Capitolo 51

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L'inconscio ci comunica coi sogni, frammenti di verità sepolte

F. Battiato


Finisco di mangiare le mie uova strapazzate.

Sono le nove di sera.

Blaise è ancora qui per fortuna.

Dopo i discorsi di qualche ora fa, in realtà non abbiamo parlato molto. Sono tornata di sopra e mi sono fatta una doccia veloce, rivestendomi subito dopo, mentre lui è tornato a casa.

E adesso, eccolo di nuovo qui a cenare con me.

Ma sappiamo perfettamente di non essere di compagnia l'uno per l'altra. Abbiamo entrambi la testa altrove: lui forse pensa a Daphne e soprattutto ad Astoria. Chissà se le ha raccontato tutto. Sento un po' di senso di colpa per non averglielo chiesto, e mi appunto mentalmente di farlo quanto prima, anche se domani avrò le mie risposte.

Io invece ho la testa a lui... a Draco.

Più il tempo passa, più la mia agitazione sale. Tra poco lo rivedrò... E non ho la più pallida idea di come comportarmi. Sento l'imbarazzo già da ora... Quindi come reagirò quando me lo ritroverò davanti? Quando i suoi occhi, grigi come i cieli nuvolosi d'inverno, mi scruteranno e pretenderanno delle risposte?

Ma soprattutto... Come starà?

Ingoio l'ultimo boccone, poggiando poi la forchetta sul piatto vuoto.

Afferro la bacchetta e la agito leggermente, ripulendo le mie stoviglie, mentre anche Blaise, al mio fianco, fa lo stesso.

Ci siamo.

Il momento è arrivato.

-Io vado- annuncia infatti lui.

Annuisco: -D'accordo... Allora ci vediamo domattina al Ministero-

-Notte Granger...e...- dice, iniziando ad allontanarsi, ma esitando.

Mi giro a guardarlo, mentre afferro anche il suo piatto e mi avvio verso gli sportelli per conservarlo.

Mi acciglio leggermente: -E?-

Lui sembra imbarazzarsi, e devo aspettare qualche secondo prima che mi risponda: -E salutalo da parte mia-

Mi blocco, ma subito dopo mi apro in un sorriso: -D'accordo. A domani-

Se ne va e dopo aver sistemato tutto, ecco che mi fermo, girandomi a guardare la grande cucina che mi circonda, illuminata da diverse candele presenti in tutti gli angoli.

Mi afferro al bancone alle mie spalle.

Silenzio.

Un grande silenzio mi avvolge, talmente grande che l'unica cosa che avverto è il leggero battito del mio cuore.

Era questo che lui avvertiva tutte le sere?

Ogni sera dopo cena, dopo una lunga giornata di lavoro, era costretto ad ascoltare il rumore sordo del suo cuore che gli ricordava di essere ancora vivo? Che gli ricordava di essere ancora vivo, a discapito di migliaia di vite innocenti spezzate a causa, in parte, anche delle sue scelte?

Scuoto la testa.

No... Non devo pensare a questo.

Devo andare... Devo tornare da lui.

Non è più solo.

Non sarà più solo in questa grande casa quando e se tornerà.

Non gli permetterò di essere solo mai più.

Spengo le candele una dopo l'altra, lasciandone solo una accesa su un candelabro che porto con me al piano di sopra.

Cammino velocemente.

Per quanto qui dentro io sia al sicuro, temo il buio: uno degli effetti spiacevoli della guerra.

Solo quando entro in camera sua e accendo il camino, lentamente inizio a rilassarmi.

Poggio il candelabro sul comodino e inizio a cambiarmi.

Una volta finito, mi metto a letto e spengo la candela, lasciando che l'unica illuminazione sia quella proveniente del fuoco.

Mi stringo la coperta addosso, accoccolandomi meglio sul cuscino. Il suo odore mi invade le narici immediatamente e mi rilasso.

Chiudo gli occhi e le tenebre si impossessano immediatamente di me.


Quando li riapro eccomi qui. Nello stesso punto in cui è comparso il serpente. Mi rialzo in piedi velocemente e mi giro per capire dove possa essere lui.

Ma quello che vedo mi lascia scioccata.

E' ancora lì.

Disteso davanti il camino, con la mia coperta addosso e sta dormendo.

