Capitolo 56

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Il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte

Oscar Wilde



Ci metto forse un'eternità a registrare quest'informazione.

Perché potevo aspettarmi di tutto.

Di tutto.

Ogni cosa.

Ma non questo.

Sgrano gli occhi.

Non può essere.

Non può essere! Questa bara non può essere vuota!

Io l'ho visto! Ho visto il suo corpo il giorno di Natale uscire da questa bara per essere adagiato sul tavolo delle autopsie!

Quindi dov'è adesso?!

Dov'è?!

Mi porto una mano, sporca di terra davanti la bocca, completamente sotto shock.

Non può essere.

Ed ecco che per uno sciocco momento la mia mente elabora un pensiero altrettanto sciocco: in realtà non è morto.

Ma non può essere.

Io so per certo che lo è.

Ho visto il suo corpo privo di vita.

E non solo il giorno dell'autopsia, ma anche e soprattutto quel primo maledetto giorno ai piedi del Big Ben.

No... Lui è morto... E' morto davvero... Se così non fosse, lo avremmo capito.

Lo avremmo capito tutti.

Quindi che diavolo significa adesso, questo?

"Sono sicuro che vi abbia osservati per tutto questo tempo"

Le parole di Shacklebolt mi colpiscono come una martellata.

Ci ha osservati.

Ma certo!

Ci ha osservati!

Il vero assassino ci ha osservati e sta continuando a farlo.

Rabbrividisco.

L'avevo quasi dimenticato.

Stupidamente, presa dal voler arrivare alla verità, ho completamente dimenticato di dover prestare ancora più attenzione a tutto! A tutto! Perché chiunque ci sia dietro, chiunque mi abbia manipolato con l'Imperio, è anche la stessa persona che ci sta manipolando adesso: che sta cercando di depistarci e che con molta probabilità ha anche portato via il corpo.

Riabbasso gli occhi, allungando una mano istintivamente.

Forse, solo toccandola saprò che non sto sognando e che questa bara è davvero vuota.

Vuota...

Ma se lui è morto... e questa bara è vuota... allora dov'è il... il... cadavere?!

Dov'è?!

La mia mano tocca il tessuto di rivestimento e mi riscuoto improvvisamente...

Si... è davvero vuota...

E' vuota! E adesso... Devo dirlo a Blaise.

Devo farlo!

Perché questo cambia tutto. Ogni cosa.

Adesso dobbiamo ritrovarlo.

Oddio... Blaise!

La festa di fidanzamento!

E se si fosse accorto che me ne sono andata?!

Oddio... Devo tornare indietro. Adesso.

Devo dirglielo immediatamente: si arrabbierà per ciò che ho fatto, ma quando gli dirò che cosa ho appena scoperto, so già quale sarà la sua reazione.

Devo andarmene.

Devo sbrigarmi.

Mi rimetto in piedi, ma i miei occhi intravedono qualcosa.

E quel qualcosa, proviene proprio da dentro la bara: un luccichio, che si intravede sotto la metà del coperchio ancora chiuso su cui sono poggiata io.

Mi acciglio: cos'è?

Il petto, ancora in fiamme, ha un sobbalzo e allora ho un'intuizione: devo capire di che si tratta.

Mi riabbasso e mi piego in avanti e più lo faccio, più l'immagine diventa nitida: è l'angolo di qualcosa.

Cosa può essere?! Quando abbiamo riesaminato il suo corpo, non c'era nient'altro qui dentro.

Allungo una mano, leggermente titubante, scordandomi per un attimo che potrei molto più facilmente utilizzare la bacchetta.

Ed ecco che le mie mani afferrano qualcosa che non mi aspettavo, qualcosa con cui ho una confidenza da quando sono molto, ma molto piccola.

Non ho dubbi: sotto le mie dita c'è la fodera di un libro.

Ho appena preso in mano un libro.

Ed ecco che di colpo, il dolore al petto cessa.

Sento il mio cuore rallentare e, almeno il mio organismo, torna ai suoi parametri vitali normali, facendomi sussultare.

Cosa mi succede?

Che significa?

Lo afferro con una presa più salda, sfilandolo da sotto il coperchio e... immediatamente lo riconosco.

L'avevo completamente dimenticato, ma appena lo vedo, tutto mi torna in mente.

La copertina è scura, per via del buio che mi circonda, ma so perfettamente di che colore sia in realtà.

I bordi, al contrario, sono chiari, argentati, e sono questi ad avermi attratto con il loro luccichio.

Me lo rigiro tra le mani: è esattamente identico a come l'ho visto l'ultima volta.

Consumato nello stesso identico modo, né più, né meno.

Lo giro di lato, in modo da poterne vedere il dorso ed eccolo lì.

