Capitolo 9

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"Gran parte della nostra vita è un'illusione"

Jeffery  Deaver



Non credo ai miei occhi.

Non è veramente lui.

"Infatti stai sognando" mi dico.

Ok... Forse avrei dovuto ascoltare Ron e non andare a quel maledetto funerale.

Forse si tratta di quello che i Babbani chiamano "stress post traumatico" o qualcosa del genere.

Perché Malfoy è morto. Morto. E quello che io vedo adesso, non puo' essere altro se non un fantasma.

-Granger, mi vuoi rispondere?-

Lo ignoro: l'unica mia preoccupazione in questo momento è capire se la mia teoria è vera.

Forse tutto ciò che è successo finora è dovuto allo shock per la sua morte. Tutti quei sogni, il presunto legame mentale e ora anche questa "visione", non sono altro che proiezioni della mia mente, per non dover far fronte ad un'altra scomparsa.

Sto davvero diventando pazza?

Mi avvicino lentamente e sollevo una mano.

Lui si irrigidisce seguendo con lo sguardo ciò che sto facendo.

Appena sento la consistenza del tessuto sotto le mie dita, ritraggo la mano spaventata.

Non è un fantasma.

Che significa?

"E' comunque un sogno. Non è reale"

Un'idea strana mi passa per la mente e seguo l'istinto. Allungo di nuovo la mano, ma questa volta la direziono un po' più in alto, verso il suo petto. Non so neanch'io perché lo stia facendo.

Stavolta però, appena tocco la sua camicia, mi afferra il polso di scatto, facendomi sussultare.

Alzo gli occhi: -Granger, per Salazar, che diavolo stai facendo?-

-Io...-

-Tu...?-

Non riesco a dire niente. Sotto la mano sento avverto un ritmo regolare: il suo cuore.

La ritiro di nuovo. E' davvero Malfoy in carne ed ossa. Più o meno.

Non so come sentirmi.

Continua a guardarmi incuriosito:

-Come sei arrivato qui?- gli chiedo di getto.

Lo colgo di sorpresa perché lo vedo accigliarsi immediatamente.

Non lo sa.

-E tu?- mi chiede.

-Io non sono realmente in questo posto- rispondo.

-Che significa?! Sei un fantasma?-

-No...-

Oddio. Arrivo subito alla conclusione più ovvia: non ricorda niente.

Come potrei spiegarglielo?

"Malfoy tu sei morto e siamo in un mio sogno"?

No, mi prenderebbe subito per pazza, cosa che per altro, al momento, sospetto anch'io.

Il suo sguardo mi abbandona e inizia a guardarsi intorno. Ne approfitto anch'io per vedere com'è cambiata la sala. Come avevo già notato prima, il pavimento è ricoperto di neve, ma adesso mi accorgo che anche le pareti sono diverse: velate interamente da un sottile strato di ghiaccio.

-Dove siamo?- lo sento chiedere.

-Non lo so-

Si allontana da me e inizia ad avvicinarsi alla parete. Lo seguo, tenendomi leggermente a distanza.

Avverto un sibilo alle spalle. Mi giro di scatto, ma non c'è niente.

Alzo la bacchetta e mi metto in guardia.

-Granger, che c'è?-

Mi affianca, mettendosi in guardia a sua volta.

Scruto ogni angolo, quando ricomincio a sentire quella voce:

-Mezzosangue-

-Chi è?- chiede Malfoy in allarme.

-Mezzosangue-

-Questa è la voce di...-

-Voldemort- completo io.

Stringe la mascella: -Se è uno scherzo, non mi piace per niente-

-Mezzosangue-

Ed eccolo.

Lo vedo strisciare da lontano, mentre si tiene leggermente sollevato da terra.

-Di nuovo quel serpente? Ma che...- Malfoy è perplesso.

Sento il cuore accelerare, mentre la creatura si avvicina sempre di più a me.

Si ferma a circa un metro di distanza, sollevandosi un po' di più.