Ha la testa girata verso le fiamme, quindi non riesco a vederlo in viso.

Avverto lo stomaco stringersi e la paura mi pervade, mentre mi avvicino velocemente.

E se fosse...

No... No... Siamo nel limbo no?

Qui lui è ancora vivo... E' legato a me... Quindi non può... Non può essere...

Mi inginocchio preoccupata al suo fianco, esattamente dov'ero quando mi sono dovuta allontanare e ciò che sento mi rassicura immediatamente: sta respirando.

Mi allungo leggermente e noto la sua espressione ancora più rilassata.

La bocca leggermente aperta.

E non posso impedirmi di ripensare a quel bambino di sei anni che ho visto nei suoi ricordi.

Vederlo così, abbandonato al sonno, vinto dalla stanchezza e provato dalle emozioni, mi ricorda proprio quel bambino innocente che era.

Chiudo gli occhi, per calmarmi.

E' ancora con me.

E' ancora con me.

Quando li riapro, sorrido leggermente, intenerita.

Mi porto i capelli dietro le orecchie, dopodichè mi riavvicino a lui, abbassandomi leggermente.

Gli scosto dei ciuffi dalla fronte, ormai asciutti, con delicatezza, ma per quanto vorrei svegliarlo, non oso farlo.

E' giusto che riposi.

Vorrei distendermi accanto a lui e abbracciarlo, ma non posso.

Motivo per cui, con un po' di dispiacere, mi alzo ancora una volta e mi avvicino al camino, o meglio, all'angolo accanto al camino, dove lo vidi addormentato la prima volta.

Mi siedo li, poggiando la testa al muro e osservandolo.

Sorrido un'ultima volta.

Posso aspettare che si svegli.

Si, posso davvero farlo.

Mi porto le gambe al petto e le circondo con le braccia.

Ed è così che rimango.

In attesa che lui si svegli...



Che cosa... che cosa ci faccio qui?

Mi guardo intorno, rimanendo in piedi: cosa ci faccio sulla torre di Astronomia?

Che il limbo si sia trasformato ancora una volta in quella maledetta scena?

Stavolta sono al piano superiore, lì dove tutto è accaduto.

Noto immediatamente la pioggia fuori dalle finestre senza vetri, cadere silenziosa.

-Draco?- dico immediatamente, iniziando a guardarmi intorno, ma rendendomi conto di essere sola.

Sto per girarmi, ma improvvisamente qualcosa mi colpisce alle spalle e vengo sbalzata in avanti, colpendo la parete che ho davanti.

Lancio un urlo di dolore mentre il mio corpo si frantuma contro la pietra e la testa si spacca in due.

Che sta succedendo?!

Perché non svengo?

Dovrei quantomeno svenire no?

Invece rimango cosciente.

Cosciente e con il corpo in fiamme.

La vista si annebbia immediatamente e inizio a cadere giù, mugolando di dolore, ma le mie ginocchia hanno appena iniziato a piegarsi quando vengo afferrata per la nuca e risbattuta al muro.

Grido di nuovo.

Sento una mano afferrarmi per il collo e iniziare a stringere.

Mi divincolo, gridando e cercando di afferrarla, ma sono girata di spalle ed è impossibile.

Lentamente inizio a girare su me stessa, tentando subito dopo di liberarmi.

Fallisco miseramente.

Appena riesco a girarmi del tutto, la mia vista si annebbia di nuovo.

Urlo, cercando di spingere via quelle maledette dita dalla mia pelle, ma la presa si stringe ancora e vengo sollevata da terra, e mantenuta sempre contro la parete.

Che diavolo sta succedendo?!

Torno a vedere e abbasso lo sguardo, per poi spalancarlo immediatamente per lo spavento: una figura incappucciata.

Una figura che con lucido terrore riconosco immediatamente: l'assassino di Draco.

Cerco di gridare ancora, ma stavolta tutto ciò che ne esce è un lamento soffocato.

Devo liberarmi...

Devo liberarmi...

Come...

Come...

Smetto di respirare.

Devo... Liberarmi...

Se solo avessi... Se solo avessi... la mia bacchetta.

La mia bacchetta!

Ed ecco che improvvisamente la sento materializzarsi nella mia mano destra.

La stringo.

Devo farcela.

Tento di isolarmi per un secondo, velocemente.

