Capitolo 15: A Goddess's Eye

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La gatta d'ambra aveva ritirato gli artigli e leccò via il sangue da essi. Ghignava sinistramente e scoppiò di nuovo a ridere la sua risata insana e colma di follia:

-pensi che un occhio sia abbastanza? Tu mi hai portato via tutto ciò che avevo caro, ed io mi prenderò la tua vita!- ringhiò bellicosa e alzò le zampe con gli artigli ancora sporchi di sangue in aria, e stava per affondarli nella sua carne terrorizzata, ma il corpo di un soriano castano la buttò a terra ringhiando:

-non ho potuto far nulla per salvare la mia precedente Regina, ma non lascerò che tu uccida il mio attuale Re!- HawkFlight ruggì feroce e serrò i suoi denti sul collo della gatta, ma lei fu più esperta e lo calciò con forza nel basso ventre ribaltandolo e facendolo cadere pesantemente con la schiena, il che fece fuoriuscire dei bassi grugniti dalla bocca del gatto. AmberHeart alzò di nuovo la zampa, pronta a finire HawkFlight, ma un gatto ricoperto di fango la richiamò

-milady! Ne abbiamo presi due, dobbiamo andare!- la gatta guardò il soriano ed il Re nero, desiderosa di finire ciò che aveva incominciato, ma ringhiò frustrata e si allontanò, scappando via con gli altri gatti della Setta. Appena le loro figure sparirono dalla vista dei gatti del Fireclan, una gatta scoppiò in lacrime buttandosi a terra disperata

-i miei figli! Hanno preso i miei due figli! Avevano solo un mese! Un mese solo!- la gatta pianse a lungo, ed il Medico la portò nella sua tana per farle mangiare della valeriana che avrebbe aiutato a calmarla. Ma non servì a molto. BloodMoon si avvicinò a SunFire con le orecchie basse e parlò nonostante il dolore lancinante:

-mi dispiace.. non siamo stati in grado di fermarla, e hanno preso i vostri cuccioli...- il gatto rosso abbassò la testa e la scosse triste

-non preoccuparti, BloodMoon. Non è stata colpa vostra, erano in maggioranza numerica e neanche i miei migliori guerrieri sono riusciti a fermarli. E poi, anche voi avete riportato le vostre ferite, e ne sono triste- i due Re si scambiarono una leccata di rammarico –vieni, dobbiamo curarti- ma il gatto nero scosse la testa

-no, è meglio che mi curi LilyPetal, potrebbe usare un metodo diverso dal vostro e non riuscire a riprodurlo- SunFire annuì e gli sorrise

-sei accompagnato da un valido Messagero, non temo per te. Fatti curare in fretta prima che la ferita si infetti. E fa attenzione: la Setta della Falce ha occhi ovunque. Fate presto, prima che cali la notte.- il gatto sospirò e congedò entrambi. I due gatti del clan della Luna girarono loro le spalle, HawkFlight sosteneva il Re ferito. SunFire guardò il sole che stava per tramontare e sospirò sentendo il dolce vento della sera sferzargli il muso e ricordandosi una cosa, attirò l'attenzione del Re nero: -BloodMoon... StormPaws ha detto... che qualcosa sta per cambiare. Non sa cosa, ma l'aria è gravida di destino, amico mio. Qualcosa accadrà, e prima di quanto pensiamo- BloodMoon annuì per poi proteggersi con la zampa l'occhio sanguinolento e tornò al campo dolorante.

***

Una volta al campo, il Re fu subito benvenuto e LilyPetal e LostNightmare si precipitarono subito a curare i due gatti feriti. La ferita di BloodMoon fu subito disinfettata e coperta da ragnatele appiccicose e una foglia che serviva a schermare la luce solare. Il clan era ancora in subbuglio per la scomparsa delle gattine, ma in poco tempo tutte le loro preghiere furono esaudite: allo spuntare della Luna, infatti, le tre micie fecero la loro comparsa agli angoli del clan e furono accolte da una gioiosa festa e le due gemelle furono abbracciate calorosamente dalla madre e dal padre che le strinsero a se come se dovessero perderle di nuovo

-il tasso ci ha raccontato tutto, deve essere stata un'esperienza terrificante...- disse RenegadeScar, ma le guardò duramente –ciò non toglie che vi eravate allontanate senza permesso! Cosa vi è saltato in testa?- gli ringhiò preoccupato, e le due si fecero piccole piccole sotto lo sguardo duro del padre, ma LilyPetal leccò la testa del gatto furioso

-sono tornate e sono sane e salve, è questo tutto ciò che importa- le strinse e le leccò con dolcezza piangendo dalla felicità. Nel frattempo, BloodMoon and SilentClaw stringevano FallenStar felici e le leccarono dolcemente la testa. FallenStar miagolò felice stretta a loro e si godette il caldo abbraccio dei genitori adottivi.

