I think we're alone now

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La Sig.na Young non era mai stata una donna dall'espressione confortante, ma quel venerdì mattina sembrava avere un'aria ancora più arcigna, tono confermato dal passo deciso con cui era entrata nell'aula di Matematica Avanzata: - Ragazzi, ho corretto i test - Eddie aveva poggiato una mano sulla sedia della compagna davanti a lui, che aveva subito ricambiato con uno sguardo di sostegno e un sorriso rassicurante: appena finito il test, lui e Gracie ne avevano parlato, si erano confrontati, e sembrava che il ragazzo non avesse dato tutte le risposte giuste, ma buona parte sì – Devo dire che ne sono rimasta abbastanza sorpresa – Eddie sperava davvero di aver visto bene uno sguardo verso di lui – anche se certi di voi non accennano davvero a smuoversi dai loro voti – Gracie pregava davvero di non aver visto bene uno sguardo verso Eddie – Ma non ci giro molto intorno, vedrete da soli di cosa parlo.

Il passeggiare della Sig.na Young per i banchi era sempre snervante, anche per chi non aveva da temere: - Barnes – aveva poggiato il voglio sul banco di Gracie Lynn – Non si smentisce mai – si era spostata dall'altra parte della stanza.

- Solita A? – le aveva chiesto Eddie, costringendola a mostrare il foglio – Addirittura A+.

- Edw, è solo fortuna che capisca facilmente la materia, ma ti assicuro che anche il tuo sarà andato bene.

- Harris.

- Non pretendo il massimo, ero troppo senza basi solide.

- Jackson, come al solito...

- Non eri messo così male, Edw, e soprattutto sembra che tu abbia dato diverse risposte giuste.

- Long, stai migliorando.

- Solo di quelle poche che mi ricordavo.

- Moore.

- Adesso lo scopriremo – la Sig.na Young era davanti a Eddie con la sua figura altera e seriosa, uno sguardo azzurro che avrebbe potuto tagliare anche il vetro senza troppa fatica.

- Munson – aveva la bocca rilassata in una faccia da poker che non lasciava trasparire nemmeno mezza emozione - Non so cosa sia successo – aveva poggiato il foglio sul banco girato al contrario, una piccola sofferenza in più – ma continua così – se ne era andata.

- Gracie, giralo tu, non ho la forza – Eddie fissava vacuo la facciata bianca.

- Se ti ha detto di continuare così è perché è più alto del solito.

- È sadica, potrebbe essere un brutto scherzo – stavolta aveva guardato la ragazza – Ti prego, guarda tu.

- Va bene – aveva afferrato il foglio – Eddie...

- Ecco, era uno scherzo – si era accasciato sul legno della sedia – Quanto è tragico?

- Beh – aveva spinto il foglio verso di lui – "Solo" una B-.

- Cosa?! – si era risvegliato tutto di colpo – B- - aveva afferrato il foglio – Altro che monumento, Gracie, ti devo la vita.

- Esagerato – si era messa a ridere – Lo hai fatto tu, eh.

- Sì, ma senza aiuto sarebbe stato impossibile.

- Munson, ha finito?! – la Young si era girata furiosa di scatto – Capisco sia felice, ma almeno non trascini Grace Lynn.

- Ecco la solita cocca del prof – si era sentito dal fondo dell'aula una voce femminile che aveva subito spento il sorriso di Gracie.

- Che poi – stavolta era una voce maschile – cosa ci troveranno?

- Non ascoltarli, Gracie – Eddie le aveva sorriso coprendo la vista dei compagni – Parliamo dopo – lei aveva annuito e basta, il buonumore già sparito per le prossime ore.

- Hey, Gracie!

- Eddie – il ragazzo aveva già notato prima che qualcosa era cambiato nell'espressione della bionda, ma ora che usciva dall'aula di Francese e la guardava, ne aveva la certezza assoluta.

- Qualcosa non va, tesoro? - si era avvicinato e abbassato un poco per guardare meglio l'ombra che accarezzava i suoi occhi nocciola.

- Nulla di serio – aveva forzato un sorriso – Come mai sei qui? – si era fermata – Non che mi dia fastidio assolutamente – si era affrettata ad aggiungere per non sembrare scortese.

- Il parliamo dopo non era un tanto per dire – aveva riso quasi nervoso – Ti va di unirti al mio gruppo a pranzo? – sperava potesse illuminarla anche solo con una scintilla.

- Volentieri – meno di quello che Eddie sperava, ma un sorriso sincero aveva acceso Gracie.

- Bene, perché devono sapere tutti della magia che hai fatto – le aveva aperto la porta della caffetteria - Hey, hey – Eddie non camminava al fianco di Gracie, levitava in stato di grazia, cosa che faceva notare ancora di più l'espressione leggermente abbattuta della ragazza, che comunque si sforzava di non darlo a vedere – Ecco a voi la mia nuova dea – aveva presentato la bionda alla tavolata dei suoi amici – Ho appena preso una B- in matematica grazie a lei.

- Oh – si era alzato dalla tavolata un coro.

- Lo hai minacciato o gli hai fatto il test? – aveva chiesto Jeff.

- Decisamente la prima – aveva risposto Gareth – Precisamente lunedì mattina.

- E invece vi sbagliate – si era seduto a gambe larghe facendo un cenno al bassista dei Corroded Coffin di scalare di uno per far sedere Gracie – Siediti pure, principessa.

- Oh, ma mi potevo mettere pure lì – aveva indicato un posto libero sul fondo.

- No, sei l'ospite d'onore per oggi – le aveva sorriso disteso – Quindi posto d'onore.

- Grazie – era arrossita leggermente lisciando i pantaloni beige per sedersi.

- Eddie, cucù – Gareth gli aveva passato una mano davanti agli occhi – Stavi dicendo?

- Che vi sbagliate – era tornato su di loro – Ho fatto il test da solo e non sotto minacce.

- Gracie Lynn, hai fatto diventare intelligente Eddie Munson?

- Le dee fanno miracoli – aveva lasciato tutti senza parole.

O quasi.

- Non avevi detto niente miracoli, Barnes? – l'aveva punta Eddie senza cattiveria.

- Sì, ma probabilmente sono più potente di quanto pensassi, Munson – non si era tirata indietro.

- Non posso darti conferme, cara – aveva fatto dondolare i capelli guardandola fisso - Devo prima vedere cosa verrà fuori con letteratura.

- Oh, con quello il mio grado di "Dea" si eleverà a "Creatrice" - aveva ricambiato lo sguardo – "Creatrice di Geni".

- Comincio ad aver paura, Rob – Jeff si era girato verso il bassista, ma aveva guardato anche il batterista.

- Anche io, Jeff, anche io.

- Allora, "Creatrice di Geni" – Eddie se ne stava in piedi davanti al cancello della scuola aspettando che Gracie Lynn lo raggiungesse – Oggi si comincia con letteratura?

- Ti vedo carico per la B- - gli si era affiancato e, insieme, si erano incamminati per la strada.

- È dal primo anno che non ne vedevo una, cerca di capirmi – era passato avanti e aveva preso a parlarle camminando all'indietro – Mi sento fiducioso.

- Mi fa piacere, Edw – gli aveva sorriso, ma sembrava non avere troppa voglia di parlare.

L'aria era cambiata ad Hawkins, non era più quella brezza piacevole che accarezzava i giovani che si raccoglievano davanti alle entrate dell'arcade o si sedevano sotto gli alberi a parlare, ma sembrava promettere un temporale degno della fine del mondo, accompagnato già dai primi lampi che illuminavano il cielo a est.

- A penny for your thoughts – Eddie si era fermato, costringendo Gracie a fare lo stesso: la guardava con la testa inclinata a destra e gli occhi interessati a una qualsiasi risposta.

- Credo che un penny sia fin troppo.

- Bene, allora dimmi tu quanto vuoi per sapere a cosa pensi – continuava a guardarla nello stesso modo con un sorriso che le dava sicurezza – Sarebbe comunque un buon affare – l'aveva fatta sorridere a occhi bassi.

- Nulla di serio, Edw, davvero, nulla di davvero importante che sia degno di dire.

- Va bene, se non vuoi parlarne, mi va bene – aveva ripreso a camminare dandole le spalle – Ma se riguarda i commenti di stamattina, ti dico solo che non devi pensarci troppo: vengono da bocche che non sono degne di rovinarti una così bella giornata – aveva mosso il palmo in diagonale verso il cielo rannuvolato lanciandole uno sguardo rapido: Gracie Lynn si era fermata in mezzo al marciapiede con gli occhi sbarrati, poi era scoppiata a ridere senza contegno – Che c'è? – veniva da ridere anche a lui vedendola così.

- "Bella giornata" – era riuscita a formulare tra una risata e l'altra – Sta per scoppiare un temporale indimenticabile, ma va bene lo stesso, grazie delle parole, le apprezzo molto.

- Anche se non bastano per far tornare un bel sorriso sul tuo viso – le si era riavvicinato.

- Sto solo ripensando ad alcune scelte prese.

- Facciamo così – era tornato di nuovo davanti a lei – Siccome sta per diluviare e tornare a casa in mezzo al fango per le tue belle scarpe di vernice non sarebbe un'opzione da prendere in considerazione, ora andiamo al Wallflower e parliamo di Walt Whitman e degli stronzi della Hawkings High davanti a due bei milkshake con doppio topping – aveva assottigliato gli occhi, arricciato il naso e scosso la testa – Offro io – con una mano aveva spostato un dubbio inesistente – Che ne dici?

Gracie aveva ricambiato lo sguardo: - Il milkshake mi pare un ottimo pagamento per i miei pensieri – aveva sorriso già leggermente più felice.

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