Parte 10 'You and I'

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'In taxi sei rimasta muta...l'esternazione al Capo? Fai sul serio?' Clint si era tenuto, per l'intero tragitto sull'auto gialla che aveva chiamato per tornare a casa, immediatamente dopo lo sfogo del secolo; salutata Connie, che era rimasta con Frankie, era sbottato, come un fiume in piena, contro la Tyler.

Le aveva letto negli occhi una curiosa consapevolezza, e l'agitazione per la sua risposta lo stava facendo fibrillare.

Seduta sul divano, togliendosi gli stiletti, gli aprì il suo cuore 'Sì, Falco, non si tratta solo dell'episodio di stanotte. Ci sto pensando da tempo, credimi, non avevo deciso nulla per il mio futuro, in caso contrario te ne avrei parlato'.

'Perché?' non riusciva a crederci, le proprie certezze si stavano sgretolando.

'Ci ho riflettuto, ci ho perso il sonno. Quando ero sul letto con Brown nella panic room, ho capito che avrei potuto non rivedere più te e Frankie. Clint, il nostro lavoro è molto pericoloso, rischiamo la vita e non ne vale la pena. Per me non più...' ammise e, presa una pausa, considerò 'noi due siamo bravi, potremmo con facilità trovare un impiego nella sicurezza privata o metterci in proprio...lasciare entrambi la Polizia di New York'.

Inquieto, sibilò 'Eccome se ci ha pensato, noto! Il mio lavoro è tutto per me! Sai bene quanto mi sia sacrificato in questi anni, lasciando l'Iowa, allenamento dopo allenamento. Il mestiere che svolgiamo mi rende orgoglioso, sento di avere uno scopo: difendere gli altri che non possono farlo da sé, combattere il crimine. E vorrei che mio figlio, un domani, possa esserne fiero' aveva i pugni chiusi ed era rosso in viso, in piedi, davanti a lei.

'Fiero sulla tua tomba? Con un distintivo vecchio, e una medaglia, che terremo in soggiorno sulla tua foto?' lo contraddisse, alzandosi 'Desidererei esserci, per il mio cucciolo e non al cimitero'.

'Sei melodrammatica...' si versò un bicchiere di scotch, dal buffet del soggiorno, e lo trangugiò in un unico sorso. Gli parve fiele.

'Realista...era una sorpresa, non volevo distrarti dall'operazione, l'altro ieri ho dato l'anticipo per un attico a pochi isolati da qui, la casa dei nostri sogni. Non ci manca nulla, tranne una professione più serena'.

'Le tue non sono soprese, sono bugie! Nemmeno mi hai consultato, roba da pazzi' era nervoso e la notizia inaspettata fu un fulmine a ciel sereno. Rabbioso, scagliò il bicchiere, con tutta la forza che aveva, contro il muro alle sue spalle, proprio sopra la tv, frantumandolo in mille pezzi, e svegliando Frankie col rumore. Dalla camera da letto, infatti, giunse alle loro orecchie il pianto del piccolo.

'Sei diventato matto tu...' Rafflesia, delusa, si affrettò nella stanza, prendendo in braccio il bambino e cullandolo, per farlo riaddormentare.

'Meglio passi la notte da un'altra parte, non riesco nemmeno a guardarti' Barton aprì l'anta della propria parte dell'armadio, infilando, sommariamente e a caso, qualche vestito in uno zaino. Si aspettava che la Tyler lo fermasse, che lo implorasse di rimanere; c'era già passato e lei tenne il punto, anche stavolta.

Gli mandò un'occhiata infelice, continuando a stringere il figlio a sé, indosso l'abito rosso del primo appuntamento, con cui oggi gli infliggeva il colpo di grazia.

Clint si ritrovò fuori casa in un baleno, rammaricato di non aver dato un bacino a Frankie, chiedendosi dove poter andare. Oltre a un hotel, le uniche opzioni per limitare problemi di spazio e fastidio, erano Tony o Nat e Bruce. Figuriamoci che musi avrebbero messo su, a vederlo comparire alle loro porte, con la coda fra le gambe, a causa di un litigio con sua moglie.

Direttamente in strada, si accese una sigaretta, appoggiato allo sportello della jeep, di cui aveva le chiavi in tasca. Buttò l'occhio al seggiolino del bambino, sul sedile posteriore; era l'auto più grande, con cui Rafflesia portava il piccolo al nido, al mattino, non potendo usare la Smartina. Avrebbe sbattuto la testa sul cofano della macchina...era stato un coniglio e se l'era svignata, come un ragazzino, invece di restare e chiarirsi.

Teso, per le parole della moretta, per l'assurda serata al tavolo verde e per la morte di Jian, all'ultima boccata, fissò la propria fede nuziale, sospirando. Nella buona e nella cattiva sorte, pensò, e pure nella pessima.

La Tyler voleva unicamente proteggerlo, con la sua proposta indigesta e forse, in linea generale, nemmeno aveva torto; lui era un cecchino e un Avenger, prima era il padre di Frankie, però. Buttò il mozzicone in un cestino dei rifiuti e risalì a casa.

Aprendo l'uscio, trovò sua moglie seduta in pigiama al tavolo del soggiorno, fra le mani una tazza con un infuso di camomilla e le ametiste lucide di lacrime 'Pensavo non riuscissi nemmeno a guardarmi' lo apostrofò, in un bisbiglio, sorpresa che fosse tornato sui propri passi, testardo com'era; era persuasa di averlo perso, per sempre!

Lui si inginocchiò, devoto, avvicinando il volto al suo 'Perdonami'. Con la guancia poggiata alla sua, attese un bacio, con la speranza di riceverlo. Percepì sulle labbra, il secondo successivo, il salato delle lacrime femminili, pesanti e dense di preoccupazioni, per il loro incerto futuro.

