo a sistemare tutto ciò che potrebbe servirci, ma ben presto veniamo interrotti: la porta si spalanca, con pochissima grazia, sbattendo al muro.

Io ed Harry ci giriamo di scatto: l'unica cosa che riesco a vedere è una donna, ferma sulla soglia, con i capelli biondi stravolti, che le coprono il viso. Si tiene ai bordi della porta, leggermente piegata in avanti e con il fiatone.

Daphne Greengrass.

***

Sento il cancelletto in lontananza aprirsi.

Non me ne importa niente.

Se vorranno prendermi dovranno farlo loro perché io, da qui, di certo, non mi muoverò.

Qualcuno sta scendendo la scala immersa nell'oscurità. In realtà tutto è immerso nell'oscurità in questo luogo, tranne che per una piccola lama di luce artificiale che penetra da una finestra sulla sinistra.

Mi ritraggo ancor di più contro il muro e rimango ad osservare.

-Dove sei? Dove sei?-

Che ci fa qui?!

Mi alzo in piedi velocemente avvicinandomi: -Che ci fai qui?! Ti prego va via! Non è sicuro!-

Sentendo la mia voce si gira e mi inquadra, avvicinandosi a me a sua volta.

-Oddio... Che ti hanno fatto?! Che ti hanno fatto?!-

Mi sfiora la guancia delicatamente e io piego la testa di lato per un secondo, abbandonandomi al suo tocco e chiudendo gli occhi.

Dimentico dove ci troviamo. Dimentico il pericolo che sta correndo.

Dimentico tutto.

-Amore mio...- mi sussurra.

Riapro gli occhi e noto che i suoi sono pieni di lacrime.

Le copro la mano con la mia: -Ssh... Non piangere... Andrà tutto bene vedrai- cerco di dire.

Anche se so che la verità è un'altra.

Ormai è finita.

Fa un altro passo avanti e allunga una mano cercando di afferrarmi il braccio libero.

-Gliel'hai detto? Perché non ci hanno creduto?- mi chiede con tono dubbioso.

Rimango in silenzio. Non voglio mentire.

-Perché se non ti hanno creduto, ci penserò io! Andrò a parlarci io!- continua a dire alzando leggermente la voce e non facendo caso al mio silenzio.

-NO! Tu non devi fare niente! Mi hai capito?! Devi uscire di qui e tornare a casa! Ti prego! Ascoltami!- mi altero immediatamente, ma non si arrende.

-Perché non ti hanno creduto? Che ti hanno detto?!-

Silenzio.

Non posso mentire.

Non voglio mentire.

Stringo le labbra e abbasso lo sguardo, interrompendo il contatto visivo.

-Che ti hanno detto?!- ripete di nuovo, ma notando il mio silenzio, ammutolisce, riflettendo: -Aspetta... Non vorrai dirmi che non gliel'hai detto?! VERO?!-

Continuo a tenere gli occhi bassi: -Non posso...- dico sottovoce.

-Cos... Cosa?! Non puoi?! E perché mai?- mi chiede, arrabbiandosi immediatamente.

-Perchè hai visto cos'è successo quando ho parlato. Gliel'avevo promesso e ho infranto quella promessa-

Rialzo gli occhi appena in tempo per vedere il dolore per le mie parole attraversare il suo viso.

-Abbiamo dovuto farlo- mi affretto a dire –Era importante farlo e lo rifarei! Ma avrei dovuto impedire che reagisse così-

Non voglio che travisi le mie parole.

Sono le cose più preziose che ho e voglio che non ne dubiti mai, né ora, né in futuro.

Abbassa lo sguardo per poi rialzarlo: -Ti prego... Devi parlargli. Devi dirglielo. Devi uscire di qui. Devi farlo per noi-

Prende la mia mano e la porta su di sé.

L'avvicino a me e cerco immediatamente le sue labbra.

Cerca di stringermi di più, ma i nostri movimenti sono impediti.

Quando ci separiamo, sospira di frustrazione: -Pensi che vorrebbe questo? Non pensi invece che al posto tuo, infrangerebbe qualsiasi promessa pur di incastrare il vero...-

Ha ragione... Ha terribilmente ragione, ma...

