13 - Il Luna Park

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«Tesoro c'è un ragazzo che chiede di te» faccio una smorfia per il modo in cui mi ha chiamata mio padre. Da quando lui e Blivius hanno parlato sta provando a cambiare e, chiamarmi "tesoro" fa parte della sua nuova personalità ma a me non piace. Dei stupidi nomignoli non mi faranno di certo dimenticare tutto ciò che mi ha fatto.

Esco da camera mia sorpassandolo e avviandomi all'ingresso e quando mi trovo davanti Davor strabuzzo gli occhi. Cosa fa lui qui? È una settimana intera che ci ignoriamo, precisamente da quando mi ha fatto quelle domande troppo intime.

Lo guardo incrociando le braccia al petto e attendendo che parli «Io volevo sapere come stavi e quindi ho pensato di venire a trovarti» è imbarazzato e lo capisco dal fatto che mentre parla i suoi occhi sono rivolti al terreno e la sua mano gioca con i capelli.

«Sto bene» riesco a dire anche più in imbarazzo di lui.

Finalmente punta i suoi occhi nei miei, sempre così profondi da penetrarmi l'anima. «Ti va di andare a fare un giro?» chiede indicando la sua moto. Sono pronta a rifiutare l'invito ma la sua mano che sfiora la mia mi blocca le parole «Per favore» sussurra e il mio cuore accelera. Perché mi fa questo? Perché lui fa questo? Non ci parliamo da un'intera settimana poi si presenta a casa mia e mi chiede di andare con lui? Non capisco.

«Non lo so, è tardi» sono le dieci e mezza di sera, quindi ho un'ottima scusa per non andare.

«E allora? Ti prometto che torneremo subito» i suoi occhi sono ancora puntati nei miei, e forse è proprio per colpa loro che mi arrendo e accetto.

«Va bene» sbuffo mentre lui sorride fiero, che idiota. Entro in casa e corro in camera a prendere il cellulare e una giacca, ma quando sono pronta ad uscire la voce di mio padre mi blocca.

«Dove vai?»

«Esco» sentenzio.

«Non è troppo tardi per uscire?» Lo dice quasi con autorità e per poco non gli rido in faccia.

«Scusami ma non credo di doverti delle spiegazioni.»

«Davvero? E perché non dovresti? Sono tuo padre e fin quando vivrai sotto questo tetto dovrai fare tutto quello che ti dico io» le braccia conserte e lo sguardo duro.

Ed è in questo preciso momento che rido, caccio fuori una risata amara «Credo di averti già detto che tu non hai più nessun diritto su di me, li hai persi tutti quando hai iniziato ad ubriacarti e a picchiarmi» sputo fuori. Onestamente non so da dove mi stia uscendo tutta questa sicurezza, ma il fatto che lui e Blivius abbiano parlato mi rassicura molto e mi fa sentire più sicura di me.

Lui mi guarda senza proferire parola, attendo qualche secondo per vedere se ha qualcosa da replicare ma non dice nulla, abbassa le braccia a mi dà le spalle andando via da me. Caccio fuori il fiato che non sapevo di star trattenendo e quando mi volto per uscire mi rendo conto che la porta era aperta e che quindi Davor ha ascoltato ogni minima parola. Lo guardo con occhi sbarrati ma lui sorride fingendo di non aver fatto caso a nulla, mi indica ancora la sua moto e dice un leggere «Andiamo» sorrido e lo seguo.

🌷

Credo che stiamo girando a vanvera da un po' ma a me va bene così. Mi piace sentire l'aria fresca sfiorarmi il viso, chiudo gli occhi e mi godo la tranquillità che giace per le strade, almeno fino a quando Davor non si ferma.

«Siamo arrivati» annuncia, apro gli occhi e noto che siamo fuori ai cancelli di un Luna Park.

«Cosa facciamo qui?» scendo dalla moto e appoggio le mani sul cancello per sbirciare all'interno.

«Ho pensato che fare un giro sulle giostre ti facesse sentire meglio» mi volto verso di lui che intanto mi sta raggiungendo con un sorriso.

