Capitolo 58

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Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano  

P. Coelho


"Noli timere a tenebris..."

"Astra autem dirigat viem..."

Già... Se solo le stelle sapessero aiutarci adesso...

Sospiro amaramente, lasciando ricadere il libro sulla coperta adagiata sulle mie gambe e poggiandomi stancamente alla parete alla mia sinistra.

La spossatezza sta per prendere il sopravvento, ma devo resistere.

Chiudo gli occhi.

"Mi manchi... Mi manchi... Mi manchi..."

Respiro ancora una volta.

"Quando potrò tornare da te? Perché non sono tornata da te?"

No... Non posso lasciare che questi pensieri prendano il sopravvento, non adesso.

So... Lo sento... So che tornerò da lui.

Forse Blaise mi ha somministrato la sua pozione ed è per questo che non riesco a "sognare".

Il nodo al cuore si allenta leggermente.

Si, dev'essere per questo che non riesco a tornare.

Ma... Lui... Cosa starà facendo? Si starà sicuramente chiedendo che fine abbia fatto, ne sono certa.

"Sarà furioso".

Spero solo che quando gli spiegherò cos'è successo, mi capirà.

"Lo farà"

Lo spero tanto.

Riapro gli occhi, guardandomi attorno e rendendomi conto che, in questa stanza non c'è neanche un orologio.

Che ore saranno?

Mezzanotte?

L'una?

O magari le cinque del mattino e tra poco un timido sole inizierà a tingere il cielo di tenui tinte rosate?

Non ne ho la più pallida idea.

Quello che so, anzi, l'unica cosa che so, è che sono bloccata qui, per colpa di quel maledetto.

Stavo per morire.

Rabbrividisco ancora.

Stavo per morire davvero...

Cosa sarebbe successo?

Non ho bisogno di rifletterci più di tanto perché la risposta passa immediatamente nella mia mente: il legame sarebbe andato perduto; l'unico appiglio, l'unica speranza per Draco (e per me) di non lasciare definitivamente questo mondo... di non sparire nel... nulla, sarebbe andata in fumo.

Un altro brivido.

Sospiro, tornando a guardare la porta: che fine ha fatto adesso il mio aggressore? Saranno riusciti a prenderlo? O è riuscito a fuggire?

Anche stavolta la risposta risulta ovvia: se fosse stato preso, sarebbe stata la prima cosa che Blaise mi avrebbe detto, ne sono certa.

Quindi...

Siamo punto e a capo.

Scrollo la testa, amareggiata, per poi guardare di nuovo la porta: Blaise è uscito circa dieci minuti fa, quindi dovrebbe essere di ritorno a momenti.

Avrà trovato il libro?

E se per qualche assurdo motivo dovesse essere sparito di nuovo?

Forse avrei dovuto tenerlo con me?

"No"

Per come si sono messe le cose subito dopo, ho fatto bene a farlo Evanescere.

Adesso devo solo aspettare.

***

Passano quelli che credo essere altri dieci minuti e di Blaise ancora nessuna traccia.

Ma dov'è finito?

Inizio a contare i secondi, ma ben presto perdo il conto e mi ritrovo a ricominciare d'accapo per almeno due volte.

L'attesa mi snerva.

Abbiamo davvero trovato la soluzione?

Mi guardo intorno, alla ricerca della bacchetta: gli manderò un Patronus per assicurarmi che sia tutto apposto.

Immediatamente però, mi ricordo di essere stata Disarmata.

E' forse rimasta a Kensal Green?

Spero proprio di no.

La porta si apre di scatto e sobbalzo: Blaise.

-Sei tornato finalmente!- esclamo seccata, ma non ricevo risposta.

Se ne sta sulla soglia, completamente ammutolito.

-Zabini?- lo richiamo stranita.

Che sia successo qualcosa?

L'ombra creata dalla porta socchiusa e l'oscurità alle sue spalle, mi impedisce di vederlo chiaramente in volto.

Non mi risponde ancora.

-Cos'è successo?- chiedo quindi allarmata.

Sembra riscuotersi, compiendo poi qualche passo avanti.

La luce proveniente dalla candela sulla scrivania finalmente lo colpisce, permettendomi così di riconoscere l'espressione sul suo viso: è completamente sconvolto, come se avesse visto un fantasma.

-Blaise?-

-Fammi vedere quel libro- mi dice per tutta risposta, continuando ad avvicinarsi. I miei occhi scorrono la sua figura e con grande sollievo noto immediatamente il libro Lumen nelle sue mani.

Non è sparito per fortuna.

-L'hai trovato!- dico sollevata, accennando un sorriso, per poi affrettarmi a richiudere il libro Noctem e a porgerglielo.

-Ecco tieni. Fammi vedere- continuo sollevando il braccio e attendendo che mi porga l'altro.

Quando lo afferro, un'altra leggera scossa di adrenalina mi attraversa.

Ci siamo.

Sto per scoprire la verità.

Mi prendo ancora un secondo, osservando attentamente la copertina: i due titoli sono stati scritti con lo stesso carattere e anche i colori sono identici, ma invertiti.

Il libro Lumen è di colore verde con bordi argento; il libro Noctem di colore argento con bordi verdi.

Non ho alcun dubbio: sono indissolubilmente legati tra loro e a quello che mi tiene ancorata a Draco.