-Non posso farlo...- interrompo il suo discorso -Perché metterei in pericolo te. La verità uscirebbe e se la prenderebbe con te...-

La mia voce si spezza.

-Non devi preoccuparti per me! Abbiamo superato una guerra! Possiamo superare tutto insieme!- mi dice accalorandosi, stringendomi le mani –Ti prego! Staremo attenti! Ce ne andremo se necessario, ma ti prego non lasciarmi adesso! Non ce la farei!-

Sento qualcosa incrinarsi dentro di me, ma non devo cedere: la tentazione è forte, ma devo ricordarmi il motivo per cui lo sto facendo.

-Ascoltami...- inizio a dire, riavvicinandomi e accarezzando la sua guancia: -Devi parlare con lei...- Non la nomino, perché qualcuno potrebbe ascoltarci in questo stesso momento –Lei sa... Lei mi aiuterà. Lo sai-

Annuisce: -E' venuta con me infatti-

Sorridiamo insieme, immaginando cosa starà combinando in questo momento.

-Ecco vedi? Lei sa tutto. Sa chi c'è dietro. Devi dirle di continuare a cercare e qualcosa spunterà. Fidati di me ti prego, ma tu non devi fare nulla. Me lo prometti?-

Stavolta rimane in silenzio.

-Me lo prometti?- ripeto, prendendo il suo mento cercando di girare la testa verso di me.

Mi asseconda e torna a guardarmi, di nuovo con le lacrime agli occhi: annuisce chiudendoli.

-Te lo prometto- risponde in un sussurro.

-Finirà presto. Te lo giuro- dico serio.

Annuisce di nuovo.

-Ora ti prego, va via. Torna a casa. Non rimanere qui-

Annuisce di nuovo.

Mi chino e ci baciamo di nuovo.

-Ti amo-

-Ti amo-

***

Il suo sguardo ci incenerisce appena anche l'ultimo ciuffo biondo non le copre più il viso.

Guarda prima Harry, per poi lentamente spostare lo sguardo su di me.

Digrigna i denti: -Maledetta- dice a denti stretti –MALEDETTA!-

Si avventa su di me, ma estraggo la bacchetta prontamente e mi scanso. Harry scatta in avanti e mi tira verso di sé: -GREENGRASS!- urla –Sei impazzita?!-

Lei ci da le spalle, ancora con il fiato corto e le mani poggiate sulla mia scrivania.

La sento respirare affannosamente per qualche secondo, per poi iniziare a ridere sommessamente.

Ok, è folle.

-Sarai contenta adesso- dice in tono rabbioso, continuando a ridacchiare.

Poi si apre in una risata, che però non è di divertimento, ma di rabbia.

Si gira e il suo sguardo mi fa davvero rabbrividire per la prima volta: -Vero Mezzosangue? Sarai contenta! L'hai incastrato!-

-Greengrass farai meglio ad uscire di qui- la minaccia Harry, ora visibilmente arrabbiato.

Io invece sono completamente paralizzata sul posto, dopo essere riuscita solo ad abbassare la bacchetta.

-NO! Non me ne andrò! Finchè lei non confesserà!- continua lei, gridando ancora una volta.

Come può ancora parlare così? Come può ancora fingere, cercando di incastrare me? Ormai Blaise è in prigione e ben presto lei lo raggiungerà come sua complice.

"Ecco perché. Perché ha paura di finire come Blaise"

Mi sblocco improvvisamente e riesco finalmente a dire qualcosa: -Vattene. Adesso-

Rialzo la bacchetta, ma rimango ferma.

Lei ghigna: -Non lascerò che lui paghi al posto tuo!-

-Allora confessa tu! Confessa che lo hai aiutato tu a scrivere quella lettera! Confessalo Greengrass! Lo so che ci sei anche tu dietro!- rispondo iniziando a sentire anch'io la rabbia salire.

Lei stringe i pugni: -L'hai sempre odiato! L'hai sempre odiato, sin dai tempi di Hogwarts! Perché lui ti ha sempre ricordato da dove venivi e qual era il tuo posto! L'hai sempre odiato per ciò che ha fatto durante la guerra!- inizia a dire seriamente, con voce tremante di rabbia.

Non sta più parlando di Blaise.

Sta parlando di Malfoy.