Mi fissa e io sento l'ansia crescere.

All'improvviso spalanca le fauci e...



Apro gli occhi di scatto.

"E' tornato"

Questo il mio primo pensiero.

Come al solito, il sudore impregna il pigiama, ma almeno questa volta sono sicura di non aver urlato, perché Ron, accanto a me, dorme tranquillo.

Sembra ormai una routine: mi alzo dal letto e vado in bagno a sciacquarmi.

Era davvero Malfoy?

Che cosa significa?

Possibile che non sia morto?

No, ho visto il suo corpo privo di vita, ho visto i suoi occhi fissi nel vuoto...

Un brivido.

Non può essere...

Strofino il viso più del dovuto e la pelle si arrossa, mentre una lacrima scende solitaria sulla guancia.

Sto piangendo e neanche me n'ero resa conto.

Bene, sto impazzendo del tutto.

Mi sfioro il collo: i lividi sono ancora lì e il trucco sta sparendo. Devo trovare un incantesimo adatto.

Un raggio di sole penetra dalla finestra: l'alba è prossima.

Addio sonno ristoratore.

Mi infilo sotto la doccia e quando esco dal bagno trovo Ron sveglio:

-Buongiorno- gli dico freddamente.

Non abbiamo ancora chiarito dopo il breve litigio dell'altro ieri.

Lui non risponde, ma si alza e con un passo, copre la distanza che ci separa: mi abbraccia immediatamente.

-Buongiorno a te. E scusami. Non dovevo reagire in quel modo-

Sorrido e ricambio l'abbraccio. Per fortuna ha capito.

Lo bacio senza aggiungere altro e mi afferra per i fianchi, stringendomi a sé ancor di più.

In questo momento ci siamo solo io e lui: sembra passata un'eternità da quando abbiamo avuto un momento d'intimità tutto per noi. I suoi baci mi fanno dimenticare tutte le preoccupazioni.

-Rimaniamo a casa oggi?- mi sussurra all'orecchio ed io, improvvisamente, torno alla realtà: Malfoy, Zabini, la lettera, il fantasma, ma soprattutto i lividi sul mio collo, che lui non deve assolutamente vedere.

Il senso di colpa mi precipita nello stomaco come un mattone e apro gli occhi immediatamente, poggiando le mani sul suo petto.

-Herm, che succede?- mi chiede preoccupato, tenendomi ancora per i fianchi.

-Mi piacerebbe, ma non posso-

Vedo il suo sguardo cambiare: è deluso.

-Giusto... C'è un caso a cui lavorare...- dice allontanandosi.

-Dobbiamo sbrigarci- rispondo impacciata, mentre il nodo allo stomaco si fa sempre più stretto.

Annuisce e insieme ci dirigiamo in cucina.

Facciamo colazione in silenzio e una volta finito ci prepariamo; dopodichè raggiungo l'ingresso, aspettandolo:

-Tu vai, io oggi non vengo. Vado ai Tiri Vispi-

Sono scioccata: -Ma... Ron... Il Ministero...-

Non so bene cosa dire. La sua reazione è dovuta al mio comportamento?

E se per colpa mia ricevesse un richiamo ufficiale?

Non ho il coraggio di sollevare il discorso: non voglio discutere con lui, non dopo aver fatto pace da meno di un'ora.

-Non ti preoccupare, avviserò io Harry- mi risponde con un sorriso leggero, che riconosco però essere leggermente tirato.

Lo abbraccio: -Ti amo- gli dico di getto.

-Anch'io Herm, anch'io-

Raggiungo il Ministero, ma prima di entrare mi fermo. C'è un pensiero che mi tormenta: il funerale.

Per quasi tutto il tempo ero concentrata su Zabini, su ciò che faceva e diceva. Poi sono stata attirata dal fantasma. Non ho dato la giusta importanza al motivo per cui ero andata lì, lo stesso motivo che mi ha fatta litigare con Ron: non ho onorato la memoria del mio collega defunto.