Mi concentro soltanto sull'unico incantesimo non verbale che devo pronunciare e lo ripeto, forte, nella mia mente.

Un fascio rosso blu si libera immediatamente dalla bacchetta e con sollievo colpisce dritto al petto il mio aggressore.

Mi lascia andare, facendomi cadere a terra e viene sbalzato via.

Ce l'ho fatta.

L'ho schiantato.

Lo vedo volare dall'altro lato, sbattere anche lui al muro, ma anziché ricadere sul pavimento, cade in piedi.

Sui suoi piedi.

Si rimette dritto e di nuovo torna ad avvicinarsi velocemente.

Rabbrividisco e alzo la bacchetta di nuovo per difendermi, ma il mio braccio ha un fremito a causa del dolore e basta solo quest'attimo di esitazione per far sì che mi sia di nuovo addosso: torna ad afferrarmi per il collo e mi rimette a muro, stringendo di nuovo la presa.

-La...Lasciami!- riesco a far uscire in un altro urlo strozzato.

Una risata.

Una sola risata che mi fa accapponare la pelle: fredda, cinica, molto somigliante a dei cristalli che vanno in frantumi sul pavimento.

Una risata che proviene proprio da sotto il mantello.

Una risata inumana.

-Ti piacerebbe- sento rispondergli.

Spalanco gli occhi.

Non... Non può essere.

Mi immobilizzo per un secondo per il terrore, incurante di quella mano che continua a stringersi.

Quella voce... Quella voce...

-Chi... Chi... Chi sei?- riesco a far uscire spaventata.

Un'altra risata: -Oh dovresti sapere bene chi sono...-

Il fiato mi si mozza in gola e stavolta non per la stretta: questa è...

Vedo l'altra sua mano sollevarsi e avvicinarsi lentamente al cappuccio.

Il cuore, già impazzito, continua la sua folle corsa.

Ed ecco che lo afferra e quando lo tira giù... urlo.

Sono io.

Sono io la figura sotto quel mantello: ma c'è qualcosa di terribilmente diverso.

I suoi occhi sono rossi: rossi... rossi, esattamente come quelli di...

Un brivido...

Voldemort.

Mi sorride perfidamente, un sorriso inumano, proprio come la sua risata, che mi fa raggelare. Stringe ancor di più la presa: -Adesso morirai-

E questa voce... Questa voce non è mia... O meglio... Non è solo mia...

E' la mia mescolata a quella di... Draco.

Continuo a guardarla negli occhi, incapace di allontanare lo sguardo, ma dopo lo shock iniziale, inizio a divincolarmi ancora e di nuovo mi concentro sulla mia bacchetta.

Lei però con un gesto veloce mi disarma e sento la bacchetta cadere a terra e rotolare via.

-Sciocca stupida Mezzosangue, cosa credi di fare contro di me?-

Non rispondo, afferrandogli con entrambe le mani il braccio che mi blocca e iniziando a spingerla via.

"Draco... Draco... Dove sei?" penso inconsciamente.

Avverto l'adrenalina iniziare a scorrermi nelle vene e percorrere le mie braccia velocemente.

Improvvisamente urla e mi lascia andare, facendo qualche passo indietro: cos'è successo?

Non mi do il tempo di pensare, perché mi butto di lato e recupero la bacchetta.

-STUPEFICIUM!- urlo a fatica e di nuovo la schianto, ma di nuovo, con orrore, si rimette in piedi e mi viene incontro, stavolta più lentamente, ricominciando a ridere e non togliendomi mai gli occhi di dosso.

-Ancora credi di poterti liberare di me?-

La sua voce è, se possibile, peggiore della sua risata.

-Non ti avvicinare!- la minaccio.

-Oh, non ne ho bisogno sai? Sono più vicino di quanto tu possa immaginare- e rispondendomi si porta una mano alla tempia, iniziando a picchiettare: -Sono qui dentro. Non puoi liberarti di me, Mezzosangue-

E con questo tono di voce, somiglia tantissimo al serpente del mausoleo.

Ingoio, col cuore in gola.

Estrae la bacchetta.

-Ma io...- continua placidamente –Io posso liberarmi di te-

Ed ecco che con un gesto repentino mi lancia un incantesimo.

Un unico fascio si libera dalla sua bacchetta.

Un fascio verde.

-PROTEGO!- urlo con le ultime forze che ho in corpo.