Sento una fitta attraversarmi il petto, mentre i ricordi di Hogwarts mi precipitano addosso come acqua liberata da una diga appena andata in pezzi.

Sento gli occhi pizzicare.

Ripenso al vecchio Malfoy. Al suo odio nei miei confronti.

"Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca Mezzosangue"

Stringo i denti.

"E' passato"

Ripenso al suo viso il giorno della guerra...

Ripenso al suo viso il giorno in cui tornò ad Hogwarts...

"E' passato. E' stato distrutto anche lui come me"

-L'hai odiato sin dal giorno in cui divenne un Auror! E da allora il tuo odio è aumentato!- continua lei, ma la mia mente quasi non recepisce le sue parole.

Ripenso al suo viso il giorno in cui entrò da quella porta per la prima volta...

Chiudo gli occhi, mentre il dolore nel petto si fa più forte.

Ripenso al suo viso privo di espressione e con gli occhi spalancati sul vuoto ai piedi del Big Ben...

Ripenso a lui, confuso quando comparve nel limbo...

E...

Infine...

Ripenso al suo viso a pochi centimetri dal mio...

-Non è vero- dico sottovoce, ma abbastanza forte perché lei mi senta.

Il cuore ormai batte all'impazzata.

-Hai ancora il coraggio di mentire?!-

Riapro gli occhi: -Non è vero. Non lo odiavo- dico calma, mentre dentro di me sento cedere tutte le mie sicurezze.

Sento lo sguardo di Harry addosso, ma non me ne curo. Non può sapere cosa sto provando.

Non sa niente di tutto quello che è successo finora.

Daphne scoppia di nuovo a ridere sarcasticamente: -Non lo odiavi?! Ma davvero Mezzosangue?! Buona questa!-

-Non lo odiavo perché ho capito i motivi per cui ha fatto ciò che ha fatto-

Lei si ammutolisce, mentre Harry ha un piccolo sussulto e mi guarda stupito.

-E i suoi motivi non erano tanto diversi dai nostri- continuo –E' stato un Mangiamorte, questo è innegabile, ma so il motivo per cui lo è diventato. Ed è per questo che non lo odio-

Il presente.

Ho usato il tempo presente e non me ne pento.

Perché lui è ancora vivo.

Almeno per me.

La vedo sussultare alle mie parole, ma poi si riprende e la rabbia torna a impossessarsi di lei: fa un passo avanti.

-Che belle parole. Lo ammetto. E' così che sicuramente hai convinto il mondo magico ne sono sicura. La paladina della giustizia, la Salvatrice del mondo magico, la mente del Golden Trio... Brava- batte le mani con fare teatrale –Complimenti! Davvero! Purtroppo però ci tengo a dirti che avrai anche incantato tutti gli altri, ma non sei riuscita ad incantare me e Blaise! Giuro che non avrò pace finchè non troverò le prove della tua colpevolezza! E ti incastrerò!-

Esito.

Non posso davvero credere che sia così ostinata...

E se...

"Spera che si riprenda, perché stavolta dovrai preoccuparti di me"

Le parole di Blaise mi risuonano nelle orecchie come se le avesse appena pronunciate.

Le ho interpretate subito come una minaccia per dirmi di restare fuori da tutto.

Ma... Se...

Il mio stomaco si stringe.

Se in realtà lui era realmente convinto che fossi io l'assassina?

Un'altra fitta al petto.

No.

Non è così... Quella lettera portata a casa di Malfoy da Daphne parla chiaro.

Quella stessa lettera, trovata a casa di Zabini, parla chiaro.

Quel mantello parla chiaro.

Il colpevole è lui, senza dubbio.

-Esci da qui. Immediatamente-

-Guardati le spalle Mezzosangue-

Rabbrividisco, mentre Harry finalmente reagisce, alzando la bacchetta e puntandola verso di lei: -Fuori!-

Lei ghigna un'ultima volta, lanciandomi un'occhiata di fuoco, per poi girarsi e finalmente raggiungere l'uscita.

-Stai bene?- mi chiede Harry, appena lei sparisce dalla nostra vista.

Mi limito ad annuire, mentre il mio cuore e la mia mente sono in totale subbuglio.

-Sbrighiamoci- dico dopo qualche secondo –Il ministro ci aspetta-

***

-Ragazzi... Siete sicuri?-

Annuisco per l'ennesima volta.

