Moonlight Shadow

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- Lo sai che domani abbiamo il compito, vero?

- Ah ah ah, cosa avevamo detto?

- Che non avrei detto nulla... Però è quasi mezz'ora che viaggiamo per non so dove.

- Tranquilla, il ritorno a casa tua sarà più veloce.

- Sì, ma alla tua no e domani hai il compito tanto quanto me.

- Me la caverò.

- Non sembravi così sicuro a inizio serata.

- Mi hai convinto.

- Allora visto, sono stata abbastanza convincente in un modo o nell'altro.

- Lo ammetto – era calato il silenzio.

La strada era abbastanza buia, ma la mancanza di silenzio, soppresso da una delle cassette metal di Eddie, faceva sì che non si creasse un senso di malinconia, solo una sensazione di avventura che prendeva Gracie.

Aveva guardato Eddie ed era rimasta lì per qualche momento: non aveva sciolto i capelli, probabilmente si era dimenticato, e aveva addosso una delle sue solite magliette sgualcite con una camicia di flanella rossa, fino a poco prima legata ai suoi fianchi, e quindi estremamente stropicciata.

In pratica, era vestito a cazzo, senza cura o interesse, ma stava comunque bene, soprattutto ora che un filo di barba gli stava crescendo sul viso pallido.

- Principessa.

- Mh.

- So di essere bellissimo e un ottimo paesaggio, ma siamo arrivati – l'aveva fatta girare verso il parabrezza, davanti a loro la Avonwich Forest, effettivamente solo a 10 minuti di macchina da casa Barnes, ma principalmente conosciuta per gli alti alberi – Però, prima di fare quello che ho pensato, devo farti una domanda.

- Spara tutto.

- Sei pronta a cacciarti nei guai?

Gracie Lynn era tornata subito alle parole di suo fratello Nico e aveva fatto la sola cosa che volesse davvero fare.

Le aveva mandate a farsi fottere.

- Dai, tesoro, metti il piede su quella rientranza – Gracie finalmente aveva capito perché Eddie non aveva sciolto i capelli, anche se lei vedeva come lato positivo il fatto che potesse vedere nonostante il buio il suo sorriso rassicurante, ora appena coperto da appena qualche foglia.

- Sai che salire un albero con un vestito non è proprio la cosa più comoda del mondo? – lo aveva visto tentare di aprire la bocca – Tu prova a dirmi che non devo lamentarmi che quando arrivo su ti faccio mangiare tutte le ciliegie nere che trovo.

- Aggressiva la ragazza.

- Molto – aveva messo il piede sulla rientranza – Ora dammi la mano.

- Ok – l'aveva afferrata – Ma datti una bella spinta.

- Sì – aveva messo tutta la forza possibile, lo stesso che aveva fatto lui, e in un attimo si trovava seduta davanti a Eddie, di spalle alle fronde e a cavalcioni di un ramo.

- Tutta intera? – Eddie le teneva ancora la mano per darle equilibrio.

- Solo un ginocchio graffiato, ma una cicatrice in più fa sempre figo – aveva lasciato la mano, si era posizionata meglio sul ramo ed era tornata a guardare il ragazzo – Quindi, come mai siamo qui?

- Vieni vicina e cerca di girarti - le aveva fatto un gesto con la mano – Ti tengo io, tranquilla – stavolta la mano era andata sulla schiena.

- Ok, un secondo – aveva spostato una delle due gambe dallo stesso lato dell'altra, l'equilibrio che vacillava nonostante la costante mano di Eddie sulla schiena, e poi aveva spostato l'altra gamba dando un colpo di bacino indietro, verso il ragazzo, che stavolta l'aveva fermata per i fianchi un secondo – Wow.

- Portare qua la Mountain Dew è un po' un casino, quindi, perdonami se non è perfetta la situazione.

- Edw – si era girata leggermente gli aveva poggiato una mano sul ginocchio – È una delle cose più belle che abbia mai visto nella mia vita.

