Ho sempre scritto di ciò che sentivo, di quello che conoscevo, di chi ero.
Ho sempre scritto dei miei mondi fantastici, dei miei personaggi inventati e delle loro azioni straordinarie.
Ho sempre scritto di ciò che leggevo, di ciò che studiavo, di quello che vivevo e desideravo.
Ho sempre scritto e immaginato tanto. La mia valvola di sfogo: queste righe e poco altro. Mi sono scoperta scrivendo, mi sono definita ed inquadrata in un contesto tutto mio. Ho creato tra queste pagine il posto che credevo non avrei trovato, il mio rifugio e la mia casa.
Ho trovato, scrivendo, la mia terapia e una passione indistruttibile. Ma mi domando: tutto ciò è sufficiente a rendermi una scrittrice?
Forse. Non so rispondere. Non so se questo è abbastanza, ma so che-scrittrice o meno-sono contenta di ciò che sto lasciando tra queste pagine. 'Tutto scorre' e così, come diceva Eraclito, anche io ogni giorno non sono più la stessa di quello  prima. Per questo l'idea di scrivere qualcosa ogni giorno, quando ne sento il bisogno, mi affascina. Perché, rileggendo, ho la possibilità di riscoprirmi con il senno di poi. È quasi magico pensare a come, in una situazione del genere, potrei offrire consiglio alla me del passato.
E la scrittura è tutto questo: terapia, magia ed emozione.
Passato, presente e futuro, che si intrecciano nero su bianco.
È bellezza, arte e passione. Sono io, che mi abbandono tra queste righe.