-Ministro davvero, non si preoccupi- dice Harry.

Le loro voci mi giungono ovattate, mentre un debole fischio fa da sottofondo a tutto e i miei occhi non riescono a staccarsi da quel legno.

Ci siamo.

Sto...

Sto per rivedere il suo cadavere...

Chiudo gli occhi, ma la situazione, se possibile, peggiora, perché la mia mente, da quando, qualche ora fa, ha rievocato ciò che è successo stanotte in quel limbo, non fa altro che mostrarmi quelle due macchie di argento fuso continuamente.

-Herm- mi sento richiamare dal mio migliore amico.

-Sono pronta- dico con sicurezza, riaprendo gli occhi.

Siamo dentro l'obitorio del Ministero. Abbiamo recuperato la bara dal cimitero per poi trasportarla fin qui.

Due medici legali, muniti di guanti, mascherine e camici attendono pazientemente che il Ministro dia loro il via libera.

Anche a noi, come da procedura, sono state fornite delle mascherine per poter stare vicino ai medici durante le operazioni, ma io so già che rimarrò dove sono: vicino la porta.

Da quando ho messo piede qui dentro, lo stomaco ha iniziato a contorcersi e la nausea si è impossessata di me.

Non posso vederlo ancora una volta...

Non dopo averlo già visto una volta a Westminster...

Non dopo averlo visto nel limbo...

Non dopo stanotte.

Ingoio, mentre gli occhi si fanno lucidi.

Come ho potuto...

Vengo distratta da Harry, che mi fa un gesto, come a chiedermi silenziosamente di avvicinarmi, ma io rimango ferma, scrollando lievemente la testa in senso di diniego.

Mi guarda comprensivo e poi torna a girarsi verso il Ministro: -Possiamo cominciare-

Ci siamo.

Chiudo gli occhi e respiro a fondo.

Devo farcela.

Devo farlo per la verità.

Devo farlo per... Lui...

Vedo i medici avvicinarsi alla bara sul carrello, per poi spostarla vicino al tavolo d'acciaio attorno al quale stanno anche Harry e Shacklebolt.

Uno dei due dottori estrae la bacchetta e a bassa voce pronuncia degli incantesimi per togliere i sigilli al coperchio.

"Tac"

Scatta immediatamente.

Ingoio a vuoto, mentre le loro mani si spostano sul bordo e con un unico gesto lo aprono.

Distolgo lo sguardo immediatamente, incapace di continuare a guardare, con il fiato corto e il cuore che tra poco esploderà.

Il silenzio regna sovrano, così mi prendo qualche secondo per calmare il battito e trovare il coraggio di rialzare gli occhi.

"Ce la posso fare"

Butto fuori l'aria e pian piano torno a guardare davanti a me.

Niente...

Non vedo niente. Da dove sono posizionata mi è impossibile vedere il contenuto della bara.

Il mio istinto mi spinge ad avvicinarmi, ma la ragione prevale, facendomi rimanere ferma immobile sul posto.

Adesso anche l'altro medico afferra la propria bacchetta e insieme sussurrano un unico incantesimo:

-Wingardium Leviosa-

Il battito accelera nuovamente, mentre lentamente inizio a vedere qualche ciuffo biondo sulla destra, sollevarsi nell'aria, poi... uno scorcio di pelle... la sua fronte e con essa il profilo del suo volto.

Dopodichè, sempre lentamente ecco spuntare le spalle, le braccia e il resto del corpo: indossa una camicia bianca, un elegante completo nero e ha anche la cravatta, oltre che le scarpe.

Le mani giacciono una sull'altra poco più in basso del petto.

Il suo corpo è intatto, ma non mi aspettavo nulla di diverso perché so che i corpi dei defunti, prima di essere sepolti, vengono sottoposti a procedure magiche per evitare la decomposizione negli anni.

La scena sembra farsi più vicina, ma mi rendo conto che sono io che ho iniziato a muovermi in avanti.

Harry è attento, ma sentendo i miei passi si gira un attimo a guardarmi.

Credo che mi sorrida incoraggiante, anche se non posso vederlo completamente per via della mascherina.

Mi metto accanto a lui, cingendogli il braccio, anche se sono più che convinta che il mio sia più un tentativo di afferrarmi disperatamente a lui, per non crollare del tutto.