Il titolo.

Involontariamente, non so neanch'io perché, sorrido leggermente.

"Lumen"

"Luce"

Eccolo qui.

Di nuovo qui.

Questo è il libro che avevo trovato ad Hogwarts e che era misteriosamente sparito un minuto dopo averlo visto, quando mi sono girata per parlare con Neville.

Ma... c'è un particolare che ancora mi sfugge: come ho fatto a dimenticarmene?

Come ho potuto dimenticare di averlo visto e di conseguenza di ricercarlo?

E soprattutto, perché il bruciore che avvertivo fino ad un secondo fa, è sparito non appena l'ho afferrato?

Che significa?

Forse c'entra qualcosa con il legame?

Forse... Oddio... Forse qui dentro troverò le risposte che sto cercando?!

Lo apro velocemente, sfogliandolo, ma, probabilmente a causa dell'oscurità, non vedo nessuna parola, solo pagine bianche.

Una scarica di adrenalina mi percorre da capo a piedi: e se avessi trovato la soluzione?

E se il motivo per cui ho trovato questo libro qui dentro, c'entrasse con la sparizione del corpo di Draco?

E se... il corpo si fosse... un brivido... si fosse trasfigurato in questo libro?

"No, impossibile"

Mi riscuoto.

Che razza di pensieri sto facendo?!

No.

Scuoto la testa ancora, rendendomi conto di aver perso ancora del tempo.

Troppo tempo.

E non ho la più pallida idea di quanto sia trascorso esattamente.

Devo sbrigarmi.

Dopo essermi guardata intorno, confusa, torno a guardare la copertina.

Adesso che l'ho ritrovato, non ho certo intenzione di lasciarlo qui. No... Devo portarlo indietro con me.

Ma non posso arrampicarmi fuori da questa buca tenendolo in mano.

L'unica soluzione è farlo sparire.

E l'unico posto sicuro che conosco non è casa mia, né casa di Blaise, né tantomeno quella di Draco.

Afferro la bacchetta e mi concentro, focalizzando quel tavolo.

Lo stesso dove ho trovato la fotografia.

Batto sulla copertina con la punta ed ecco che con un piccolo schiocco, svanisce.

Andato.

Adesso sarà al sicuro nella stanza delle pozioni del tunnel.

E appena uscita di qui e rimessa ogni cosa al proprio posto, mi Smaterializzerò anch'io lì dentro.

Mi rianimo e velocemente, con una piccola stretta allo stomaco, richiudo il coperchio della bara.

"Avevi ragione, hai visto? Ma adesso, dove sei?"

Mi rimetto in piedi, girandomi e iniziando a cercare un appiglio sulla parete di terreno che ho di fronte, per risalire.

Lentamente, stando attenta a non perdere l'equilibrio, riesco a farcela.

Guardo bene dove metto i piedi e solo quando raggiungo il bordo superiore, inizio a sentire di nuovo la pioggia che mi colpisce la nuca, naturalmente non bagnandomi: ho appena oltrepassato le protezioni che avevo imposto sulla fossa.

Ce l'ho fatta. Sono quasi completamente fuori.

Continuando a guardare in basso, allungo una mano oltre il bordo, cercando di afferrare l'erba per potermi issare del tutto, afferrando invece una pietra, liscia e piuttosto grande.

Per fortuna.

La tasto velocemente, cercandone il margine superiore per potermi aggrappare meglio.

Se solo riuscissi a trovare un appiglio anche per il mio piede.

Mi chiedo perché non abbia deciso di rimanere fuori da questa maledetta buca.

"Se non ti fossi calata lì dentro, non avresti mai trovato il libro"

Questo è vero.

La mia coscienza ha ancora una volta ragione.

Ho fatto bene dopotutto.

https://youtu.be/TulBh6klMuU

Ma, ancora concentrata sul mio piede sinistro, ci metto qualche attimo in più del normale, per rendermi conto che qualcosa non va.

La pietra a cui mi sono afferrata non ha un margine superiore, ma continua a risalire verso l'alto, diventando frastagliata.

Inoltre, ripensandoci, non mi sembra di aver visto delle pietre quando sono arrivata.

Ma soprattutto: le pietre non sono così lisce, con margini ben definiti e... morbide?

Mi blocco immediatamente.

Sollevo lo sguardo e sussulto.

No, questa non è decisamente una pietra.

E' la punta di una scarpa.

Più precisamente di uno stivale.

Sgrano gli occhi, ritraendo la mano spaventata e risollevando la testa di scatto.

E devo trattenere un urlo, cercando allo stesso tempo di non perdere l'equilibrio: davanti a me si erge una figura completamente nera, o meglio, avvolta in un mantello nero, col cappuccio tirato sulla testa, a celare la sua identità.

