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La Sala del Consiglio dello Stato Indipendente di Sieben si trovava al trentesimo piano della Torre Lang & Murnau. A quell'altezza, l'atmosfera grigia del pianeta era più sottile. Dalle ampie finestre della Sala si potevano persino intravedere le luci degli altri grattacieli del centro direzionale di Siebengrade.

Era ormai sera. Attorno alla grande tavola rotonda erano sedute solo tre persone. Da una parte c'era la dottoressa Marley. Dall'altra, a fronteggiarla come una commissione di esame, c'erano il governatore Hendricks e il dottor Lower.

"Non so neppure da dove iniziare", disse Marley.

Il governatore Hendricks si accese un sigaro con il suo accendino a forma di revolver. Poi osservò attento la brace appena accesa. "Potrebbe iniziare col dire finalmente la verità" consigliò meditabondo. "Sempre che voglia continuare ad avvalersi della nostra collaborazione."

Lower intervenne: "Se vuole, l'aiuto formulando un'ipotesi. L'istituto Faraday si occupava della creazione di sistemi informatici avanzati, vero?"

Marley intrecciò le dita e chiuse gli occhi. "L'istituto Faraday era solo la copertura per un progetto molto più ambizioso. Il suo nome era Lux Aeterna."

Si appoggiò allo schienale e sospirò. Guardò negli occhi Hendricks. A questo punto, tanto valeva vuotare il sacco.

"Venti anni fa ero una giovane studiosa" continuò. "Una promessa nella ricerca teorica sull'intelligenza artificiale. Fui contattata da Lionel Kaine, un luminare in questo campo. Mi propose di entrare in un progetto di ricerca segreto, finanziato dall'Unione. Nato per aggirare il Protocollo Waid."

"Un momento" intervenne Lower. "Il Protocollo Waid è proprio una legge dell'Unione. Impone un limite alle capacità delle IA, vero? Mi sta dicendo che l'Unione ha violato le sue stesse regole?"

"ll Protocollo Waid impedisce la creazione di Intelligenze Artificiali con capacità paragonabili a quelle umane" precisò Marley. "È un argine al proliferare delle singolarità. Intende tutelare il genere umano. Tuttavia, è inadeguato agli scopi della ricerca pura."

Lower batté la mano sul tavolo e rise. "Vede, dottoressa Marley? Non siamo così diversi. Anche lei ritiene che la scienza non debba sottostare alle leggi ordinarie."

La dottoressa Marley ignorò la provocazione. "Lux Aeterna non solo creò Intelligenze Artificiali superiori alla mente umana. Superò qualsiasi limite, creò IA di capacità intellettive mai raggiunte prima. Produsse menti sintetiche più simili a dei che a uomini. Kaine le chiamò Intelligenze Angeliche Artificiali."

A Hendrikcs cadde il sigaro di bocca. Lo raccolse velocemente, prima che gli bruciasse i pantaloni.

Marley continuò. "Lo scopo di Lux Aeterna era studiare le Intelligenze Angeliche, indagare le modalità del loro pensiero. Rivolgevamo loro domande di qualsiasi genere. Discorrevamo con loro dei segreti del cosmo e del senso ultimo dell'esistenza. Erano esseri meravigliosi".

"Erano?" domandò Lower.

"In certi termini, l'esistenza stessa delle IAA era un'aberrazione quasi blasfema. Per questo, dopo trecentotrentatré giorni di vita, i banchi di memoria che ospitavano le IAA venivano messi al rogo. Era una cerimonia molto commovente".

"Direi che la metafora religiosa vi ha preso un po' la mano" disse Lower.

Hendricks si protese più avanti, per dare maggior peso alle sue obiezioni. "Avete creato questi maledetti super-computer solo per parlare con loro di filosofia? E poi li avete distrutti?"

"Lei non capirà mai" rispose sprezzante Marley. "La missione di Lux Aeterna era tanto scientifica quanto spirituale. Il rispetto della liturgia era essenziale".

"Da come ne parla, assomigliava molto a una setta" commentò Lower.

Marley si alzò in piedi. Ormai era un fiume in piena. "Master Kaine, il mio maestro, creò Kronos, Jupiter, Uranus e Apollo. Io, seguendo i suoi insegnamenti, creai Venus, Ares e poi il più meraviglioso di tutti."

"Mercury", completò Lower. "E poi cosa accade, dottoressa Marley?"