Riporto lo sguardo in avanti, mentre il corpo viene calato davanti a noi.

Ingoio, ormai con il cuore impazzito. Stringo i pugni e Harry se ne accorge, poggiando una mano sulla mia. Non me ne curo, mentre continuo a osservare quello che una volta era... Malfoy.

Il suo viso è rilassato: sembra quasi che stia dormendo.

Un flashback mi coglie impreparata: lui accanto al camino che dorme. Aveva la stessa espressione rilassata.

Sorrido impercettibilmente, ma la mia mente mi riporta bruscamente alla realtà, facendomi notare come la sua pelle sia ancora più chiara rispetto al pallore che lo ha sempre caratterizzato: quel chiarore che però di luminoso non ha nulla. Quel chiaro così somigliante al grigio... Quel grigio così simile alla... morte.

Serro la mascella, cercando di trattenere qualsiasi tipo di reazione, mentre il fischio nelle orecchie aumenta leggermente.

"E' morto... Lui è morto... Ed il suo corpo è qui davanti a me..."

Abbasso lo sguardo sulle mani; quelle stesse mani che stanotte ho stretto e che mi hanno stretta e che adesso sono qui davanti a me; se mi concentro posso quasi vedere delle linee leggermente più scure e irregolari che vi corrono in superficie: linee che una volta erano vene;

Vene che una volta erano piene di sangue;

Sangue che una volta scorreva incessamente arrivando fino al cuore.

Quel cuore che adesso però...

E' fermo.

"Ma che continua a battere da qualche altra parte" mi suggerisce la mia coscienza e io improvvisamente torno alla realtà, scuotendo la testa e spostando nuovamente lo sguardo.

Noto che nel frattempo i medici hanno già rimosso le scarpe e che si stanno avvicinando alla cravatta.

Li vedo allungare le mani e pronunciare degli incantesimi per sciogliere il rigor delle braccia.

Dopo qualche secondo ricadono in posizione innaturale, ricordandomi che le sue articolazioni sono rotte e uno dei due medici le posiziona ai lati del corpo.

Faccio un passo indietro insieme ad Harry mentre loro si occupano di spogliare il corpo. Quando anche i pantaloni vengono sfilati, mi giro, per permettere di togliere anche il resto.

Arrossisco.

E' il suo cadavere, ma ciò non toglie che è pur sempre Malfoy. Non una persona qualunque e inoltre io... sono in contatto con lui...

-Signorina Granger può girarsi se vuole-

Cercando di tenere a bada l'imbarazzo, mi volto e torno indietro.

Un lenzuolo è stato posizionato all'altezza del bacino.

Il torace ha lo stesso colore grigiastro del viso, permettendomi subito di individuare le sottili cicatrici lasciate dalla prima autopsia: due scendono in obliquo dalle spalle fino al centro del petto incontrandosi sullo sterno e dividendo la muscolatura dei pettorali che una volta erano ben definiti. Dallo sterno invece si diparte la terza cicatrice che scorre lungo la linea alba degli addominali arrivando all'ombelico.

Mi torna in mente la foto allegata al fascicolo e i miei occhi cercano immediatamente il foro lasciato dal proiettile all'altezza del cuore.

Ed eccolo lì: esattamente nella stessa posizione della foto.

Lo stomaco si stringe per l'ennesima volta, ma mi faccio forza ed esamino il resto del corpo.

Sembra tutto uguale a quello che c'era scritto nel rapporto.

Ma allora perché hanno ucciso Elaijah Clarke? Perché quella scrittura è uguale a quella della lettera?

I miei pensieri si interrompono appena vedo uno dei medici afferrare un bisturi.

Sgrano leggermente gli occhi, mentre lo vedo avvicinarsi sempre di più al petto di Malfoy.

Oddio no...

Si ferma, girandosi verso Shacklebolt, in attesa.

Quest'ultimo dopo aver dato un'ultima occhiata veloce al corpo, annuisce: -Procediamo-

Appena il bisturi tocca la sua pelle, il mio cuore salta un battito e afferro d'istinto il gomito di Harry che si gira verso di me: -Va tutto bene?- mi chiede preoccupato.

