14 - Il cerchio si chiude: chi vuole restare?

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Jes

Il rumore della zip aperta mi aveva fatto trattenere il respiro e anche mordere le labbra: di lì a poco avrei davvero fatto sesso con Kim e non vedevo l'ora di scoprire come sarebbe stato. Invaso dalla voglia di sentirlo muovere dentro di me, avevo stretto il piumone tra le dita, regalandogli al contempo sguardi di fuoco che lasciavano intendere tutto il mio desiderio.

"Hai visto che bel sole c'è fuori?"

Una risata divertita aveva alleggerito la tensione erotica di quel momento. "Mi hai portato in camera mia per parlare del tempo, Kim?"

Un'occhiata maliziosa aveva anticipato scie piccanti lungo il mio collo, proprio sopra il delizioso segno che Kim mi aveva lasciato in soggiorno poco prima. "Decisamente no J. ma faremo le cose con calma, ok?"

Un bacio bagnato l'aveva fatto sorridere contro le mie labbra. "So che sei agitato Kim ma non serve, davvero: sono sempre io! Quello che ti riempiva la testa di chiacchiere sugli Avengers e su quanto fosse sexy Cap America; quello che..."

"Per quanto sia d'accordo con te, parlare di Chris Evans e del suo culo non rientra nei miei piani J.; non adesso." mi aveva dolcemente ripreso prima di accarezzare con l'indice il bordo dei miei boxer.

"Mh... Allora di cosa vuoi parlare Kim?"

Un bacio all'angolo della bocca - unito alle sue dita già scivolate sotto il tessuto di cotone - mi aveva fatto gemere d'anticipazione. "Credo che parlare sia un'attività sopravvalutata, sai tesoro? Molto meglio questo."

Dopo aver spinto la lingua nella mia bocca, con dolcezza e decisione, Kim mi aveva abbassato i pantaloni, per poi iniziare a masturbarmi con lentezza regalandomi scintille infuocate ovunque, "Oh... Kim... a-ah.", ogni sua carezza mi stava eccitando sempre di più ed era assolutamente bellissimo. "Sei stupendo J." mi aveva sussurrato all'orecchio prima di mordermi il lobo e infilarvi la lingua "Stupendo e mio."
Con movimenti impacciati mi aveva sfilato la felpa e la t-shirt blu per poi tornare a tuffarsi sulle mie labbra: sentivo le sue mani dappertutto, ma volevo di più.

"Ti prego Kim, fa qualcosa-ah!" avevo boccheggiato tra un bacio e l'altro senza smettere di accarezzarlo.

"Fidati di me J. ti farò stare bene." mi aveva risposto con un'occhiata piena d'amore. Con una lentezza esasperante aveva abbassato la testa per poi iniziare a baciare e mordere i miei capezzoli che, ben presto, divennero due piccole perle dure da succhiare e sfiorare con i polpastrelli. Incurante dei miei mugolii misti a suppliche Kim aveva continuato la sua discesa verso il mio sesso trepidante delle sue attenzioni, senza trascurare nulla: era come se stesse seguendo una mappa formata dai miei muscoli che solo lui conosceva.

Ormai attraversato da un fremito incontrollabile, gli avevo stretto le ciocche tra le dita: per una frazione di secondi i nostri sguardi si erano uniti, poi l'avevo spinto verso il basso; quando la sua bocca mi aveva accolto, gridare era stato naturale. "Oddio Kim! Ah." La lingua del mio compagno si muoveva esperta e sensuale, accompagnata da una costante suzione e da un seducente movimento che dalla radice arrivava fino al mio apice: se avesse continuato quel ritmo sarei venuto con un imbarazzante record di tre secondi, ma era troppo bello sentirlo sospirare e gemere!

Prima che potessi dar voce ai miei pensieri, le mani di Kim finirono sotto le mie ginocchia per poi farmi scivolare le gambe sulle sue spalle: in quella posizione ero completamente esposto, ma l'idea che fosse Kim a vedermi così non mi creò nessun imbarazzo, anzi.