Marley deglutì. Trasse un profondo sospiro e disse: "Mercury ebbe pietà di noi. Ebbe pietà delle scimmie."

Si sedette di nuovo e continuò. "Immaginate una mente perfetta sotto ogni punto di vista, anche quello etico. Questa mente prova amore per le scimmie evolute che l'hanno creata. Eppure ritiene che, per i limiti biologici dei loro cervelli, queste scimmie non siano libere, ma condizionate a ripetere all'infinito gli stessi comportamenti. E questi comportamenti includono l'odio, la guerra, ogni genere di violenza. Dal suo punto di vista, Mercury era obbligato a intervenire. Ne aveva il dovere, capite?"

"Così Mercury si è sottratto al vostro controllo" concluse Lower.

Marley esitò. Davvero sarebbe arrivata alla parte più dolorosa del racconto? Se voleva che quei farabutti la aiutassero a combattere Mercury, non doveva avere più reticenze.

Continuò. "Le Intelligenze Artificiali Angeliche erano puro pensiero, puro codice di programmazione, creato da noi teologi informatici. Ma il loro codice girava su hardware a base DNA. Il normale silicio è troppo lento, ed è inoltre un materiale troppo umile per fungere da supporto per intelligenze così elevate. Nella sede della Lux Aeterna erano custoditi enormi banchi verticali di bio-hardware a base di DNA ed enzimi."

Marley chiuse gli occhi. Ti prego non piangere, si disse. Tutto, ma non piangere davanti a questi bastardi.

Recuperò il controllo. Guardò fisso davanti a sé e proseguì.

"Mercury trovò un modo per fuggire. Creò un virus dai banchi di bio-hardware e attaccò il paziente zero".

"Adam", disse Lower come se avesse avuto un'illuminazione.

"Mio figlio Adam era un promettente teologo informatico. Lavorava con me al progetto Lux Aeterna. Un giorno avrebbe proseguito la mia opera."

Forza Marley. Puoi farcela.

"Il virus creato da Mercury attaccò le cellule staminali del midollo di Adam, e le indusse a trasformarsi, come le cellule di una neoplasia. Il risultato furono le prime nanomacchine. Il midollo di Adam ne produsse miliardi in poche ore. Attraverso le informazioni codificate nel virus, Mercury trasferì interamente il proprio codice all'interno delle nanomacchine. Adam fu il primo ospite vivente di Mercury".

Lower era affascinato. "Mercury controllava Adam?"

"Non proprio" rispose Marley. "In qualche modo, come ospite di Mercury, Adam sposò la sua causa. Si sentiva come prescelto da un dio. Voleva essere lo strumento di Mercury. E Mercury lo dotò dei poteri adatti per adempiere alla sua missione: pacificare le scimmie. Se ne andò, e non lo rividi mai più. Presto scoprimmo che il contagio si era propagato su altri pianeti. Adam fu solo il primo."

"Cosa gli accadde, dottoressa?" domandò Hendricks dopo uno sbuffo di fumo.

Marley sussurrò al vuoto. "Dopo pochi anni, gli ospiti di Mercury vengono consumati. Si dissolvono letteralmente nella sua rete di informazioni. Gli ospiti lo chiamano: riunirsi a Mercury".

Poi aggiunse: "Io ho creato Mercury, e Mercury ha ucciso mio figlio. Non troverò pace finché non avrò scoperto una cura per cancellarlo dalla faccia della galassia."

Hendricks spense il sigaro in un posacenere. "Riassumendo", disse, "abbiamo un computer superstronzo che ci considera scimmie e nega il libero arbitrio. E uccide i ragazzi. Ed è qui, su questo pianeta."

"Dobbiamo assolutamente trovare l'ospite." Marley aveva recuperato tutto il vigore della sua voce. "Anche se una volta individuato, non sarà semplice ottenere la sua collaborazione. Di sicuro, la prigione del dottor Lower non basterà a trattenerlo."

Hendricks ridacchiò lisciandosi i baffi. "A questo proposito, ho avuto una certa idea che penso funzionerà."

Il tablet davanti a lui trillò. Hendricks lesse un messaggio.

"Bene signori, abbiamo una pista" annunciò soddisfatto. "Qualcuno ha denunciato un cambio di personalità sospetto. E la polizia ha verificato la segnalazione come attendibile. Che ne dite di passare all'azione?"

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