***

'Tse Chi Lop ha riportato un graffio ed è stato dimesso ieri dall'Ospedale, per essere incarcerato nel Penitenziario di Stato' Steve, qualche giorno più tardi, aveva ritenuto di informarli. 'Le spoglie di Jian, a seguito dell'esame autoptico, sono state restituite alla famiglia, per la cremazione. Il medico legale sostiene abbia sofferto pochissimo, è stato un attimo'. Voleva provare a rincuorare la Tyler, che avrebbe trascorso i mesi di preavviso cooperando con la squadra, di cui Sam, diversamente, sarebbe diventato componente effettivo.

Lei, scettica, non rispose, sotto lo sguardo indagatore di Stark.

Il Capo Fury, disorientato di fronte alle dimissioni della propria pupilla - l'agente diventata detective, per cui aveva un debole smaccato, e che gli aveva allungato la vita, alla parata del Columbus Day - era stato esplicito, sotto il ponte di Williamsburg.

Aveva esortato gli Avengers a comprendere cosa frullasse nella testa della moretta, per convincerla a restare nel Corpo di Polizia e nella loro Unità.

A Tony era parsa un'impresa improba, soprattutto quando il Falco aveva spifferato la proposta della sua dolce mogliettina di dedicarsi insieme ad un'attività di investigazione privata o simili, in cerca di altrui consigli. Che stavolta Stark non aveva distribuito; aveva ondeggiato, come se lo avessero preso a legnate, aggrappandosi al vetro della cabina da cui il tiratore sparava, al poligono.

Un proiettile via l'altro, Clint aveva quasi disintegrato le sagome di cartone scuro, ripetendo l'esercizio all'infinito. Scaricava il caricatore e ricominciava, scaricando pure la propria tensione.

Iron Man, demoralizzato, aveva commentato verso il Capitano, impallidito 'Gli Avengers senza Occhio di Falco?'.

'Tony, non cominciamo con le paranoie; Rafflesia l'ha buttata lì, a mo' di progetto. Non ho deciso ancora nulla, sto riflettendo e i rapporti con mia moglie sono tesi, discutiamo per ogni sciocchezza' risoluto, continuava a mirare. Tesi, un eufemismo. Lui era apprensivo ed angosciato, lei pensierosa, i dissapori all'ordine del giorno e non ne avevano mai avuti; la forza del loro legame erano proprio l'armonia e l'unione!

Rogers stava per aprire bocca, che sulla porta si materializzarono la Tyler e la Romanoff, trafelate, i visi angosciati.

'Falco' Rafflesia balbettava 'mi hanno chiamato i colleghi del Sesto Distretto, c'è stata una sparatoria al parchetto di Bleecker Street'.

Lui collassò, era l'area verde dove la tata portava Frankie nei pomeriggi in cui il meteo era clemente.

'Hanno colpito una donna di mezza età, dai documenti è Connie...' la moretta proseguì, sconvolta.

'Come sta? E il bambino?' quasi lo gridò.

Sua moglie scosse il capo, per la baby sitter non c'era stato nulla da fare e Clint deglutì, nervoso, sentendola aggiungere 'Frankie non si trova, non sanno dove sia, oddio...'.

Col cuore lacerato, Barton fece un passo verso la moglie, come un sonnambulo, udendo rumore di passi.

'Dai, veloci, Thor ci aspetta giù con l'Hummer' Sam e Bruce, correndo a perdifiato in corridoio, li trascinarono via, direttamente giù per la rampa di scale, facendoli salire a forza nel fuoristrada, col Capitano al volante, che, posizionata sul tettuccio la sirena lampeggiante, all'ammonimento 'Reggetevi' si esibì in un corso di guida spericolata: sorpassi al limite del banditesco, strombazzate col clacson a chiunque ostacolasse il loro percorso, improperi strillati attraverso il finestrino aperto.

'Rogers, sarebbe meglio se arrivassimo vivi a destinazione' Tony, nell'abitacolo dove, in sovrannumero, erano stretti come sardine, all'ennesima curva tagliata con annesso slalom gigante fra le macchine, si era ritrovato con il gomito di Vedova Nera che gli pungolava il torace.

Steve grugnì, parcheggiando direttamente dentro il parco, accanto allo spazio circoscritto dal nastro giallo e nero, che i colleghi avevano utilizzato per delimitare la zona del delitto.

La piccola area giochi, ubicata di fronte al Magnolia Bakery, si componeva di strutture su cui potersi arrampicare, altalene e un recinto di discrete dimensioni per la sabbia. Era spesso gremita di bambini e genitori, come quel pomeriggio assolato. Gli agenti sul posto stavano interrogando alcuni di loro, raggruppati in un esiguo capannello.

'Che diavolo è successo? Siamo l'agente Barton e il Detective Tyler' il Falco si era avvicinato, con Rafflesia, al Sergente che gli aveva fatto cenno, in piedi, accanto ad un sacco nero da obitorio, contenente un corpo.

L'altro aveva riconosciuto gli Avengers - che avevano accompagnato il tiratore scelto - la cui omonimia col piccolo sparito - il cui nome avevano reperito all'interno dello zainetto e del carrozzino, oltre che nella rubrica della tata - non era apparsa casuale.

'Colleghi...sono spiacente; alle tre del pomeriggio, due uomini armati, su una moto, si sono affiancati alla signora Herrera, che stava dando la merenda a vostro figlio su quella panchina' indicò una seduta di legno dipinta di verde scuro, sotto cui si intravedevano i rimasugli di pezzetti di crackers e macchie di sangue, contraddistinte da cartoncini bianchi numerati 'secondo la ricostruzione e le testimonianze, sono scesi e si sono avvicinati per strappare Clint junior dalle ginocchia della tata, che ha tentato di difenderlo e di opporsi...le hanno sparato tre volte in pieno petto, all'altezza del cuore, ed è morta sul colpo'.

