Capitolo 64

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  Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C'è sempre più mistero.

Anaïs Nin  


Quando riapro gli occhi, per fortuna è mattino.

Intravedo il sole far capolino attraverso una sottile fessura tra i pesanti tendaggi e per uno sciocco momento mi ritrovo a pensare di trovarmi ancora nel limbo.

Recupero lucidità, per poi afferrare la bacchetta e aprire le tende con un solo colpo.

Il sole invade la stanza, costringendomi a stringere le palpebre, ma ad ogni secondo che passa, non perdo mai di "vista" ciò che dovrò fare.

E' sabato: siamo finalmente arrivati a Febbraio.

Questa storia è durata fin troppo, ma adesso, sento che tutto sta per cambiare.

Mi rimetto seduta, fissando lo sguardo sulle mani e la bacchetta, mentre la mia mente lavora frenetica per riordinare le idee: per prima cosa andrò da Blaise per raccontargli le novità; dopodichè contatterò Antares per avere un permesso speciale e salire sul Big Ben.

Sono certa che troveremo qualcosa.

Mi preparo in pochissimo tempo, per poi scendere al piano inferiore e rimanere ferma per qualche secondo, indecisa su quale strada prendere.

Sarà meglio suonare al campanello, piuttosto che fare irruzione dal passaggio segreto.

Astoria potrebbe essere a casa sua e di certo non gradirà.

Sospiro amaramente, per i minuti preziosi che sono costretta a perdere, ma mi dirigo velocemente fuori dalla porta d'ingresso.

Mezzo giro ed eccomi davanti il cancelletto della casa di Blaise.

Entro di gran carriera, per poi suonare alla porta con delicatezza.

Il mio orologio segnava le nove fino a qualche istante fa, motivo per cui sarà meglio fare con calma.

Spero solo che lui sia sveglio.

Passa qualche minuto ed ecco che la porta viene aperta...

E devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non ridere.

Un Blaise con gli occhi gonfi dal sonno, la maglia al contrario e senza una ciabatta mi guarda come se fossi una qualche strana creatura.

Si porta una mano alla testa, stringendo gli occhi: -Credevo... C... Che...- Sbadiglia apertamente –Che coscia vuoi Gransger?-

Scoppio a ridere inevitabilmente e lui, recuperata la consapevolezza della realtà, mi fulmina con un solo sguardo.

-Posso entrare? Ci sono degli sviluppi- chiedo quindi, abbassando la voce.

Strabuzza gli occhi e subitosi fa da parte per farmi entrare.

Mi dirigo immediatamente verso la cucina, ma mi rendo conto di non essere seguita.

Mi giro per capire che fine abbia fatto e ciò che vedo per poco non mi fa ridere ancora: si è bloccato proprio accanto alla porta, tenendo con entrambe le mani la maglia che indossa e osservandola con sguardo corrucciato, per poi spostare lo sguardo sui propri piedi.

Dopodichè alza gli occhi al cielo sbuffando, ma prima che possa accorgersi di me, mi giro di nuovo ed entro in cucina.

-Arrivo subito- lo sento dire e sorrido.

-Si, fai- rispondo semplicemente.

Mi siedo al tavolo e attendo, ripassando tutto ciò che dovrò dirgli e tutto ciò che farò oggi.

Troveremo qualcosa?

E se ci fosse davvero un indizio lassù?

Qualcosa di cui nessuno si è accorto perché io e Blaise conosciamo l'intera storia e, magari, soltanto noi sapremmo riconoscerlo?

-Caffè?- sento dire all'improvviso alle mie spalle.

E' tornato, ma ero talmente persa nei miei pensieri che non l'ho sentito arrivare.

Annuisco e lascio che mi superi: -Che succede?- mi chiede, mentre mi rialzo, incapace di rimanere seduta ancora.

-Nel limbo è spuntato il drago...- inizio a dire, raccontandogli subito dopo tutto ciò che è successo.

-Dobbiamo tornare sul Big Ben- concludo.

-Ci sono già stato, ma né i rilievi effettuati dalla polizia, né quelli effettuati dagli Auror hanno portato a niente-

-E' impossibile! Tutto quel sangue che continua a spuntare deve significare qualcosa! E anche i frammenti di vetro!-

-Granger, ti dico che è così. E poi sono passati mesi! Cosa vorresti trovare adesso?- risponde lui, ma sembra già poco convinto.

-Ed io ti dico che dobbiamo ricontrollare. Sono certa che ci stia sfuggendo qualcosa-

Stringe le labbra, per poi voltarsi e afferrare una tazza.

Quando me la porge, torna a guardarmi: -Va bene d'accordo. Ricontrolleremo-

Sorrido: -Perfetto! Dobbiamo contattare subito Antares-

Annuisce.

-E dobbiamo organizzarci per iniziare il pedinamento di Pansy- dico dopo aver sorseggiato un po' di caffè.

-Lo so Granger-

-Inizieremo questa sera stessa, che ne dici?-

Annuisce di nuovo.

-Bene, perfetto!- dico ancora una volta.

Stringo i pugni, mentre finalmente un senso di soddisfazione mi pervade: le cose iniziano ad andare per il verso giusto.

***

-Avanti!-

-Permesso!- dico subito, aprendo la porta dell'ufficio ed entrando un po' titubante.

-Oh Hermione! Sei tu! Vieni! Vieni! Entra pure!-

Antares, seduta alla sua scrivania, si alza e aggirando il tavolo, mi viene incontro con un sorriso: -Oh Blaise! Ci sei anche tu! Ciao! Venite! Come mai siete qui?!-

Entro del tutto nella stanza, seguita da Blaise che continua a guardarsi intorno senza riuscire a nascondere lo stupore.