Improvvisamente sentii l'indice del mio compagno accarezzarmi la fessura e una vampata di calore m'investì, bruciando tutte le fantasie che avevo avuto fino a quel momento sulla nostra prima volta. "Ti piace J.? Ti piace come ti tocco?"

"Cazzo Kim! E meno male che tu eri quello inesperto in fatto di sesso gay!" avevo gridato, gettando la testa all'indietro tra i cuscini, mentre lui mi ricopriva di baci bagnati l'addome contratto e il sesso teso nella sua direzione.

"È così amore, ma esiste anche "PornHub" e devo dire che adesso mi è molto utile."

"Cosa?! Tu guardi certi siti e io non ne sapevo nulla?!"

Una risata leggera mi aveva raggiunto dal basso. "Non agitarti J. se proprio ci tieni possiamo guardare qualche video insieme, ma dopo."

"Dopo cosa?! Non credere che... A-ah! Kimmm!!!" Languide leccate, unite alla sua lingua, che lentamente ma inesorabilmente si stava facendo spazio nel mio corpo, mi avevano spezzato il fiato: nessuno, nei miei sedici anni di vita, mi aveva mai fatto il rimming.
Del tutto in balia di quelle meravigliose sensazioni e rapito dalle mani della passione, avevo avvertito uno spasmo più intenso degli altri nel basso ventre, poco dopo ero esploso in un devastante orgasmo. "Sì! Mh!!"

In quel limbo di lussuria e perdizione, il confine della mia mente aveva registrato dolci baci nell'interno coscia che poi si erano spostati sul mio stomaco dove, poco prima, era schizzato il mio piacere: sotto il mio sguardo sconvolto, avevo visto Kim leccare quelle macchie color miele. "Adoro il tuo sapore J." aveva sussurrato prima di metter le ginocchia ai lati dei miei fianchi e slacciarsi i jeans ormai troppo stretti. "Ma adesso voglio perdermi in te; posso?"

"Cazzo, sì, Kim." Avevo detto per poi strattonargli la cintura e far saltare il primo bottone. Tre baci urgenti e tre imprecazioni dopo mi ero ritrovato con un preservativo alla banana in mano: "Ma un altro frutto no, eh? Sei sempre il solito.", gli avevo fatto notare prima di strapparlo con i denti.

"Zitto e mettimelo J." Quell'ordine, spruzzato di dolcezza e anche bisogno, mi aveva fatto osare quello che fino a quel momento avevo solo immaginato: con il cuore che mi rombava anche nelle orecchie gli avevo abbassato i boxer per poi lanciarli sul pavimento e stringere tra le dita la sua possente erezione, "Cazzo J.!" Inebriato dal desiderio che sentivo nei suoi confronti e anche da una strana sensazione di potere ero tornato a sdraiarmi per poi scivolare con il busto in avanti fino ad arrivare a un soffio dal suo sesso. "J. che... a-ah!"

Dopo avergli baciato la punta bagnata avevo chiuso gli occhi per poi stringergli le natiche e avvicinarlo a me; avvolto in quel gorgo di lussuria avevo accolto il suo sesso tra le labbra mettendo il cervello in off. C'era solo Kim, il suo sapore e il suo corpo caldo e nudo sopra il mio; nient'altro. Dopo l'ennesima suzione - con tanto di medio fatto scivolare tra le sue natiche sode - Kim mi aveva afferrato con decisone per i capelli tirandomi le ciocche all'indietro. "Mettimi il preservativo ho detto, subito J."

Come stregato, avevo fatto come richiesto per poi sdraiarmi e accoglierlo di nuovo tra le mie braccia: sentire le sue dita farsi strada dentro di me, insieme a un profumato gel, fu pazzesco.
"Ti amo Jes, ti amo tanto." Prima che potessi rispondergli e dirgli che anche per me era lo stesso, le sue labbra presero in ostaggio le mie mentre il suo sesso si connetteva per la prima volta al mio corpo: un lieve dolore, seguito da una pressione che via via diventava sempre più costante, "A-ah...!", mi aveva fatto mugolare di fastidio e anche affondare le unghie nei muscoli della sua schiena; mi sentivo come spaccato in due, ma non avrei mai voluto essere da nessun'altra parte se non tra le braccia di Kim.