Davanti a loro il cielo prendeva colorazioni che andavano dal nero al blu, passando per il verde e il viola e arrivando fino a uno strano giallo paglierino, perfetto per sostituire la luna, unica assente in quel tappeto di stelle bianche.

- In tutta la Avonwich Forest, questo è l'albero da cui si vede meglio questa vista.

- Ne hai scalati altri?

- Assolutamente – aveva allungato un braccio sopra la spalla di Gracie – Lo vedi quel castano là?

- Sì.

- Ecco, su quello mi sono letteralmente aperto una coscia.

- Scherzi?!

- Magari, tesoro, magari! – aveva ritirato la mano – Ma la mia gamba destra, beh, ti assicuro che lei sa bene che non scherzo.

- Cicatrice figa, però, giusto?

- Più è grossa, più è figa, no?

- Esattamente.

- Allora è molto figa – l'aveva fatta ridere – È immensa.

- Ma come hai fatto?

- Scendendo, un ramo si è infilato in uno strappo dei jeans – si era toccato la gamba – Non me ne sono accorto e quando sono sceso mi ha preso tutta la gamba.

- Dio, che dolore.

- I ragazzi, che erano andati a prendere le bici, mi hanno trovato in una pozza di sangue.

- Quanti anni avevi?

- Boh, credo 14 o 15.

- Wow, chissà come erano i Corroded Coffin da preadolescenti.

- Casinisti, ma decisamente già iperrock.

- Scusami, però ho una domanda.

- Spara, dolcezza.

- Tu e Jeff suonate la chitarra, Rob il basso e Gareth la batteria...Ma chi canta?

- Ehm, io.

- Tu?! Fermo, fermo, tu canti?

- Male, assolutamente male.

- Ma lo fai.

- Sì.

- Ti voglio sentire!

- Siamo senza musica in questo momento, almeno una base mi serve.

- Va bene, va bene, Edw – aveva alzato una mano – Ma non fuggi, sappilo.

- Oh, non credo di voler farlo – e questo Eddie lo intendeva per davvero.

- Dai, l'1.12: tardi, ma non tardissimo.

- Meno male che il compito è alla terza ora.

- Vuoi marinare le prime due ore e recuperare il sonno?

- Gracie Lynn "The Geek" non lo farebbe mai.

- E Gracie Lynn Barnes?

- Sta prendendo in considerazione questa possibilità con la copertura del fratello Nico Jay Barnes.

- Facciamo così: domani mattina, alle 8, ci troviamo davanti al cancello e io, per farmi perdonare, ti porto un caffè doppio.

- Vedremo, Munson – era uscita dalla macchina – Buonanotte, Edw.

- 'Notte, piccola.

Gracie lo aveva salutato con la mano ed era entrata con passo felpato dalla porta sul retro, la casa totalmente buia e vuota, tranne per la luce della stanza di Nico.

- Mi stavi aspettando?

- Eri in giro con uno sconosciuto, permetti che mi preoccupi?

- Conosci Eddie, non è sconosciuto.

- Resta che sei in ritardo di un'ora.

- Eravamo ad Avonwich.

- A fare che?! – aveva sgranato gli occhi – Non so se voglio saperlo...

- Guardare le stelle.

- Guardare le stelle?! Ti ha portato ad Avonwich a guardare le stelle?

- Sì.

- Ah, il ragazzetto.

- Cosa?

- Buongusto per conquistare una tipa.

- Non ci sta provando con me – era avvampata – Sa che mi piacciono le notti stellate...

- Appunto.

- Se va beh, Nico, vado a letto, domani ho un test – era uscita dalla stanza – Buonanotte.

- 'Notte, pulcina, non sognare troppo Edward Munson.

- Ma come?!

- Ho le mie fonti che mi tengono informato sulle tue frequentazioni.

- Buonanotte, Playboy!

Gracie Lynn aveva masticato l'ammonimento del fratello e aveva fatto la sola cosa che volesse fare.

L'aveva mandato a farsi fottere.

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