E ci riesce perfettamente, perché la pioggia e l'oscurità, nonostante io la guardi dal basso, gli garantiscono il completo anonimato.

Sento il cuore iniziare a battere velocemente per la paura e istintivamente porto la mano destra alla tasca dei pantaloni, afferrando la bacchetta, ma scivolando inevitabilmente di qualche centimetro di nuovo dentro la fossa.

Ma non mi importa.

Devo difendermi!

L'unica cosa che riesco a intravedere è un riflesso bianco, o meglio... un sorriso maligno.

E quel sorriso ha una sola ragione.

E quella ragione è legata al suo braccio... e alla sua mano che sporge dal mantello avvolta in un guanto nero.

E quella mano è tesa verso di me, ma stretta in un pugno...

E stretta in quel pugno... ha una bacchetta.

Oddio...

"L'altra me" penso stupidamente ed è l'unico pensiero che riesco a fare perché non mi lascia il tempo di fare altro.

Dalla punta della sua bacchetta parte una scintilla: verde.

"Sono morta" penso subito dopo, con un'altra scarica di adrenalina a percorrermi da capo a piedi.

"E' finita"

"Draco"

La mia mente non si zittisce neanche per un secondo, mentre il mio cuore cavalca impazzito.

Esattamente come quello di Draco qualche secondo prima di essere colpito dall'Avada Kedavra.

Accelera, cercando di opporsi ad una fine ormai certa.

E non mi resta altro da fare che chiudere gli occhi.

"Draco"

E' finita. Adesso... Adesso è davvero finita.

Quanto sono stata stupida?

Avrei dovuto stare più attenta.

Non avrei dovuto abbassare la guardia.

Quasi quasi riesco a sentire la voce di Draco che mi dà dell'idiota.

E quella di Blaise chiamarmi Grifondiota.

Già...

Perché lo sono stata, ma adesso non importa più, perché sto per morire anch'io e sparire per sempre.

Perché già so che non raggiungerò mai lui.

E' qualcosa che sento dentro, so che non lo rivedrò mai più.

E non potrò mai più... mai più sfiorarlo... accarezzarlo e, soprattutto... dirgli tutto.

Dirgli ciò che, proprio in questo preciso istante, è diventato chiaro e luminoso come la luce del sole.

"Non potrò tornare da te e dirti che..."

Sento il mio respiro farsi sempre più pesante.

So cosa dovrebbe succedere.

So cosa dovrei sentire.

Ma...

Perché non avverto nulla?

Riapro gli occhi immediatamente, confusa.

La figura davanti ai miei occhi è sparita e tutto intorno a me vedo una strana polverina verde sospesa nell'aria.

Ma che...?

Sento un ringhio alla mia sinistra e mi giro immediatamente: la figura incappucciata è ancora qui, si è solo spostata di una decina di metri a sinistra ed ha un ginocchio poggiato sul terreno.

E allora capisco: il suo incantesimo è stato riflesso, come se io avessi lanciato un Protego.

E quella che mi sembrava essere una polverina, in realtà non sono altro che frammenti di quell'Avada Kedavra andato probabilmente in frantumi contro il mio incantesimo protettivo.

Ma... Com'è possibile?

Io non ho lanciato nessun incantesimo di protezione: non ne ho avuto il tempo.

Tempo.

Non ho tempo!

Non è il momento di pensarci.

Devo difendermi e devo farlo adesso!

Non posso e non voglio morire!

Afferro la bacchetta:

-EXPELLIARMUS!- grido immediatamente, ma lui, o lei, si difende senza particolare difficoltà.

No... Così non va.

Devo uscire di qui, altrimenti continuerò ad essere in svantaggio.

E il modo più veloce per farlo è Smaterializzarmi.

-STUPEFICIUM!- grido di nuovo, e mentre il mio incantesimo parte, io mi Smaterializzo immediatamente fuori da questa buca, nello stesso identico punto in cui si trovava questa figura fino ad un minuto fa.

L'assassino di Draco. Davanti a me ho il vero assassino di Draco.

Non devo dimenticarlo.

Una scintilla rosso – blu si libera dalla sua bacchetta, ma immediatamente mi difendo.

Ricambio, ma si difende ancora.

E così iniziamo a combattere.

Più volte tenta di lanciarmi ancora un Avada Kedavra, ma mi difendo prontamente.

Siamo alla pari, completamente alla pari.

Mentre combattiamo, lo studio attentamente, cercando di memorizzare quanti più dettagli possibile; la vista del suo volto mi è preclusa, ma nonostante ciò posso comunque notare che la sua corporatura sembra robusta: con molta probabilità si tratta di un uomo.