La moretta fissava il contenitore scuro simile ad un sacco per il pattume, affranta.

'I due assassini sono, poi, fuggiti, portando con sé il piccolo. Hanno preso anche la borsa morbida azzurra, del cambio. Abbiamo organizzato parecchi posti di blocco nei punti cruciali delle vie del quartiere, i miei agenti stanno cercando il bambino e i suoi rapitori...avete idea di chi possa avercela con voi a tal punto? Si tratta di soldi?'.

'Noi affrontiamo casi scottanti, particolari e abbiamo innumerevoli nemici, che abbiamo sbattuto in galera, è un elenco lungo, mi creda...e no, lo stipendio degli elementi del team equivale a quello di un detective di primo grado, per cui non credo che mirino a un riscatto' il Capitano rispose al posto dei coniugi Barton, le cui teste giravano come frullatori e le cui labbra erano incollate, per la pena che sentivano.

'Immaginavo' il Sergente commentò 'ma da qualcosa dovremmo pur iniziare'.

'Ce ne occuperemo noi, fatevi da parte, è un ordine e sono certo che il Comandante Fury concorderà. Bruce, Tony, provvedete a ogni rilievo possibile, Nat, Sam e Thor interrogate di nuovo i testimoni' Steve avocò alla squadra, d'imperio, l'indagine.

'Tse Chi Lop' Rafflesia, assertiva, pronunciò tre parole 'ce l'ha giurata, ha promesso vendetta a me e Clint. Si tratta di una vita per una vita; per causa nostra, Jian è morto, ora vuole toglierci Frankie, farci soffrire come sta soffrendo lui'.

Il cinese era l'indiziato più logico e probabile 'Partiremo da lui, ovviamente' Rogers sapeva avesse ragione e rabbrividì 'intanto...Avengers, al lavoro, ogni secondo è prezioso'. Le settantadue ore successive a rapimenti e sequestri erano di fondamentale importanza; difficilmente, trascorso quel breve lasso di tempo, si riusciva a ritrovare le vittime.

'Fuori dalle scatole, inetti' Stark, nevrotico maltrattava gli agenti della Scientifica a che, a suo dire, lo ostacolavano nella raccolta delle prove ed erano degli asini.

'Posso?' la bruna indicò il sacco scuro al Sergente, che, comprendendone intenzioni, acconsentì.

Lei si abbassò e tirò giù la chiusura lampo, che correva sul lato lungo dell'involucro, dando l'ultimo saluto a Connie, la tata seria e amabile che aveva curato suo figlio, in sua assenza, fino all'ultimo respiro. Dormiva un sonno disgraziato, il volto pallido, i lunghi capelli castani scuri legati con una coda, l'abbigliamento comodo, il corpo già freddo, in pieno rigor mortis.

'Dobbiamo avvertire qualcuno, i parenti della signora?' erano domande di routine, l'ufficiale prese un taccuino, ponendole ugualmente, nonostante la presa di posizione del Capitano.

'No, Sergente, qui a New York non aveva legami; la sua famiglia era rimasta in Equador, e mandava loro fino all'ultimo penny guadagnato. Ho il numero di telefono del marito, lo contatterò personalmente' la Tyler richiuse il sacco, considerando 'Un altro cadavere sulla coscienza'. Prima Jian, poi Connie. E chissà dov'era Frankie, con le possibilità e le finanze di Sam Gor sarebbe potuto essere lontano, o peggio.

Si sarebbe strappata i capelli, si sarebbe messa a strillare, nel recinto della sabbia dove le si stavano affossando i piedi, avrebbe conficcato le unghie nella propria carne; non sarebbe servito a nulla, doveva mantenere il sangue freddo, era l'unica chance che aveva, che avevano.

Lei e Clint...era un po' che non lo sentiva più, pur percependone la presenza al proprio fianco.

'E' stata colpa mia...' gli occhi zuppi e le mani nelle tasche della felpa, Barton non aveva il coraggio di alzare la testa 'mi avevi pregato di non sparare, e l'ho fatto ugualmente, per la paura che Chi Lop ti uccidesse, ero terrorizzato di perderti e adesso non riesco a incrociare il tuo sguardo...l'angoscia di non vedere più nostro figlio mi sta mangiando vivo!'.

'Falco...ti amo' gli si strinse, con la guancia sulla sua umida, muovendosi all'unisono con lui, in unico abbraccio; nelle orecchie sentiva il suo respiro concitato, sulle labbra gustava il sapore del suo bacio, nelle narici percepiva il suo odore, negli occhi aveva una sola immagine...lui, suo marito, che le si aggrappava con disperazione!

'E' stato un tragico incidente, probabilmente anche se non avessi fatto fuoco, il cinese avrebbe cercato di colpirmi e il ragazzo si sarebbe frapposto' fu sincera, ci aveva riflettuto spesso 'non ho nulla di cui rimproverarti...concentriamoci sull'indagine, dobbiamo ritrovare Frankie, aiutami!' la fronte poggiata sulla sua, distinse la vibrazione del cellulare nella tasca dei pantaloni della tuta e lo recuperò.

'Sì, Capo Fury...certo, ci vediamo lì' fece cenno a Barton - che si era leggermente rasserenato - di muoversi, stante la breve conversazione col Comandante, che li aveva esortati a raggiungerlo al Penitenziario di Stato 'ha organizzato un incontro con Chi Lop'.

'Avverto Steve e mi informo se i colleghi possono darci uno strappo' il cecchino, ripresosi dal trauma, si era attivato, trovando un paio di agenti disponibili ad accompagnarli di volata al carcere, distante una quindicina di miglia dal parco giochi.