Non so perché sto facendo queste considerazioni, ma improvvisamente, decido di non andare a lavoro neanch'io e mi smaterializzo.

Se mai un domani, mi chiederanno il motivo di questo mio colpo di testa, credo che sarà l'unico caso in cui non avrò una risposta: mi autoconvinco che sia per dovere nei confronti di Malfoy, ma forse si tratta del legame che si è instaurato tra le nostre menti che mi spinge verso questo luogo. Come ultima opzione però, prendo in considerazione il fatto che molto probabilmente voglio prepararmi a quando lo rincontrerò nei miei sogni, perché ho la sensazione che succederà. Dal nostro breve incontro, lui sembra non aver capito ciò che gli è successo: dovrò spiegarglielo, ma per farlo è necessario che prima di tutto sia io stessa a prendere coscienza e venire a patti col fatto che è morto veramente.

Sogni o non sogni, legami o non legami, non cambia il fatto che Malfoy non esiste più e sarà difficile farglielo accettare.

Varco la soglia di Kensal Green e seguo la strada di ieri.

Oggi il tempo è buono e il sole, ormai sorto, illumina tutto, rendendo l'atmosfera meno inquietante.

All'incrocio, giro a destra.

Inizio a guardarmi intorno per ritrovare la sua tomba, e quando lascio il vialetto e inizio a camminare sul prato per addentrarmi tra le lapidi, sono costretta a fermarmi.

Trovo immediatamente ciò che sto cercando: la bara è ormai sepolta e i fiori che la ricoprivano, raccolti in mazzi e corone, sono tutti disposti ai lati della lapide.

Ma non è questo a farmi bloccare sul posto.

Dove ieri c'era la fossa, che adesso è chiusa naturalmente, intravedo una figura inginocchiata con un mantello a coprirla interamente.

Che sia di nuovo il fantasma?

Faccio un passo indietro, leggermente agitata e indecisa sul da farsi.

E se mi aggredisse nuovamente?

Forse è meglio andare via.

Sto per girarmi, quando sento un piccolo singhiozzo e vedo quella figura sussultare.

Mi fermo e torno sui miei passi. Mi avvicino silenziosamente, e percepisco altri singhiozzi, seguiti da piccoli lamenti.

Non è il fantasma. E' una donna e sta piangendo.

Forse dovrei andarmene e rispettare il dolore di questa persona, chiunque sia, ma la mia curiosità alla fine prevale e decido di rimanere.

Faccio un altro passo avanti e quello che prima mi sembrava solo un lamento, adesso si trasforma in parole: -Blaise...-

Ha appena nominato Zabini?!

-Perdonerò... Mai-

Che cosa?!

Chi è?!

Purtroppo il timbro della sua voce non è chiaro, per via del pianto, per cui decido di avvicinarmi ancora e attirare la sua attenzione con un leggero colpo di tosse. Ma appena faccio un altro passo, calpesto un rametto che si spezza sotto il mio peso e produce un rumore secco.

Lei si gira di scatto, estraendo la bacchetta e rimettendosi in piedi.

Alzo le braccia automaticamente in segno di resa, e sgrano leggermente gli occhi, per poi stringerli subito dopo: un raggio di sole colpisce la collana che porta al collo, uno smeraldo rettangolare con un serpente attorcigliato intorno e la luce mi acceca immediatamente.

Si tratta di Daphne.

-Che diavolo vuoi Granger?- mi chiede con gli occhi arrossati e lo sguardo pieno di risentimento.

-Un sopralluogo- mi limito a rispondere, lasciando intendere che sto lavorando per il Ministero.

Non mi risponde, ma si allontana immediatamente. Noto che oggi non zoppica e mi sento sollevata per un attimo: nessuna accusa sull'aggressione dell'altra notte a casa di Zabini.

La vedo andare via, ma nel frattempo la sento anche continuare a parlare: -Mezzosangue... Indegna-

Sospiro, chiudendo gli occhi.