Lascio scorrere la mano sinistra sul dorso: quella che sento sotto le dita è pelle piuttosto ruvida, segno che deve trattarsi di un oggetto molto antico.

Ho appena il tempo di pensarlo, che ecco che i miei polpastrelli incontrano qualcosa di particolare: una rugosità ancor più accentuata molto diversa dal resto della superficie.

Mi acciglio, spostando immediatamente lo sguardo su quel punto ed ecco che l'ultimo dettaglio, che a quanto pare avevo dimenticato, torna a galla: un serpente che forma una "S" racchiuso all'interno di un cerchio.

Somiglia terribilmente al simbolo dei Serpeverde e per qualche assurdo motivo mi ritrovo a pensare al mantello del mio sogno.

Sembra essere stato impresso grazie ad un sigillo usato di solito per la ceralacca, ma per quanto mi sforzi, non ricordo di averlo mai visto prima d'ora.

Inoltre sono sicura che sul libro Noctem questo simbolo non ci sia.

-Zabini guarda qui- dico immediatamente, girando il volume ed indicandogli il punto.

Quando torno a guardarlo, mi accorgo che è ancora sotto shock mentre sfoglia le pagine del libro Noctem, studiandole attentamente.

Lentamente però si gira verso di me, posando gli occhi su ciò che gli sto indicando, e sgranandoli subito dopo per poi assottigliare le labbra.

-Sembra un simbolo, no?- chiedo incapace di trattenermi.

-Aprilo Granger- si limita a dire seriamente, tenendo gli occhi puntati sulla copertina.

Riabbasso lo sguardo anch'io e dopo un ultimo profondo respiro, sposto la mano e faccio come mi ha detto.

Batto le palpebre un paio di volte, leggermente stranita.

Forse però...

Giro pagina.

Ok... Calma...

Ne giro un'altra.

Ancora.

E ancora.

Non può essere.

Continuo a sfogliarlo, fin quando mi rendo conto di una sola cosa: quando l'ho aperto la prima volta, due notti fa a Kensal Green, non avevo sbagliato.

Non era colpa del buio, anzi, avevo visto benissimo: questo libro è davvero, completamente e totalmente, bianco.

-Che significa?- chiedo quindi, sollevando lo sguardo stupita.

-E' lo stesso simbolo- risponde –Un serpente dentro un cerchio-

Lo guardo non capendo, per poi riabbassare gli occhi.

Rimango ferma.

-L'hai mai visto quando eri nel limbo?-

Scrollo la testa, in senso negativo, ma la mia mente rimane concentrata sulle sue parole "Lo stesso simbolo".

Che vuol dire "lo stesso"?

Non ho il tempo di aprir bocca però, perché lui continua: -Mi aspettavo di trovare lo stesso qui dentro, invece è diverso- sfoglia le pagine, soffermandosi poi sulla prima, dove si trova la filastrocca –Questo mi sembra più un drago-

Mi blocco

Ma... Che?

-Cosa?- chiedo quindi, non capendo.

Torna a guardarmi: -A te cosa sembra Granger?-

Guardo il punto che mi sta indicando, ma continuo a non capire: tutto ciò che vedo è la filastrocca. C'è forse dell'altro?

-Cosa mi sembra?- chiedo confusa, spostando lo sguardo tra lui e il libro.

Ricambia il mio sguardo limitandosi a sollevare un sopracciglio e rimanendo in silenzio.

-Cosa mi sembra, cosa, Blaise? Io non vedo altro se non una filastrocca-

-Una cosa?- mi chiede accigliandosi.

-Una filastrocca Zabini! Perché...- faccio una pausa, spostando lo sguardo di nuovo sulla pagina e tornando immediata su di lui –Tu cosa vedi?-

-Sarà meglio che chiami un Medimago- risponde lui chiudendo il libro e facendo per alzarsi –Probabilmente c'è qualche residuo di magia oscura che...-

-NO!- grido subito.

Lui sobbalza, ma si ferma e torna a guardarmi: -Granger lo oblivierò subito dopo...-

-Blaise io sto benissimo! Ho sempre visto quella filastrocca!- dico fuori di me.

-E' impossibile. Forse la tua mente è stata alterata-

-No! La ricordo a memoria Blaise!-

-Qui non c'è nessuna filastrocca Granger!- mi interrompe lui, tornando a sedersi e a riaprire il libro per mostrarmelo. Dopodichè inizia a spostare l'indice da un punto all'altro –Qui ci sono delle linee contorte, che formano un quadrato perfetto. Sono una sotto l'altra e si interrompono ad intervalli regolari. E gli spazi creano il simbolo che ti ho detto prima, un drago dentro ad un cerchio- mi spiega, spostando il dito lungo la filastrocca.

Rimango in silenzio, cercando di capire cosa stia succedendo.

Cosa significa che vede delle linee?

Come fa a non vedere la filastrocca?

E cos'è questa storia del drago?

A meno...

A meno che...

Forse...

-Dev'essere incantato...- dico sottovoce, affrettandomi a riafferrare il libro Lumen sulle mie gambe e a riprendere la prima pagina, assolutamente bianca.

Almeno per me.

-Cosa vedi qui?!- chiedo con voce tremante, indicandogliela.

-La stessa identica cosa Granger! Solo che gli spazi formano quel simbolo che hai visto poco fa sul dorso. Il serpente-

Rimango basita, riabbassando lo sguardo scioccata.