L'Avada Kedavra viene riflesso e con grande sollievo la colpisce di nuovo al petto.

Urla e indietreggia, spalancando gli occhi che mi fanno rabbrividire ancora una volta; raggiunge il parapetto alle sue spalle.

Trattengo il fiato mentre sbatte contro la pietra e viene sbalzata indietro.

Abbassa lo sguardo su di me e sussulto, mentre mi rivolge un altro sorriso gelido.

-Sei stata tu- dice e ho appena il tempo di elaborare la sua frase che ecco che ciò che vedo cambia.

L'altra me sparisce sostituita da...

Oddio no...

NO!

NO!

-DRACO!-

Quello che adesso mi guarda è lui e il suo sguardo non ha nulla di perfido, nulla di pericoloso.

L'unica cosa che vedo è dolore.

-Sei stata tu?- dice di nuovo, ma stavolta la sua è una domanda, alla quale io non rispondo perché, mi rendo conto, sto già correndo verso di lui.

Ma so che è troppo tardi.

Perché lui è già precipitato sparendo dalla mia vista.

-DRACO NOOOOO!-



Urlo.

Urlo.

E urlo ancora.

No! No! No!

-GRANGER! APRI GLI OCCHI! GRANGER! MI SENTI?!-

Urlo.

Non può essere.

Non può essere.

No....

No...

-GRANGER!-

Mi sento scuotere e riapro gli occhi di scatto incrociando i suoi.

"Sei stata tu?"

-NO!-

Urlo ancora e immediatamente lo allontano, scattando a sedere.

Ero distesa?

Cerco di rimettermi in piedi: devo andarmene.

Andarmene. ANDARMENE SUBITO.

Ma per quanto tenti di farlo, qualcosa mi trattiene.

-LASCIAMI! LASCIAMI! DRACOOO!- urlo dimenandomi.

Porto le mani in avanti velocemente, dove i miei occhi confusi intravedono una macchia di colore.

E' ancora lei!

-GRANGER! CALMATI! SONO QUI! CALMATI!-

Sta ancora tentando di uccidermi!

Sento le mie dita stringere il tessuto del suo mantello e allora la strattono violentemente: -LASCIAMI! LASCIAMI!- urlo in preda alla disperazione.

"Sei stata tu?"

"Sei stata tu?"

"Sei stata tu?"

-NO!-

-GRANGER! CALMATI! FERMATI! ERA UN INCUBO!-

Già! Questo è un incubo!

La presa si stringe sulle braccia, e più si stringe più il mio corpo reagisce tentando di liberarsi.

-LASCIAMI!-

E finalmente ecco che la presa si affievolisce fino a scomparire.

Ne approfitto immediatamente e mi rimetto in piedi.

Devo scappare.

Ma ho appena fatto due passi, che ecco che inciampo e cado.

Il dolore che avverto mi riporta alla mente quello che ho avvertito poco fa, e tutto quello che ho appena vissuto torna ad opprimermi in maniera ancora più reale.

Scoppio a piangere, rimanendo a terra.

Non ho idea di dove mi trovi.

Sono troppo confusa.

L'unica cosa che vedo sono i suoi occhi.

I suoi occhi che mi guardano con dolore.

I suoi occhi grigi pieni di dolore.

I miei occhi...

Rabbrividisco.

Rossi e terribili.

Rossi è pieni di odio.

E lei è ancora qui, alle mie spalle...

E io... Io devo scappare...

Ma non riesco a rimettermi in piedi.

"Sei stata tu"

-No... NO!-

Mi copro il viso con le mani.

Non ho la forza di rimettermi in piedi.

-Granger-

Sussulto, mentre avverto delle dita sfiorarmi con leggerezza il polso e stringerlo in una presa gentile.

Questa è... Questa è la voce di Draco.

E'... E' lui ne sono sicura.

Ma... Ma non posso... Non posso riaprire gli occhi e vederlo ancora una volta precipitare giù.

Brividi.

-Granger... Guardami- mi sento dire.

Mi legge nel pensiero forse?

E' un perfido scherzo della mia copia per farmi ancora del male?

Automaticamente porto le gambe più vicine al corpo, tentando di raggomitolarmi su me stessa e di girarmi, ma chiunque sia non accenna a lasciarmi andare, assecondando semplicemente i miei movimenti.