Non so cosa si aspettasse di trovare in un dipartimento di polizia, ma per la sua espressione posso dire che di certo non era questo.

Non appena usciti dall'ascensore, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una baraonda, abbastanza ordinata, di poliziotti e detective, questi ultimi seduti ognuno alla propria scrivania, intenti ad armeggiare con i computer e i telefoni, che continuano a squillare.

Ogni scrivania si trova ad un metro e mezzo circa dall'altra e ogni tanto lo spazio aumenta per poter creare dei passaggi qua e là, che diventano ovviamente dei veri e propri corridoi, per rendere più agevole gli spostamenti.

Sulla destra degli ascensori invece, in fondo alla stanza, ci sono gli uffici dei superiori.

Quello del capo dipartimento è proprio accanto a quello di Antares che invece è uno dei capi detective che gestisce le indagini. Ed ovviamente il suo ruolo è doppiamente importante perché si occupa anche dei rapporti con noi Auror.

In fondo, lo è lei stessa.

-Ciao Antares- la saluto e stavolta sono io a guardarmi intorno incuriosita.

Il suo ufficio ha la stessa grandezza del nostro, ma lei qui dentro è sola, quindi lo spazio è molto ampio.

Una scrivania in legno, molto simile alla mia, campeggia nel bel mezzo della stanza, con tre sedie a circondarla; una da un lato e due dall'altro.

Nella parete alla mia sinistra, costituita da mattoni, c'è una finestra che si affaccia sulla strada, mentre le pareti alle mie spalle e alla mia destra, sono interamente ricoperte da finestre con veneziane in alluminio, che permettono una visione quasi completa di tutto il piano.

Infine, la parete dietro la scrivania è ricoperta di libri, cosa che inevitabilmente mi fa sorridere e ci sono anche diversi mobili lungo il perimetro che sicuramente fungono da archivi.

-Scusaci se non ti abbiamo avvisata, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto per una cosa piuttosto urgente-

-E' successo qualcosa di nuovo?- mi chiede subito lei, cambiando espressione e facendosi preoccupata.

Si avvicina alla porta e la chiude rapidamente.

Poi torna alla scrivania: -Ditemi tutto- dice, facendo cenno di sederci.

Prendiamo posto, e dopo un breve sguardo di intesa con Blaise, che lascia intendere che vuole che sia io a parlare, mi schiarisco la voce: -Abbiamo bisogno di salire sul Big Ben- annuncio.

-Sul Big Ben?- mi chiede lei stranita.

Annuisco: -Si, dobbiamo rivedere la scena del crimine-

-Hermione penso che Blaise ti abbia già informata. Dai rilievi non è emerso nulla-

-Lo so Antares- è Blaise ad intervenire –Gliel'ho già spiegato, ma sono emersi nuovi dettagli che ci portano a pensare che forse lassù possa essere rimasto qualcosa-

Lei assottiglia le labbra, cosa che irrimediabilmente mi fa pensare a Sirius, ma non replica.

Anzi, sembra quasi pensarci su: -Forse potrebbe essere utile- dice alla fine, rivolta più a sé stessa che a noi.

-Sono passati dei mesi però, siete sicuri che possa essere rimasto qualcosa?-

-Lo spero- rispondo io.

-D'accordo allora- sorride, senza per fortuna porre domande indiscrete –Vi fornirò dei cartellini falsi per non avere problemi e avviserò le guardie all'ingresso che due agenti di Scotland Yard effettueranno dei controlli sulla scena-

-Grazie mille- dico sincera.

Blaise si limita semplicemente ad un cenno del capo.

Sto per alzarmi, ma vengo subito bloccata: -Aspettate. Ho anch'io delle novità per voi-

Mi blocco e torno a guardarla, trattenendo per un secondo il fiato.

-Novità?- dico quindi.

-Si. Le ricerche con le unità cinofile hanno già dato dei riscontri-

Sgrano gli occhi, sentendo il cuore accelerare, ma rimango in silenzio, aspettando che continui.

Lei però si alza in piedi, e rapidamente si avvicina alle finestre che danno sull'interno per abbassare le veneziane.

Torna indietro, aprendo poi un cassetto, ed estraendone quella che mi sembra essere una mappa.

Ed effettivamente, quando la dispiega, ecco, davanti ai nostri occhi, Londra.

Un cerchio rosso circonda Kensal Green.

-Le nostre ricerche sono partite da qui- Antares poggia un dito sul cerchio –Dopodichè ci siamo affidati completamente alle unità -

-E dove vi hanno portato?- chiedo subito.

-E' proprio questo il problema. Credevamo che ci avrebbero condotto tutte in un unico punto, invece si sono divise. I cani hanno fiutato tracce diverse-

-Sapevo che non avrebbe funzionato. I Babbani sono inutili in questi casi- interviene Blaise.

Mi giro a guardarlo male: -Taci Zabini. Non sai quel che dici- lo ammonisco.

Antares gli butta un'occhiata dispiaciuta: -Non era mai successo che sbagliassero, ma sembra che abbiano seguito le tracce dei percorsi effettuati da Draco quando era ancora vivo-

Torno a guardarla stupita e anche Blaise fa lo stesso: -Ancora vivo?- chiedo quindi con un filo di voce.

Antares annuisce: -Esatto. Alcuni si sono diretti verso il Wiltshire, a Malfoy Manor, altri in altre residenze e un'unità addirittura a Grimmauld Place-

Rimaniamo entrambi in silenzio: che vuol dire?!