-Non dirmi che tu vedi un'altra filastrocca!-

-No...- rispondo immediatamente con un filo di voce –No... Per me... E' completamente bianca-

E non appena lascio uscire queste parole, mi riscuoto: -Blaise, dev'essere un incantesimo!- ripeto, questa volta ad alta voce.

Lui non commenta, limitandosi di nuovo ad alternare lo sguardo, per qualche secondo, tra i due libri.

-Cosa dice la filastrocca?-

-Nox obscura ut plena secreta est, La notte è oscura e piena di segreti, Iam discis ad quaerere, Sai già cosa guardare, Quaeris ultra, Cerca oltre, Non est praesens non praeterita, Non c'è presente senza passato, Noli timere a tenebris, Non temere le tenebre, Astra autem dirigat viem, Le stelle ti guideranno- recito immediata.

Lui stringe le labbra, rimanendo in silenzio.

La mia mente invece continua a lavorare.

Perchè quest'incantesimo?

Perché vediamo cose diverse?

Che senso ha?

E c'è anche un'altra cosa...

Perché il libro Noctem si trovava nell'armadio di Draco?

Era suo?

-Dov'è la mia bacchetta?- chiedo.

-Granger sei troppo debole. Non puoi fare magie-

Ha recuperato lui la mia bacchetta quindi. Non è rimasta al cimitero per fortuna.

-Blaise, rivoglio la mia bacchetta! E' importante!-

-No Granger. Non puoi-

-Zabini!-

Lui non mi dà retta, così tento di spiegarmi: -Mi serve una pergamena ed una piuma!-

Finalmente torna a prestarmi attenzione, ma non gli lascio il tempo di ribattere: -Scriverò la filastrocca, e tu farai lo stesso con ciò che vedi. Se capissimo ciò che vede l'altro forse troveremmo un filo logico alla questione-

Si acciglia di nuovo, ma solo per un momento, perchè lo vedo allungare una mano e recuperare la sua bacchetta da terra.

La agita ed ecco che tra di noi appare un piccolo tavolino rettangolare con quattro piedi che poggiano ai lati del materasso, con sopra una pergamena, una piuma e una boccetta d'inchiostro, rivolte nella mia direzione.

-Grazie- dico e senza aspettare una sua risposta, mi metto subito all'opera.

Scrivo tutta la filastrocca sulla metà superiore del foglio, facendo attenzione a mantenermi sul lato di destra, in modo che la parte sinistra rimanga libera per Blaise.

Ci metto poco tempo, e non appena terminata, scrivo anche la traduzione sul margine laterale.

-Ecco qui, ti ho lasciato la metà sinistra libera. Puoi disegnare ciò che vedi sul libro Noctem, mentre nella parte inferiore quello del libro Lumen- gli spiego, girando il foglio verso di lui.

-Granger smettila di essere un'insopportabile So –Tutto- Io-

Lo guardo male, ma non rispondo.

Capisco il suo nervosismo, perché è lo stesso che sto provando anch'io.

Mi limito a porgergli la pergamena, la piuma ed il libro Lumen, dopodichè inizio ad osservarlo.

Lui però, poggia la piuma sul tavolo e riafferra la bacchetta, agitandola.

-Transfero- pronuncia, toccando la pagina del libro Noctem.

Non succede nulla.

Ci riprova, ma ancora niente.

L'incantesimo non funziona.

-Per Salazar!-

-Sono incantati, credo sia per quello che non funziona-

Lui rialza lo sguardo, tornando a guardarmi male, così mi zittisco.

Sto di nuovo facendo la So-Tutto-Io.

Riafferra la piuma ed ecco che inizia a trascrivere tutto lentamente.

Rimango in silenzio, limitandomi ad osservarlo.

Pian piano, sotto i miei occhi, inizia a prendere forma ciò che mi aveva descritto.

Un quadrato formato da linee contorte che si interrompono ad intervalli regolari, e quegli intervalli formano esattamente ciò che ha detto: un drago, dentro ad un cerchio.

Apro leggermente la bocca, stupita, mentre lui, mette da parte il libro Noctem ed inizia ad armeggiare con il libro Lumen.

Non dico una parola, fin quando lo vedo completare anche il secondo quadrato.

E, lo noto immediatamente anche se il foglio è al contrario, anche lì c'è un disegno: un serpente all'interno di un cerchio.

Lui nel frattempo poggia la piuma, fermandosi poi qualche secondo ad osservarli, dopodiché riafferra la pergamena e la gira nella mia direzione: -Adesso li vedi?-

Ansiosa di capire cosa ci sia scritto, quasi rovescio la boccetta di inchiostro nel prenderla, ma riesco ad evitare il disastro per un soffio. Mi fulmina con lo sguardo, ma lo ignoro, concentrandomi solo su ciò che finalmente posso vedere.

Si tratta di due quadrati formati da quelle che Blaise ha definito linee contorte e che, appunto, a intervalli regolari, si interrompono formando i due disegni.

Ma... c'è qualcosa di diverso in ciò che mi ha descritto: queste non sono semplici linee contorte.

Adesso che accanto al quadrato del libro Noctem c'è la filastrocca, tutto si fa più chiaro: abbiamo appena trovato il filo logico a cui mi riferivo poco fa.

-Queste non sono semplici linee Blaise- dico, non staccando gli occhi dal foglio –Lo vedi anche tu, vero?- chiedo subito dopo.

-Ovvio Granger- si limita a dire.

