11- Alcol? Sì, grazie!

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Davor's pov

Solito pub, solito drink e solite persone a circondarmi. Praticamente solita merda. Ermes mi ha costretto anche questa sera a venire qui, nonostante io gli abbia detto tante di quelle volte quanto a me faccia schifo questo posto.

Siamo seduti su alcuni divanetti nella penombra del locale, lui sta parlando con Jake di non so cosa, mentre Robert sta limonando con una tipa che ha appena conosciuto. Io invece mi sto annoiando. Non vado d'accordo con Jake e Robert e quindi non parliamo molto e per di più sono quei tipi di ragazzi stupidi a cui piace prendere questione per ogni minima stronzata.

Guardo l'ora sul cellulare e noto che sono appena le undici, il tempo sembra non passare mai. Ma quando la vedo entrare nel locale tutta la noia e la frustrazione si fanno da parte. Allyson cammina al fianco di Ellie e Margot. Ma io ignoro le altre due concentrandomi solo su di lei. Indossa dei semplici jeans scuri con una maglia chiara sopra, mi meraviglio nel non vedere con lei le sue due guardie del corpo. Blivius e Resie, probabilmente sarà il loro giorno libero.

Le ragazze si fermano davanti al bancone e le vedo ordinare qualcosa, mentre Aly in imbarazzo si accomoda su uno sgabello e si guarda in giro. Finisco la mia birra in un sorso e mi alzo avviandomi da loro.

«Ellie, ti vedo in splendida forma» accarezzo i suoi capelli scuri mentre lei mi sorride.

«Cosa fai qui?» Margot punta i suoi occhi da gatta morta su di me e la sento mangiarmi con gli occhi. Ho sempre odiato le ragazze così.

«Tu cosa fai qui?» chiedo di rimando.

«Mi diverto» ride alzando il suo bicchiere di sex on the beach.

Allyson ovviamente mi ignora deliberatamente, i suoi occhi sono concentrati sulla sua fanta e sorrido in modo inevitabile. Esce con ragazze più grandi di lei, entra in un pub dove ci sono persone che bevono e si drogano e lei beva una fanta. Probabilmente la comprano solo per lei.

«Allyson» scosto Ellie con il sedere dal suo fianco e mi appoggio al bancone puntando i miei occhi su di lei. Finalmente si decide a guardarmi, le ciglia folte e lunghe mi incantano, i suoi occhi sono la prima cosa che ho notato in lei.

«Davor» sbuffa il mio nome e io sorrido.

«Blivius e Resie?» chiedo per fare conversazione.

«Non sono le mie guardie del corpo, posso uscire anche senza di loro» a no? E io che pensavo di sì. Annuisco e mi rivolgo al barista «Due birre.»

«Inizi direttamente con due?»

«Chi ti ha detto che sono entrambe per me?» chiedo di rimando. Lei non risponde ma prende un sorso dalla sua fanta.

Il barista mi porge le due birre e io ne metto una davanti a lei che mi guarda stranita «Io non bevo.»

«Lo so -sorrido- ma questa sera sì.»

Allyson's pov

Non so come sia arrivata a ciò ma sono nel bel mezzo della pista e sto ballando come una matta con Davor appiccicato addosso. La musica è alta e la sento perforarmi i timpani ma non mi da fastidio, anzi, mi piace. Mi da la carica giusta per scatenarmi.

«Vedi? L'alcol non sempre fa male» Davor urla per farsi sentire.

«Non ho mai bevuto in vita mia -rido- questa è la prima volta» non credo di aver bevuto molto ad essere onesta, giusto quel poco che basta.

«Be' direi che lo sai mantenere.»

«Cosa?» ma di cosa sta parlando?

«L'alcol Aly -ride divertito- hai bevuto una birra e due drink e sei ancora in piedi» alle sue parole sento la testa girare e le vertigini. Mi allontano da lui e mi siedo sui divanetti accanto ad Ermes.

Non so che ore siano, non so da quanto tempo io stia qui ma so che forse ora dovrei tornare a casa, prima di fare qualcosa di cui pentirmene il giorno dopo.

«Allyson, tutto ok?» il tono preoccupato di Ermes mi riporta alla realtà.

«Sì, perché?»

«Perché mi hai appena vomitato sulle scarpe» annuncia con voce dura Jake. Abbasso il viso e vedo del vomito sulle sue scarpe bianche.

«O mio Dio, scusami. Mi dispiace tantissimo» non me ne sono neanche resa conto.

«Risparmia le tue scuse» si alza e si allontana da noi mentre Ermes ride come un cretino.

«Io non volevo, sul serio» ripeto ancora.

«Allyson, non è nulla -mi passa dell'acqua- ma ora che ne dici di tornare a casa, sono le due passate i tuoi si staranno preoccupando» sì come no, avranno già chiamato la polizia.

«Non credo, mia madre mi ha abbandonata e mio padre starà bevendo in qualche bar» rido alle mie parole mentre Ermes mi guarda serio.

«Aly io…»

«…Ma hai ragione tu. Meglio che torni a casa» lo interrompo alzandomi, lui mi da una mano e io mi appoggio al suo petto. Sono stanca e voglio Blivius, se lui fosse qui con me non avrebbe permesso tutto questo.