-Cosa intendi con altre residenze?- chiede Blaise.

-Un'unità ci ha portato fino a casa tua. Il Zabini Manor. Un'altra a casa dei Greengrass e un'altra a casa dei Parkinson-

Strabuzzo gli occhi: -Non ha senso!-

-E' ciò che ho pensato anch'io. Ma è ciò che hanno fatto i cani ed è quello che vi riporto-

-Draco è morto Antares. Com'è possibile?!-

-Non te lo so dire-

-Non è possibile che abbiano seguito percorsi così vecchi. E inoltre Draco non è mai stato a Grimmauld Place- continuo decisa.

-Ti sbagli Granger- mi interrompe subito Blaise.

Lo guardo basita, così lui continua: -Abbiamo visitato Grimmauld Place quando siamo diventati Auror, insieme a Shacklebolt-

Rimango senza parole per almeno dieci secondi.

Che cosa significa allora?

I cani si sono davvero confusi?

Ma se hanno davvero seguito i percorsi effettuati da Draco, perché non si sono diretti a Fife Road, la sua nuova casa?

-E a Fife Road?- chiedo quindi.

-Niente- mi risponde lei immediata.

-C'è qualcosa che non quadra- rispondo.

Blaise invece rimane in completo silenzio, continuando a fissare la cartina concentrato.

Perché i cani si sono diretti verso questi Manor e Grimmauld Place?

Che relazione ci può essere oltre a Draco?

-Sono passati troppi mesi da quando Draco è passato da lì. Non ha senso- dico ancora.

Blaise annuisce, ma ancora non dice nulla.

-Ad ogni modo ho deciso di non sospendere le ricerche con le unità, potrebbero davvero portare a qualcosa di concreto. Credo, molto più semplicemente, che la magia li abbia un po' storditi, ma appena si abitueranno alla sua influenza, tutto tornerà alla normalità-

-Bene. Perfetto. Arrivati a questo punto, ogni cosa può esserci d'aiuto- rispondo.

Torno a guardare Blaise, che ancora non dice una parola: ha intuito qualcosa, ne sono certa, ma non vuole parlare davanti ad Antares.

-Sarà meglio andare- propongo ed infatti lui al mio fianco si riscuote tornando a guardarmi e di nuovo ad annuire.

-Vi farò avere i cartellini entro domani mattina- risponde Antares.

-Grazie mille. Se hai novità sulle unità, fammi sapere, d'accordo?-

-Certo! Ovviamente!-

Ci separiamo con un sorriso e un'alzata di mano da parte di Blaise, per poi uscire, in completo silenzio, e ripercorrere la strada fatta fin qui, al contrario.

Il silenzio si protrae fin quando non raggiungiamo di nuovo casa sua.

E non appena la porta d'ingresso si chiude alle sue spalle, riprendo la parola: -Cos'hai intuito?- chiedo diretta.

-La cosa più ovvia Granger. Le unità hanno portato la polizia ai Manor-

Sollevo un sopracciglio, guardandolo scettica.

-Granger...- dice, con una nota d'impazienza -Sono i Manor di famiglie Purosangue-

Il sopracciglio si abbassa automaticamente, così come la mia mandibola, facendomi assumere un'aria da idiota, ma effettivamente non ci avevo pensato.

I Malfoy.

I Zabini.

I Greengrass.

E i Parkinson.

Sono tutte famiglie Purosangue.

-Pensi che sia questo il collegamento? E perché c'entra anche casa tua?-

-Si, credo di si. Ma per il mio Manor non ne ho la più pallida idea. Forse è vero che Draco sia passato da tutti quei posti... prima...- dice, lasciando per fortuna la frase in sospeso.

-Ma che motivo avrebbe avuto di andare lì, se tu adesso abiti qui?-

-Non lo so-

-Non sono vecchie tracce di Draco, Blaise. E' impossibile. Dev'esserci qualcos'altro- dico testarda.

Lui sembra rifletterci su: -Potrebbe darsi-

-E se il motivo sono le famiglie Purosangue, c'è solo un modo per capirlo-

Mi guarda interrogativo.

-Devo fare delle ricerche. Hai dei libri sulle vostre dinastie?-

-Per quale motivo Granger?- mi chiede, sollevando gli occhi al cielo.

-Sono sicura che troveremo qualcosa lì. I libri contengono sempre qualcosa-

Lui sospira amareggiato: -Non li ho qui con me. Sono rimasti al Manor. Ma cosa speri di trovare?!-

-Non fa niente. Posso andare a controllare a casa di Draco- lo interrompo.

-Granger! A cosa stai pensando?!- mi chiede di rimando, infastidito, così mi impongo di spiegargli.

-E' proprio questo il punto. Non so cosa pensare! Ma è questo che ho sempre fatto. Quando non so cosa pensare, quando non trovo una soluzione, consulto sempre i libri. Loro hanno sempre una risposta-

-Non sempre- replica.

Ed ha ragione purtroppo.

-Non sempre- ripeto, abbassando gli occhi –Ad ogni modo, devo tentare-

-Aspetta Granger- mi ferma subito –Dobbiamo iniziare a sorvegliare Pansy-

Giusto! Stavo quasi per dimenticarlo.

-Ti dispiacerebbe sorvegliarla da solo per stanotte? Magari potremmo alternarci, che ne dici?- dico, cercando di non far suonare la mia voce troppo supplicante.

E' importante che io trovi quei libri, così com'è importante sorvegliare faccia da carlino.

Lui stringe le labbra, leggermente contrariato, ma alla fine annuisce: -Va bene- dice sbuffando –Tu e i tuoi maledetti libri- si lamenta.