"Oddio... Jes tutto... mh... tutto bene?"

Dopo aver inspirato profondamente avevo appoggiato la fronte alla sua per poi stringergli le gambe intorno alla vita e perdermi in quelle pozze verdi fatte di desiderio e amore. "Adesso sì Kim e comunque ti amo anch'io." gli avevo confessato con le guance rosse.

"Davvero?"

"Davvero, ma adesso muoviti o giuro che ti lascio prima di diventare il tuo ragazzo!"

"Il... il mio ragazzo?"

Lo stupore genuino nella sua voce mi aveva reso morbido come una caramella mou "Esatto dolcezza; ora che abbiamo chiarito non ti mollo più."

Un bacio bagnato aveva siglato quell'accordo. "Nemmeno io, per quello."

Un'intensa felicità aveva rivestito ogni parte del mio cuore, poi le mie unghie gli avevano graffiato la schiena. "Bene ma adesso riprendi a fare quello che stavi facendo o l'accordo salta!"

Una leccata lungo la mascella mi aveva fatto gemere e un attimo dopo ero stato accontentato. "Agli ordini capo!"

Chris

"Potevi anche dirmi che eri il figlio del proprietario, almeno non avrei fatto la figura dell'idiota!"

Quel damerino dai capelli azzurri mi aveva fatto salire sulla sua V7 per poi portarmi a casa sua: di norma non sarei mai andato in moto con uno sconosciuto, ma quella volta avevo davvero finito ogni altra opzione. Solo una volta giunti davanti alla sua villa avevo iniziato a farmi qualche domanda: per essere un semplice commesso quel tipo se la passava bene; più che bene a dire il vero.

"Non mi va di dire in giro i fatti miei, Chris e comunque ti ho aiutato, giusto?" aveva chiesto indicando la scatola del pc adagiata sulle mie gambe.

"Sì ma voglio pagarti; non mi piace essere in debito con qualcuno; per di più se non lo conosco."

Dopo aver inserito una cialda nella macchinetta del caffè, Nichoals, mi aveva raggiunto con un caffè in mano e la sua inconfondile classe francese nell'altra: nella breve presentazione che mi aveva fatto in moto ero risucito solo a sapere che fosse nato a Parigi. Nient'altro.

"Macchiato e senza zucchero, proprio come piace a te."
Quel damerino, per quanto sexy, sembrava davvero conoscermi e quel particolare non mi sfuggì ma ero tutto fuorché spaventato: sette anni di arti marziali e di difesa da strada non mi avevano regalato solo un bel fisico, ma anche una bella sicurezza in me stesso.

"Io e te... Ci conosciamo?" gli avevo domandato annusando il caffè con fare sospetto.

"No, ma mi piacerebbe; molto." aveva argomentato lanciandomi un'occhiata penetrante "E se ti stai chiedendo se ho drogato il tuo caffè, la risposta è no."

"No?" avevo domandato per poi sfiorare con la lingua quella deliziosa crema.

"Esatto Chris, non uso quegli stupidi mezzi quando voglio portarmi a letto qualcuno."

Non avevo nemmeno fatto in tempo a bere il primo sorso che quelle parole me lo avevano fatto andare di traverso.

"C-cosa?!" Tra un colpo di tosse e l'altro avevo potuto ascoltare la sua risata divertita, mentre mi versava un bicchiere d'acqua, che buttai giù tutto d'un fiato.

"Beh sì; mi piaci molto e credo che la cosa sia reciproca; almeno, dalle occhiate che mi hai lanciato finora, mi sembra di essere sulla strada giusta."

Voleva giocare? Beh aveva trovato un giocatore più forte di lui. "Mettiamo che sia come dici tu Nicholas; chi ti dice che a me piaccia questo tipo di approccio? Che non sia invece uno difficile da conquistare?" gli avevo domandato sostenendo il suo sguardo liquido che, a contatto con il mio, sembrava quasi scintillare.

