Capitolo 31

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Sgranai gli occhi appena lessi quel messaggio. Era innamorato perso di me e questo era inconfondibile.

Forse ero io che stavo sbagliando perché continuavo a inseguire un amore che a sua volta ne inseguiva un altro.

Volevo davvero bene a Davis? Oppure era qualcosa di più? E Paolo? Era solo un'infatuazione oppure era vero amore?
L'unica cosa che so è che quando le sue mani toccano il mio corpo si crea un insieme di emozioni, il battito del cuore inizia ad accelerare, le gambe iniziano a tremare e il mio stomaco si contorce tutto.

Mi aveva catturata con solo il suo sguardo. Mi era entrato dentro e mi aveva fatta sua.

Non ebbi il coraggio di rispondere a Davis, o meglio non avevo la minima idea di cosa scrivergli. Mi sentivo in difficoltà perché avrei potuto fargli del male ed io non volevo, non ora, perché in fondo sapevo di non avere le idee chiare.

Davis o Paolo? Questa domanda mi frullava nella mente in modo assillante.

Rimisi il telefono nella mia borsetta e uscii dal bagno per tornare da Paolo.

"Come mai tutto questo tempo?" domandò Paolo una volta che mi misi seduta.

"Ho dovuto fare una chiamata." risposi mostrandogli un sorriso sperando che così non mi avrebbe chiesto nulla a riguardo.

"A chi?" domandò ed io appresi con tristezza che la mia tattica non aveva funzionato ed ora ero davvero nei guai, dovevo inventarmi una scusa e anche subito.

"A mia madre" dissi iniziando a giocherellare con la rosa che era al centro del tavolo sperando di distrarlo.

"Parlami di Eveline ora, voglio capire quello che sta succedendo." dissi cambiando subito discorso e aprendone uno che mi sarebbe riuscito a far schiarire le idee.

"Non c'è nulla da dire, sai già tutto." disse lui in modo freddo e distaccato, ritraendosi sullo schienale della sedia.

"Bene, allora non vedo il motivo di questa cena. Me ne vado." dissi mentre mi alzavo dalla sedia, mostrandogli un falso sorriso.

"No, rimani qui per favore." disse prendendomi un mano e stringendola forte.

"Per fare cosa? Per sentirti dire quanto ami Eveline e quanto non ami me? Per saperti tra le sue braccia e non tra le mie? Io non ci sto Paolo. Sai cosa c'è? È che ho bisogno di essere felice ed ho appena capito che la mia felicità non sarai mai tu! E lo sai perché? Perché ho smesso di inseguire amori marci, come il tuo." dissi alzando leggermente la voce e dando un forte colpo di mano in modo tale da liberarmi della sua presa e di corsa uscii da quel ristorante, senza una sua risposta e come al solito senza che lui fosse venuto a riprendermi.

Questo dovrebbe essere quello che fa l'amore: correre dietro alla donna che ami, inseguirla e non lasciarla andare via.
Quello che Paolo non ha fatto.

Appena uscita da ristorante fermai subito un taxi e mi feci portare a casa.
"Da oggi in poi non ci metterò più piede qui dentro" esclamai tra me e me.

***
Salii le scale ed entrai dentro casa, posai subito la borsa e mi misi seduta sul divano.

Iniziai a pensare a Davis, alla giornata che avevamo passato insieme. Era venuto da me solamente per convincermi ad andare a cena con lui per poi portarmi da Paolo.
Fossi stata al suo posto non lo avrei mai fatto, eppure lui mi amava così tanto da volermi felice anche se questo sarebbe significato essere fra le braccia di un altro.

Sacrificare la sua felicità per la mia, questo era l'amore.

E come fosse stata un'illuminazione, presi di corsa la borsetta, aprii la porta e andai verso la mia macchina, pronta finalmente per andare da Davis.

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Nota autrice:

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