Capitolo 16: The Shadow Wood's Prophecy

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La notte scese silenziosa sui clan, avvolgendoli in un dolce e oscuro abbraccio, e assieme alle stelle che brillavano nel cielo, il lento respiro dei gatti dormienti riempiva l'aria. Eppure, nonostante ogni cuore battesse a rilento, due piccoli cuori coraggiosi pompavano sangue nelle vene delle gattine alla quale appartenevano: FallenStar correva velocemente fra gli alberi, più veloce di quanto mai avesse corso in vita sua per arrivare nel luogo del loro ritrovo, HighTrees. La micia arrivò ai piedi degli immensi alberi, e rabbrividì al pensiero di chi, o meglio... cosa viveva lì. Pensò alla colonia delle stelle perdute, ma ricordò anche Angel-Winged Cancer con felicità e tenerezza: era stata molto dolce con loro, e le aveva aiutate a tornare a casa. In ogni caso rimase lì. Alzò gli occhi ad ammirare le meravigliose stelle che adornavano il cielo in quella notte. Eppure.... Passavano i minuti, e ApricotHeart non si faceva vedere. Ma lei continuò ad aspettare, e quando il sonno iniziò a farsi sentire, non poté far a meno di iniziare a chiudere lentamente gli occhi, poiché essi si appesantirono dal sonno, e la gattina si accasciò per terra, accoccolandosi nell'erba e quasi arrendendosi all'idea che la sua amica non si sarebbe fatta vedere quella sera: probabilmente pensava fosse morta, oppure che l'avesse ignorata e non voleva più vederla.... Questi pensieri si fecero strada nella sua mente, e mentre una lacrima le scendeva sul viso assonnato, un fulmine biancastro e rosato le saltò addosso gridando:

-FALLENSTAR!- la micia la strinse forte ridendo felice

-Apricot! Pensavo... pensavo che tu non volessi più vedermi....- FallenStar abbassò la testa, ma affondò il muso nel suo morbido pelo e nelle sue larghe spalle. La gatta dagli occhi di zaffiro ridacchiò

-non voler più vederti? Penso che tu sia pazza!- rise e le accarezzò dolcemente la guancia –da quando sei scomparsa, non ho mai smesso di venire qui, ogni sera, e sono perfino venuta nel tuo clan a cercarti quando ho visto che non venivi... il Re è stato tanto gentile da accompagnarmi a casa nel mio clan personalmente! E quando ho scoperto che eri stata trascinata via dal fiume... stavo per piangere dalla disperazione... ma ho continuato a venire qui e oggi... oggi tu sei tornata! Il CrescentClan ha ascoltato tutte le mie preghiere!- rise e si mise a danzare intorno a lei miagolando la sua "canzone felice" e non smettendo mai di sorridere. Le due passarono una meravigliosa notte danzando e chiacchierando divertite mentre la notte era testimone della loro felicità, e quando il giorno arrivò con il suo sole i cui raggi iniziarono a tingere il cielo, le due gattine erano accoccolate l'una accanto all'altra, e leccandosi la guancia si alzarono -penso sia ora di andare, i Cacciatori saranno già in piedi, e potrebbero insospettirsi non vedendoci tornare- disse ApricotHeart sorridendo buona, e l'altra micia annuì

-è vero, penso sia ora di andare- la gattina si guardò le zampe imbarazzata, e alzò la testa per guardarla dolcemente –grazie di avermi aspettata, ApricotHeart-

-io ti aspetterò per sempre, Fallen, non importa quanto ci vorrà- le due sorrisero e si salutarono, prima di tornare ognuna al proprio clan e riposarsi meglio con un paio d'ore di puro sonno.

Almeno, era quello che FallenStar si era aspettata. Ma non fu così. O meglio, lei dormì, certo, ma non fu un sonno normale, non dormì come tutti gli altri gatti, compresa la sua amica, stavano facendo: nel sonno i polmoni le fecero male, i muscoli di tesero fino a bruciarle i tendini delle zampe e quando cercò di miagolare non ci riuscì. Si sentiva morire, non riusciva a respirare, tossì più volte mentre i suoi polmoni la imploravano disperatamente per dell'aria, ma essa non arrivava. Sentiva che stava per giungere la sua ora, quando una voce morbida e cupa la chiamò:

-scusa tesoro, qui non siamo molto abituati ad avere mortali come ospiti, in genere, gli unici con cui abbiamo l'onore di parlare sono quelli dello Zodiacclan... ora rilassati e prendi respiri lenti, va bene?- la micina cercò di seguire i consigli, e più leggero era il suo respiro, più i suoi polmoni si gonfiavano. Non di aria, ma qualsiasi cosa fosse quella che stava respirando, soddisfaceva il suo bisogno primario di respirare, e le andava bene. Cercò di rilassarsi, e lentamente, i muscoli di disciolsero e la micina riuscì ad alzarsi a sedere con minore fatica.