Ma chi può essere?

Chi diavolo può essere?

Mi distraggo solo per un secondo pensando a diverse possibilità.

Un maledetto secondo che permette al suo incantesimo di attraversare le mie difese e di raggiungermi.

E non è un incantesimo qualsiasi.

E' un Cruciatus.

Fortunatamente mi scanso appena in tempo, buttandomi a destra e l'incantesimo mi sfiora la coscia sinistra, provocandomi un taglio e un urlo di dolore.

Fa male, ma sarebbe potuta andare peggio: non devo distrarmi. Sono stata un'idiota.

Continuo a combattere, al massimo delle mie capacità.

E' un osso duro.

Ma lo sapevo... Se davvero mi ha costretta a fare quelle cose a Draco... a torturarlo e infine ad ucciderlo... se è riuscito a tenermi sotto Imperio per chissà quanto tempo, ma soprattutto a non farsi mai scoprire da nessuno, dev'essere un ottimo mago.

Ma chi è?!

Non perdo la concentrazione questa volta, ma una parte della mia mente continua comunque a lavorare freneticamente.

Un altro Crucio, seguito rapidamente da uno Stupeficium si libera ancora dalla sua bacchetta, ma ancora la mia cupola di protezione fa il suo dovere.

Il dolore alla gamba però, si fa sempre più forte. Continuo a combattere ma ben presto, sono costretta ad abbassare lo sguardo: il tessuto della tuta è lacero, e sotto di esso la mia pelle è squarciata.

Non è una semplice ferita come avevo immaginato: sono stata sfiorata da una Maledizione senza Perdono, dovevo immaginare che non si sarebbe trattato di un semplice graffio. (*)

Il sangue esce abbondantemente, imbrattando tutto il tessuto attorno e gocciolando sul terreno dove la pioggia lo lava via velocemente.

Ma non posso pensarci.

Sono ancora in forze, mi sento bene e devo difendermi.

Non posso cedere.

-STUPEFICIUM!- urlo ancora, e ancora si difende.

E continuiamo così per chissà quanto... lui continua ad attaccarmi e a difendersi, e anch'io faccio lo stesso, non cedendo neanche per un secondo, finché un giramento di testa mi blocca.

No, no, no... Non può essere.

Riabbasso lo sguardo: la gamba è completamente avvolta dal sangue che non viene lavato via per via degli incantesimi di protezione che ho addosso.

Sangue.

Troppo sangue.

Ne ho già perso così tanto?!

-PROTEGO!- urlo ancora, ma un altro giramento di testa fa in modo che il mio incantesimo risulti debole.

Probabilmente lui se ne rende conto, perché mi lancia immediatamente uno Schiantesimo, che riesco a parare, ma non completamente, perché qualche scintilla mi raggiunge, facendomi indietreggiare e quasi perdere l'equilibrio.

La mia gamba è messa male e non so per quanto ancora riuscirò a resistere.

-EXPELLIARMUS!- grido, questa volta in maniera molto più debole di prima.

Un altro incantesimo viene lanciato, e ancora io mi difendo, ma non completamente, cosicché altre scintille mi raggiungono.

Scintille di Cruciatus che mi provocano altri graffi sulle braccia e sulle gambe.

Il grido di dolore che lancio è molto più debole del dolore che in realtà provo.

No... NO!

Non posso arrendermi!

Lo vedo iniziare ad avvicinarsi, con la bacchetta puntata su di me.

Lancio un altro Stupeficium, che però lo manca.

No, no, no.

La testa gira sempre più velocemente, E inizio a sentire un debole fischio nelle orecchie.

Non devo svenire.

Non devo perdere i sensi.

La sua bacchetta si alza e lo vedo puntarla ancora una volta contro di me.

Una scintilla rosso-blu parte ed io non ho neanche il tempo di elaborare il controincantesimo, perché mi raggiunge rapidamente, mi colpisce in pieno petto e mi sbalza all'indietro.

Non so che traiettoria segua il mio corpo, ma so soltanto che finisco a terra, di nuovo in mezzo all'erba, qualche secondo dopo.

E che, paradossalmente, il senso di svenimento sparisce.

La mia mente torna lucida: devo difendermi.

Non posso morire.

Mi risollevo rapidamente sulle braccia, nonostante il dolore immane e punto la bacchetta davanti a me, proprio su di lui che si sta avvicinando rapidamente da circa cinque metri di distanza.

-PROTEGO!- urlo, nello stesso istante in cui lui lancia un altro Cruciatus.

Ma la mia protezione viene nuovamente infranta: sono troppo debole.