Gli sorrido colpevole: -Grazie Zabini. Se troverò qualcosa sarai il primo a saperlo-

Lui fa una smorfia, ma non replica, così mi volto immediatamente, avviandomi verso l'uscita: -Domani mattina ti aspetto a casa mia-

Prima di aprire la porta però, mi volto un'ultima volta verso di lui –Blaise...- gli dico con serietà, aspettando che si giri a guardarmi.

Non so per quale assurdo motivo, ma sentivo la necessità di dirglielo.

Forse il legame?

No.

Questa volta sono io.

Sento che il pedinamento della Parkinson darà i suoi frutti e forse, se anch'io riuscirò a trovare una spiegazione logica, domani avremo in mano qualcosa di concreto.

Domani, saremo molto più vicini alla verità.

Lui finalmente mi guarda.

-Stai attento-

-Sta attenta anche tu Granger- mi risponde con lo stesso tono, stupendomi un po'.

Gli sorrido debolmente per poi lasciare casa sua.

E quando la porta si richiude alle mia spalle, inizio ad avvertire una strana sensazione.

Ed anche stavolta non ha nulla a che fare con il legame.

Questa è adrenalina.

Adrenalina che inizia a scorrermi nelle vene.

Stringo i pugni convulsamente e chiudo gli occhi un attimo.

"Ok. Calma"

Mi Smaterializzo direttamente davanti la porta di casa ed entro quasi correndo. Prendo il corridoio di sinistra, e salendo subito la scala a chiocciola, mi ricordo solo a metà strada di accendere la bacchetta.

Sorrido per la dimenticanza, ma anche per la non difficoltà che ormai ho ad orientarmi tra queste mura.

E so che non dipende soltanto da Draco, ma anche e soprattutto dal fatto che ormai passo moltissimo tempo qui dentro.

Raggiunta la biblioteca, accendo subito il fuoco e le varie candele sparse qua e là.

Non ho davvero idea di dove poterli trovare: l'ultima volta che sono venuta, non dovevo effettuare alcuna ricerca, per cui mi sono limitata a dare un'occhiata molto superficiale a tutto.

Ci vorrà un po' di tempo, ma non mi importa.

Troverò ciò che sto cercando.

***

Uno.

Due.

Tre.

Non male.

Anzi, direi ottimo.

Tre libri sulle famiglie Purosangue.

Forse mi sarei aspettata un po' di più, ma con molta probabilità, gran parte dei libri sono rimasti ai Malfoy.

E non ho alcuna intenzione di tornare ad Housel Bay per i prossimi mille anni.

"Concentrati"

Mi ritrovo ancora una volta a dar ragione alla mia coscienza.

Devo sbrigarmi.

Afferro il primo: sono tutti libri piuttosto vecchi e le copertine ormai rovinate, mi impediscono di leggerne i titoli, ma non importa.

Lo apro sull'indice: ogni capitolo è dedicato ad una famiglia purosangue diversa, catalogate in base all'ordine alfabetico.

La prima è ovviamente quella dei Black.

Do un'occhiata veloce, per capire anche come sia strutturato il libro: sulla prima pagina di ogni capitolo, in alto a sinistra viene riportato lo stemma di famiglia; nella pagina successiva c'è l'albero genealogico. Il resto dello spazio disponibile invece è dedicato alla storia della famiglia presa in esame, dalle origini fino all'anno in cui il libro è stato stampato, in questo caso il 1950.

Continuo a sfogliarlo, ma in maniera molto rapida, soffermandomi ogni tanto su una particolare frase.

Nel frattempo intravedo anche gli stemmi di famiglia, che ricollego immediatamente, senza dover leggere di quale famiglia si tratti. Ho avuto modo, quando ero ad Hogwarts, di approfondire l'argomento nel tempo libero, motivo per il quale li riconosco tutti.

Intravedo la grande M argentata sullo scudo verde e nero dei Malfoy, due rose, rossa e nera, sullo scudo dei Greengrass, il cigno dei Parkinson e la pantera, simbolo dei Zabini.

Ci metto una mezz'ora abbondante, nonostante la velocità, ma alla fine sono certa che su questo libro non ci siano informazioni aggiuntive a quello che già conosco.

Lo richiudo, sospirando amaramente, per poi ripoggiarlo sulla scrivania e afferrare il secondo.

Lo apro ed inizio a studiarlo: questo parla di tutti i matrimoni e legami di sangue che ci sono tra le diverse famiglie.

Anche in questo caso nulla di nuovo, ma devo comunque analizzarlo.

Dopo quelle che mi sembrano delle ore, finalmente arrivo alla fine: niente neanche su questo.

Ancor più amareggiata, non mi resta che controllare il terzo e sperare per il meglio.

Lo afferro, aprendolo con ancor più lentezza: la stanchezza inizia a farsi sentire.

Incrocio le dita e mi immergo nella lettura...

***

"Si narra..."

Devo rimanere sveglia.

"...Che alcune..."
Devo tenere gli occhi aperti.

"...passaggi... che favorissero... gli spostamenti..."

Non so quanto riuscirò a resistere.

"...avessero stretto un'alleanza..."

Non per molto.

"...si rivelavano molto utili durante le battaglie...-

Non ce la faccio.

"...ad oggi però non ci sono prove certe che questi passaggi segreti esistano realmente..."

Devo chiudere gli occhi.

Solo per un secondo.

Poi mi risveglierò.

E' importante che lo faccia.

Solo per...

"Passaggi segreti esistano realmente..."

"Durante le battaglie si rivelavano molto utili"

"Avevano stretto un'alleanza"
Un momento.