-ecco, brava. Lo so che è diverso da quando sei stata qui l'ultima volta, ma quando sei venuta eri ad HightTrees, e non avevi corpo: eri solo pura anima, per forza adesso è tanto difficile abituarti, ma ce la farai- parlò di nuovo la voce. Finalmente, riuscì ad aprire gli occhi: la vista era annebbiata all'inizio, e non riusciva a distinguere bene dove si trovava, ma quando finalmente la sua vista si adattò al nuovo habitat, riuscì a distinguere lo stesso luogo etereo dove le aveva parlato BleedingEyes, la madre del più grande Re dello Shadow Wood: era nel CrescentClan. –sono felice che tu abbia aperto gli occhi, sei rimasta priva di sensi per la maggior parte del tempo, ora quasi non ne ho più. Ma vediamo se ti sei ripresa davvero... quanti sono questi?- FallenStar alzò gli occhi, solo per vedere agitarsi davanti al suo muso tre teschi di gatto, e la vista non la fermò dal gridare spaventata e al nascondersi fra le zampe. L'interlocutore rise una risata cupa ed estremamente sadica. Con una mossa della zampa due dei teschi sparirono, ma tenne l'ultimo fra le zampe guardandolo con attenzione. –non ti preoccupare, li ho già restituiti: a nessuno qui importa più del suo corpo, ogni tanto possiamo permetterci questo genere di scherzetti- sorrise e baciò dolcemente la fronte del teschio –grazie di tutto ciò che hai fatto- e detto questo, anche il terzo teschio sparì. Ma la paura non svanì dalla micina, così il gatto le spostò le zampe dal muso e le alzò il mento: FallenStar si ritrovò faccia a faccia con due occhi fatti del ghiaccio più limpido, appartenenti ad un gatto del nero più profondo, con le zampe bianche, un ghigno sadico sul muso, ed una statura estremamente piccola.

-t-tu chi sei?- riuscì a chiedere tremante lei. La sola vista del gatto la spaventava più dei teschi, solo a vederlo sentiva il suo sangue gelare. Il gatto rise cupo

-sono BloodDeath, ovviamente: il più crudele Re che abbia mai calpestato l'erba dello Shadow Wood. Ma non è per una semplice chiacchieratina che ti ho fatta venire fin qui, ho un compito- il petto del gatto si riempì di orgoglio, e gli occhi si illuminarono di fierezza: il devoto assassino aveva sempre riposto la sua devozione nel clan, e poter consegnare un messaggio per il grande CrescentClan lo riempiva di felicità. – sai.... A poche fermate di treno ci sono altri clan, molti altri, e loro hanno un cosiddetto "Clan della Stella" nella quale ripongono la loro devozione. Bene... mi hanno chiesto di darti un messaggio nella chiave che questo Clan della Stella usa spesso: ti sto per fornire una Profezia. Bhe, più o meno...- la gattina si avvicinò stupita e lo ascoltò con attenzione. Il gatto iniziò a parlare:

-"ciò che la Luna ha iniziato, tu dovrai completare
tra viaggi e sangue dovrai continuare
finché finalmente il nuovo clan farà breccia
ma sarà la morte stessa a perire fra tue braccia"

*Author's Note*

purtroppo, il mio ultimo capitolo non è stato tanto atteso quanto speravo, ma dopotutto, credo sia colpa mia: me ne sono andata per troppo tempo.  ma ho deciso, miei cari Guerrieri, che tenterò di pubblicare ogni venerdì.

ho fatto questa scelta perché tutti voi di wattpad siete diventati come una famiglia per me, e mi mancavano tanto i vostri pareri e commenti. spero che questa storia riacquisti la passione iniziale, ma soprattutto voglio tornare tra la mia amata "seconda famiglia"

grazie a tutti davvero, siete la mia forza

la vostra,

MoonScythe-Shi

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