Il Cruciatus si dissolve, ma lui ne rilancia immediatamente un altro, che stavolta mi colpisce in pieno, facendomi ricadere completamente sul terreno.

Erano anni che non provavo questa terribile sensazione.

Urlo, urlo per il dolore.

Quella terribile sensazione di lame incandescenti che mi attraversano il corpo ripetutamente, è tornata e stavolta è peggiore, perché ad essa si aggiunge il dolore alla gamba che aumenta sempre di più.

Grido, incapace di trattenermi.

Se solo riuscissi a scansarmi.

Se solo riuscissi a lanciare un Protego esattamente come ho fatto all'inizio.

Ma...

Dolore.

Come ho fatto... Come ho fatto a lanciarlo?

Dolore.

Dolore.

Dolore.

Voglio che finisca.

Voglio che finisca adesso.

Stringo la bacchetta.

Sto per morire. Lo sento.

Come ho fatto? Come ho fatto?

"Hai pensato a Draco"

Giusto...

"Draco"
"Ho pensato a te"

"Sei stato tu ad aiutarmi?"

Dolore.

"Ti prego aiutami. Sto per morire"

Dolore.

"Draco. Draco. Draco"

Il dolore però non cessa, anzi aumenta, esattamente come le mie grida.

Se non mi ucciderà lui, morirò dissanguata, ne sono certa.

Ed ecco che improvvisamente tutto si interrompe.

Respiro affannosamente, tentando di risollevarmi sulle braccia, riuscendo a farlo solo col sinistro.

Tengo un occhio chiuso, per lo sforzo che sto facendo e tento ancora una volta di sollevare il braccio con la bacchetta, puntandogliela contro.

Non sono stata io a difendermi questa volta, né il legame.

E' stato lui ad interrompere la Maledizione.

Mi disarma con facilità e la mia bacchetta vola via, chissà dove.

E' finita.

Sono morta.

"Sto per raggiungerti"

Ed ecco che, come in un replay al rallentatore, lui torna ad alzare la bacchetta ed io lo osservo, col fiatone e un fischio acuto che mi opprime le orecchie ancora una volta.

E' finita.

Finita.

Di nuovo la punta della sua bacchetta si illumina.

Di nuovo di verde, ed un bagliore si irradia anche sul suo viso sotto il cappuccio, permettendomi di vedere ancora una volta quel sorriso maligno increspargli il volto.

Il sorriso di chi ha vinto.

E' finita.

Ed ecco che quella scintilla parte ed io chiudo gli occhi di nuovo, con l'unica differenza che stavolta so per certo di non avere scampo.

E' finita.

Sono pronta.

Come lui, affronterò la morte con coraggio.

Ed ecco che, come previsto, improvvisamente, sento qualcosa di strano toccarmi.

E' finita.

Sono morta.

E' finita.

Finita.

Finita...

"Sto per raggiungerti?"

"E se non lo facessi?"

"Se passassi oltre senza mai più poterti rivedere?"

Finita.

E' finita.

"Addio"

"Per sempre"

Mi abbandono completamente, lasciandomi trasportare da ciò che il mio corpo mi trasmette.

Ma...

No...

Un attimo...

Questo...

Questo...

Non è l'incantesimo.

E' qualcosa di diverso.

Conosco bene cosa dovrei provare... Perché quel maledetto ricordo sul Big Ben l'ho rivissuto come se fossi io stessa a morire...

So che sensazioni terribili dovrei avvertire...

Ma ciò che avverto è diverso.

Molto diverso.

Sembra... sembrano... due... mani?!

No è impossibile.

Non possono essere mani.

Con una smorfia, mi costringo a riaprire lentamente gli occhi.

E sì... Ciò che vedo è proprio una mano, poggiata sul mio collo.

Ma che sta succedendo?

Sono morta e sono finita nel limbo?!

-Dra... Draco?- provo a dire, ma forse sono io che l'ho immaginato.

Provo a guardarmi intorno tenendo lo sguardo basso perché le mie palpebre non accennano a muoversi di un millimetro in più.

Ma dal dolore che avverto e dal luogo in cui mi trovo, sono certa di essere ancora qui, nella realtà.

Ma se non è Draco questo accanto a me, allora chi è?

Che sia l'assassino?

Automaticamente ho uno spasmo e i miei occhi si spalancano del tutto.

Il fischio alle orecchie si interrompe, permettendomi di tornare a sentire.

-MI SENTI?! MI SENTI?! RISPONDIMI! GRANGER!-

Riespando i polmoni, costringendomi a riprendere aria.

Chi è che grida?

Giro la testa di lato, e sollevo lo sguardo, incrociando un paio di iridi scure.

Nere come l'onice.

Nere come la sua pelle e i suoi capelli.

Blaise.