Scatto in piedi, facendo cadere a terra il libro sulle mie gambe, improvvisamente più sveglia che mai.

Lo riafferro con violenza, spostandomi subito alla scrivania.

Qual era la pagina?!

Qual era la pagina?!

QUAL ERA LA PAGINA?!

Ricomincio a sfogliarlo dall'inizio.

Devo trovarla!
SUBITO!

Le mie mani tremano per il nervosismo, ma per quanto vorrei calmarmi, in questo momento mi risulta impossibile!

L'ho davvero letto?!

O forse l'ho immaginato?!

O per meglio dire, sognato?!

No.

No.

Non può trattarsi solo di un sogno!

Lo stavo leggendo davvero!

Si narra...

Si narra...

Dove sono quelle maledette parole?!

Si narra...

E quando i miei occhi finalmente le ritrovano, mi sento attraversare da una scarica di adrenalina e il cuore mi balza in gola.

"Si narra che alcune famiglie Purosangue, nell'antico Medioevo, avessero stretto un'alleanza. Si trattava perlopiù di accordi economici e di vantaggi sociali non indifferenti, ma alcuni ricercatori sostengono che quest'alleanza prevedesse anche la creazione di passaggi segreti, che favorissero i collegamenti tra i diversi Manor e di conseguenza gli spostamenti in tutta sicurezza. Secondo alcuni esisterebbero anche diverse stanze sotterranee che si rivelavano molto utili durante le battaglie per nascondere intere famiglie. Ad oggi però non ci sono prove certe che questi passaggi segreti esistano realmente"

Un'altra scarica di adrenalina.

Passaggi segreti.

Stanze sotterranee.

Non posso crederci.

No no no no!

Non può essere!

Passaggi segreti e stanze sotterranee! Ma certo!

Ecco perché i cani hanno fiutato tracce che portavano ai Manor! Non erano affatto confusi!

Passaggi segreti che favorissero i collegamenti tra i diversi Manor!

Con molta probabilità quei passaggi sono incantati per registrare le tracce lasciate da chi vi passa.

"O da chi viene trasportato"

Rabbrividisco, ma si. E' così.

Ed in questo caso si parla, ovviamente, di tracce odorose.

Tracce odorose fiutate dai cani!

Tutto combacia perfettamente!

Oddio non ci credo.

Oddio!

Il cuore mi batte all'impazzata. Mi manca il respiro!

Devo calmarmi!
Devo calmarmi prima che mi venga un attacco di panico!

Ho la pelle d'oca.

Fremiti mi scuotono da capo a piedi.

L'adrenalina che ho in circolo non accenna a diminuire.

Devo calmarmi!

Oddio!

Oddio!

Mi risiedo, lasciando il libro sulla scrivania e mi afferro la testa, piegandomi in avanti.

"Ragiona! Ragiona!"

"Ad oggi però non ci sono prove certe che questi passaggi segreti esistano realmente"

Non ci sono prove certe.

I cani hanno fiutato i passaggi! Ne sono certa!

Quindi esistono!

Esistono!

Ma la domanda adesso è: come ci arrivo?!

Devo parlare con Blaise.

Mi alzo in piedi, ma la mia mente mi ricorda subito ciò che sta facendo stanotte.

"Non adesso!"

Sta spiando la Parkinson.

Non posso andare da lui, perché rischieremmo di essere scoperti.

"Ragiona Hermione. Ragiona!"

Passaggi segreti...

I cani hanno portato ai Manor dei Parkinson... dei Zabini... dei Greengrass...e a Grimmauld Place...

Sono queste le residenze collegate dai passaggi.

Ne sono certa.

Non posso andare dai Greengrass... rischierei di far saltare le indagini... Non posso andare da Blaise...

Mi resta soltanto una possibilità...

Antares Black.

***

Busso per la terza volta nell'arco di un minuto.

Spero solo che sia in casa.

Chiudo gli occhi.

Stringo i pugni.

Devo calmarmi.

Devo farlo!

Sono a Walcot Square, una piazzetta che somiglia terribilmente a Grimmauld Place.

Le villette, anche qui a schiera, hanno la stessa identica disposizione e struttura di quel posto.

E' proprio ad uno di queste porte che adesso sto bussando incessantemente.

Perché è qui che adesso abita Antares.

-Chi è?- sento dire al di là della porta, con voce piuttosto minacciosa.

Sento il sollievo pervadermi.

-Antares, sono Hermione! Scusa per l'orario ma si tratta di un'urgenza-

La porta si apre immediatamente ed un paio d'occhi neri fanno capolino, guardandomi preoccupati.

-Hermione?! Che ci fai qui?!- mi chiede allarmata.

-Posso entrare? E' una questione importante- chiedo completamente in ansia.

-Si certo! Accomodati!-

Mi lascia entrare.

-Grazie- mi ricordo di rispondere, ma non presto assolutamente attenzione al resto.

Sono troppo concentrata per fermarmi a guardare l'ambiente.

Intravedo soltanto una scala sulla mia sinistra che porta al piano superiore, mentre di fronte a me c'è un corridoio, lungo il quale lei mi accompagna veloce.

Entriamo subito dopo in cucina, dove mi fa cenno di sedermi al tavolo, ma non riesco a stare ferma.

-No. Scusami, ma ho fretta purtroppo- dico dispiaciuta, iniziando a spostare il peso da una gamba all'altra.

-Hermione, per favore calmati. Sei sconvolta. Cos'è successo?!- mi chiede lei con lo stesso tono allarmato di poco fa.

Devo avere un aspetto terribile, ma poco mi importa.