-Ma che lingua può essere?-

-Rune antiche-

-Impossibile. Le rune non hanno queste forme-

-Potrebbero essere rune più antiche di quelle conosciute finora-

Rimango in silenzio: potrebbe essere.

Perché si: queste in realtà non sono linee, ma parole.

E il filo logico che mi porta a questo pensiero è semplice: il numero delle linee del quadrato Noctem è uguale a quello delle parole della filastrocca.

Quindi ciò che io vedo in latino non è altro che la traduzione di questa lingua sconosciuta.

-Dobbiamo fare delle ricerche. Dobbiamo andare ad Hogwarts, Blaise-

-Ci divideremo: tu andrai ad Hogwarts, io cercherò nei libri a mia disposizione-

I libri dei Malfoy.

-D'accordo- rispondo.

-Sei sicura di non aver mai visto questi due simboli là dentro?- mi chiede lui dopo qualche secondo.

-Sicura. Li avrei riconosciuti immediatamente. Ma forse...- assottiglio le palpebre concentrata -Forse il simbolo del serpente si riferisce al serpente che appare continuamente nel limbo, chiamandomi Mezzosangue-

Un debole guizzo della sua guancia destra segue la mia ultima parola, ma faccio finta di nulla. Per me non è un problema pronunciarla ormai. So che, per quanto quella voce possa essere ancora quella di Draco, lui non la pronuncerebbe più.

"Perché prova qualcosa per te"

Mi sento arrossire, ma come al solito mi ritrovo a zittire la mia coscienza.

-Che ti prende? Hai ricordato qualcosa?- interviene Blaise.

Maledico me stessa per aver lasciato che il mio viso, come al solito, lasciasse trasparire tutto.

-No, stavo solo riflettendo sull'altro simbolo. Il drago potrebbe riferirsi a Draco, non credi? In fondo il suo nome in latino significa proprio quello-

Lui non risponde, tornando a guardare la pergamena tra le mie mani.

-Non ha senso Granger-

-Lo so... ma finché non ne capiremo di più è l'unica spiegazione plausibile che riesco a trovare-

Stringe le labbra.

-E inoltre, probabilmente, questo libro apparteneva a lui. Te ne aveva mai parlato?-

-A lui?-

-Era nel suo armadio. Come te lo spieghi?-

-Potresti averlo portato tu qui e non ricordarlo-

-No. Ormai ricordo tutto. Ho trovato quel libro qui la prima volta, dentro quell'armadio. Nient'altro. Mi ero nascosta da te e Daphne che mi avevate accusata di omicidio- spiego, senza alcun risentimento nella voce.

-Sono sicura che sia sempre stato qui. Forse potrebbe averlo portato lui, no? Forse è un regalo che gli è stato fatto proprio per quel simbolo che c'è disegnato. Non so... per uno dei suoi compleanni, oppure... non saprei. Sei sicuro che non te ne abbia mai parlato?-

-Fino a prova contraria, quella che ha perso la memoria finora sei tu-

Stavolta è il mio turno di fulminarlo con lo sguardo, ma non replico.

Possibile che Draco ne sapesse qualcosa?

-Devo parlarne con lui. Forse lo ricorda-

"O magari l'ha dimenticato esattamente come hai fatto tu"

Probabile.

Mi riconcentro sulla pergamena e sui due quadrati.

-Dobbiamo tradurre questo- affermo, poggiando l'indice sul quadrato del libro Lumen.

-Non è possibile-

-Dobbiamo provarci- mi limito a dire, non staccando gli occhi dal foglio.

Forse potrebbe esserci qualche parola che corrisponde.

O almeno spero.

Inizio ad analizzarle attentamente.

Lui rimane in silenzio, concentrato ad osservarmi, mentre io, mi isolo completamente dalla realtà e mi focalizzo solo sui due quadrati.

Finchè...

-Guarda qui! Queste due sono uguali! Così come queste! Lo sapevo che c'era qualcosa sotto!- dico velocemente, girando di nuovo la pergamena verso di lui e indicandogli quattro punti diversi.

Ci sono quattro parole, uguali a due a due, tra la filastrocca del libro Noctem e qualsiasi cosa reciti quella del libro Lumen.

-E se anche questa fosse una filastrocca?- chiedo quindi indicando il rettangolo inferiore.

-Credo di si-

Sposto lo sguardo in basso, andando immediatamente a ricercare la corrispondente traduzione delle due parole.

Ci metto un po', ma alla fine riesco a trovarle.

Le prime due si trovano entrambe sul quarto rigo: -Questa significa "praesens"- lo informo, indicandole e senza aspettare risposta passo immediatamente a ricercare la successiva.

-Questa significa "tenebris"-

Riprendo la piuma sottolineandole sulla traduzione inglese: -Così non lo dimenticheremo-

Le rileggo poi ancora una volta e inizio subito ad avvertire una strana sensazione.

Nessun dolore o bruciore, solo una sorta di sesto senso.

La mia mente continua a lavorare freneticamente e la strana sensazione aumenta ad ogni secondo che passa.

-Granger- mi richiama.

Ma non gli rispondo.

-Granger, cos'hai ancora?!- mi chiede impaziente.

-Va tutto bene, ma...-

Lo ricordo perfettamente: io, nel mio studio, mentre la analizzo ancora una volta minuziosamente, alla ricerca di qualche possibile indizio: la piuma di corvo che Draco ha ricevuto insieme alla lettera minatoria.