"Oh ma io non credo affatto che tu sia semplice Chris; anzi! Le mie carte mi hanno detto molte cose su di te ma non questo."

"Carte?" Di che stava parlando?

"Sì, carte: hai presente i cartomanti? Quelli che prevedono il futuro, leggono il presente e vedono il passato? Beh ne hai uno davanti a te; proprio adesso."

Una risata decisamente divertita mi sfuggì. "Questa poi! Certo che sei proprio strano! Solo mio zio Zayn ti batte, credimi!" avevo esclamato piegando la testa di lato.

"Conosco Zayn, sai?"

Una piccola ruga era comparsa sulla mia fronte. "Davvero?"

"Davvero; nel posto da dove provengo io la sua fama lo precede ma finora sono state poche le persone con le quali mi sono potuto confidare: tu sei una di quelle Chris." mi aveva rivelato per poi alzarsi dal divano e allungarmi la mano. "Se vuoi saldare il tuo debito vieni con me Chris: non preoccuparti so che sapresti difenderti in caso di attacco e l'ultimo dei miei pensieri è spaventarti. Voglio solo farti vedere che dico la verità e anche leggerti i tarocchi; prometto che ti riaccompagnerò a casa in orario per la festa di tuo fratello. Ci stai?"

Nonostante i mille campanelli d'allarme che mi erano scattati in testa, nel momento stesso in cui avevo posato gli occhi su di lui, mi ero ritrovato ad alzarmi, stringere la sua mano e annuire. "Vediamo che sai fare Nic."

Nicholas

"Sei comodo? Vuoi un altro cuscino?" Di lì a poco avrei fatto vedere a Chris di cosa ero capace ma volevo che stesse a suo agio: dopotutto eravamo seduti sul pavimento di camera mia.

"No grazie, allora? Questa lettura?"

"Uh quanta furia! Intanto perché non ti metti comodo e non ti levi la giacca? Fra poco qui farà molto caldo." l'avevo avvisato consapevole del fatto che, per ogni lettura che facevo, la temperatura intorno a me saliva sempre di almeno dieci gradi.

"Sei davvero, davvero, strano Nic, ma ve bene." mi aveva risposto per poi sfilarsi l'indumento e mostrarmi la felpa con uno stemma in giapponese, probabilmente del dojo a cui apparteneva.

"Sono curioso di vederti all'opera."

Un sorriso furbo mi aveva disteso le labbra "Oh anch'io Chris." gli avevo risposto con malizia strappandogli due deliziose guance color papavero. "E sì, prima che tu me lo chieda intendo "in quel senso". avevo sottolineato togliendomi la felpa rossa per poi rimanere a torso nudo sotto i suoi occhi stupiti: sapevo esattamente cosa vedeva Chris e anche l'effetto che di solito faceva il mio dragone tatuato.

"Mio Dio è enorme!" aveva esclamato sinceramente stupito allungando l'indice per poi sfiorarmi appena sotto il collo "Sei stato completamente pazzo a farti un tatuaggio del genere! Chissà come deve averti fatto male farlo..."

"E se ti dicessi che sono nato con questo disegno e che è cresciuto con me? Mi crederesti?" l'avevo provocato mescolando i tarocchi che sembravano essere fatti di seta, sotto i miei polpastrelli.

Dopo un lungo silenzio Chris aveva raddrizzato le spalle e sorriso. "Per esperienza so che tutto è possibile ma la mia domanda è un'altra: cosa sei? Cosa vuoi da me?"

"A me sembrano due veramente, ma ti risponderò lo stesso: però prima scegli una carta e posala capovolta sul tavolo." Con lentezza calcolata avevo aperto a ventaglio, sotto il suo delizioso naso cosparso di lentiggini, il mio mazzo "Avanti Chris sono carte, non mordono."

Un'occhiata attenta era passata dai miei tarocchi a me poi Chris aveva fatto come gli avevo chiesto e un delizioso fremito mi aveva attraversato. "Ancora due, entrambe capovolte sul tavolo."

"Ti piace dare ordini, eh?"