Prendo un respiro profondo, cercando di fermarmi: -Hai mai sentito parlare dei passaggi segreti che collegano i Manor delle famiglie Purosangue?-

Lei si blocca, accigliandosi: -Passaggi segreti?-

-Si!-

Devo dirle la verità?

-Dei passaggi segreti che collegano alcuni Manor...- esito, non completamente sicura di ciò che posso dire –Ho letto su un libro che si pensa possano esistere, perché nel Medioevo alcune famiglie avevano stretto degli accordi- continuo, riepilogando in breve.

Segue un minuto abbondante di silenzio.

-Hermione, mi stai per caso dicendo che i cani hanno fiutato dei passaggi segreti?!-

Stavolta sono io a bloccarmi e a guardarla basita.

Che intuito.

Lei solleva un sopracciglio, rimanendo in attesa di una mia risposta.

-S... Si. E' così- ammetto.

Spalanca gli occhi, ravviandosi i capelli e iniziando a camminare avanti e indietro: -Ma certo! I cani non sbagliano mai! Ecco perché! Avrei dovuto pensarci!-

-Ne avevi sentito parlare prima d'ora?- chiedo quindi con urgenza.

-No, purtroppo no! Altrimenti te lo avrei detto subito! Hai parlato con Blaise?!- mi risponde.

Ma stavolta non posso dirle la verità in alcun modo.

-No. L'ho appena letto in un libro e non posso andare da lui perché è a casa di Astoria- mento prontamente.

-Capisco. Ok, non preoccuparti! Cosa ti serve che faccia?- mi chiede quindi pratica, mantenendo per fortuna il sangue freddo.

-Non penso tu possa fare molto a questo punto- rispondo mesta –Una delle case collegate è Grimmauld Place, ma se non conoscevi l'esistenza dei passaggi, è inutile che ti chieda se hai mai visto o sentito parlare di mappe, libri o cose del genere...-

Il suo sguardo si rattrista: -No... purtroppo n...-

-Forse posso darvi io una mano-

Sussulto, girandomi di scatto spaventata.

Ma che...?

-Mamma! Pensavo stessi dormendo!- Antares mi supera immediata.

Di fronte a me, una donna di mezza età ha appena fatto il suo ingresso: è più bassa di me, piuttosto magra, con la pelle olivastra e tratti marcatamente arabi, circondati da dei lunghi capelli neri, lasciati sciolti sulle spalle.

E' Shaula: la madre di Antares.

Non sapevo abitasse con lei qui.

Indossa una camicia da notte che le arriva fino a metà gamba e mi osserva piuttosto incuriosita.

-Mi sono svegliata- dice e non posso impedirmi di avvertire un po' di senso di colpa.

-Mi scusi- dico immediatamente dispiaciuta –Non volevo, ma si tratta di una questione di lavoro-

-Sei Hermione, giusto?- mi chiede con un sorriso che somiglia molto a quello della figlia.

Annuisco subito: -Si. Si sono io- dico con un sorriso nervoso.

-Come avrai capito, lei è mia madre Hermione- interviene Antares, sollevando brevemente gli occhi al cielo.

Shaula la guarda di traverso per un secondo, per poi rivolgersi di nuovo a me: -Puoi chiamarmi Shaula. Piacere- dice tornando a sorridermi e ad allungare una mano verso di me.

Gliela stringo: -Il piacere è tutto mio- rispondo educata.

-Mamma, tu sai qualcosa su quei passaggi?- interviene Antares.

La madre torna a guardarla: -Forse si. State cercando delle mappe, non è così?- chiede.

Annuiamo entrambe.

-Nello studio di tuo padre credo ci sia tutto quanto. Prima di lasciare Grimmauld Place fece una copia di tutti i documenti di famiglia. Ed una volta mi è capitato di intravedere qualcosa di simile-

Antares cambia espressione per un attimo, impallidendo leggermente.

Chissà come deve sentirsi in proposito.

Dover rifrugare nelle vecchie cose di suo padre.

Ingoio, mentre sento il cuore ricominciare a battere a più non posso e spostando lo sguardo tra lei e Shaula.

-Ok, d'accordo, andiamo a controllare- dice infine e il suo tono di voce risulta tranquillo.

Una nota di preoccupazione passa sul volto di Shaula: -Ant- la richiama.

-Non ci vorrà molto- risponde lei, allungando una mano e stringendo quella della madre, come a rassicurarla, ma evitando di guardarla.

Sta soffrendo, è evidente.

-Antares- intervengo dispiaciuta. Si gira a guardarmi –Se per te non è un problema, posso dare un'occhiata io stessa. Devo solo usare un Accio, quindi tutto rimarrà in ordine-

-No. Non ti preoccupare. Vengo con te- dice lei, mascherando tutto ciò che prova e sorridendomi.

Annuisco, poco convinta.

-Vieni seguimi-

Faccio come dice ed insieme usciamo dalla cucina, non prima di aver lanciato un'occhiata preoccupata a sua madre, che ricambia con la medesima espressione.

Antares mi conduce di nuovo all'ingresso, per poi deviare in direzione delle scale.

Saliamo al piano superiore, dove un altro corridoio, simile a quello di sotto, si apre ai nostri lati.

Giriamo a sinistra, percorrendolo fino in fondo, per poi fermarci davanti ad una porta sulla destra.

Antares estrae la bacchetta, mormorando un Alohomora e la porta scatta, aprendosi di uno spiraglio, oltre il quale l'oscurità è totale.

Estraggo anch'io la mia, mentre lei mi precede, entrando nella stanza e fermandosi subito dopo.

La raggiungo e sollevo la bacchetta per accenderla.