Rikers Island, o più semplicemente Rikers, era una piccola isola compresa nel territorio della città di New York, sede di una delle istituzioni penitenziarie più grandi del mondo. Una città nella città, orrenda, enorme con edifici mastodontici, due aree centrali di tre piani a forma di stella, di cemento bianco e grigio, dei palazzi più alti rossi e marroni e un vasto prato verde esterno, circondato da una recinzione altissima e diversi giri di filo spinato, con personale armato a presidiare ogni angolo.

Al posto di blocco all'ingresso - lasciate le proprie armi e superato il metal detector - li fecero passare in fretta per condurli all'interno, dove li attendeva Fury, direttamente, in una stanza dalle pareti spoglie, destinata agli interrogatori, con un tavolo e delle seggiole in plastica al centro e due guardie carcerarie fisse alla porta di metallo divisoria della saletta dall'area destinata ai detenuti 'Ho ottenuto la possibilità di un colloquio di una decina di minuti, sfruttiamoli'.

Sedendosi, il Capo tirò fuori dalla tasca destra dei pantaloni un classico tirapugni di metallo color bronzo, indossandolo, sotto lo sguardo attonito della Tyler.

'Così capirà immediatamente le mie intenzioni' le segnalò il nero 'evitate reazioni spropositate e fate parlare me, chiaro Falco?'.

'Sì, signore' Barton acconsentì, osservando entrare il trafficante, con indosso l'abituale divisa carceraria arancione, ammanettato, un'espressione malefica sul viso.

'Buon pomeriggio. Ci rivediamo prima di quanto prevedessi' li salutò.

'Sono Nicholas Joseph Fury, Capo della Polizia di New York. Pochi convenevoli. Mi dica dov'è Frankie Barton, e la chiudiamo qui' battendo il metallo dell'arma contundente sul tavolo, il Comandante minacciò il cinese.

'Non potrà mai chiudersi' con un sogghigno beffardo, tranquillo, spiegò 'non ho paura di voi. Vi propongo un unico accordo; l'immunità, da qualsiasi reato a me ascritto. Lascerò il paese da uomo libero e voi riavrete il bambino, sano e salvo, avete la mia parola d'onore, prendere o lasciare'.

Rafflesia, accanto a suo marito, era gelata. La proposta del criminale era difficilmente percorribile, ne era conscia.

'Sa perfettamente che non è possibile, il suo arresto è nato dalla collaborazione tra le polizie di molte nazioni diverse e non dipende esclusivamente da me. Sia ragionevole...dov'è Frankie Barton?' il nero lo domandò, di nuovo, gridando.

'Il piccolo sta bene' si rivolse alla moretta, freddo 'per ora...nel caso la mia richiesta non sia accolta, la sua alimentazione sarà sospesa, morirà di fame e di sete...e soffrirete come ho sofferto io'.

Lei, atterrita, bloccò Clint - di cui aveva intercettato un lieve movimento, un'incertezza - da qualsiasi proposito, poggiandogli la mano destra sul braccio sinistro.

L'affermazione crudele di Chi Lop, il suo assurdo progetto di vendetta, aveva sconcertato persino Fury, rimasto basito.

Rafflesia si alzò in piedi, girò intorno al tavolo, e avvicinandosi al cinese si gettò a terra, in ginocchio, con le mani giunte. Non aveva mai pregato nessuno, era arrivato anche quel momento, con il Capo che fece segno alle guardie di lasciare alla sua agente un minimo di manovra, confidando che il narcotrafficante rinsavisse, davanti alla disperazione della giovane madre, che ne avesse pietà.

'Per favore, risparmi Frankie...se vuole un ostaggio prenda me, sono un Avenger...per favore, risparmi il mio bambino' implorò, la voce rotta dal pianto, in preda ad un tragico smarrimento.

Il corpo del Falco fu, invece, attraversato da una scarica di rabbia pazzesca, unita alla tenerezza e al sentimento che provava per la sua donna; restò in attesa della reazione del loro avversario, nella partita a scacchi che aveva come premio la vita di suo figlio.

Che non tardò ad arrivare, la più spiacevole; Chi Lop sbottò a ridere in faccia alla detective, pesantemente, un novello Joker di disumanità.

Di riflesso, Barton spiccò un balzo, sollevandosi dalla propria seduta, e planato sul tavolo, si avventò con le mani al collo dell'odioso dirimpettaio, agguantandolo, a mo' di pollo da strozzare, con un urlo 'Bastardo'.

Fu solo la prontezza dei due agenti a salvare la pelle del cinese; erano avvezzi alla gestione di innumerevoli problematicità, e, grazie alla loro preparazione, riuscirono a impedire a Clint di commettere un omicidio, senza revolver.

Chi Lop, toccandosi la gola leggermente arrossata, mantenne il proprio savoir faire, lasciando la stanza 'Aspetto vostre notizie...in caso contrario, domani mattina direte addio al vostro Frankie'.

'Rafflesia? Ce la fai?' il Capo le dette il braccio per aiutarla a rialzarsi, curandosi meno di suo marito, che i due angeli custodi avevano ammonito a rimanere immobile all'angolo opposto della stanza, come un pugile messo alle corde. Occhio di Falco, la solita testa calda!

La moretta annuì, la respirazione stentava a normalizzarsi e così il battito del suo cuore...galoppava, quasi fibrillava. Il volto smarrito di Clint era lo specchio della propria anima; lo confortò, esangue 'Ho avuto il tuo stesso istinto...almeno ti sei tolto la soddisfazione, per entrambi' avrebbe dovuto rimproverarlo, si limitò a spostarlo cautamente verso l'uscita.

Riprese le pistole, rientrarono alla Centrale, con la macchina blindata blu metallizzata guidata dall'autista di Fury; il nero, nel percorso, aveva ragguagliato il Tenente Coulson sugli ultimi avvenimenti e la minaccia del cinese, e l'ufficiale aveva riferito le infauste notizie al Capitano.