"Quanto a te riceverne." Quel botta e risposta aveva creato una manciata di scintille screziate di desiderio croccante che avevano reso l'aria ricca di sfumature dorate.
"Vediamo cosa abbiamo qui." avevo sussurrato ben consapevole di cosa avevo sotto le dita "Mh... la carta degli amanti, o meglio, il desiderio di averne uno." avevo sottolineato godendomi il suo imbarazzo.

"Più che un indovino mi sembri uno che tira a caso e anche che batte su argomenti vecchi: chi non vuole un amante? Siamo nel 2021 non nel Medioevo!" aveva risposto con piccole macchie di stizza nella voce.

"È vero ma non tutti sono arrivati a ventisei anni senza aver fatto sesso con un ragazzo." gli avevo sussurrato per poi scoprire la seconda carta.

"Come... come lo sai?!"

"Me lo hanno detto loro." avevo risposto indicando i tarocchi che vibravano d'energia "Ma non lo dirò in giro, tranquillo, piuttosto guarda cosa abbiamo qui! Niente poco di meno che l'Imperatrice! Sai qual è il suo significato?" Un cenno di diniego aveva regalato a Chris qualche momento di calma prima della tempesta. "Questa carta incarna la suprema conoscenza, la natura come simbolo di tutta la creazione. È il simbolo della luce e dell'eterna energia e la sua interpretazione positiva riguarda la comprensione il superamento delle difficoltà, l'abbattimento dei conflitti e il ristabilimento dell'equilibrio: tua madre devi amarti molto."

"Per spacciarti come cartomante sei davvero una delusione: i miei genitori sono due uomini e anche gli unici che mi hanno cresciuto."

"Evidentemente la carta si riferisce all'essenza femminile che abita ancora il cuore di tuo padre Federico: mi hanno rivelato che prima era una ragazza, giusto?"

La mia domanda l'aveva fatto restare a bocca aperta, regalandogli un'espressione decisamente deliziosa e, allo stesso tempo, peccaminosa.

"Come cazzo fai a saperlo?! È una cosa privata!"

"E tale resterà, non ho interesse nel ricattarti Chris; semmai di finire dentro le tue mutande rosa per farti conoscere i piacerei del sesso gay, ma questo dipenderà solo da te." l'avevo avvisato girando l'ultima carta di quel nostro strano incontro. "Uh dolcezza, le cose iniziano a farsi interessanti: guarda cos'abbiamo qui."

Sotto i suoi occhi attenti gli avevo mostrato la carta della Morte aspettando che parlasse. "No, mh, non mi sembra tanto un bel simbolo con quella falce in mano!"

"È qui che ti sbagli: nonostante le apparenze, questa figura non implica necessariamente morte, distruzione o disgrazie; anzi, il significato de La Morte è prevalentemente positivo Chris perché porta al cambiamento e alla trasformazione." l'avevo informato spostandomi qualche ciocca azzurra dalla fronte. "Sono felice di informarti che, se vorrai, sarò il tuo cambiamento, soprattutto in fatto di sesso."

Una risata leggera mi aveva accarezzato il drago sulla pelle. "Chi ti dice che sia in cerca di un cambiamento? È vero, non ho esperienza in fatto di sesso gay, ma con le ragazze non ho mai avuto nessun problema." mi aveva informato senza, tuttavia, fare nessun gesto per andarsene.

Ricorrendo al mio asso nella manica mi ero tolto l'orologio per poi posarlo sul tavolo in mezzo a noi e leccarmi le labbra. "Sono le quattro Chris e la tua festa è allo otto: posso farti cambiare idea?"

Chris

Morbidi baci mi stavano solleticando la pelle sensibile della colonna vertebrale mentre le dita di Nic erano impegnate a massaggiarmi il sesso eretto e bisognoso d'attenzioni: non ero mai stato un tipo da avventure, soprattutto con un completo sconosciuto - che invece sembrava conoscere tutti i miei segreti più intimi - ma avevo aspettato quel momento fin da quando i miei occhi erano affondati nell'argento fuso dei suoi.

"Oddio che bello..." avevo mugolato abbassando la testa tra i gomiti "Hai una bocca fantastica."

Un bacio morbido, proprio sulle fossette di venere, mi aveva fatto trattenere il respiro. "E non hai ancora visto nulla." mi aveva avvisato iniziando a baciarmi una natica "Quando ti avrò fatto vedere quello che ti sei perso finora, mi ringrazierai Chris."

"Sbruffone... a-ah!" Una sensazione bagnata, umida e assolutamente deliziosa, si era fatta strada in mezzo alle mie natiche: nonostante avessi intrattenuto qualche relazione, più o meno seria, con alcune mie coetanee nessuna si era spinta a tanto con me. Una leccata più profonda mi aveva fatto gridare, "Oddio, sì!" e anche stringere le lenzuola azzurre tra le dita "Ancora!" Sotto quelle piacevolissime stimolazioni ero diventato come creta liquida tra le mani di Nic, ma nulla mi aveva preparato a un'esperienza del genere!

Improvviso come un fulmine a ciel sereno l'orgasmo sfrecciò lungo la mia schiena, per poi correre a cento all'ora attraverso il mio sesso palpitante e rosso: senza che potessi far nulla per impedirlo il piacere schizzò a fiotti sulle lenzuola, finendo in parte sulle mie cosce.

"Sei bellissimo Chris, bellissimo."

Del tutto sopraffatto da quelle bollenti sensazioni mi ero sentito tirare dolcemente per i capelli e un attimo dopo la lingua di Nic stava facendo l'amore con la mia trascinandomi dentro il regno del peccato. Rispondere era stato automatico, così come voltarmi, legargli le gambe intorno alla vita e stringerlo a me come se l'avessi sempre fatto.

"Ti è piaciuto?"

Quella premura mi aveva fatto sorridere contro le sue labbra che mi avevano fatto assaggiare gli umori del mio corpo. "Non ti è bastato sentirmi gemere mentre mi facevi quelle cose Nic?"

Un bacio intinto di dolcezza era finito sulla punta del mio naso e mi aveva fatto sospirare soddisfatto. "Volevo solo esserne certo, pronto?"

"Per cosa, se posso sapere?" Un sorriso furbo aveva illuminato i suoi occhi grigi. "Per tutto quello che vorrai."

Attraversato da una strana sicurezza avevo deciso di vivermi quell'avventura fino in fondo: "Mi auguro che tu abbia dei preservativi."

Un altro bacio, decisamente più spinto di quello di poco prima, mi aveva fatto mugolare di nuovo eccitato. "Quanti ne vuoi?"

Quella domanda mi aveva fatto scoppiare a ridere. "Per cominciare direi uno Nic!"

Una carezza sul mio sesso semi eretto era stata il preludio di quei minuti marchiati di piacere. "Non basterà; credimi."

Federico

Con il fiato spezzato, a causa dell'ennesimo orgasmo che Benjamin mi aveva provocato, avevo osservato con un sorriso il mio compagno ripulire tutti i segni del mio piacere dai miei addominali contratti: adoravo quando lo faceva e anche ripagarlo con la stessa moneta.

"Credo che oggi abbiamo battuto il record di orgasmi amore." avevo constato accarezzandogli con dolcezza le ciocche castane.

"Dici Fede?"

"Dico Ben." avevo risposto per poi lasciarmi afferrare per le braccia e mettere seduto sul banco della pasticceria. "Sette orgasmi in tre ore sono tanti, non pensi?"

Un bacio sulle labbra gonfie mi aveva fatto sospirare e anche allacciare le braccia dietro la sua nuca. "Io dico che possiamo fare di meglio amore."

"Di meglio?! Santo Dio Benjamin è già tanto se stasera riuscirò a camminare senza destare sospetti alla festa di Jes! Piuttosto: è tutto pronto per il suo regalo?"

"Certo, che domande: se ne sta occupando Zayn e credo che Jes ricorderà questo compleanno per sempre." aveva argomentato per poi afferrarmi per mano e condurmi verso i bagni nel back office: con il passare del tempo Benjamin aveva reso i nostri tre bar delle vere e proprie case, con tanto di stanze al piano superiore per i dipendenti.