-Granger...- mi chiama ancora una volta –Era un incubo. Apri gli occhi-

-Tu non sei reale... Tu... Tu vuoi... Tu vuoi uccidermi!- esclamo tra le dita, fuori di me, stringendo quanto più possibile le palpebre.

So che è lei.

So che è ancora qui e sta simulando la sua voce.

Per indurmi a riaprire gli occhi e poi attaccarmi... e uccidermi.

Rabbrividisco ancora e sento nuove lacrime affollarmi gli occhi.

Silenzio.

Silenzio.

Poi... Un unico fruscio ed ecco che due braccia mi circondano, chiudendomi in una morsa.

Reagisco immediatamente: -LASCIAMI!- grido, piangendo per la paura.

Allargo le braccia tentando di divincolarmi, riaprendo gli occhi e le mie mani si stringono intorno a delle maniche.

Ciò che vedo però mi fa bloccare immediatamente.

Le mie dita sono strette intorno alle maniche di una camicia.

Una camicia bianca che conosco bene.

La sua camicia.

Le mani, appartenenti a queste braccia che mi circondano, sono maschili.

Le sue mani.

E intorno al mio bacino ci sono delle ginocchia, rivestite da un pantalone nero.

Le sue ginocchia.

Trattengo il fiato.

Mi guardo intorno e alla mia sinistra ecco il camino: sposto lo sguardo, ma non c'è più traccia di quella maledetta torre. L'unica cosa che mi circonda sono le mura del mausoleo.

Nient'altro.

Possibile... Possibile che sia tornato tutto normale?

Che le braccia che mi circondano... siano... davvero...

Mi giro lentamente e i miei occhi incrociano i suoi.

Mi guarda stranito, come se non capisse cosa stia facendo.

Come se non sapesse cos'è appena accaduto.

Possibile che sia davvero lui?

Sussulto e lentamente allungo una mano, tremante e ancora spaventata senza dire niente.

E di nuovo le mie dita si stringono intorno al tessuto spiegazzato che, adesso capisco, è sempre stato quello della camicia e non del mantello.

Alzo gli occhi su di lui: -Sei... Sei davvero...-

Non finisco la frase perché scatto in avanti e lo abbraccio di slancio: -Non sono stata io! Non sono stata io! Credimi! Ti prego!- scoppio a piangere incastrando la testa nel suo collo.

Deve sapere, deve sapere che io non c'entro nulla.

"Sei stata tu?"

No... No... No!

-Granger, cosa stai dicendo?- mi chiede lui perplesso.

Sento le sue mani afferrarmi per le spalle, tentando di tirarmi indietro, ma per un attimo lo stringo più forte a me. Non voglio che si allontani. Perché se si allontanasse cadrebbe giù da quella torre ancora una volta.

Sto impazzendo.

Lo so.

-Granger...-

-No-

-Granger... Cos'è successo? Era un incubo-

-No... Non lo era... Era... Era reale! Ma non... Non sono stata io! Te lo giuro! Te lo giuro!- Stringo la presa.

Lui sposta le mani, afferrandomi le braccia.

-Per Salazar! Vuoi spiegarmi?!- mi risponde e stavolta sento una nota di fastidio.

Mi blocco: non voglio... non voglio lasciarlo andare...

Lentamente però, sciolgo le dita che tenevo intrecciate sulla sua nuca e inizio a spostarmi indietro.

Devo spiegargli...

Ingoio e quando torno ad incrociare i suoi occhi, lui mi fulmina con lo sguardo.

Cerco di mantenere la calma: -Non... Io... Non ti... Non sono stata io...-

-A far...-

-Non sono stata io ad ucciderti!- lo interrompo.

Lui si irrigidisce spalancando gli occhi, visibilmente scioccato, ma dopo un paio di secondi recupera il controllo: -Granger, che stai dicendo? E' stata... è stata Daphne a ucc...- si interrompe vedendomi scuotere la testa in senso di diniego.

Sono mortificata. Avrei dovuto dirglielo prima.

Appena sono arrivata qui.

E invece...

Lo guardo con aria colpevole: -Non è stata Daphne...- dico lentamente, cercando di controllare la voce.

-Granger ti ho detto che ho ricordato...-

-L'abbiamo interrogata- intervengo –Io e Blaise l'abbiamo interrogata. Lei era con Nott quella sera-

Strabuzza gli occhi: -Cosa?- chiede stupito.