Che, piazzato a braccia conserte, con le gambe divaricate, passandosi la mano nei capelli castani, esaminava la mappa di New York proiettata sul mega schermo del loro ufficio da Tony, e li ragguagliò, al loro arrivo 'In rosso abbiamo segnato le zone di maggior spaccio, ai puntini verdi corrispondono i galoppini delle dosi, che abbiamo interrogato viso a viso. Se ne stanno occupando Thor, Sam e Natasha, personalmente, coadiuvati da ogni collega disponibile, anche dell'Unità Vittime Speciali, su ordine della Hill'.

'Che avete scoperto?' la Tyler lo chiese ugualmente; Rogers era cupo, non aveva buone notizie.

'Niente di niente, nessuno sa dove sia Frankie e i suoi rapitori' Bruce si appropinquò verso la macchinetta del caffè che avevano all'ingresso della sala relax e ne versò due tazze per i coniugi Barton, mentre Stark rispondeva al telefono interno 'C'è una busta marrone indirizzata al Falco, in portineria, hanno trattenuto il corriere e contattato gli artificieri, per capire cosa contenga e se sia possibile aprirla...'.

'Banner, nessuno gioca con le bombe come te!' Steve spronò l'amico riccioluto che non esitò.

Indossata velocemente la tuta antiscoppio nera, gli stivali, ed il casco integrale con visiera ellittica indispensabile per avvicinarsi, si era diretto nell'atrio del Distretto che era stato fatto sgomberare, coi colleghi che avrebbero assistito alla scena, a una decina di metri di distanza.

Aveva poggiato la cassetta degli attrezzi del mestiere sul bancone di legno, dove si annunciavano i visitatori e su cui era stato lasciato il piccolo plico rettangolare dal servizio di vigilanza, che si era collocato fuori dall'ingresso della Stazione, insieme ai dipendenti e agenti.

'Allora, Bruce?' Iron Man lo stressò.

'Tony, dammi un attimo' con i guanti, Banner rigirò la busta marrone, la guardò in trasparenza e la maneggiò; aveva disinnescato ordigni di ogni tipo e quello gli parve una bazzecola. Per togliersi qualsiasi dubbio, passò sopra la superficie lo scanner portatile di cui si era munito, senza rilevare minacce.

'Falso allarme' segnalò ai compagni, levandosi il casco e appropinquandosi verso il laboratorio in cui erano soliti esaminare le prove, con gli Avengers alle calcagna, compresi Romanoff, Point Break e Wilson, che li avevano raggiunti.

'Ci penso io' con guanti bianchi sterili in gomma e un bisturi affilato, su un telo candido e sotto la lente di ingrandimento, Stark sollevò il lembo superiore di chiusura della busta, presente sulla parte laterale.

'Davanti c'era il tuo nome, scritto al computer' fece notare Rafflesia a suo marito, rincuorata che il contenitore avesse uno spessore minimo; non era raro che i rapitori facessero pervenire ai familiari parti amputate del corpo delle vittime, come testimonianza dell'esistenza in vita dei loro cari.

Con le pinzette metalliche, Tony estrasse il contenuto della busta, mostrandolo alla luce della lampada al neon, con un triste sospiro...era una foto di Frankie, ritratto con gli abiti con cui era vestito al mattino e con l'edizione pomeridiana del New York Times...rosso in viso e coi lucciconi del pianto.

Udì il gemito strozzato della moretta e gli si strinse il cuore.

'Vedi se hanno lasciato impronte' Barton, con una voce dall'oltretomba, indicò la polvere di alluminio che Rogers applicò sulla superficie della fotografia, sperando aderisse a tracce di sebo eventualmente presenti, per evidenziare proprio le impronte.

'Non ce ne sono...' il Capitano ripeté l'operazione, sul retro, con il medesimo risultato 'Sappiamo che è vivo, almeno!'.

'E' assurdo, nemmeno un indizio...i rilievi al parco giochi hanno dato esito negativo, i bossoli della pistola non erano registrati, le loro armi pulite. Nessun riscontro. Abbiamo dei frammenti di immagini di una telecamera di sorveglianza del ristorante di fronte, ma i due rapitori indossavano i caschi e la moto non aveva la targa' aggiunse Vedova Nera.

'Mancano dodici ore a domani mattina...' la Tyler guardava l'orologio al polso, in continuazione.

'Fury conferma che accordi con Chi Lop non sono possibili e, comunque, non è detto che, avuta l'immunità, lasci libero Frankie' intervenne Banner.

'L'area da perlustrare è enorme, non saprei nemmeno da che parte cominciare' Wilson fece un buffetto alla collega.

'Il tempo stringe...un'idea? Un'illuminazione?' Thor provò.

'Chinatown...in fondo è la culla del mostro che ci sta ricattando, il quartiere della città in cui vive la sua gente, il posto in cui ha più alleati e persone a lui fedeli, che coprirebbero un delitto tanto turpe' il Falco fece un'analisi oggettiva e razionale.

'Sono diversi isolati, non possiamo salire palazzo per palazzo, appartamento per appartamento, scantinato per scantinato, negozio per negozio, ci servirebbero mesi!' Stark esaminava la mappa sul monitor, perplesso.

Le ametiste di Rafflesia si attaccarono agli occhi lucidi di suo marito; ebbero la medesima intuizione nello stesso momento.

'Scusate, non mi sento molto bene, ho bisogno di un minuto di privacy' indietreggiando, la moretta, sostenuta da Barton, entrò nell'armeria.