Ed ecco che la sensazione che provo si acuisce.

Ma perché?

-Blaise, devo andare a casa mia-

-Non puoi-

-Devo! Tu non capisci! Devo prendere quella piuma!-

Lui si acciglia: -La piuma?-

-Ho la sensazione che potrebbe aiutarci con questo- spiego velocemente indicando la pergamena.

-Non credo che...-

-Ti dico di si!-

La sensazione che percepisco è forte.

E ogni qualvolta percepisco questa sensazione, c'è sempre qualcosa che alla fine si rivela esatta.

Per cui... non resta altro che andare a casa mia.

-Fidati di me. Non è la prima volta che il legame mi suggerisce di fare qualcosa. Se non posso andare io, andrai tu, ma per favore dobbiamo prenderla! E così potrai anche vederla tu stesso per come ti avevo detto-

Lui sembra pensarci un attimo su, distogliendo lo sguardo dal mio.

-D'accordo- dice alla fine.

Gli sorrido: -Perfetto-

-Ci andrò domani mattina-

-No! Devi andare subito! Dobbiamo capir..-

-Devo tornare Granger! Sono le tre del mattino!- mi interrompe alzando la voce, ma senza rabbia.

Oddio è vero.

Astoria.

Lui ha qualcuno da cui dover tornare.

-Giusto... Scusami. Va pure- rispondo, abbassando lo sguardo, colta improvvisamente da un senso di solitudine.

E' questo che significa essere... "legati" a qualcuno che non c'è più?

Proverò per sempre questo senso di abbandono?

"Hai comunque i tuoi amici"

E' diverso...

I miei amici... già... Harry e Ginny.

I miei migliori amici a cui mento ormai da mesi...

E che... nonostante tutto... si sono prodigati affinchè non andassi da sola alla festa di Blaise...

La festa!

-Blaise!- esclamo facendolo sobbalzare di nuovo, mentre ricaccio indietro le lacrime che stavano per affiorare.

-Granger, la prossima volta, giuro che ti ammazzo io e al diavolo le penne altrui!-

Sorrido nervosamente: -Scusa, ma... Harry e Ginny! Sono due giorni che non hanno mie notizie! Sono sicura che Ginny dopo la festa volesse essere aggiornata! Mi avrà cercata sicuramente! E non riceven...-

-Ci ho già pensato io-

Mi zittisco: -Tu?-

-Ho trovato un gufo a casa di Draco, con una lettera indirizzata a te-

Casa di Draco. Ovvio. Housel Bay è protetta dall'Incanto Fidelius, per cui la magia non può intercettarmi finchè mi trovo qui. E i gufi si dirigono automaticamente verso la mia ultima dimora.

La casa di Fife Road.

-Era della rossa. Ho fatto rispondere Daphne-

-Daphne?!- chiedo orripilata, tornando a concentrarmi sulle sue parole.

Lui, per tutta risposta, ghigna: -Già. Proprio lei-

-Zabini! Cosa le avete risposto?! E cosa diceva la lettera?!- chiedo agitata.

Silenzio, ma il ghigno non scompare dal suo viso: maledetta Serpe.

-Rispondimi!- continuo, ma la mia voce più che arrabbiata, risulta supplicante.

-Sta tranquilla Granger. Prima di spedire la risposta, l'ho ricontrollata personalmente. Lei ti chiedeva soltanto com'era andata la serata e se ti eri divertita-

-E tu cos'hai fatto rispondere a Daphne?!-

-Che ovviamente ti sei divertita abbastanza, anche se dopo che Potter è andato via, hai deciso di fare una cazzata. Insomma... normale amministrazione, no?-

-Blaise!-

-Granger!- mi risponde, imitando il mio tono di voce e ghignando subito dopo.

Lo guardo male.

-Ti sei divertita e nei prossimi giorni passerai a trovarla per raccontarle tutto- dice, senza ricambiare il mio sguardo, ma alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla scrivania.

Tiro un sospiro di sollievo.

E' tutto apposto.

I miei occhi si spostano nuovamente su di lui, ma questa volta sono io a controllarli.

Mi soffermo un secondo ad osservarlo, notando solo adesso che indossa ancora i pantaloni del completo della festa e anche le stesse scarpe.

Al posto della camicia però, ha indosso un maglione viola.

Probabilmente è tornato a casa solo per un breve periodo.

Abbasso lo sguardo: ancora una volta mi rendo conto di quanto stia facendo per me.

E' davvero un amico ed ora capisco quanto affetto provi per Draco.

L'affetto di un vero fratello.

-Che fine ha fatto quel maledetto?- chiedo di punto in bianco, rendendomi conto di non aver ancora posto la domanda più importante.

-Siete riusciti a prenderlo? O a capire chi fosse?-

-No Granger. Se l'avessimo preso, ovviamente non saremmo qui a parlare tranquillamente- mi spiega, ponendosi particolare enfasi sull'ultima parola –E non siamo neanche riusciti a capire chi fosse. Si è Smaterializzato prima che potessi anche solo concentrarmi sulla sua figura-

-Neanche Lucius Malfoy?-

Muove la testa in senso di diniego, anche se è girato di spalle.

Sospiro mestamente.

Siamo ancora una volta, in un vicolo cieco.

-Bevi questa- mi dice lui, dopo qualche secondo, girandosi nuovamente verso di me e porgendomi, dopo essersi riavvicinato, un bicchiere con quella che sembra semplice acqua.

