Cap. 9: Brutte Sorprese

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P. V. Rosalba

Two years later

Michael stava avendo un grandissimo successo nella sua carriera solista ed io ero orgogliosa di lui.

Aveva migliorato la moonwalk e le sue canzoni, di cui posso citare Thriller e Billie Jean, erano quelle più amate.

Il 27 gennaio 1984 Micheal, io ed i suoi fratelli stavamo girando uno spot per la Pepsi Cola quando i suoi capelli avevano preso accidentalmente fuoco a causa di un imprevisto guasto pirotecnico durante l'esibizione di Billie Jean. Io preoccupatissima avevo fermato lo spettacolo e avevo chiamato un ambulanza.

Quando eravamo arrivati al pronto soccorso lui era stato portato in una sala operatoria mentre io ero rimasta nella sala d'attesa insieme ai suoi fratelli.

Le ore sembravano non passare mai e infine un medico ci aveva aggiornato sulle sue condizioni:

<< Il signor Jackson ha riportato gravi ustioni di terzo grado al cuoio capelluto e alla base della testa fino al cranio, ora sta riposando. Vi consiglio di tornare a casa, vi chiameremo appena si sveglierà >>

Io:

<< Grazie mille >>

La notte io l'avevo passata in bianco perché avevo fatto degli incubi tremendi e per di più il medicinale che prendevo di solito non stava più facendo effetto.

Mi alzata tutta dolorante dalla testa ai piedi e subito Janet si era preoccupata:

<< Ehi tesoro non ti vedo bene perché non vai a farti visitare da qualcuno? >>

<< Perché non c'è cura per l'AIDS, sono costretta a vivere una lunga vita di dolori, questo è ciò che mi dà il medicinale >>

<< Oh, tesoro, non sai quanto mi fa male vederti in questo stato >>

<< Lo so, ma purtroppo è così non ci possiamo fare niente >>

Dopo la colazione ero andata in bagno per sistemarmi e darmi un po' di trucco per nascondere le occhiaie.

Durante la mattinata non avevo ricevuto chiamate da parte dei medici e mi ero dedicata alla cura del giardino.

Finalmente dopo pranzo avevo ricevuto una chiamata e mi ero diretta al pronto soccorso.

Una volta che ero entrata nella sua stanza a Micheal gli si erano illuminati gli occhi:

<< Ehi Applehead ti vedo bene >>

<< Sì, a parte un forte mal di testa sto bene, tu invece? >>

<< I dolori si sono fatti più frequenti e forti ma devo conviverci fino a quando non trovano delle medicine anti virali >>

<< Questo mi fa davvero male Rosy >>

<< Molte volte avevo pensato di togliermi la vita ma poi ci ripensavo perché facendolo avrei fatto del male a coloro che mi vogliono bene e non era giusto >>

<< Sei davvero forte Rosalba, tutti dovrebbero prendere esempio da te >>

<< Sei davvero gentile Applehead >>

Una settimana più tardi Micheal era uscito dall'ospedale e avevamo ricominciato con le prove.

Il 14 maggio Michael era stato invitato alla Casa Bianca per ricevere un premio dal presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, dovuto al sostegno che il cantante aveva dato agli enti benifici nella lotta contro l'alcool e la droga, dal momento che aveva concesso l'uso di Beat It in uno spot pubblicitario su tali tematiche.

Nello stesso anno era uscito Victory, il nostro nuovo album seguito da un tour promozionale negli Stati Uniti e in Canada, il Victory Tour.

Mentre eravamo in tour mi ero accorta che avevo difficoltà a cantare e a ballare, questo purtroppo era stato notato dalla stampa.

Il 15 luglio, dopo quattro giorni di viaggi, avevo deciso di tornare a casa perché non ce la facevo più:

<< Micheal la malattia mi sta distruggendo e non riesco più a ballare e a cantare, ho deciso di tornare a casa >>

<< D'accordo, la salute è la cosa più importante >>

Il giorno dopo ero tornata a casa a Los Angeles.