Lui afferrò un paio di portafondina a spalla, diverse scatole di proiettili e due pistole automatiche di ultima generazione. Aveva con sé la propria Beretta e la Tyler la sua pistola d'ordinanza; le armi degli Avengers erano più sofisticate, più facili da usare...le prese ugualmente, per stare più tranquillo. Indossò il gilet antiproiettile, sulla tuta da ginnastica blu, e le passò quello della sua taglia, si sarebbero dileguati dalla porta di servizio che dava sul corridoio.

Si erano compresi al primo sguardo ed era una questione personale, che avrebbe avuto delle regole di ingaggio molto diverse dalla normativa regolamentare della Polizia, da cui, altresì, la Tyler aveva dato le dimissioni.

'Non scordate niente, signori?' Iron Man simulò un colpo di tosse, per richiamare la loro attenzione.

'Ci avreste tenuto fuori? Sul serio?' rammaricato, il Capitano tolse dalla gruccia la propria uniforme da combattimento 'vestitevi come si deve, tutti!' avrebbe potuto prenderli a calci nel sedere, o fargli rapporto, li minacciò di prepararsi in modo adeguato; ognuno dei Vendicatori si apprestò al proprio armadietto, velocemente.

'Come ve ne siete accorti?' Rafflesia era curiosa, una sbirciatina alla foto del suo cucciolo che teneva attaccata all'interno dell'anta metallica le spaccò l'anima.

'Avevi l'espressione di quando hai capito che Aidan stava per spifferare la storia del sacerdote; sei un ottimo poliziotto ma una pessima spia' Sam l'aveva beccata con le mani nella marmellata.

'Siamo con voi e lo saremo sempre, a qualsiasi costo...qualsiasi cosa per Frankie!' Vedova Nera ribadì il concetto; erano una squadra, non avrebbero seguito direttive altrui, anche a discapito delle rispettive carriere. Banner, alle sue spalle, annuì, con un lieve sorriso.

'Dove andiamo a fare l'aperitivo, stasera? Ho appetito!' Stark, imbracciato un fucile AR15, si informò.

Il Falco, intanto che transitavano davanti al monitor, indicò una parte del quartiere cinese 'Jian raccontò a Rafflesia che amava ogni particolare di New York, ad eccezione dei palazzoni in cortina rosso scuro di Chinatown, accanto a Columbus Park, ci è venuto in mente prima'.

'Forse Chi Lop organizzava lì attività clandestine e illecite particolarmente cruente, qualcosa che un ragazzo sensibile come il figlio non digeriva' la moretta aveva ipotizzato.

'Quanti stabili saranno? Due, tre al massimo, di una decina di piani' Thor considerò 'temporeggerei col Capo, per evitare ci mandi pattuglie inutili'.

'Ovviamente, ottima idea! Usciamo dalla porta di servizio, teste basse e non fatevi notare fino all'autorimessa' ordinò Cap: erano otto Avengers, se la sarebbero cavata.

***

Circondata dai quartieri di Tribeca, Little Italy e l'East Side, con più di novantamila abitanti, la Chinatown newyorkese era una delle comunità asiatiche più grandi fuori dall'Asia.

A pochi minuti a piedi da Chatham Square, uno degli incroci principali, sorgeva il Columbus Park, che, decenni prima, era stato uno dei ghetti più pericolosi della città; successivamente, era diventato un posto sicuro e frequentato dalla comunità cinese che lo utilizzava come punto di ritrovo per giochi da tavolo e la pratica del tai chi. Soprattutto di giorno e nei week-end, il parco si riempiva di turisti e concittadini.

Quando gli Avengers arrivarono - dato il giorno feriale e l'orario - la zona era deserta, compresa la strada antistante i palazzi indicati dai Barton.

'Non ci abita più nessuno, nonostante la tinteggiatura recente; quindi o sono uffici o sono vuoti' asserì la Romanoff, alla guida del minivan.

'Sono stati edificati senza scale esterne di sicurezza, per cui o accediamo a piedi dalle scale...' esordì Rogers.

'Oppure prendiamo l'ascensore, saliamo all'ultimo piano e riscendiamo per le scale, perquisendo appartamento per appartamento' concluse Point Break.

'Mamma mia, che metodi spartani' Tony sospirò 'annunciamoci con una citofonata, prima, idioti! Lavorate con me da quanti anni? Nove? Non sono venuto impreparato'.

'Arriva al punto' il Falco si stava scocciando.

'Ha un rilevatore di movimento a raggi infrarossi, si punta sull'area da perlustrare e indica la presenza di ciò o di chi produce calore, persone e animali. Ha scarsi margini di errore, ed è un ottimo metodo per scartare i locali vuoti' Bruce spiegò.

'Se non stai cercando un cadavere' Rafflesia lo sussurrò, a voce talmente bassa che pensarono di aver udito male.

'Qui sbagli: tu, tuo marito e tuo figlio mi romperete le balle fin quando non avrò stirato le zampe! Io c'ero, quando hai sparato in quel bersaglio accanto a Clint, e, sì, gli ho consigliato di non sposarti, lo ammetto! Litigavate di continuo, all'inizio della vostra relazione. Scenate a non finire. Quelle del Falco di gelosia. Le tue...vattelapesca, nemmeno mi ricordo...poi facevate pace e ricominciavate. Tutta la Polizia di New York si è ritrovata coinvolta, noi in primis.

All'ennesimo litigio, lui' Tony indicò Barton 'non ti ha parlato per dieci giorni. Non vi sentivate nemmeno al telefono. Eravamo a Chicago e lo ricordo come fosse ora; eri uscita addirittura con l'amico di Rogers a sfregio. Appena tornato, il genio della lampada è corso in gioielleria e ti ha preso l'anello di fidanzamento. Clint, Rafflesia...avete discusso a morte persino prima di tagliare la torta nuziale, sulla forma delle fette. Non è normale, né sano...voi non siete normali, sani...ho dei dubbi...sono giunto alla conclusione che la nostra amicizia non sia casuale e che Frankie sia vivo e vegeto. E potete star sicuri che lo ritroveremo'. Iron Man sparse acqua sul fuoco dell'agitazione comune, commuovendosi alle proprie parole.