Ma questa volta, me ne accorgo immediatamente: è torbida. Questa è la sua pozione soporifera.

-Cos'è?- chiedo, lasciandogli intuire che ho capito di cosa si tratti.

-Hai bisogno di recuperare le forze, quindi non discutere e bevila-

-No, non lo farò. Devo tornare da lui Blaise. Devo spiegargli cos'è successo. Sono due giorni che sono bloccata qui. E a quest'ora, conoscendolo, sarà infuriato per essere stato tagliato fuori da tutto- dico con tranquillità.

E lui, stranamente non insiste: si limita ad abbassare il bicchiere e a girarsi di nuovo verso la scrivania.

-Mi riprenderò, starò a riposo quanto vorrai. Ma adesso devo tornare da lui-

-Lo so Granger- si limita a dire. Lo vedo poggiare il bicchiere sulla scrivania. Si gira di nuovo verso di me.

-Tornerò domattina e mi spiegherai come arrivare alla piuma-

-Va bene- gli sorrido grata.

Si congeda con un breve cenno del capo, avvicinandosi alla porta: -Buonanotte- dice sarcasticamente, ghignando ancora una volta.

-Buonanotte Zabini. E grazie-

Lui non commenta, limitandosi ad uscire dalla porta.

Ci siamo.

Adesso non mi resta che dormire.

***

Riapro gli occhi.

Ancora una volta qui.

Non appena le mie pupille inquadrano il soffitto del mausoleo, schiudo le labbra, prendendo una profonda boccata d'aria, come se finora non avessi respirato.

Nel frattempo sento un leggero calore farsi spazio nel mio petto, ma so già che non è il fuoco alla mia destra a provocarlo.

E' il legame.

"Sono tornata"

Sorrido automaticamente, mentre mi rimetto seduta e mi guardo intorno, per poi rialzarmi in piedi.

-Draco?- chiedo, ma non ricevo risposta.

Non c'è, ma non è un problema. Ormai so che avverte la mia presenza, quindi è solo questione di secondi prima che varchi il portone d'ingresso.

Ed io... non vedo l'ora che lo faccia.

Anche se, come ho detto a Blaise, so già che sarà infuriato.

Ne sono certa.

Mi ero ripromessa e gli avevo promesso, anche se tacitamente, che non lo avrei più lasciato per così tanto tempo da solo e, soprattutto, senza notizie... ed invece... ecco com'è finita.

Mi beccherò una strigliata.

Non faccio neanche in tempo a pensarlo che, come previsto, il portone si apre, o meglio, si spalanca.

Quando i miei occhi inquadrano la sua figura, il mio cuore fa una capriola.

E' come se non lo vedessi da settimane, non da tre semplici giorni.

E ora che mi viene incontro quasi correndo, sento che vorrei fare lo stesso.

E' l'unica cosa che voglio fare, ma si sa, spesso, quello che si vuole, non corrisponde a quello che si può fare.

Ed io devo stare ferma qui, perché so già che se tentassi di abbracciarlo, mi respingerebbe.

E per ciò che leggo sul suo viso, so che succederebbe.

E' stravolto e la sua espressione non promette nulla di buono.

Mi raggiunge nell'arco di poche e semplici falcate, sollevando immediatamente le mani e poggiandole sulle mie spalle.

Mi sento spingere indietro ed infatti sono costretta a fare un passo per evitare di perdere l'equilibrio.

Non ho il coraggio di incrociare il suo sguardo, mentre lo sento squadrarmi da capo a piedi.

Stringo i pugni, e chiudo gli occhi, aspettando che inizi a parlare.

Devo cercare di mantenere la calma: lui non sa cos'è successo in realtà, non sa il motivo per cui non sono tornata.

Glielo spiegherò e spero che mi capirà.

"Calma"

"Stai calma"

Il legame mi permette di avvertirlo chiaramente: è agitato e fuori di sé e non si preoccupa minimamente di nasconderlo.

"Perché tra poco griderà"

Il suo respiro affannato mi scompiglia leggermente i capelli, a causa della differenza d'altezza, ma ancora non mi azzardo a muovere un muscolo o a dire qualcosa.

Mi limito a rimanere in silenzio e ad aspettare che sia lui a parlare.

Dopo pochi secondi però, mi rendo conto che il silenzio regna sovrano e che gli unici suoni che avverto sono quelli dei nostri stessi respiri.

Aggrotto le sopracciglia, rimanendo con gli occhi chiusi: che succede? Perché non parla?

Mi azzardo a sbirciare ed il mio occhio destro inquadra subito la sua figura, davanti a me.

Stessa camicia di sempre, stessi pantaloni.

E le sue mani sono ancora strette attorno alle mie spalle.

Ma...

Perché non dice niente?

E' così che decido di riaprire gli occhi e, in uno slancio di improvviso coraggio, torno a guardarlo, leggermente timorosa.

E ciò che vedo mi lascia senza parole.

Il suo viso, di solito sempre indifferente, che non lascia trasparire alcuna emozione... adesso è... diverso.

Molto diverso.

I suoi occhi.

I suoi occhi esprimono molto di più di quello che sarebbe in grado di dire a parole.

I suoi occhi, che mi squadrano da capo a piedi, alla ricerca di qualcosa.

I suoi occhi risultano...

E' strano anche solo ipotizzarlo, ma non posso negare l'evidenza.