"Non sai di cosa sono capaci le mezzosangue mia cara Greengrass" penso "Il tuo caro amico Zabini la pagherà. E anche tu perché lo stai coprendo"

Per ciò che ho sentito poco fa, però, credo che in realtà, non sia poi così tanto amica di Blaise.

Che lo stia proteggendo, ma allo stesso tempo si senta in colpa nei confronti di Malfoy?

Malfoy...

Mi assicuro di essere rimasta sola e mi giro verso la lapide. Il terreno è sconnesso, ma evito di pensare ancora a cosa si trovi lì sotto. Estraggo la bacchetta e faccio apparire un fiore di mandorlo. L'ho scelto per il suo significato: indica la rinascita e la speranza. Forse un controsenso per chi non sa cosa mi sta succedendo, ma io lo trovo appropriato. E' morto, questo sì, ma ora mi è apparso in sogno, quasi come se fosse rinato. Inoltre c'è la speranza da parte mia di riuscire ad incastrare Zabini.

Il mandorlo ha anche una fioritura veloce e nell'arco di una settimana muore.

Indica pertanto la velocità della vita ed io trovo una similitudine particolare con Malfoy, che è morto a soli 21 anni, con una vita ancora davanti.

Lo poggio sul terreno davanti la pietra con su scritto il suo nome e mi sembra quasi che sparisca al confronto con la maestosità di tutti gli altri fiori che si trovano nelle vicinanze. Meglio così. Preferisco che il mio passaggio qui, resti inosservato.

Mi trattengo ancora per un minuto a guardare quelle corone e quei mazzi di boccioli: ce ne sono di tutti i tipi, ma vengo subito attirata da una corona in particolare, leggermente più grande delle altre, posizionata nelle immediate vicinanze della lapide. E' formata da tante rose bianche appena sbocciate, simbolo di purezza e tra di esse una sola è rossa, simbolo naturalmente di amore.

Ciò che mi colpisce però è il biglietto attaccato ad un nastro viola che la circonda; lo riconosco immediatamente: è lo stesso cartoncino di quello di Blaise.

Mi inginocchio e delicatamente lo sfilo. Sopra ci sono solo dei nomi scritti:

Astoria Greengrass

Blaise Zabini

Daphne Greengrass

Theodore Nott

Pansy Parkinson

Gregory Goyle

Stringo il biglietto in mano, mentre il nervosismo cresce.

E' meglio rimetterlo al suo posto, prima che qualcuno possa vedermi.

Il nastro è leggermente caduto, così cerco di sistemarlo meglio che posso, ma mi accorgo di un particolare: è piegato su se stesso e sulla faccia posteriore c'è scritto qualcosa.

Lo sistemo e mi alzo girando intorno alla corona per vedere meglio: rimango di sasso.

"Vergeben"

Ricopre quasi tutta la lunghezza del nastro e sembra incisa con la bacchetta a fuoco.

"Maledetto, la pagherai!"

Zabini: è stato lui, ne sono certa.


***


Sono distesa su una superficie fredda e vedo immediatamente le travi che sorreggono il tetto e le finestre da cui penetra la luce verde.

Mi metto seduta: sono nella sala del mausoleo. La neve e il ghiaccio sono spariti. Sembra tutto tranquillo:

-Malfoy?-

Nessuna risposta.

-Ci sei? Malfoy sono Granger-

La mia voce rimbomba, ma ancora una volta solo silenzio in risposta. Sembra che sia sola.

Mi alzo e noto subito la porta, o per meglio dire, il portone, da cui ero entrata nel mio sogno precedente. E se si aprisse?

Mi guardo intorno attentamente, ma non percependo nulla continuo ad avvicinarmi all'uscita.

Afferro la maniglia e tiro.

Si apre facilmente e la prima cosa che vedo è la neve che ricopre tutto il patio d'ingresso. Esco e il sole mi colpisce negli occhi.