I giorni trascorrevano tutti uguali e avevo bisogno di un po' compagnia così avevo chiamato Freddie:

<< Pronto Freddie sono Rosalba >>

<< Ciao tesoro come stai? >>

<< Male, anzi malissimo, ho dovuto rinunciare al mio tour con i Jacksons >>

<< Oddio mi dispiace moltissimo >>

<< Il medicinale non sta facendo più molto effetto purtroppo >>

<< Tesoro perché non vieni a Garden Lodge? >>

<< Garden Lodge? >>

<< Casa mia, io Jim e Phoebe ti potremo aiutare >>

<< È quello che volevo infatti un po' di compagnia e di aiuto >>

<< Allora ti aspetto, ciao Rosy >>

<< Ciao Freddie >>

Dopo la telefonata avevo cominciato a fare le valigie pronta per andare da Freddie.

Appena ero arrivata a Garden Lodge Freddie mi aveva aperto la porta:

<< Tesoro ma sei magrissima vieni in camera mia >>

Io lo avevo seguito all'interno fino ad arrivare nella sua splendida camera da letto:

<< Freddie la tua casa è un castello >>

<< Ne vado fiero >>

Io mi ero sdraiata sul suo morbido letto e dopo poco mi ero addormentata.

Mi ero svegliata che era l'ora di cena e il mio caro Freddie mi aveva portato a letto ciò che il suo cuoco, Joe Fanelli, aveva preparato:

<< Ben svegliata tesoro, come ti senti? >>

<< Sono solo stanca e dolorante, ma niente di più >>

<< Ti ho portato la cena, mangia così stai meglio >>

Io avevo fatto come mi aveva ordinato e quando avevo finito lui aveva riportato il piatto in cucina.

Prima che mi addormentassi di nuovo gli avevo chiesto:

<< Freddie puoi dormire con me? >>

<< Ma certo tesoro >>

Mi ero addormentata tra le sue braccia e tutti i dolori, come per magia, erano scomparsi.

Noi passavamo le giornate insieme ed io ero felice.

Il 24 agosto i Queen erano dovuti partire per la loro tournée e sarebbero tornati il 13 luglio 1985.

Mentre Freddie era fuori io aiutavo Jim nella cura del giardino.

Il 16 settembre Freddie era a Monaco di Baviera quando mi aveva chiamato urgentemente:

<< Pronto sono Rosalba chi è? >>

<< Sono io Freddie, ho un  bisogno urgente di te >>

<< Arrivo subito >>

Avevo chiamato Terry, il nostro taxista personale, chiedendogli di accompagnarmi all'aeroporto.

Appena ero atterrata a Monaco mi ero diretta al loro hotel.

Quando ero giunta al mio obiettivo Freddie mi era venuto incontro:

<< Meno male che sei arrivata, ho bisogno di parlarti >>

Eravamo entrati nella sua stanza e lui aveva raccontato quello che era successo la notte precedente:

<< Ero andato a questo party e come ben sai mi ero ubriacato, insomma avevo fatto le solite cose. Poi ero andato in bagno e per sbaglio mi ero tagliato un dito, un piccolo taglietto niente di più. Ma la cosa più preoccupante era che il sangue non si fermava. Allora mi ero chiesto se potevo essermi ammalato >>

Dopo aver ascoltato tutto il suo racconto avevo compreso la cosa più brutta di tutte: Freddie era sieropositivo. Anch'io la prima volta mi ero fatta un piccolo taglietto e il sangue non smetteva di uscire, ma non mi ero preoccupata.

<< Freddie devo dirti una cosa molto brutta, tu hai il virus HIV che può portare all' AIDS, lo so perché era successo pure a me >>

Freddie mi aveva osservato per un tempo lunghissimo e sapevo cosa poteva frullargli in mente:

<< Lo so cosa stai pensando, purtroppo diventerai come me. Io ti aiuterò e ti darò un po' del mio medicinale, anche se mi costerà >>

<< Grazie tesoro >>

Il tour dei Queen era terminato con il Live Aid, un evento spettacolare e unico.

Dopodiché erano ritornati in studio di registrazione.



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