-hai avuto una tale disavventura... povera piccola- le leccò dolcemente la guancia SilentClaw, la gattina ridacchiò e annuì

-si, bhe... possiamo chiamarla un'esperienza! Ma... papà, cosa ti è successo?- disse lei, puntando l'occhio coperto di BloodMoon. Lui sorrise e le leccò la testa

-ho avuto una piccola discussione con AmberHeart... e non si è conclusa bene- sospirò ma la guardò felice –non ti preoccupare di questa, tutto quello che importa è che voi siate tornate, e non potrei chiedere di più al mondo- detto questo la strinse al proprio petto emettendo fusa di sollievo –eravamo tutti così preoccupati per voi... eravamo convinti che foste annegate nel fiume....- si asciugò una lacrima dall'occhio buono e la strinse a se. Quella sera, il Moonclan fu soggetto di una grande festa, tutti cantarono e gioirono per buona parte della notte, festeggiando il ritorno delle gattine del clan mangiando tanto cibo e giocando e scambiandosi affettuose leccate. Forse potrebbe sembrare esagerata una tale festa, ma, se ci pensate bene, in un momento di crisi nei clan come questo, dove i gattini scompaiono ogni giorno venendo portati chissà dove, chissà per quale scopo e chissà quale fine è loro riservata; quello del ritorno delle micie, non è un motivo tanto futile, da festeggiare....

***

Intanto, in un angolo remoto della foresta, in un luogo che quasi nessuno conosce, sotto metri e metri di terra umida e calda, vi è l'antro nascosto dove la Setta della Falce era solita riunirsi. Tra gli esaltati che ne fanno parte, c'è chi dice che ancora si possa sentire il letale profumo della Principessa del Sangue, Assedia. Ma nessuno sano di mente può confermare questa teoria, perché, dopotutto, nessuno sano di mente è mai entrato in quella tana nascosta. Ma, oh, che meraviglia è quella tana: sembra un magnifico Colosseo, con tutti gli spalti finemente scavati nella terra da gatti sconosciuti, un grande palco al centro con un piano rialzato dove la Principessa era solita parlare al suo sovraeccitato pubblico. L'opera felina superava decisamente quella umana in quella tana segreta e nascosta. Ma purtroppo, non sono qui per parlavi della meravigliosa architettura della tana della Setta della Falce, ma di ciò che stava accadendo alla loro grande Sacerdotessa, alla loro Lady maledetta:

in un angolo ancora più recondito di quella già recondita tana, vi era una disperata AmberHeart che pregava la sua malata divinità, ma le sue preghiere erano scosse dal pianto:

-la mia BlackDove... la mia dolcissima piccola BlackDove....- si buttò a terra su un fianco, raggomitolandosi su sé stessa –cosa devo fare mia potente Signora? Cosa?- pianse ancora di più, sempre di più, per ore ed ore: trascorreva le giornate così, ed i membri della Setta erano tanto preoccupati per lei, ma non potevano fare niente. Potevano solo lasciarla da sola, perché a nessuno era permesso entrare nella camera privata della Sacerdotessa. Pianse ancora per ore, finché le orecchie della gatta non si rizzarono, e con loro il suo pelo e il suo corpo, ed un sorriso malato si dipinse sul suo muso –non posso riavere mia figlia... però...- si affacciò sul piccolo specchio d'acqua che arrivava nella sua tana: -però posso elevarmi ancora di più al Suo livello- prese un profondo respiro e tirò fuori un artiglio e si incise l'iride dell'occhio gridando di dolore, ma continuò finché il meraviglioso occhio opalescente non si riversò di puro rosso sangue e rise di nuovo una volta finito e guardandosi nell'acqua: -avete visto mia Dea?- rise ancora come una pazza –ora anche io ho gli occhi di due colori diversi come voi!-


*Author's Note*
salve a tutti, Guerrieri di Wattpad. sono (dopo secoli) riuscita a scrivere un altro capitolo, e spero con tutta la mia anima che vi sia piaciuto. purtroppo questo non  è un ritorno, anche se farò di tutto per tornare presto, come sempre:

-la vostra, 

MoonScythe-shi

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