Sembra quasi reale, ma so che non lo è, perché non avverto nessun calore.

Di fronte a me, rivedo la tomba e come se fosse un replay di questa mattina, una figura accovacciata lì davanti e coperta dal mantello.

Stavolta però, sono sicura che non si tratti della Greengrass.

E' lui.

Il momento della verità è arrivato.

Sento un nodo in gola mentre pian piano mi avvicino.

I miei passi provocano uno scalpiccio sulla neve che lo mette in allarme: si volta con la bacchetta alzata e io sollevo nuovamente le braccia:

-Sono solo io- dico.

Nessuna smorfia, nessuna risposta. Il suo viso è solo una maschera di confusione e i suoi occhi ancor più freddi del solito.

-Malfoy...- provo a dire, ma lui si gira di nuovo verso la lapide.

-Dove siamo?- mi chiede serio.

-Non lo so- rispondo.

-Me l'hai già detto. Non ti credo-

-Malfoy ti sto dicendo la verità, non lo so-

Come posso dirgli la verità?

Lo vedo girarsi di scatto e alzare di nuovo la bacchetta.

-Stai mentendo. Qui ci sei solo tu. Sii sincera. Tu sai la verità-

-N... No...-

Abbasso lo sguardo.

Si avvicina e mi afferra per la camicia: -Che diavolo è successo Mezzosangue?!-

Ed ecco tornare il vecchio Malfoy: gli occhi iniziano a pizzicarmi, ma l'orgoglio prende il sopravvento. Gli afferro a mia volta il pugno con cui mi tiene stretta e lo strattono, cercando di allontanarmi.

E' tutto inutile però: lo guardo negli occhi e, per la prima volta, ho davvero paura di lui.

E' arrabbiato.

Non posso tacere ancora: -Sei morto!- rispondo.

Si irrigidisce immediatamente.

Non volevo dirglielo così, ma non mi ha dato altra scelta.

Mi lascia andare e si gira di spalle.

-Malfoy...-

Che devo fare?

Si gira di nuovo e mi punta la bacchetta alla gola, cogliendomi di sorpresa.

-Stai mentendo. Dimmi la verità sporca Mezzosangue, o giuro che non risponderò delle mie azioni-

Mi sta minacciando.

Come può parlarmi così?

Era cambiato e io sto facendo di tutto per riuscire a trovare la verità e ad incastrare il colpevole.

"Lui però non lo sa" mi ricorda la mia coscienza.

Lo guardo seria: -Qual è l'ultima cosa che ricordi?- gli chiedo, cercando di ricacciare indietro le lacrime.

Stringe la bacchetta, ma lo vedo pensarci un attimo su.

-Non mi incanti-

Ho approfittato della sua leggera distrazione per afferrare la mia bacchetta:

-Expelliarmus!-

Viene disarmato e fa un passo avanti ringhiandomi contro. E' fuori di sé dalla rabbia.

-Malfoy! Ragiona! Qual è l'ultima cosa che ricordi, prima che mi incontrassi lì dentro?- chiedo con voce tremante di rabbia, indicando il mausoleo.

Si ferma e lo vedo calmarsi.

-Io... Non c'entra niente! Non importa. Dove diavolo sono? Dimmelo!-

Si agita nuovamente e  fa un passo verso di me, riafferrandomi:

-PARLA!- urla.

Niente da fare, non mi ascolta.

-Lasciami, altrimenti ti schianto- rispondo guardandolo dritto negli occhi e puntandogli la bacchetta contro a mia volta.

-Oh oh! Mi stai minacciando piccola Mezz...-

-Esatto, ti sto minacciando. Ora lasciami- rispondo ferma.

Si ammutolisce: forse non si aspettava che reagissi così.

Stranamente mi dà retta e mi lascia andare.

Si gira immediatamente e non mi guarda più.

-Malfoy... Ne so quanto te di tutto questo-

-Non è vero- ripete –Tu sai dove siamo, te lo leggo in faccia-

Stringe i pugni.