-Bla...- provo a dire, ma un accesso di tosse mi interrompe.

Ma devo avvertirlo del pericolo!

Lui è in pericolo!

Non dovrebbe essere qui!

Deve scappare! Mettersi in salvo! Deve andare via!

Mi agito immediatamente, sentendo il mio corpo ululare quasi dal dolore, ma non mi importa.

-Granger sta ferma. Ferma!- mi ammonisce, mentre inizia ad armeggiare con qualcosa che non posso vedere.

-Devi... devi... Vattene! Vattene! Non devi stare qui! Lui... Ti ucciderà!- riesco ad avvertirlo a fatica.

-Granger sta calma! Sto cercando di capire come portarti via di qui! Calmati!-

-No! No! Devi andare via- dico con un filo di voce.

-E' tutto apposto adesso. Calmati!-

Ma no... So che lo sta dicendo apposta. Come può essere tutto apposto, se lo vedo che è agitato e soprattutto se sono sicura che a pochi metri da noi ci sia l'assassino di Draco.

Pochi metri... Oddio...

Per quanto voglia girarmi di scatto, la mia testa non risponde ai comandi, girandosi molto, ma molto lentamente.

Ed ecco che ciò che vedo mi fa sussultare ancora: alla mia sinistra, c'è ancora lui. E' ancora qui.

Il suo assassino è ancora qui e istintivamente mi ritraggo contro Blaise, afferrandogli un braccio e stringendolo con tutte le mie forze, spaventata.

Ma quella figura non sta prestando attenzione a me, né a lui.

E' impegnato a combattere con qualcun altro.

Qualcuno che non credevo avrei mai visto.

Trattengo ancora una volta il fiato mentre i miei occhi lo inquadrano.

Il mantello nero che svolazza da un lato all'altro e lui che si sposta rapidamente facendoci da scudo.

Non credo ai miei occhi, fin quando non si gira rapido verso di noi.

-BLAISE! PORTALA VIA DA QUI! SBRIGATI!-

E io incrocio il suo volto, bloccandomi del tutto.

Sto sognando.

Non può essere davvero lui.

Ma quel viso, non mi lascia alcun dubbio.

Quella voce, di solito calma, controllata e fredda che adesso grida a Blaise fuori di sé, la riconoscerei tra mille.

E infine... quei capelli... una macchia chiara nell'oscurità.

Di quel colore.

Si... Perché...

La mia bocca si apre senza emettere alcun suono.

Boccheggio, mentre sento il cuore iniziare a battere all'impazzata e i miei occhi si riempiono di lacrime.

Platino.

Biondo... platino.

Il segno distintivo.

Il suo segno distintivo.

Ecco perché la bara era vuota.

Nessun corpo da ritrovare.

Nessun cadavere.

Nessun morto.

Perché... Perché...

Batto le palpebre mentre continuo ad osservarlo e ancora boccheggio.

Perché lui è ancora vivo.

E' vivo!

Si, perché colui che sta combattendo per difenderci non è altro che lui.

E' Draco.

Blaise accanto a me sembra riscuotersi: -Granger... Non posso rimetterti in piedi. Ma dobbiamo Smaterializzarci-

Torno a girarmi verso di lui, agitata: -Blaise! Lo vedi anche tu?!- chiedo con un filo di voce emozionato –Lo vedi?! Non sto sognando!-

-Granger ferma. Devo portarti via di qua!-

-NO NO! Dobbiamo rimanere! Dobbiamo aiutarlo! Blaise! Dobbiamo aiutare Draco!-

Si blocca per un secondo, risollevando lo sguardo e incrociando i miei pieni di speranza.

-Devi aiutarlo! Per favore aiutalo!- ripeto disperata afferrandogli un braccio –Per favore! Lasciami qui e aiutalo!-

-Granger dobbiamo andare via- dice, improvvisamente più calmo.

-No! Tu devi combattere! Io sto bene!-

-Non stai bene! Dobbiamo andarcene immediatamente!-

E detto questo allunga le braccia, sollevandomi il busto e lasciando passare un braccio dietro la mia schiena. Fa la stessa cosa con le gambe, ma io ne sento solo una, la destra.

Tento di dimenarmi immediatamente: dobbiamo rimanere! Dobbiamo aiutarlo!

-Lasciami! Lasciami! Blaise ti prego! Aiutalo!-

-Smettila di agitarti! Ci Smaterializzeremo con la congiunta! Ma devi stare ferma!- mi risponde, stringendo la presa su di me.

-NO! Zabini lasciami! Lasciami! Aiutalo! Draco!- tento di gridare anche se tutto ciò che ne esce è un grido soffocato dalla mia stessa saliva, seguito immediatamente da un accesso di tosse che mi fa ricadere inerme tra le sue braccia.