'Grazie...' al Falco venne quasi da ridere, all'espressione di sua moglie, a cui pure stava per scappare una risata: Tony li aveva spiazzati!

Stark, tirando su col naso, puntò il rilevatore, dalla forma quadrata verso i palazzi, esaminandoli con meticolosità e attenzione.

'Quanto ci impieghi?' Natasha lo pungolò.

'Che noiosi...sono completamente vuoti, nemmeno un gattino...tranne il palazzo centrale dei tre, quinto piano, la casa con le tende a fiori bianchi alle finestre. Ci sono almeno due persone, dentro' soddisfatto, Tony riassunse.

'Saliamo, prima noi...se del caso, vi avvertiamo' Rogers indicò ai coniugi Barton, sé e il biondo, poi Romanoff e Wilson, che si mossero in direzione dell'entrata dell'edificio segnalato dal collega, che chiudeva il gruppo con Bruce.

'Non esiste, Cap' la Tyler, estratta la semiautomatica dalla fondina, si affilò al sedere di Banner, con l'ombra del marito dietro che smoccolava 'Secondo voi, siamo arrivati fino a qui per rimanere in macchina?'.

Steve alzò gli occhi al cielo, intimando, minaccioso, il silenzio, intanto che andavano su per le scale, per evitare che gli occupanti dell'appartamento abitato potessero udirli e svignarsela, o peggio, sparargli addosso.

Con lentezza, giunsero al quinto piano, di fronte l'alloggio da cui proveniva un attutito rumore di voci soffuse.

La porta non aveva uno spessore tale da permette l'inserimento di microcamere, per cui Thor, una sbirciata alla serratura, si propose 'La butto giù a spallate'.

'Abbiamo poche alternative' bisbigliò Steve. Di solito Clint era quello che entrava per primo, e il caposquadra si trovò a ragionare sulle sue opzioni. Sperò di aver scelto la via più fruttuosa 'Falco, procediamo come al solito'.

Il diretto interessato, con l'inseparabile Beretta, scoccata un'occhiata a Rafflesia, si posizionò alle spalle di Point Break, che, con una spinta possente, fece saltare addirittura i cardini metallici dell'uscio.

Il cecchino entrò nel soggiorno illuminato da una luce fioca, dove due uomini di nazionalità cinese, sulla trentina, erano seduti su un divano, assorti nella visione di un programma televisivo nella loro lingua, con le proprie pistole in grembo.

Entrambi, non appena resisi conto della presenza degli agenti, spararono contro gli Avengers, all'impazzata, ma Barton fu più lesto e più preciso; con pochi colpi inferti, stante il talento che lo aveva sempre contraddistinto, il più grande tiratore scelto del mondo li centrò, senza pietà.

'State bene?' domandò, voltandosi soprattutto verso la moretta, che, sana e salva, come gli altri, si era piegata carponi per mettere due dita alla giugulare degli scagnozzi di Chi Lop e controllarne il battito cardiaco...assente.

'Sono morti...e Frankie non è qui, come faremo?' la bruna, disperata, girava per l'appartamento, per cercare delle tracce del piccolo, ispezionando lo spazio intorno a sé.

La casa era un laboratorio per lo smistamento e il taglio di stupefacenti, a giudicare dalle attrezzature a vista e dalle dosi già inscatolate, pronte per l'immissione sul mercato.

'Maledizione' imprecò Nat, era la loro unica pista, la sola possibilità che gli si era paventata, ed elementi che portassero al piccolo, in effetti, non ve n'erano; per i rilievi ci sarebbero volute ore!

Rafflesia poggiò entrambe le mani sul viso, stava andando in iperventilazione. Il calore delle braccia di Barton, che l'aveva raggiunta, la distrasse, per un attimo 'Abbiamo ancora un po' di tempo'.

'No, non...' non poté terminare...sgranò gli occhi...nell'aria le note del suo carillon...la melodia di 'Per Elisa' di Beethoven.

Bruce era interdetto 'Da dove viene?' era chiaro provenisse dalla scatolina di legno con il cuore inciso sopra. I genitori scherzavano spesso sull'abitudine del bambino di sgraffignare dal comodino di sua madre il pegno d'amore del Falco, da cui era molto attratto e che si divertiva a portare con sé o a nascondere, dispettoso.

'Da qui sotto' inginocchiatosi, Clint aveva notato delle assi del parquet non allineate.

'Me ne occupo io' con una chiave di porco, Thor fece leva sul listello più in evidenza, sollevandolo.

Sentirono la musica più distintamente, insieme a un pianto leggero.

Osservarono, felici, un piedino e, man mano che i pezzi del parquet vennero via, le ametiste di Frankie Barton che sorrise ai propri genitori 'Papà...' gli uscì una vocetta stanca, mentre il Falco lo acchiappava. Lo passò a sua moglie, che lo stese a terra e gli tolse gli abiti per controllare se stesse bene, palpando, delicata, ogni centimetro del suo corpicino.

'E' a posto, credo, tranne il pannolino sporco...' sospirò, di sollievo, con Tony che le stendeva un Pampers pulito per cambiare il piccolo; la borsa degli oggetti rubata alla tata era anch'essa nel vano sotto il pavimento del salotto.

'Ha mangiato, è satollo...' la magliettina che aveva indosso era piena zeppa di briciole di pane e la boccuccia appiccicosa; sua madre, con un bacio, aveva sentito odore di succo di frutta e banana. Connie portava con sé una merenda molto abbondante, la moretta la ringraziò mentalmente, ovunque fosse la sua anima, certamente in paradiso...nel paradiso delle tate.