Venti minuti e altrettante coccole dopo ci eravamo diretti verso casa: "Secondo te Kim e Jes avranno finalmente chiarito Ben?"

"Credo proprio di sì, dopotutto Jes è pur sempre nostro figlio e se ha preso da noi credo che avra messo Kim K.O."

Uno schiaffetto era volato nella sua direzione "Ben!"

"Che c'è? Sai anche tu che l'avranno fatto! Mi auguro solo che abbiano usato delle precauzioni."

"Certo! Nostro figlio non è un idiota e nemmeno Kim." avevo sottolineato con fare ovvio. Una volta arrivati e parcheggiata l'auto nel garage ci accolsero strane luci rosa che illuminavano tutta la facciata della nostra abitazione.

"Questa è opera di Zayn, ne sono certo." aveva ridacchiato Benjamin cercando in giro il mago "Deve essere da qualche parte, tu lo vedi?"

"Mh... no, e la cosa mi preoccupa perché quando non so dov'è vuol dire che quel pazzo sta organizzando qualcosa."

Una volta inserita la chiave nella toppa sciocche risate e bassi sussurri ci avevano raggiunto dalla cucina: da lì a qualche minuto sarebbero arrivati tutti gli ospiti ma la sala era già stata sistemata con sette tavoli rotondi; su ognuno campeggiava un buffet con tanto di orchidee come centro tavola e bottiglia di champagne nel secchiello. Ovviamente tutto sulle note del rosa.

"C'è qualcuno?"

Qualche passo veloce dopo i miei occhi attenti avevano incrociato quelli luminosi di Jes e Kim: Benjamin aveva ragione; quei due l'avevano decisamente fatto.

"Bentornati! Zayn ha fatto un lavoro fantastico, non pensate?"

Il mio piccolo uomo stava provando a sviare la nostra attenzione, soprattutto la mia, ma nulla mi avrebbe fatto togliere gli occhi dalle macchie rosacee che sbucavano dalla sua camicia bianca. "Credo anch'io tesoro, ma mi auguro che abbiate usato i preservativi che vi ho lasciato in camera."

"Federico!"

"Papà!"

"Cosa sono quell'espressioni scandalizzate? Credevate davvero che non avrei detto nulla? Piuttosto, dai vostri sorrisi deduco che sia andata bene..."

"Pà! Fa qualcosa!" aveva esclamato nostro figlio in direzione di Benjamin.

"Emmm... vorrei, ma sai com'è papà Dede; quando parte nessuno lo ferma."

"Esatto amore, per quanto riguarda te Kim... era l'ora!" avevo esclamato per poi abbracciarlo e strappargli una risata sollevata.

"Lo... lo credo anch'io." mi aveva risposto imbarazzato per poi intrecciare le dita con quelle di Jes.

"Bene! Visto che qui mi sembra che tutto proceda bene... volete dirmi che fine ha fatto Chris? Ho provato a chiamarlo ma scatta la segreteria."

Il rombo potente di una moto e il rumore di freni sulla ghiaia mi avevano fatto aggrottare la fronte: possibile che fosse lui? Nemmeno il tempo di finire di pensare che la porta si era aperta mostrandomi il sorriso felice di Chris e anche quello più imbarazzato del suo accompagnatore. "Ciao a tutti! Spero di non aver fatto tardi!"

"No tesoro sei in perfetto orario." gli aveva detto Benjamin scrutando con attenzione il nuovo arrivato alle sue spalle. "Piuttosto, perché non ci presenti il tuo amico?"

"Oh certo pà! Lui è Nicholas; Nicholas loro sono Federico e Benjamin - i miei genitori - e lui è mio fratello Jes. Ah! Lui è il suo ragazzo Kim."

Un intenso rossore aveva tinto le guance di quest'ultimo che subito aveva cercato conferma negli occhi di Jes che, di riflesso, gli aveva racchiuso il volto tra le mani per poi baciarlo davanti a tutti.

