Capitolo 38

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Il mattino seguente la sveglia suonò molto presto ma Davis sembrò non sentirla.

"Davis svegliati. Dobbiamo partire" gli dissi delicatamente all'orecchio mentre con una mano lo accarezzavo delicatamente su tutto il corpo.

Lui aprì leggermente gli occhi e guardò dritto verso di me.
In quel momento i suoi occhi così limpidi e azzurri furono il ritratto di un anima innamorata.

"Ora mi sveglio" farfugliò girandosi dall'altra parte.

Nel frattempo io mi alzai dal letto e andai in bagno per iniziare a prepararmi.
Feci una doccia bollente, l'acqua mi scorreva su tutto il corpo e il calore veniva in alto coprendomi il viso.
Chiusi gli occhi e iniziai ad immaginare me e Davis a Parigi e un sorriso si stampò sulle mie labbra.

Le sue labbra sulle mie erano un tocco flebile e dolce, erano la restituzione dell'amore perso, erano il tutto racchiuso in un contatto.

Uscii dalla doccia e presi un lungo asciugamano bianco latte e me lo avvolsi intorno al mio corpo. Andai verso Davis che ancora era a letto a dormire.

''Davis, devi svegliarti dobbiamo partire.'' gli sussurrai all'orecchio nel modo più dolce e delicato possibile. Lui non reagì, non aprì neanche un occhio.

''Davis'' urlai dandogli degli scossoni, questa volta reagì.

''Bea, ecco un attimo.'' rispose lui tutto assonnato.

''Dai preparati'' dissi mostrandogli un sorriso e lui si fiondò su di me gettandomi dall'altra parte del letto.

''Sei bellissima di prima mattina'' mi disse all'orecchio dandomi poi dei leggeri baci lungo il collo.

''Davis, non abbiamo tempo.'' mi dimenai sotto il suo possente corpo che si trovava sopra il mio.

''Stai zitta'' mi sussurrò all'orecchio e con una mano mi tappò la bocca.

Tolse l'asciugamano che aveva avvolto il mio corpo e la sua bocca iniziò a lasciare una scia di baci fino al mio seno sinistro. Mi iniziai a dimenare dal piacere, a contorcermi e lui continuava sempre più intenso, passando da un seno all'altro. La sua mano scese lungo la mia intimità e iniziò a massaggiarla delicatamente. Aprì la bocca e un gemito uscì forte.

''Abbiamo tempo Beatrice?'' domandò guardandomi negli occhi e continuando la sua dolce tortura sotto di me. Io annuì con la testa, colpita nel più profondo piacere, nella voglia di lui, di lui dentro di me.

''No, Bea non abbiamo tempo devo prepararmi'' e mi abbandonò nuda sul letto dopo aver fatto un'occhiolino e sparì verso il bagno.

''Quanto ti odio'' urlai.

''Ti amo piccola'' lo sentii dire dall'altra stanza.

***

Ci preparammo in fretta, io indossai un paio di jeans larghi con qualche strappo, un paio di tacchi alti neri e una camicetta leggera perfettamente abbinata al tutto, mentre Davis indossava un jeans stretto blu e una camicia leggermente slacciata. Prendemmo le nostre valigie e andammo verso la porta.

''Lui chi è?'' domandai vedendo un uomo davanti alla portiera di una Mercedes-Benz CL65 AMG Coupè nera.

''Il mio autista da oggi'' disse ridendo.

''Oh bene, ora anche l'autista ti ci voleva'' dissi ironica.

Mi fece un'occhiolino e io alzai gli occhi al cielo. Andammo verso l'auto e l'autista prese le nostre valigie per metterle nel bagagliaio.

''Prego Signorina'' mi disse Davis aprendomi la portiera e facendomi entrare.

''Ma quanto sei gentile'' lo schernì ironica.

''Ancora per poco'' rispose ed entrò anche lui.

Lungo il tragitto verso l'aeroporto non feci altro che guardare fuori dal finestrino, come ho sempre fatto fin da bambina, era come vedere il mondo passare sotto i tuoi occhi, era come fare un lungo dipinto sfocato, era dinamismo, velocità, era bellezza, era natura, era solitudine, era riconciliazione. Era musica che scorreva veloce, erano note una sopra l'altra, era purezza, quella che in fondo mancava nella mia anima.

''Bea tutto bene?'' mi domandò Davis poggiando la sua mano sopra la mia.

''Si'' dissi girandomi verso di lui e facendogli un sorriso.

Il suo braccio circondò le mie spalle e mi fece avvicinare a lui, al suo corpo caldo.
Era bella la sensazione di un uomo che ti ama accanto a te, è il mondo che sparisce in un attimo, diventate tu e lui il mondo.

Spesso sono le parole che mancano.

**ANGOLO AUTRICE**
Prima di tutto mi scuso per l'attesa del capitolo, ho cercato di fare del mio meglio, ma sono giorni un po' difficili per me.
Avrei voluto scrivere di più, avrei voluto comunicarvi di più, ma come ho già detto "spesso sono le parole che mancano"....
Spero di non avervi persi in questi giorni di lunga attesa, mi dispiace molto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro