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MINERVA MCGRANNIT

<Ah, non c'è niente di meglio di una burrobirra alle sette di sera, quando è cambiato l'orario e fuori è già buio. Gli studenti sono tutti nei loro dormitori e stanno studiando.> commento, sorseggiando dalla mia tazza 'Gryffindor in the heart♡' la burrobirra, preparata da me stessa qualche minuto fa.

Sento bussare alla porta del mio ufficio, e poi una voce che mi grida di aprire velocemente.
<Professoressa, apra la porta!!! Si sbrighi! La prego, Ginny Weasley è morta! L'hanno uccisa in biblioteca! La prego! Mi ascolti!>
È la signorina Granger. Incredibile. Un altro omicidio.
Le apro la porta:
<Ma, Hermione! Cosa ci fai qui? E... cosa è successo alla signorina Weasley?>
<Professoressa, l'hanno uccisa! Hanno ucciso anche lei! L'ho trovata sgozzata e... questi sono i biglietti che ho trovato. Uno per terra e l'altro fra i suoi capelli.>
Leggo i bigliettini. Sono uno il contrario dell'altro. Nel primo si capisce dalle iniziali che il responsabile è Draco Malfoy, nell'altro sta scritto che è Ginny stessa l'artefice di tutto. Cosa posso fare?

Granger capisce la mia aria interrogativa e mi incita a chiamare dei professori, come Lumacorno o Vitious e di andare in biblioteca.

Faccio tutto questo e, arrivata in biblioteca, vedo una scena raccapricciante.
La Weasley è sdraiata per terra, con la bocca e gli occhi spalancati per il terrore, il collo con una ferita molto profonda e lunga e le gambe piegate a Y.
<Ma è orribile! Chi mai ha potuto fare questo? Non penso che abbia fatto tutto lei da sola!>
<Infatti,> dice Hermione <non è la sua scrittura.> indicandomi il foglietto.<Non è stato nemmeno Draco, perché era nei sotterranei cinque minuti prima che arrivassi in biblioteca e mi sembra un pò improbabile che mi abbia preceduto, visto che stavo correndo molto velocemente per seminarlo.>
<Seminarlo da cosa?> le chiede Horace.
Lei diventa di colore rosso e inizia a raccontare ciò che era avvenuto momenti prima.

HERMIONE

<E insomma, questo è il fatto.>
<Io... non credevo che....> dice il professor Lumacorno.
<Ok Horace, non andiamo nella vita privata dei nostri studenti. Piuttosto, lo escludiamo dalla lista dei sospettati assieme a Zabini, Boulstrode, la sorella maggiore delle Greengrass e la Parkinson. Ci sono altre persone che odiavano i due fratelli Weasley?>
Dice la professoressa.

Io un pò ci penso. E poi mi viene una cosa. Ginny era fidanzata con Dean, poi si è lasciata a causa di suo fratello e si è messa con Harry. Tutto torna.
Oh no! Devo assolutamente mettere in guardia Harry! Se così è, vuol dire che uccideranno anche lui!

Io lascio uno sguardo con gli occhi spalancati verso i professori e corro verso la sala comune. Loro mi seguono, molto preoccupati.
Mentre corro incontro Neville che si sta dirigendo da dove provengo.
<Neville, hai visto Harry?>
Lui mi guarda molto spaventato e poi mi risponde.
<S-Si, H-Hermione. È n-nella s-sala c-comune.> dice ancora preso dallo shock.
Io lo ringrazio e corro verso il mio amico in pericolo.
Fortunatamente lo incontro sulle scale davanti alla porta del dormitorio.
<Oh, grazie al cielo sei ancora sano e salvo. Dove diamine volevi andare??!?!>
<Da te e da Ginny! Ve ne siete andate in modo molto stano!> grida lui.
<Beh, intanto é morta!> dico cercando di serrarmi la bocca, ma è troppo tardi.
<Ma cos.... è.... morta? Ginny?>
Ha le lacrime agli occhi.
<Harry. C'è un assassino che vuole ucciderci. Sospetto che sia Dean.> dico in modo molto serio.
<Ma.... scusa, hai bevuto qualcosa oggi? Fumato? No? Beh, curati allora!>
<Harry, è vero! Dobbiamo proteggerci! Stiamo per morire! E quel pazzo non si darà pace finché il nostro quartetto non esisterà più! Lo capisci questo? Ginny è morta in biblioteca mentre la stavo raggiungendo! Ascoltami una buona volta!> grido. Così forte da sentire l'eco in tutto il castello.

Lui mi guarda come a dire 'ma allora non stavi scherzando?', perciò lo prendo per mano e, piangendo, ci dirigiamo in biblioteca.
La scena la vede perfettamente, e i professori mi stavano di nuovo aspettando lì.
Harry si accascia per terra, facendo cadere la bacchetta.
<Harry, ti giuro. Avrei fatto qualcosa ma sono arrivata troppo tardi. Non è stato un anatema che uccide il responsabile, ma un modo di uccidere babbano. Neanche uno stregone sarebbe riuscito a salvarla.>
Così mi inginocchio anch'io e lo abbraccio forte. Abbiamo perso tutto.

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