«Ma non si può entrare, i cancelli sono chiusi» dico ovvia. Sono quasi le undici di sera.

Lui sorride sornione e lo vedo arrampicarsi sul muretto di fianco e poi sul cancello scendendo dall'altro lato. «Non ho capito, cosa hai detto?» Si morde le labbra mentre io sorrido appena.

«Io non lo farò mai» incrocio le braccia. Non posso saltare un cancello e infilarmi in un parco giochi chiuso. Ma scherziamo?

«Ma certo che lo farai, andiamo Allyson non farti pregare» fa qualche passo indietro e inizia a guardarsi in giro.

«Ma non credo sia legale come cosa» dico seria. Ma lui continua a ridere, ma è deficiente o cosa? «Davor sono seria» batto i piedi per terra come una bambina.

«Ok, fai come ti pare. Io intanto mi faccio un giro» si allontana mentre io lo chiamo sottovoce, ma lui mi ignora e scompare dalla mia visuale. Perché cavolo sono andata a fare questo dannato giro con lui? Ma quanto sono stupida.

Mi guardo in giro e caccio uno sbuffo frustrata, provo a ripetere ciò che ha fatto lui, salgo sul muretto e poi sul cancello ma una volta lì mi blocco pietrificata. E se cado e mi rompo una gamba? Non posso saltare, è una cosa da matti.

«Aly salta, sù.»

«Perché mi fai questo?» Piagnucolo mentre lui sorride.

«Salta, ti prometto che ti prenderò io.»

«Davor se salto e tu provi a prendermi con il mio peso ti schiaccio» ma pensa di essere in un film dove la ragazza si butta e il tipo la prende a tempo? Qui siamo nella vita reale, se mi butto lo uccido.

«Provare non costa nulla, semmai morirò mi terrai sulla coscienza» mi fa un occhiolino e si posiziona sotto di me. Io lo guardo torva ma poi mi decido, punto i miei occhi verso lui «Al tre mi butto, mi raccomando Davor» sbraito e lui alza gli occhi al cielo già annoiato da questa situazione.

Ok Allyson, puoi farcela, non è poi così alto, saranno massimo tre metri, e tre metri non sono nulla, mio Dio sei una fifona. Provo ad incoraggiarmi ma ovviamente fallisco, decisa conto e al tre prima di buttarmi chiudo gli occhi e quando li riapro mi ritrovo al suolo con Davor sotto di me.

Bene, lo ucciso. Ottimo, ora devo solo trovare un modo per nascondere il corpo e uscirne innocente.

«Ora potresti anche alzarti, mi stai schiacciando» la sua voce mi riporta alla realtà.

«Sei vivo?»

«Così sembra» sorride appena e io mi alzo alla velocità della luce, mi aggiusto gli abiti e mi guardo in giro ignorando il suo sguardo.

Il moro mi sorpassa e si posiziona davanti a me camminando all'indietro «Sei pronta a dimenticarti di tutto e tutti per questa sera?»

«Mai stata così pronta» annuncio sicura di me. E insieme ci inoltriamo nel parco divertimenti.

La prima giostra che noto è il Carrousel, mi incanto a fissarla e tantissimi ricordi mi tornano in mente.

«Vuoi salire lì?» Davor mi affianca e con me punta i suoi occhi verso la giostra.

«Ma no, è per bambini» dico in imbarazzo.

«Be' ho notato che la stavi guardando» sento i suoi occhi bruciarmi addosso.

«Da piccola venivo spesso qui con mia madre e questa era la giostra per eccellenza, ero capace di stare anche per un'ora intera seduta su quel cavallo bianco» lo indico per poi portare i miei occhi verso Davor, lo becco a guardarmi in modo serio e mi maledico per avergli raccontato questa piccola cosa, probabilmente starà pensando che sono una stupida.

Ma lui mi sorprende anche questa volta, si allontana da me e aziona la giostra «Allora piccola Allyson, sali a fare un giro?» sorrido e nego con la testa.