Quello che vedo è cristallino, come ciò che avverto dentro di me.

Ed è nel preciso istante in cui ho incrociato il suo sguardo, che tutto si è fatto chiaro.

Quello che vedo non è rabbia, non è risentimento, non è furia.

Quello che vedo è... quello che non è mai stato abituato a mostrare.

Quello che vedo è...

Sento il mio viso cambiare espressione, rilassandosi.

Faccio un passo avanti, annullando la distanza che ci separa, ma non cercando di liberarmi dalla sua presa.

Anzi, sollevo la mano sinistra, afferrando la sua sulla mia spalla.

Lo sento sussultare non appena le nostre dita si sfiorano, ma nessuno di noi due dice qualcosa.

Dopodichè alzo anche la mano destra, portandola in alto, superando la sua spalla e poggiandola delicatamente sulla sua guancia.

E non appena lo sfioro, mi rendo effettivamente conto di quanto mi fosse mancato.

Reprimo un sussulto, quello che lui non è riuscito a nascondere, e inizio a muovere il pollice, lasciando che il mio polpastrello disegni delle forme, sconosciute ad entrambi, ma poco importanti, sulla sua pelle diafana.

-Sto bene- gli sussurro –Sto bene. Sono qui-

Ed ecco che, alle mie parole, lui chiude gli occhi, rimanendo ancora in silenzio, mentre la presa sulle mie spalle si allenta.

Non dico altro.

Continuo a carezzarlo con delicatezza.

Perché ciò che avevo letto nelle sue iridi e sul suo viso, non era altro che questo: preoccupazione.

Gli stringo la mano destra: -Sto bene. Sono ancora viva- aggiungo, cercando di avvicinarmi ancora a lui e poggiando la testa sul suo petto.

Le sue mani mi lasciano andare, la destra ancora stretta nella mia, la sinistra che ricade ai lati del corpo.

Ed eccolo qui: il suo cuore.

Il suo cuore che batte allo stesso ritmo veloce del mio e che adesso inizia a rallentare.

Lascio andare la sua mano, ma non mi discosto, anzi, lo abbraccio e lo stringo, continuando a muovere la mano destra sulla sua guancia.

Lo sento finalmente reagire, avvertendo la mano che ho appena lasciato andare, spostarsi, posandosi sulla mia schiena, dove inizialmente mi sfiora titubante per poi stringersi a pugno intorno al mio maglione.

Allo stesso tempo inspira bruscamente, come se, solo in questo momento, si rendesse conto che sono effettivamente qui.

Il nodo che avverto nel petto inizia ad allentarsi, molto, ma molto lentamente.

Non dico altro, ma continuo ad abbracciarlo, abbassando anche la mano che gli carezzava la guancia e avvolgendola intorno al suo corpo.

Mi sarei aspettata di tutto... di tutto... ma non questo.

Si è davvero preoccupato per me?

Lui... Draco...

"Ti ha salvato la vita, non dimenticarlo. Ed è interessato a te già da diverso tempo"

Per fortuna la mia coscienza non sbaglia ad utilizzare i vocaboli almeno questa volta, ed io non posso far altro che darle ragione.

Lui... Si è preoccupato per me... Perché a me...

E' davvero strano pensarlo...

A me ci tiene.

Sorrido leggermente, tirandolo a me ancor di più: -Mi sei mancato- dico sinceramente, non preoccupandomi di come possa reagire.

Lo sento bloccarsi, ma non lascerò che si allontani da me.

Mi stacco leggermente da lui, risollevando la testa e ricercando il suo sguardo.

Lui ricambia, ma ancora senza dirmi niente.

E' completamente bloccato, come se improvvisamente avesse realizzato di aver fatto un errore.

E so perfettamente ciò che pensa: ha lasciato trasparire le sue emozioni e questo per lui è un errore imperdonabile.

Ma ovviamente non è così, perché con me, non deve preoccuparsi di mostrare il suo vero io.

E non dovrà mai farlo.

Di certo però, non posso dirglielo a parole: otterrei solo l'effetto contrario.

Gli sorrido leggermente, disgiungendo le dita dietro la sua schiena e poggiandole sull'incavo dei suoi gomiti. Lui segue i miei movimenti, forse non capendo cosa stia facendo, ma non gli lascio il tempo di fare qualsiasi cosa, perché mi sollevo sulle punte e lo bacio.

Il mio cuore fa un'altra capriola.

Le mie mani si sollevano automaticamente, incrociandosi sulla sua nuca e le mie dita iniziano a giocherellare con i ciuffi dei suoi capelli, accarezzandolo poi con leggerezza.

Ed ecco che la sua reazione non tarda ad arrivare: mi stringe a sé, ricambiando il bacio e finalmente lo sento sciogliersi.

Le sue mani si stringono ancora al mio maglione e ben presto iniziano a spostarsi, alla ricerca della mia pelle, mentre le sue labbra non si staccano neanche per un secondo dalle mie.

Glielo lascio fare e, continuando a baciarlo, anch'io inizio a sfiorare quella del suo collo.

Le mie dita scendono alla ricerca del suo colletto e di quel primo bottone di camicia tanto odiato.

Ma non appena riesco ad aprirlo, lui mi blocca con un gesto repentino, staccandosi da me.

Riapro gli occhi immediatamente, sussultando e ricercando il suo sguardo, confusa.

Perché mi ha bloccata?