Annuisco: -Era con Nott. Non è lei la colpevole. Qualcuno ha usato la Polisucco-

Continua a guardarmi allo stesso modo e io sostengo il suo sguardo.

Stringe i pugni e indietreggia con il busto: -Non... Non è lei?-

Sollievo.

Sollievo è tutto ciò che vedo sul suo volto.

-Non è lei- gli sorrido leggermente, per quanto la mia agitazione me lo permetta.

So che dovrei essere contenta. E' una bella notizia per lui, ma le immagini del suo corpo al di fuori di quella torre continuano a passarmi davanti.

Ingoio.

Lui continua a guardarmi, ma mi rendo conto quasi immediatamente che in realtà non mi sta guardando veramente.

E' felice credo.

Almeno è questo quello che riesco a intravedere e a percepire.

Poi però si acciglia: -Con Theodore?- chiede.

Annuisco: -Si. Hanno una storia. Daphne dice che sono innamorati. Hanno mentito perché lei è promessa ad un altro-

-Montague-

Apro un po' di più gli occhi: -Cosa?-

-Daphne è promessa a Montague. Dovranno sposarsi tra meno di un anno- mi spiega e la mia mente inizia a lavorare freneticamente.

Montague.

Di nuovo.

Lo stesso Montague che era geloso di lui.

Ma... Per quanto la mia mente lavori, so già che non può avere senso.

-Granger. No-

Rialzo gli occhi e lo guardo e lo guardo dubbiosa: -Cosa?-

-Non è stato lui. Non avrebbe senso. Suo padre non è mai stato un Mangiamorte, né ha mai conosciuto direttamente mio padre. Non può essere stato lui-

Rimango stupita per un paio di secondi, mentre la mia mente assorbe queste informazioni e si affretta ad eliminare Montague dalla lista dei sospettati, prima che inizi a costruire castelli di carta.

Annuisco: -Daphne è stata arrestata comunque- dico quindi. Non posso nasconderglielo.

-Cosa?!- si irrigidisce.

-Harry... Ha... Quando sono stata aggredita sulla scogliera e mi sono risvegliata avevo parlato con lui di ciò che era successo... ma non ho mai fatto un riferimento diretto a Daphne... Io...-

-Potter l'ha arrestata?!- chiede lui, alterandosi immediatamente e guardandomi male.

Rimango in silenzio, mortificata.

-Granger! Parla!-

Chiudo gli occhi e abbasso la testa lentamente in senso affermativo: -Non gli ho mai detto apertamente che fosse stata lei, lo ha dedotto da solo... Mi aveva promesso che non avrebbe fatto nulla e invece l'ha arrestata. Ho sottovalutato le sue parole...-

-Non possono trattenerla. Tu non l'hai denunciata... Perché tu non l'hai denunciata, vero?!- mi interrompe fuori di sé.

-No, non l'ho denunciata, ma loro possono trattenerla perché hanno una sua confessione-

Spalanca gli occhi scioccato, ma prima che possa replicare continuo: -Harry ha fatto irruzione a casa di Blaise mentre lui la stava interrogando con il Veritaserum- gli spiego mesta.

Apre e chiude più volte la bocca, incapace di dire qualsiasi cosa.

-Ha deciso lui di usarlo. Era l'unico modo... E così Daphne ha confessato di avermi aggredita... Domani ci sarà il processo-

-No... No! Granger è tutto sbagliato!-

-Lo so, giuro che farò di tutto per impedire che finisca in carcere. Te lo prometto-

Gli afferro la mano e lo guardo con determinazione.

Ricambia il mio sguardo, ma tutto ciò che vedo è un muro che non mi permette di andare oltre.

-Te lo prometto- ripeto –Andrà tutto bene-

Il suo sguardo cambia, lasciando che un'ombra di dubbio lo attraversi.

Gli stringo un po' la mano e mi avvicino leggermente a lui: -Fidati di me- dico seria.

Rimane in silenzio e la mia mente inizia a far riaffiorare le immagini dell'incubo che ho avuto poco fa.

Quegli occhi rossi...

Rabbrividisco.

-Cos'hai sognato?- mi chiede improvvisamente, come se sapesse che mi sono distratta.