Anche il medico esita lanciandomi un'occhiata, ma io non rispondo, non staccando gli occhi da quel maledetto pezzo di ferro.

Notando il mio silenzio, tutti tornano a concentrarsi, ma appena il medico incide, faccio un passo indietro:

-Non posso scusate... Devo uscire-

Il mio amico e il ministro mi guardano comprensivi, mentre io mi giro di spalle e mi affretto a raggiungere l'uscita. Mi manca l'aria e lo stomaco continua a contorcersi.

Esco in corridoio, mi strappo dal viso la mascherina e mi siedo immediatamente nella panca accanto alla porta.

Ho il fiatone di nuovo e il cuore che batte all'impazzata. Sto iniziando a sudare.

Forse un altro attacco di panico.

Nascondo il viso tra le mani e poggio i gomiti sulle ginocchia.

"Stai calma. Stai calma. E' tutto finito"

Non avrei dovuto assistere.

Ho sbagliato.

Sembra un brutto sogno, da cui però non posso svegliarmi.

Perché è questa la realtà.

E' questa la verità.

Lui è morto! Morto!

E quello che è successo finora è solo frutto dei miei sogni...

Le lacrime iniziano a scendere.

E' morto...

L'ho appena visto davanti ai miei occhi.

E' questa la realtà!

E io ho sbagliato tutto sin dall'inizio.

Ho creduto reale ciò che invece è stato un semplice meccanismo di difesa della mia mente per non dover far fronte alla morte di un'altra persona.

Tutto il tempo che ho passato con lui... tutto il tempo che ho passato a cercare di capirlo... quello che è successo stanotte...

Emetto un piccolo suono e mi rendo conto che sto piangendo apertamente.

Quello che è successo stanotte è stato solo un sogno.

Lui non è vivo... e io... stavo forse... 

No... Non può essere così... 

Stavo forse iniziando a... 

Stavo forse iniziando a provare qualcosa di diverso dalla semplice preoccupazione? E poi per chi? Per un'allucinazione della mia mente.

"E' tutta colpa della mia mente"





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Spazio Autrice:

Buongiornoooo miei cariiiiii! Buona domenica a tuttiiii :D Eccomi quiii con il nuovo capitolo ;) Spero non mi odierete per l'inizio ma... Tutto ha un suo perché e sapete che a me non piacciono le cose semplici xD Del resto l'amore non è una cosa semplice no? (e tu Tiziano Ferro per favore taci u.u).

Ok la smetto xD DUUUUNQUEEEE! Piaciuto questo capitolo?? Che ne dite?? Come vi sembra il finale?

Avete per caso notato qualcosa di strano??? Io credo proprio di si xD Ma avete capito di cosa si tratta? xD Ditemi le vostre teorie e al prossimo capitolo vi dirò cos'è :) 

Sappiate che anch'io ho il cuoricino strappato come quello di Hermione e il vostro, ma prometto che tutto si riparerà...FORSE XD

Altra questione che ho dimenticato a riprendere nello spazio autrice del capitolo precedente: avete visto Malfoy?? A quanto pare aveva scoperto che Hermione mentiva già da tempo xD Vi è piaciuto il modo in cui quei tasselli sono andati al loro posto? Parlo proprio del loro "sentirsi" a vicenda. 

Sappiate che sono solo i primi tasselli che si rimettono al loro posto e che ben presto tutto inizierà a combaciare xD Giuro che tutto ha un suo perché, ma dovete solo pazientare :) 

Vi ringrazio per le visualizzazioni al capitolo precedente, per i voti e per i commenti :) Lumos è rimasta in graduatoria tutta la settimana *-* E io sono con gli occhi a cuoricino. Vorrei abbracciarvi uno per uno, ma dato che non si può fare, vi mando un abbraccio virtuale attraverso Wattpad :D 

Adesso vi lascio a questa domenica di fuoco (LETTERALMENTE) e mi dileguo, dandovi appuntamento a giovedì... E mi sa che il prossimo capitolo... beh... ne vedremo delle belle xD Preparatevi ;) Il tempo della calma è ufficialmente finito e spero tanto che vi piacerà tutto quello che leggerete... qualsiasi cosa sia... muahahahah xD *faccina malefica*

A giovedì :*

Mi raccomando

Stay Tuned :* 

Iron9208

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