Sento Ermes chiamare Davor, il cugino si avvicina e parlano ma non riesco a sentirli, mi allontano dal riccio fino ad uscire fuori dal locale. Una volta all'esterno mi appoggio al muro e vomito ancora, mi sembra quasi di star cacciando l'anima. Sento la gola arrossata e mi puzza l'alito. Mi siedo per terra, sul marciapiede in cui settimane fa era seduto Resie e mi prendo la testa tra le mani. Non riesco a pensare, vorrei poterlo fare ma non ci riesco, la testa mi fa male e i pensieri sembrano essere tutti spariti.

«Allyson, alzati sù» mi sento prendere in braccio da qualcuno ma non capisco chi sia, mi fa accomodare sui sedili posteriori di una macchina e i miei occhi si chiudono stanchi.

«Bionda l'indirizzo di casa tua?» so che è Ermes a parlare per il modo in cui mi ha chiamata. Gli lascio le indicazioni sperando di non aver sbagliato e quando vedo la macchina parcheggiare davanti casa mi congratulo con me stessa.

I due cugini mi danno una mano a scendere dalla macchina ma quando si avvicinano con me alla porta di casa mi blocco «Potete anche andare, ora faccio da sola» la mia voce esce decisa ma loro mi ignorano continuando a camminare e a sorreggermi.

«Ehi -urlo- dico sul serio. Ora andate via» mi stacco dalla loro presa.

«Allyson noi…» è Davor a parlare ma si blocca non appena la porta di casa si spalanca rivelando mio padre. Punto i miei occhi su di lui che mi guarda con rimprovero.

«Cosa c'è? Perché mi guardi così?» chiedo barcollando.

«Sei ubriaca» annuncia.

«Già, ho imparato dal migliore» alludo a lui facendo un sorriso.

Vedo la sua mascella serrarsi «Entra in casa, è tardi» continua imperterrito.

«Non dirmi ciò che devo fare, hai perso il diritto di farlo quando hai iniziato a rimanere lividi sul mio corpo» un brivido mi percorre lungo la schiena al pensiero delle sue mani sporche su di me. Mio padre non risponde, semplicemente si sposta di lato per lasciarmi entrare -cosa che faccio- e poi chiude la porta in faccia ai due cugini.

«Perché hai bevuto così tanto?» mi chiede mentre io tolgo le scarpe.

«Tu perché lo fai?»

«Non è di me che stiamo parlando» sbotta.

«Be' invece dovremmo parlare proprio di te papà -urlo più forte di lui- perché bevi? Perché mi picchi? Perché fai schifo come genitore?» sull'ultima frase sento la sua mano fredda venire a contatto con la mia guancia calda. Mi ha dato uno schiaffo, ma questa volta non l'ha fatto perché è ubriaco e non controlla i suoi gesti, questa volta l'ha fatto perché voleva farlo.

Le lacrime mi scendono sulla guancia mentre lui mi guarda con viso tremante «Aly, scusami io non volevo.»

«Sai perché ho bevuto?» mi guarda scioccato non aspettandosi questa domanda, non risponde, resta in silenzio. «Per dimenticare tutto questo, ma se sapevo che i ricordi non andavano via e che il dolore sarebbe solo aumentato non l'avrei mai fatto» annuncio come una sciocca.

«Allyson, non volevo colpirti, è una settimana che non bevo. Sto provando ad essere un uomo migliore» rido alle sue parole, perché è così bugiardo!

Indico la bottiglia di whisky posta sul tavolino e lui si volta a fissarla «No, quella, io...» boccheggia avvicinandosi. Ma io lo blocco alzando le braccia in aria.

«Sai una cosa?»

«Cosa?» la sua voce trema come abitudine degli ultimi giorni.

«Non sarei dovuta tornare.»

🌷🌷🌷

SCIAO!

Inizio subito dicendo che devo fare pipì ma non vado in bagno perché c'è una lucertola sotto al soffitto e quindi rip vescica.

Ora veniamo alla storia: Ho iniziato questo capitolo con un mini pov di Davor, giusto per darvi un po' l'idea, so che è stato poco ma diciamo che il suo pov era più un introduzione.

Allyson si è lasciata andare e ha bevuto, cosa che prima d'ora non aveva mai fatto, cosa che mai avrebbe voluto fare date le circostanze ma si è lasciata convincere da Davor.

Lei e suo padre hanno discusso e lui le ha dato uno schiaffo, ci tengo a precisare che questo schiaffo qui è stato diverso dagli altri, le altre volte lui la picchia perché è ubriaco, arrabbiato con la vita e agisce senza riflettere, ora invece è successo per la frase che lei gli ha detto. Ovviamente non è giustificabile ma ci tenevo a precisare che era diverso.

Lei già si è pentita di essere tornata a casa e vi spoilero una cosa, nel prossimo capitolo Aly chiamerà qualcuno nel bel mezzo della notte perché ha bisogno di questa persona. Ma non vi dico chi.

Non credo di avere altro da aggiungere, solo spero la storia vi piaccia, ci sto mettendo tutta me stessa -come con le altre- e vorrei davvero sapere se sta arrivando qualcosa oppure se è noiosa o brutta.

Come sempre vi ringrazio perché ci siete anche qui e vi abbraccio tutte.

Instagram: iamsaravincenti

Ps: fa caldo, troppo caldo per fare qualsiasi cosa. Anche per vivere.

I love you girls❤

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