-Ti prego... No...-

-Cos'hai sognato?- ripete, ignorando la mia supplica.

Ingoio ancora una volta: devo dirglielo... Devo dirglielo... Devo...

-Ero... Ero sulla torre di Astronomia...- inizio, cercando di mantenere la calma e lentamente gli racconto ogni cosa, tenendo lo sguardo basso. Solo quando termino, mi azzardo a rialzare gli occhi e a osservare la sua reazione.

E' perplesso, ma sembra che stia riflettendo.

-Cosa pensi che significhi?- chiedo quindi.

Personalmente non so cosa pensare. Anche adesso che sono riuscita a raccontarglielo, mantenendo una certa lucidità, non riesco ad interpretarlo.

Che la mia mente abbia unito e rielaborato tutto ciò che è successo finora?

Il serpente con gli occhi rossi può essersi tramutato nei miei occhi.

La voce di Draco, che appartiene anche al serpente, si è mescolata alla mia.

La torre può essere comparsa per ciò che abbiamo vissuto insieme quando siamo usciti dal Pensatoio.

E... Lui... Lui che cadeva giù... Può essere dovuto al ricordo che ho visto...

Si... Dev'essere così...

Dev'essere stato un semplice incubo per tutto quello che ho vissuto.

Mi rassereno leggermente, ma mi rendo conto che lui non mi ha ancora risposto.

Mi acciglio leggermente: -Dra...-

-Dov'eriquella notte Granger?- 





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Spazio Autrice: 

SONO

TORNATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! 

CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO <3

ODDIO NON MI SEMBRA VERO!!

SONO TORNATA MIEI PICCOLI SHERLOCK!

COME STATEEE?!?!

SPERO BENEEEE :D 

Prima di ogni cosa, vi dico: 

GRAZIEEEEEEEEEEEE!!!

Ogni scrittore dovrebbe avere dei lettori come voi <3 Il vostro affetto e il vostro calore da dopo l'ultimo aggiornamento fino alla laurea è stato qualcosa di fantastico! Non me l'aspettavo <3 GRAZIE DAVVERO TANTO <3 Per ogni commento, ogni parola e ogni messaggio privato che mi avete inviato <3 Ci tengo a dirvi che è andato tutto benissimo *-* *-* Non poteva andare meglio di così ;)  GRAZIE GRAZIE GRAZIE <3

Seconda cosa: VI CHIEDO ENORMEMENTE SCUSA PER L'ENORME RITARDO :'( (E anche per la dislessia di queste scuse xD) DAVVERO, MI DISPIACE TANTO TANTO <3 Però sappiate che adesso ho completato (FINALMENTE) la rilettura che dovevo fare e le idee sono chiarissime ;) L'ispirazione è a mille, quindi non resta che scrivere ;) Piccolo annuncio che già avevo fatto forse: Lumos OVVIAMENTE non si concluderà il 2 Gennaio come avevo sperato xD (NON ESULTATE TROPPO XD) Andremo oltre e non so precisamente quando si concluderà, anche se ormai stiamo entrando nella fase finale ;) (E' già passato un anno dalla prima pubblicazione?? o.O) 

E adesso torniamo a noi: piaciuto questo ritorno? xD Vi aspettavate una cosa del genere?? xD Spero di avervi trasmesso un po' di paura (chiedo venia), perchè è ciò che volevo fare ;) Ma cosa significherà quel sogno??? Avete capito cosa intendeva Draco, vero? xD E se... Lei c'entrasse qualcosa?? xD Che ne dite?? Aspetto i vostri pareri e le vostre teorie <3  

Grazie mille davvero di cuore per i voti e i commenti al capitolo precedente e do il benvenuto ai nuovi lettori che sono entrati in LUMOS ;D Benvenutiii <3 Naturalmente la mia lunga assenza è stata una cosa momentanea. Di solito (e qui i lettori storici confermeranno) sono sempre stata puntuale negli aggiornamenti, quindi non temete. Il prossimo aggiornamento sarà regolare <3 

Dovete solo darmi il tempo di far passare il Capodanno <3 <3 

Adesso vi lascio e vi do appuntamento al prossimo capitolo <3

Mi raccomando 

Stay Tuned :*

Iron9208 (Arlen)

P.S. Come al solito vi chiedo di tenere d'occhio la mia bacheca <3



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