«Non sono più una bambina» dico avvicinandomi a lui.

«Sciocchezze, infondo siamo tutti un po' bambini» allunga una mano verso me invitandomi a salire, ma io continuo a non esserne sicura «Non vorresti rivivere qui momenti?» i suoi occhi sono così profondi mentre mi sfiora la mano e mi fa salire sul cavallo bianco. Mi sento una stupida, ma una volta lì il viso di mia madre si forma nella mia mente. Mi manca così tanto.

Davor si allontana e mi guarda da lontano con un sorriso, fa anche delle smorfie prendendomi in giro e rido provando a godermi questo momento di tranquillità. Ma d'un tratto a guardarmi non c'è più Davor, ma mio padre, con il viso arrabbiato, mi sembra di rivdere me bambina che sorrido con la mia mamma e lui che ci viene incontro barcollando e urlando di smetterla di fare queste sciocchezze, sento la mamma piangere e le braccia di mio padre stringermi e portarmi via dalla mia giostra, dal mio porto sicuro, lo sento trascinarmi di nuovo nel buio mentre le mie braccia provano ad allontanarlo invano, le solite urla rimbombano nella mia mente, i pianti di mia madre mescolati ai miei e rumore di vetri che crollano al suolo.

La giostra si ferma e quando riapro gli occhi c'è Davor ad accogliermi con sguardo confuso «Aly va tutto bene? Stai piangendo?» Chiede non capendo. Scendo dalla giostra e lo sorpasso asciugando le lacrime.

Come si può dimenticare tutto questo? Come posso dimenticare che in realtà lui sia un mostro, lo è sempre stato e lo sarà sempre.

Le lacrime scendono sul viso e non riesco a fermarle, sono state troppe le volte in cui mi ha distrutta, in cui ha distrutto la nostra felicità, io non potrò mai perdonarlo, per colpa sua la mamma è andata via da me, per colpa sua la notte non riesco a dormire, per colpa sua desidero che la mia vita finisca per sempre.

Ma ecco che succede tutto in un attimo, le mani di Davor mi costringono a voltarmi e senza alcun preavviso mi stringe a sé. La mia faccia si schiaccia sul suo petto mentre la sua mano mi sfiora il capo con dolcezza, non dice nulla, non esce una parola dalla sua bocca ma in compenso riesco a sentire il suo cuore battere imperterrito, lo sento quasi perforarmi i timpani.

Come siamo arrivati a questo? Come ho potuto permettere che lui vedesse il mio dolore. Perché ho mostrato le mie debolezze anche lui?

La sua presa si fa più stretta e mi stringe con entrambe le braccia, sento il suo respiro farsi irregolare ed è come se in un qualche modo stesse ascoltando i miei pensieri. Lo sento così vicino e non capisco come tutto questo sia possibile, ma quello che so è che le lacrime sono cessate e che ogni pensiero è scomparso dalla mia mente, ora c'è solo Davor.

🌷🌷🌷

SCIAO!

Vi chiedo umilmente perdono, sono mesi che non aggiorno e probabilmente qualcuna di voi avrà anche abbandonato la storia perché si sarà stancata di aspettare e vi do ragionissima.

Ma l'estate insieme ai Bts mi ha rubato tantissimo tempo, sono stata distratta da altro e non riuscivo a scrivere. Onestamente sono scioccata perché oggi sono riuscita a scrivere questo capitolo. Spero solo che sia decente, d'un tratto mi sembra di non saper più scrivere.😔

Comunque, in questo capitolo ho fatto avvicinare Davor e Allyson, non con le parole ma con i fatti. Vi annuncio che la serata al luna park non finisce così, quindi nel prossimo capitolo si continua con le giostre perché sì, le giostre fanno bene a tutti, grandi e piccini.

Non so cosa dire, solo grazie a coloro che ci sono ancora, grazie per esserci dopo tutto sto tempo, se continuerete la lettura mi renderete felicissima e spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

Instagram: iamsaravincenti

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