Hot 'n' Cold

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Non s'erano parlati per giorni. Una parte di lui, parte nemmeno tanto piccola, aveva desiderato correre tra le braccia di Todoroki il giorno seguente a quella rivelazione, incurante degli occhi di tutti, di quello che si sarebbe detto poi; solo farsi largo tra la folla di studenti che oltrepassavano i cancelli della U.A., prendergli il viso tra le mani e baciarlo fino a non avere più fiato. Cosa importava che fossero due, tre o diecimila? Si era innamorato di Shouto per piccole e innumerevoli ragioni, non sarebbe stato quello a cambiare le cose, no?
Ed era stato sul punto di farlo, di archiviare tutto nella cartella "non rilevante", ma quando lo aveva visto arrivare insieme agli altri il fotogramma dei due Todoroki, divisi, gli era ricomparso davanti agli occhi e qualcosa, non avrebbe davvero saputo dire cosa, lo aveva bloccato. Aveva visto Uraraka ed era fuggito verso di lei, come un vigliacco.
Ho bisogno di rifletterci su. Gliel'ho detto ieri, non può pretendere che mi basti una nottata per digerire una cosa del genere, giusto?

Non dobbiamo dubitare del fatto che Uraraka avesse pronta una lista di domande alquanto invadenti da porre all'amico riguardo ciò che Todoroki gli avesse detto il giorno precedente, ma le era bastato vedere Deku in viso per capire che non era decisamente il caso.
Per tutti gli All Might... cosa diamine è successo tra quei due? Possibile che si siano davvero lasciati?
Ma durante la giornata quell'iniziale ipotesi era andata sgretolandosi sempre di più vedendo, soprattutto, come lo sguardo vacuo di uno cercasse il corpo fremente dell'altro e viceversa.
Eppure non si parlano... Todoroki deve avergli detto qualcosa e ora Deku ci starà riflettendo su come suo solito con pippe mentali assurde annesse e tutto il resto del pacchetto.
Ed, effettivamente, era proprio così: Deku non riusciva a darsi pace. Poco importava che il suo stupido cuore gli dicesse di fregarsene e di baciare Todoroki prima di subito (di baciarli entrambi). Midoriya s'era imposto di pensarci per bene e così avrebbe fatto.
E così aveva fatto. Per giorni.
E avrebbe potuto giurare che quelli fossero stati i giorni più lunghi di tutta la sua non poi così lunga vita. E alla fine era stato lui ad avvicinarsi nuovamente a Todoroki, lui a pronunciare quel fatidico "ho bisogno di parlarti" mentre l'altro lo guardava con gli occhi in cerca di certezze, nonostante lui stesso non ne avesse alcuna.

Avevano fattolo stesso tragitto di tutti i giorni, con Uraraka che li guardava preoccupata (perché ormai era una settimana che andavano avanti senza parlarsi, quei due) e persino Iida aveva iniziato a chiedersi se non fosse il caso d'intervenire in qualche modo. Poi, però, quando Todoroki e Midoriya avevano girato a sinistra il più basso aveva fatto scivolare la propria mano in quella di Todoroki e intrecciato le loro dita. A Shouto era parso di togliersi un macigno dal petto e l'aveva stretta più forte, un vago sorriso che si faceva largo sulle sue labbra. Uraraka, appostata in un cespuglio, aveva trattenuto uno strillo entusiasta solo perché Iida le aveva prontamente coperto la bocca con la mano.

«Io... sono stato un egoista.» Non aveva lasciato a Todoroki nemmeno il tempo di chiudere la porta, le parole gli erano uscite e basta, incuranti della presenza di Fuyumi in salotto e di qualunque altra cosa. «Non ho pensato minimamente a cosa questa situazione comportasse per te e mi sono limitato a... pensare a me stesso. Quello che hai passato... Quello che avete passato è semplicemente terribile.» Si era fermato un attimo e aveva alzato il capo guardando l'altro con gli occhi pieni di lacrime. «Siete costretti a vivere così, come un'unica persona... e dopo aver mantenuto questo segreto così a lungo siete venuti a raccontarlo a me ed io... io mi sono comportato nel peggior modo possibile, come se fosse difficile solo per me, come se per voi confidarvi rischiando tutto fosse stato facile.» Le parole erano state bloccate da un singhiozzo «Io... mi dispiace così tanto, Todoroki-kun.»
Vorrebbe dire altro, Midoriya, ma un secondo dopo le labbra di Todoroki sono sulle sue e, a quel punto, non c'è nient'altro che conti.