"Devi dirglielo" penso.

-Siamo nei miei sogni-

Mi guarda sbalordito: -Cosa?-

-Hai capito benissimo-

-Mi stai prendendo in giro, oppure hai preso una botta in testa- dice sarcastico.

Sospiro amareggiata: possibile che sia così testardo?

"Non si fida di te, perché per lui sei solo una Mezzosangue"

Sento una fitta al petto a questo pensiero. Maledetta coscienza. Tutto sembra essere tornato all'inizio: il disprezzo che prova è palese.

Lo guardo dritto negli occhi:

-Non ti sto prendendo in giro! Sei morto e per qualche assurdo motivo ora sei qui davanti a me. Sei libero di non credermi-

Mi giro di spalle perché avverto la vista appannarsi leggermente per via delle lacrime.

Lacrime di rabbia.

Se vuole aggredirmi ancora, che faccia pure, così mi risveglierò da questo incubo e spero di non incontrarlo mai più.

-Capisci che non ha senso quello che mi stai dicendo?!-

-Lo so... Ma è la verità. Sei libero di non credermi. Non è un problema mio- rispondo leggermente alterata. Forse ho esagerato. Non è vero che non è un problema mio. Anzi, ci sono dentro sino al collo.

Avverto silenzio intorno a me, poi qualche passo e un colpo secco.

Mi giro immediatamente e lo vedo fermo con un braccio alzato davanti ad un albero. Ha dato un pugno sulla corteccia.

-MALFOY!-

Mi avvicino immediatamente a lui: sicuramente si sarà fatto male, ma mi accorgo che la sua mano è intatta.

Anche lui sembra stupito: si controlla le nocche una ad una, ma non c'è sangue da nessuna parte.

-Non sento dolore- dice a bassa voce, quasi come se parlasse tra sé e sé.

Alza gli occhi e incrocia i miei. Il freddo del suo sguardo non c'è più, sostituito da qualcos'altro che però, prima di avere il tempo di riconoscere, mi viene precluso, perché lui interrompe il contatto visivo.

Rimango in silenzio.

Lo vedo tornare davanti la sua tomba e rimanere fermo lì.

-Mezzosangue-

Ed ecco di nuovo quella voce.

Lui si gira verso di me: -Di nuovo?- mi chiede, mettendosi in guardia.

-Se mi ascolterai, ti spiegherò- rispondo, imitando il suo movimento. Mi guardo intorno e stavolta trovo subito il serpente. E' dietro Malfoy.

-Sta attento!-

Lui si gira immediatamente, ma l'animale lo ignora e continua a strisciare verso di me.

Faccio qualche passo indietro.

Malfoy è disarmato, non può aiutarmi.

Ad un tratto però mi sento afferrare per il polso e trascinata indietro. Giro la testa e vedo che lui mi sta tirando: -Sbrigati, entriamo!-

Mi riscuoto e strattonando leggermente il braccio, mi lascia. Corriamo entrambi verso il mausoleo.

Sono quasi arrivata ai gradini, quando inciampo in qualcosa e cado a terra: molto probabilmente una radice.

Mi giro prontamente, mettendomi in guardia e sussulto ritrovando il serpente a pochi centimetri sopra di me.

Le sue zanne sono l'ultima cosa che vedo. Poi più nulla.




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Spazio Autrice:

BUONGIORNO E BUONA DOMENICAAAA :D Ecco il nuovo capitolo :) 

Di passaggio oserei dire... o forse no, chi lo sa? 

Che ne pensate? 

A quanto pare Malfoy è tornato a comportarsi come ai vecchi tempi eh? Ed Hermione come vi sembra? Che stia davvero uscendo pazza? 

Fatemi sapere ;)

Come al solito vi ringrazio per i commenti e i voti al capitolo precedente e se vi è piaciuto vi chiedo di votare anche questo ;)

Mi raccomando ;) 

Stay Tuned :*

Iron9208

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