Sto male.

Sto molto male.

Ma non me ne importa.

Tutto ciò che voglio è aiutare lui!

Perché Blaise, invece, sembra così restio all'idea?!

-Aiutalo! Aiutalo!-

Il dolore nel mio corpo sembra acuirsi sempre di più.

La gamba sinistra è completamente addormentata, o almeno così sembra, ma il resto del corpo sembra una brace ardente.

Si rimette in piedi, tenendomi in braccio: -Aggrappati al mio mantello-

-Ti prego! Ti prego Bla! Aiutalo!-

-Aggrappati al mio mantello!- ripete con più veemenza.

Mi zittisco, mentre le lacrime iniziano a scendere in un mix di paura e dolore.

Faccio come dice.

-Al mio tre-

Chiudo di nuovo gli occhi.

-Uno-

Dolore.

-Due-

Ancor più dolore.

-Tre!-

Un risucchio e sento qualcosa spezzarsi improvvisamente.

Altro dolore, ancor più lancinante e non riesco più a trattenermi.

Urlo.

Urlo fin quando ci fermiamo.

E finalmente capisco da dove proviene.

La spalla sinistra.

Acuto, fitto e penetrante.

Ma che è successo?

Urlo ancora, incapace di avere alcun controllo sul mio corpo.

-BLAISE! ODDIO! COS'E' SUCCESSO?! LUI STA BENE?!- sento dire da una voce molto familiare, ma che al momento non riesco ad identificare.

Uno scalpiccio in lontananza: -Oddio... Ma è... Hermione Granger!-

-Si è spaccata! Si è spaccata durante la Smaterializzazione! Mi serve dell'Essenza di Dittamo, Narcissa. PRESTO!-

Ma certo.

Narcissa Malfoy.

Dovevo immaginarlo.

Ma al momento il dolore alla spalla è ciò che mi avvolge completamente, impedendomi di concentrarmi su qualsiasi altra cosa.

Mi sono spaccata.

Lo sapevo che sarebbe successo.

Sapevo di non averne la forza.

-Granger, mi senti? Granger?-

Vengo scossa leggermente ed emetto un lamento, rendendomi conto di aver smesso di urlare.

Non riesco più a parlare, sento solo che le forze mi stanno abbandonando, non riuscendo più a riaprire gli occhi.

Sto morendo.

Lo so.

Di nuovo altri passi in lontananza, ma nel frattempo avverto che Blaise si sta muovendo e, non so come, intuisco che mi trovo in un posto chiuso. Forse per via della pioggia che è cessata.

-Granger... ascolta la mia voce, non ti addormentare! Mi senti? Non ti addormentare!-

Non mi scuote per fortuna, ma cerco disperatamente di fare ciò che mi sta ordinando.

Non devo addormentarmi, o per meglio dire, svenire.

Perché se lo facessi... So già cosa succederebbe.

Stavolta, non mi sveglierei più.

-Eccola!-

Narcissa è di ritorno.

-Poggiala qui, ecco. Triny prepara una bacinella di acqua calda e delle bende. Sbrigati!-

-Subito padrona! Triny torna subito!-

Vengo poggiata delicatamente su qualcosa di duro e le mie mani ricadono inermi ai lati del corpo.

Non ho assolutamente alcun controllo su di esso: riesco solo a percepire le sensazioni che mi trasmette.

E l'unica cosa che sento è dolore.

-Granger, questa brucerà un po', ma ti sei spaccata e devo farlo ok?-

So già cosa sta per succedere.

Ed ecco che, appena una goccia, una sola maledettissima goccia tocca la mia pelle, il dolore si fa insopportabile.

Scatto immediatamente: il mio petto si solleva e la testa si rovescia, mentre i miei occhi si aprono e ricomincio ad urlare.

Non vorrei.

Non vorrei comportarmi così, ma non riesco ad evitarlo.

-Narcissa per favore, mi aiuti a tenerla ferma!-

Mi sento afferrare per la spalla destra, mentre la mia visuale confusa viene improvvisamente interrotta da qualcuno che si mette dietro di me: dopodichè due mani, due calde mani e piuttosto piccole mi afferrano la testa, ed ecco che la rimettono dritta, mentre la mano sulla mia spalla preme, facendo in modo che mi ridistenda normalmente sulla superficie.

Continuo però ad agitarmi, è più forte di me.

Il dolore è troppo forte.

-Granger. Sto finendo! Per favore sta ferma!-

Ma non posso!

Vorrei rispondere che non posso!

Non riesco.

Sono un unico fascio di dolore e il bruciore al petto è appena ricominciato.

Forte e lancinante, sembra molto più forte e lancinante del normale.