«Potete anche separarvi, ora. Davvero. Non voglio più che fingiate quando siamo insieme. Meritate di essere chi volete, io devo solo... abituarmi.»
Todoroki non era parso convinto fino in fondo, almeno agli occhi di Midoriya, nonostante sulle labbra gli aleggiasse uno dei suoi così rari sorrisi. Una luce bianca aveva invaso la stanza senza preavviso e Deku aveva strizzato le palpebre perché era più che certo che altrimenti sarebbe rimasto acciecato. Quando aveva aperto gli occhi davanti a lui c'erano di nuovo due Shouto e, nonostante la loro discussione si fosse incentrata proprio su quello, Izuku non aveva potuto evitare di restare di nuovo sorpreso perché no, non era tutto un sogno o uno scherzo.
«Non abbiamo mai pensato che sarebbe stato facile, Midoriya, né per noi né per te.» La voce del Todoroki dai capelli bianchi gli aveva accarezzato la pelle come una brezza leggera mentre il ragazzo gli prendeva la mano destra e la stringeva al proprio petto freddo.
«Ma abbiamo deciso di non avere più segreti con te, mai più,perché sei la persona più importante della nostra vita e meriti di sapere tutto, nel bene e nel male.» Anche il Todoroki dai capelli rossi gli aveva preso una mano tra le proprie e, intrecciate le loro dita, se l'era poggiata sul petto bollente. Izuku aveva sorriso con gli occhi lucidi annuendo. Forse potrebbe sembrare strano, ma si sentiva felice come mai prima d'allora: probabilmente era la consapevolezza di poter sopportare e affrontare qualunque cosa insieme ai due a farlo sentire così bene.

Avevano discusso per ore intere di un po' tutto, fino che Izuku non si era sentito perfettamente a suo agio a parlare con i due Todoroki. Midoriya aveva chiesto ai due di raccontargli della loro vita, di raccontargli la loro storia dacché la ricordassero e loro lo avevano fatto. Era già calata la sera quando lo Shouto dai capelli rossi, vedendo Midoriya un poco perso tra i propri pensieri, gli aveva domandato se andasse tutto bene, un filo di preoccupazione nella voce. Izuku si era stretto nelle spalle sospirando e iniziando a tormentarsi le dita e aveva finalmente espresso l'ultima ansia che gli albergava nel cuore.
«Come posso... scegliere uno di voi due? Perché dovrò farlo, no? Non possiamo andare avanti così, non posso... stare con entrambi.»
Un sorriso dolce e apprensivo era comparso sulle labbra d'entrambi i fratelli Todoroki. Uno gli aveva sfiorato i capelli, l'altro la gota. Due paia di labbra gli avevano carezzato la pelle sensibile del collo per poi scendere una lungo la clavicola e l'altra salire invece seguendo la mascella in una danza folle quanto armoniosa. Deku s'era sentito il cuore palpitare più forte e le gambe farsi molli mentre le dita andavano a cercare spasmodicamente qualcosa d'afferrare e le labbra gli si schiudevano in un sospiro.
«È tutta la vita che condividiamo tutto.»
«Abbiamo la stessa madre, lo stesso padre, gli stessi fratelli, lo stesso sangue e a volte lo stesso corpo.»
«Ma condividiamo anche gli stessi sogni, gli stessi desideri e le stesse aspirazioni.»
«Condividiamo le amicizie e le inamicizie, condividiamo i pareri e le opinioni e, quando siamo uniti, non riusciamo nemmeno a distinguere i pensieri di uno da quelli dell'altro.»
«C'è forse qualche problema nel condividere anche l'amore che proviamo per te?»
«Questo ti fa forse sentire... sminuito?»
Li guarda senza saper cosa dire, Midoriya, con le labbra un poco schiuse, come se una qualche parola stesse per affiorare. Chiude gli occhi e abbassa il capo scuotendo un poco la testa, un sorriso a increspargli le labbra, ciocche verdi che gli danzano intorno alle tempie.
No, non ha importanza, non ha mai avuto importanza. Anzi, sapere di essere amato da entrambi, saper di poterli amare entrambi, è la cosa migliore che gli sia mai capitata.

Nota della meravigliosa e modesta autrice
E anche il secondo capitolo è andato! È vero, sì, non succede nulla di epocale, lo so, è solo un concentrato di fluff inconcludente, lo so, ma io e la storia ne avevamo bisogno, quindi ve lo dovete sorbire. Spero non sia eccessivamente noioso (SOLO UN PO' DAI) e che abbiate comunque potuto apprezzarlo! Aspetto speranzosa qualche feedback e, anzi, ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno commentato sotto lo scorso capitolo!

Non so se fosse ovvio, ma per dovere di cronaca vi dico che questa volta la canzone che dà nome al capitolo è "Hot 'n' cold" Di Katy Perry. Perché diciamocelo, mai è esistita canzone più appropriata.

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