-Non ce n'è bisogno- mi ferma lei, allungando a sua volta una mano ed accendendo la luce.

Socchiudo gli occhi per la luminosità improvvisa.

-I vantaggi della tecnologia babbana- mi spiega sorridendomi.

Ricambio divertita.

Mi giro poi a guardare il luogo in cui ci troviamo, rimanendo a bocca aperta.

E' magnifico: non saprei come altro descriverlo.

La stanza è rettangolare e, contro ogni previsione, è molto grande.

-Incantesimo estensivo irriconoscibile?- chiedo senza volerlo.

-Esatto-

-Wow- rispondo ammirata.

Questa stanza ha le stesse dimensioni del mio salotto unito alla cucina.

La luce proviene da due lampadari posti ad una certa distanza l'uno dall'altro, in modo da poter illuminare tutto.

La moquette è marrone, mentre le pareti beige.

Al centro ci sono tre grandi scrivanie, due delle quali ricoperte interamente da libri e pergamene.

Sulla terza invece c'è della pergamena pulita, inchiostro e piume.

Alle pareti, diverse scaffalature, accolgono libri, altre pergamene arrotolate, boccette di tutte le forme e dimensioni e quelli che hanno tutta l'aria di essere dei quaderni di appunti.

-Ti presento l'eredità dei Black- mi dice con una punta d'orgoglio.

-E' stupendo!- rispondo ammirata, facendo un passo avanti –Posso?- chiedo, quasi come una bambina, indicando un po' ovunque, incapace di tenere a bada la mia curiosità e soprattutto la mia sete di sapere.

Lei ridacchia: -Certo, fai pure-

Mi avvicino al primo tavolo e un po' incerta, allungo una mano verso uno dei libri: lo apro, constatando quanto effettivamente sia piuttosto vecchio, ma di nuovo rimango meravigliata: questo non è un libro, è un...

-Registro contabile?- chiedo, tornando a guardarla.

-Si. Quelli sono tutti registri contabili- mi spiega indicando il resto delle pile presenti qui sopra.

Per un attimo mi torna in mente il trafiletto che ho letto su quel libro: accordi economici tra le famiglie Purosangue, ma Antares continua a parlare –Mio padre ha fatto una copia di tutto quanto prima di scappare in Scozia-

Giusto... Alphard e Shaula scapparono in Scozia...

Mi acciglio.

Come mai sua madre è qui allora?

Il dubbio deve essere arrivato al mio viso perché lei aggiunge: -Io e mia madre ci siamo trasferite qui a Londra quando sono diventata un Auror e poi una poliziotta- mi spiega.

-Capisco- le sorrido –Ma ci sarà voluto un sacco di tempo per fare questo- continuo, lasciando che la domanda si formi da sé.

-Un paio d'anni in totale. Ogni documento replicato, lo nascondeva nel vecchio appartamento in cui viveva mia madre. Credo l'abbia fatto sia per me che per Sirius-

Annuisco, ancora una volta ammirata per la genialità di quell'uomo.

Torno a guardarmi intorno, ma per quanto vorrei continuare ad esplorare tutto con calma, mi costringo a tornare alla realtà: devo trovare quelle mappe.

-Sarà meglio che mi sbrighi- dico dispiaciuta.

-Si, sbrighiamoci-

Sollevo la bacchetta, posizionandomi accanto alla scrivania sgombra: -Accio mappe-

Da più punti della stanza iniziano a levitare diverse pergamene di grandezze differenti e si avvicinano a me placidamente.

Un numero abbastanza elevato: ci vorrà il resto della notte per controllarle tutte, ne sono certa.

Quando anche l'ultima raggiunge la destinazione, ormai della scrivania sottostante si vede ben poco.

E adesso ne ho la certezza: ci vorrà tutta la notte.

***

-Hermione! Credo di averla trovata!-

Sussulto, sollevando gli occhi dalla pergamena che ho in mano, avvertendo un tuffo al cuore.

Dopo un'ora e mezza, forse, finalmente, ci siamo.

-Fammi vedere- dico, non riuscendo a trattenere l'emozione e spostandomi accanto a lei.

E' una mappa piuttosto grande, delle dimensioni di un foglio di giornale dispiegato e le linee che si vedono sono piuttosto sbiadite.

Antares la poggia sul pezzo di scrivania ormai libero, di modo che la luce del lampadario sopra di noi possa illuminarla il più possibile.

Si tratta di diverse linee irregolari che corrono lungo la mappa quasi come i raggi di una ruota, convergendo tutte in un unico punto centrale, formato da un rettangolo.

All'altra estremità invece, per ogni linea, si trova un simbolo diverso.

Uno stemma, per essere precisi.

-Si! E' questa!- dico immediatamente, sgranando gli occhi.

Ecco lo stemma dei Malfoy, quello dei Zabini, dei Greengrass, dei Parkinson e dei Black.

-Gli stemmi appartengono ognuno ad una famiglia diversa- le spiego, non staccando mai gli occhi dal foglio.

-E questo?- chiede lei, indicando il rettangolo centrale.

-Non lo so. Forse una stanza?- provo a dire, osservando di nuovo le linee irregolari, dove ogni tanto, qua e là, sono disegnati dei rettangoli più piccoli –Perché questi- dico indicandoli –Sono sicuramente delle stanze. Nel libro che ho letto, spiegava che lungo i passaggi segreti erano state create delle stanze adatte ad ospitare chiunque...-

Mi blocco.

Stanze... Oddio...

E se...

-Hermione, cos'hai?-

Mi riscuoto immediatamente: -No, niente, scusami- mi riprendo, tornando a concentrarmi sui Manor.