'Avverto Fury, la Scientifica e...soprassiederei a un medico' il Capitano, entusiasta che il bambino fosse in ottima salute, snellì le formalità, per permettere ai suoi amici di rientrare a casa al più presto 'preparatevi a una lavata di capo galattica del Comandante, visto il modo in cui siamo sgattaiolati via. Recuperare Frankie non aveva prezzo, per noi, e sono certo che il Capo, personalmente ci appoggerà...il Regolamento è il Regolamento'.

'Lo sapeva che siamo un po' scombinati e fuori dalle righe, quando ci ha assoldato per il team' Tony rise, facendo una carezza al ragazzino.

'Sopravvivremo, alla faccia di Fury e di Chi Lop...Rafflesia, per te sarà l'ultima ramanzina, e probabilmente, l'ultima operazione, la più importante della tua carriera' Sam fissò la collega, con un pizzico di tristezza. La capiva, soprattutto in quel momento, stretta a suo marito e suo figlio; per lui, in fondo, era più semplice, non aveva legami e non doveva rendere conto a nessuno. Ciononostante, perderla come collega rappresentava un dolore e una sconfitta.

'Veramente...ho tempo per ritirare le dimissioni fino al termine del preavviso' la Tyler li stupì, per primo Clint, che, in apnea, abbassò il viso verso di lei. Scherzava o faceva sul serio?

Gli Avengers trattennero il fiato, in attesa.

'Siete la nostra famiglia...' mormorò, con gli occhi brillanti, non aggiungendo altro, iniziando a scendere le scale 'e incontrarci non è stato casuale'. Usò le stesse parole di Tony.

'Dovrò passare in farmacia per un boccetta di Valium, conviene mi prepari...' Stark, sorridendo, soddisfatto, si esibì nella solita battuta.

'In tema di prime volte, per Frankie è il battesimo del volo in missione e sull'Hummer!' Thor, esaltato, spupazzava il bambino che allietava il tragitto di ritorno con paroline e risate, sveglissimo.

'Già. Steve, puoi farci scendere, per favore?' Rafflesia indicò un portone signorile ed elegante, a cinque minuti a piedi dal suo appartamento 'Domani mattina riporteremo le uniformi al Distretto e riprenderemo la jeep'.

'Certo. Perché proprio qui?' Rogers si incuriosì.

La mora alzò il dito verso l'attico 'E' il nostro nuovo nido!'.

'Sei riuscita nell'ardua impresa dell'acquisto di una casa nella Grande Mela! Mi piace' Stark, ipercritico, ammirava, dal basso, l'enorme terrazza, circondata da portavasi ricolmi di fiorellini e un gazebo di legno.

'Vi aspettiamo per l'inaugurazione, ovviamente. Buonanotte' li salutò, estraendo dalla tasca della tuta un mazzo di chiavi che fece tintinnare davanti al naso di suo marito, che teneva il cucciolo seduto sulle sue spalle, reggendolo per le manine.

'Come mai le avevi con te?' dato un saluto al portiere, rimirando l'androne elegante, si immisero nell'ascensore.

'Non lo so nemmeno io, un'intuizione...' lei commentò, sfiorandogli le labbra con le proprie 'desideravo così tanto venirci insieme...seguimi'.

Lo condusse per pochi metri sul ballatoio del pianerottolo, dove spiccava una sola porta 'E' l'unico appartamento dell'ultimo piano...a te l'onore' gli passò il mazzo e Clint spalancò la porta, emozionato, accendendo la luce.

Si ritrovarono in un salone doppio, completamente ristrutturato, sgombro da qualsiasi mobilio, da cui si intravedeva una cucina altrettanto spaziosa, già arredata, in stile moderno.

'Di là' sua moglie segnalò la zona notte 'c'è la nostra stanza da letto, quella di Frankie, e altre tre camere, più piccole, ognuna col bagno...non è la Stark Tower, ma può andare'.

'E' splendida, ti sei superata...'.

'Non hai visto il pezzo forte, amore mio...' si abbassò a terra, in un angolo del salotto, dove aveva lasciato, in precedenza, un lettore cd. Fece partire il brano che aveva scelto 'You and I' di Lady Gaga e aprì la grande portafinestra, che affacciava sul terrazzo, prendendolo per mano, intanto che il cucciolo si era accoccolato nel caldo abbraccio paterno, a cui lei stessa si unì 'C'è uno spazietto per la mamma?'.

Il Falco annuì, circondandole la vita, dall'altro lato, con la sua testa sulla spalla, godendo lo spettacolo dell'esterno.

'E' per te, Clint' Rafflesia indicò il cielo stellato 'te l'avevo promesso'.

Suo marito sussultò, commosso, alla bellezza di quella visione della natura e, di più, alla bellezza dell'anima di sua moglie.

'Falco, ogni volta che siamo insieme ho una stretta sul cuore, tu sei mio, e sono legata a te, con un doppio filo... se ci allontaniamo, pure di pochi passi, il filo mi tira e mi fa tornare da te...per cui...per sempre, nella vita e nel lavoro... e...sotto le stelle' gli confessò, un attimo prima che lui la baciasse, con Frankie fra di loro, ballando l'ennesima melodia d'amore cantata da Lady Gaga.

***

N.d.A.

La moretta dagli occhi ametista non ce la fa, a lasciare un lavoro in cui crede, e una squadra come quella degli Avengers, che è diventata la sua famiglia.

E come in ogni famiglia che si rispetti i dissapori sono all'ordine del giorno, ma si superano anche, per il bene che si prova gli uni per gli altri e che traspare dalle parole di Tony Stark, il mio deus ex machina.

Rafflesia si convince, rimanendo nella fila della Polizia di New York, accanto a Clint, il suo grande amore, anche nella vita professionale.

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