O forse sono io che, in queste condizioni lo avverto così.

Urlo... Urlo e urlo ancora: sento la mia voce deformarsi e la gola iniziare a far male, ma non posso fermarmi.

Non posso.

-HERMIONE CALMATI!- grida Blaise.

-Signorina Granger... la prego... la prego si calmi. Lei si è spaccata. Dobbiamo fermare l'emorragia, ma se non sta calma non potremo farlo. Deve calmarsi. Per favore-

Narcissa Malfoy che mi chiede per favore?

Forse è questo, o altrimenti non saprei spiegarmi ciò succede subito dopo: mi calmo improvvisamente.

Il bruciore al petto cessa.

Il dolore in tutto il resto del corpo c'è ancora naturalmente, ma io smetto improvvisamente di urlare e mi lascio rimettere dritta, riprendendo fiato e richiudendo gli occhi, affaticata.

Il bruciore alla spalla continua mentre Blaise mi medica con l'Essenza di Dittamo, ma io non urlo.

Che significa?

Non ne ho la più pallida idea.

So soltanto che quelle mani, attorno alla mia testa sono un conforto.

Respiro.

Devo ricordarmi ancora una volta di respirare.

Devo rimanere sveglia come mi ha detto Blaise.

Ma queste mani attorno alla mia testa... non posso fare a meno che rilassarmi.

E se mi addormentassi?

Forse non sarebbe poi così sbagliato...

Cosa mai potrebbe succedermi di brutto?

Ma Blaise mi ha raccomandato di non farlo.

"Ma lui non sa che adesso sei al sicuro"

Già...

Sono al sicuro...

E sono certa che se mi addormentassi, non mi succederebbe niente.

Si...

Farò così...

Sento le mie labbra inarcarsi in un leggero sorriso.

"Sono al sicuro"

"Sono al sicuro"

Non avverto neanche quasi più dolore.

"Sono al sicuro"

Perché Blaise non lo sa, ma quelle che mi avvolgono la testa non sono mani qualsiasi...

"Sono le mani di mia madre"

E tra le sue mani, non può assolutamente succedermi nulla di brutto.

Ed è per questo che mi rilasso: adesso posso addormentarmi.

Posso davvero chiudere gli occhi e lasciarmi andare.

Perché so che tornerò indietro.

"Perdonami madre"




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(*) Gli effetti dei graffi lasciati dalla Maledizione Cruciatus non sono specificati dalla Rowling, per cui sono di mia invenzione e per tanto una mia proprietà intellettuale coperta da Copyright. 


Spazio Autrice: 

BUON POMERIGGIOOOO :D ALLOOOORAAAAAA :D SCIOCCATI? FELICI? DELUSI? ODDIO NON OSO IMMAGINARE COME STIATE IN QUESTO MOMENTO *-* 

Ve lo aspettavate?? :D

A quanto pare Draco è ancora vivo eh? ;) 

Ve l'ho detto che "Nulla è come sembra" no? Ahahaha ;) 

Piaciuto? 

Come avete notato, un altro nodo è venuto al pettine: il libro Lumen che alcuni di voi sicuramente non avevano dimenticato, è tornato a galla ;) O forse sarebbe meglio dire riemerso dalla terra? ;) 

E adesso?

Che succederà?? ;) Teorie? Pareri? Commenti? Fatemi sapere ;) 

Vi ringrazio ovviamente uno ad uno per i voti, i commenti e le visualizzazioni al capitolo precedente e do ancora una volta il benvenuto ai nuovi lettori (ho letto che alcuni di voi sono arrivati già qui iniziando a leggere Lumos mercoledi o.O Assurdo o.O Siete fantastici *-*) . Sono davvero contentissima, non finirò mai di dirlo, che la mia storia vi piaccia *-* Non sapete quanto sia importante per me *-* E anche se probabilmente alla fine dovrò davvero emigrare in Alaska per sfuggirvi, so che ne sarà valsa comunque la pena ;) Ahahaha :D GRAZIE DAVVERO *-* 

Vi ricordo di seguirmi sui miei social, in particolare Instagram che in questo ultimo periodo riesco ad utilizzare più facilmente. Il mio nome utente è "arlenb.owen" e la mia immagine del profilo è la stessa di questa di Wattpad :) Vi aspetto numerosi :D 

Vi chiedo poi, per evitare il post scriptum dopo: la canzone è durata abbastanza? Spero di si :/ 

E... Infine non mi resta che darvi appuntamento alla prossima settimana (sempre domenica o lunedì massimo), sperando davvero di arrivare a pubblicare per tempo *-* 

Mi raccomando 

Stay Tuned :* 

Iron9208 (Arlen)


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