E' questo.

E' questo!

Ne sono certa.

Ho appena trovato il luogo in cui Draco...

-La mappa non fornisce dei punti di accesso- dico, cercando di risultare quanto più naturale possibile, mentre la mia mente sta già elaborando un piano per arrivare a quei passaggi.

-No, sembrerebbe di no- risponde Antares, tranquillizzandosi.

Senza rendermene conto, mi ritrovo a sfiorare il simbolo dei Malfoy con due dita.

-Hermione sta cambiando! Guarda!-

Abbasso gli occhi immediata ed è vero: il simbolo dei Malfoy sta sbiadendo, riportando alla superficie una scritta.

"Laddove il buio può arrivare, è là che dovrai cercare"

Il buio può arrivare.

I sotterranei.

E' ovvio.

-Ma che significa?- mi chiede lei, per mia fortuna.

-Non lo so- mento prontamente –Ma se riusciamo a decifrarlo avremo il punto d'accesso-

Non mi risponde.

Ma non mi importa.

Devo andare immediatamente là.

Subito.

-Ci rifletterò e se avrò novità ti farò sapere- dico, facendo finta di rimanere tranquilla.

-Si certo. Ci penserò anch'io ovviamente-

Riavvolge la pergamena e per tutto il tempo che impieghiamo ad uscire da questa stanza e ridiscendere al piano inferiore, devo costringermi a rimanere calma.

"Manca poco" continuo a ripetermi, ma il mio corpo sta già dando i primi segni di nervosismo.

Mi tremano le mani e quando arrivo davanti la porta, non riesco ad impedirmi di fermare il tremolio nervoso ad un piede.

-Domani vi farò avere i cartellini falsi. Sono quasi pronti-

-Ti ringrazio- rispondo con un sorriso.

Intravedo Shaula fare capolino dalla cucina e avvicinarsi a noi.

-Ci vediamo a Westminster? Vi faccio sapere l'orario-

-Sisi, va benissimo!- dico, per poi rivolgermi a sua madre –La ringrazio infinitamente. Il suo aiuto è stato molto prezioso- le sorrido.

-E' stato un piacere- risponde lei, porgendomi la mano –Torna pure quando vuoi. Antares avrebbe proprio bisogno di prendere un po' d'aria ogni tanto-

-Mamma!- interviene la diretta interessata, indignata.

Non posso fare a meno di ridacchiare: -D'accordo. Farò in modo di farti uscire un po'. I miei amici ti piaceranno, vedrai-

"Sempre se stanotte non ci lasci le penne"

Coscienza ingrata.

Lei sospira: -Va bene. Va bene. Come volete- dice alzando le mani.

Ridacchio un'ultima volta.

-Ci vediamo domani allora- dico.

-Si, a domani. Buonanotte-

"Non per lei"

Maledetta coscienza.

-Buonanotte- rispondo con un ultimo sorriso e finalmente varco l'uscita, mentre un'altra scossa di adrenalina mi percorre da capo a piedi.

Chiudo gli occhi.

Mezzo giro e un fruscio.

Li riapro, rendendomi conto di avere la testa piegata verso il basso.

Stringo i pugni, uno dei quali tiene stretta la bacchetta.

La fisso un attimo.

Tutto rallenta.

Non sento più niente.

Non vedo più niente.

Ci siamo.

La resa dei conti è arrivata.

Butto fuori l'aria, batto le palpebre un'ultima volta e rialzo la testa.

Davanti a me, avvolto dalle tenebre oscure della notte, si erge la sagoma dell'unico luogo in cui mi ero ripromessa di non rimettere mai più piede.

Un luogo pieno di incubi e terrore...

E l'unico luogo in cui potrò trovare la verità.

Il Manor dei Malfoy.

Mi osserva imponente, quasi a volermi far paura.

Ma ciò che non sa, è che ormai la paura è solo un ricordo lontano.

Posso farcela.

Devo farcela.

Per me e... per lui.

Faccio un passo avanti.

"Per me e per te"

Insieme.

Fino alla fine. 




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Spazio Autrice: 

BUONGIORNOOOO MIEI SHERLOCK ;) Sono riuscita ad essere puntuale! xD

Beh beh beh?! Che ne dite? Piaciuto il risvolto?? ;D Secondo voi cosa succederà?? ;D Chi sarà il (o la) complice di Pansy? Ma la domanda vera è: ci sarà davvero un complice? A VOI LA SCELTA ;) Ditemi la vostra mi raccomando ;D 

Ad ogni modo, per chi non ha Instagram o comunque non mi segue, ci tengo a darvi un AVVISO IMPORTANTE: questo è il penultimo capitolo prima dell'epilogo. Lo so, avevo detto che ne avevo previsti una settantina, ma ahimè... non è così purtroppo :( 

I giochi stanno per chiudersi >.< 

Ringrazio come al solito ognuno di voi per il sostegno; do il benvenuto ai nuovi lettori e invito come al solito tutti quanti a fare passaparola *-* SIAMO ALLA FINE E NON CI CREDO VE LO GIURO <3 Spero tanto di avere qualche chance nei due concorsi a cui sto partecipando, quindi mi raccomando, conto su di voi <3 

Ovviamente non so darvi una data di aggiornamento, ma vi chiedo di tenermi d'occhio su Instagram, per news, cambi di programma o più semplicemente per condividere con voi i miei scleri pre-FINALE. XD (Il mio account: arlenb.owen)

Adesso vi abbandono <3 

Mi raccomando

Aspetto i vostri commenti NUMEROSI <3

E

Stay Tuned :* 

Iron9208 (Arlen)


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