Giro leggermente la testa a sinistra ed è qui, proprio a pochi centimetri dal mio viso, che lo ritrovo.

Ritrovo i suoi occhi, che mi osservano attentamente, che mi squadrano ancora una volta, come alla ricerca di qualcosa.

Il viso teso.

Ricambio lo sguardo; le mie mani ancora bloccate dalla sua, sul suo petto; lo guardo, ma non riesco a dire nulla. Per una volta, sento di non dover parlare; sento che, solo rimanendo in silenzio, potrà avere le risposte di cui ha bisogno, a tutte le domande che non mi ha posto, qualunque esse siano.

I suoi occhi sono argento liquido e se credevo di aver già visto la parte più vera di lui, mi sbagliavo.

Perché il vero Draco è qui adesso.

Solo adesso.

Non prima, o meglio... Non totalmente...

Adesso... Sto vedendo quella parte di lui che... mi scruta attentamente, ancora preoccupato che mi sia realmente successo qualcosa.

Ancora preoccupato che io non sia reale.

Ancora preoccupato che possa sparire da un momento all'altro.

E forse... anche un po' timoroso per essersi mostrato, per una volta, debole.

Per aver lasciato che io vedessi questa parte di lui che negli anni, ha imparato così bene a nascondere.

Ma ciò che vorrei dirgli è che... mostrare le proprie emozioni non è una debolezza.

Mostrare le proprie emozioni è ciò che alla fine ci salverà dall'oblio di una vita senza amore.

Dall'oblio di una vita fatta di solitudine.

Ha paura per essersi mostrato ancora una volta... umano.

-Va tutto bene- gli sussurro –Tutto bene-

Si avvicina di nuovo a me, ma non mi bacia; si limita a poggiare la fronte sulla mia, chiudendo gli occhi.

-Guardami- dico immediatamente.

Lui però non mi ascolta, schiudendo le labbra per riprendere fiato.

-Draco... Guardami- gli sussurro ancora.

E per fortuna mi ascolta: riapre gli occhi, non staccando la fronte dalla mia.

Mi guarda.

-Non me ne andrò. Te lo prometto-

La sua mano che tiene stretta le mie, si allarga, così ne libero una, portandola ancora una volta, sulla sua guancia.

Lo accarezzo ancora: -Baciami-

Sussulta.

-Baciami. Ti prego- ripeto, stringendo la mano che tengo ancora sul suo petto.

E continuando a guardarmi, in un gesto veloce, mi bacia.

E solo così, mi convinco che va tutto bene.

Adesso so che va tutto bene.

Mi lascio andare anch'io.

Senza più filtri.

Senza censure.

Ancora una volta...

Solo io e lui.



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Spazio Autrice:

BUONASERAAAAAAAAAAAAAAA A TUTTIIIII :D SONO TORNATA FINALMENTEEEE :D 

Vi chiedo umilmente scusa, ma come vi avevo spiegato sono stata bloccata per... TRE SETTIMANE (mi fa anche impressione dirlo)... a causa di un blocco dello scrittore che ha fatto paura persino a me >.<  Avevo completamente perso la bussola, il filo logico da seguire, non riuscivo più a rientrare nel mood di Lumos e soprattutto (fattore ancor più grave a mio parere) nel mood Dramione >.< Sono state tre settimane orrende e vi chiedo davvero scusa. 

Spero però di essere riuscita a rimediare :)

Prima di parlare del capitolo, ci tenevo a ringraziare tantissimo (perchè ancora non ne avevo avuto modo) chi di voi si è connesso con me nella diretta Instagram dell'8 Marzo *-* Non mi aspettavo che qualcuno lo avrebbe fatto *-* Quindi grazie di cuore <3 

Dunque...

Che ne dite di questo capitolo??

Le carte iniziano (ahimè) ad essere svelate ;) Cosa ne pensate di questi due misteriosi simboli? 

Qualche idea? Teorie, supposizioni? E perchè Blaise ed Hermione vedono cose diverse?

Secondo voi il libro Noctem sarà davvero di Draco?

E Draco ricorderà qualcosa? E se si, dirà la verità ad Herm? ;) Fatemi sapere ;) 

E poi... Piaciuta la scena Dramione? ;) Sono rientrata nel mood secondo voi? ;)

Attendo con impazienza i vostri commenti <3

Vi ringrazio tantissimo per i voti e i commenti al capitolo precedente, che (oddio) risale ormai al 24 febbraio o.O E do il benvenuto ai nuovi lettori *-* Lumos cresce sempre di più e ne sono felicissima *-* Ormai siamo in dirittura d'arrivo, ma, ve lo dico subito, non crediate che le cose si semplificheranno ;) Ne vedremo... delle belle ;) 

Si... sto ridendo maleficamente e... si... ok... la smetto.

Scusate ;) 

Cosa succederà adesso? 

Il capitolo 59 è già in stesura e spero che la prossima settimana riuscirò a pubblicare. 

Diciamo che questo era il capitolo più ostico per me, per via della questione libri >.< Non so se sono riuscita a farveli immaginare con la descrizione che ho fornito, ma spero di si; fatemi sapere.

Non mi resta che darvi un grosso abbraccio virtuale e ringraziarvi per la pazienza che come al solito avete con me <3 

E vi do appuntamento al prossimo capitolo <3

Mi raccomando

Stay Tuned :*

Iron9208 (Arlen)



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