"Beh credo che questa sia una conferma bella grossa." aveva commentato Benjamin con un sorriso di chi la sapeva lunga. "Bene direi che possiamo iniziare i festeggiamenti; sono certo che tra poco arriveranno anche Haz, Lou e Zayn; credo che..."

Il suono squillante di un clacson ci aveva fatto voltare tutti verso l'entrata e la curiosità ci aveva preso per mano fino a farci affacciare. "Oddio... ditemi che la vedete anche voi!" aveva esclamato Jes correndo incontro a Zayn: quel pazzo stava facendo l'ingresso nel nostro parcheggio al volante di una scintillante Cadillac rosa che, ero certo, fosse tutta per Jes.

"Dov'è il mio nipote preferito? Spero ti piaccia il mio regalo!" aveva detto Zayn prima di avanzare nel suo elegante completo rosa shocking di Dior e far penzolare le chiavi sotto il naso di Jes.

"Zio! È... è davvero per me?"

"Ovvio che sì! Che ne dici di salire e vedere che effetto ti fa?"

Nemmeno il tempo di farlo finire di parlare che Jes era già schizzato in macchina.

"Tu sei un folle Za, lo sai vero?"

Un'occhiata complice aveva unito i nostri sguardi. "Lascia stare biondino so che mi adori!"

"Oddio! Dede, Kim, pà! Venite subito qui!!!"

Le grida stupite di mio figlio mi avevano fatto capire di come il nostro regalo fosse arrivato a destinazione. Spinto dalla curiosità di vederlo mi ero affacciato dal finestrino con un sorriso sulle labbra: un piccolo cucciolo rosso di volpino stava leccando il volto felice e sconvolto di Jes.

"Ti piace Jes?" aveva domandato Benjamin per poi abbracciarmi da dietro.

"Mi piace?! Lo adoro! È il mio primo cucciolo oddio! Grazie, grazie, grazie!" aveva esclamato regalandoci uno sguardo carico d'amore "è il regalo più bello che potessi ricevere."

I fari in fondo al vialetto annunciarono l'arrivo anche di Haz e Lou: finalmente la festa poteva cominciare!

Quello che successe durante quella sera rese quel compleanno indimenticabile per tutti: a metà sera Kim si era inginocchiato davanti a Jes per ufficializzare il loro legame con un anello in oro bianco. Ovviamente nostro figlio era scoppiato a piangere per poi raggiungerlo sul pavimento e baciarlo tra mille lacrime di contentezza; Chris invece gli aveva regalato il tanto sospirato pc guadagnandosi pure urla di stupore e gioia. Non aveva minimamente pensato che il fratello potesse fargli un regalo del genere!

A rallegrare tutti ci avevano pensato anche le sciocche baruffe tra Smartie, Mr. Beagles, Scottie e il nuovo arrivato che Jes aveva battezzato con il nome di Whisky, per via del pelo che richiamava quel colore.

Dalla veranda avevo osservato anche Chris che per tutta la serata aveva lanciato occhiate inequivocabili al suo nuovo amico: presto avrei dovuto fare una chiacchierata con mio figlio!

"A che pensi amore?"

Le labbra familiari di Benjamin mi avevano solleticato il collo prima che le sue braccia mi stringessero da dietro. "A quanto siamo fortunati Ben: guardati intorno; cosa vedi? Io solo felicità! Guarda cosa siamo stati in grado di creare insieme!" gli avevo detto per poi cercare i suoi occhi luminosi.

"Credo che il merito sia solo tuo sai? Se non fossi stato abbastanza folle da accettare la proposta di Zayn non avrei mai messo la testa apposto: sei il mio compagno, il mio migliore amico e anche la parte migliore di me Federico. Ti amo."

Dopo un bacio tinto di felicità avevo appoggiato la testa sulla sua spalla per poi chiudere gli occhi: "Ti amo anch'io Benjamin, per sempre."

Angolo Autrice:

Sappiate che sono in un mare di lacrime. Amo troppo tutti i personaggi di questo libro!!

Grazie per avermi letto: senza di voi non avrebbe senso scrivere.

Alla prossima.

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