17- Giudizio

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Giudizio.

Questo è ciò che spaventa noi essere umani o almeno questo è ciò che spaventa me.

Ho sempre paura che chiunque mi guardi mi stia in realtà giudicando, e forse è per questo che sono tornata a scuola solo dopo tre giorni di riposo con una felpa enorme e col cappuccio tirato su, pronto a coprirmi il viso ancora con i lividi abbastanza evidenti.

Io non so cosa possano pensare, non so se realmente mi stiano guardando, probabilmente neanche fanno caso a me, ma ho la continua paura di essere giudicata.

Vedendo il mio viso pieno di lividi cosa pensano?
Provano pietà? Perché se è essa ciò che provano io non voglio. Non voglio far pena o compassione a nessuno, tantomeno a persone che neanche sanno chi sia io veramente.

Mi stringo nella mia felpa e cammino per il corridoio affollato a testa bassa, Blivius è già entrato in classe e mi sento così sola in questo momento. Mi trascino fino al mio armadietto e prendo i libri che mi servono per la prima ora quando una voce fin troppo conosciuta arriva alle mie orecchie.

«Allyson, non ti vedo da un po'» so che è Davor, la sua voce è bassa e rassicurante.

«Sono stata impegnata» chiudo il mio armadietto e gli dò le spalle, non voglio mi veda ridotta in questo stato. Ma evidentemente lui non la pensa così.

In un secondo me lo ritrovo davanti con una mano sotto al mio mento, i nostri occhi si incontrano, ma per pochissimo tempo perché poi i suoi sono pronti a guardare altro.

Sento il suo respiro farsi irregolare e con esso il mio, sposto la sua mano dal mio mento e abbasso di nuovo il capo pronta ad andare via.

«Cosa ti è successo?»

«Scusa Davor, ma ho lezione» è l'unica cosa che riesco a dire prima di scappare via dal suo sguardo.

Le lezioni proseguono abbastanza bene, nessuno dei professori mi ha chiesto di abbassare il cappuccio e io ne sono stata più che felice perché con esso mi sento protetta da occhi indiscreti.

Quando arriva l'ora di pranzo, mi tocca andare in mensa, ed è lì che rivedo Blivius, si posiziona al mio fianco e mi lascia un bacio sul capo.

«Come va?»

«Bene Bliv, non c'è bisogno che me lo chiedi ogni volta che mi vedi» sbuffo e riempio il vassoio prima di dirigermi ad un tavolo vuoto, Bliv mi raggiunge e si siede al mio fianco.

«Aly, sono solo preoccupato ok? Smettila di trattami così» passo una mano sul viso e lascio un sospiro pesante. Odio tutto questo. Non so cosa rispondere, così gli faccio un piccolo sorriso e lui mi stringe una mano ricambiando.

La voce di Resie ci porta a portare i nostri sguardi altrove, lo vedo come si siede di fronte a noi e inizia a parlare di qualcosa lamentandosi, ma d'un tratto si blocca a fissarmi.

«Allyson...» si indica la faccia ma non finisce la frase perché viene interrotto da Blivius.

«Perché ti lamentavi, cosa è successo?» Resie si trova quasi costretto a spostare la sua attenzione da me e, io ringrazio il mio migliore amico mentalmente per avermi salvata da una possibile domanda da parte del biondo.

«Perché sono in punizione, dopo le lezioni dovrò restare a scuola» sbuffa ancora Resie affondando il viso nelle mani.

I due iniziano a parlare tra di loro mentre io sposto la mia attenzione sul cibo che ho davanti, più lo guardo e più la nausea aumenta. Non riesco a toccare cibo da giorni, e se lo faccio il minuto dopo corro in bagno a vomitare ogni cosa. Mi fa male lo stomaco e credo sia colpa dei forti colpi che ho ricevuto quella sera.

Alcune immagini si formano nella mia mente, le sue sporche mani su di me, i calci nello stomaco, la sua faccia soddisfatta, la sua voce che non era più neanche la sua, sembrava essere la voce di un animale.

Non mi rendo neanche conto di aver stretto forte le mani in due pugni fino a quando non sento un tocco su di esse e noto Bliv guardarmi con occhi sbarrati mentre prende le mie mani tra le sue.

Abbasso i miei occhi su di esse e vedo che con le unghie ho perforato la pelle facendo uscire un po' di sangue, il dolore che avevo nel petto era molto più forte da non essermene accorta minimamente, i miei occhi si riempiono di lacrime e vorrei solo poter urlare a squarciagola, il mio respiro diventa irregolare e in un batter d'occhio mi ritrovo tra le braccia del mio migliore amico mentre mi trascina fuori dalla mensa.

Non so dove mi stia portando, so solo che sono scoppiata a piangere e non riesco a fermare le mie lacrime, finalmente ci fermiamo e Blivius mi tira a sé stringendomi in un abbraccio.

«Va tutto bene, ci sono io qui con te.»

Ma io so che non è così, io non vado bene, la mia vita non va bene, la mia intera esistenza non va affatto bene.

«Aly, guardami» lo sento supplicarmi e decido di fare ciò che mi dice, punto i miei occhi nei suoi che mi guardano con tristezza «Cosa è successo?»

«Io non lo so, e-era come se non mi trovassi più in mensa ma a quella sera» le lacrime continuano a scendere mentre io le asciugo quasi con rabbia «Io non voglio più vivere così Bliv» lo allontano da me e mi guardo intorno, capisco di trovarmi nel giardino della scuola, è deserto, ovviamente sono tutti intenti a mangiare qualcosa prima di iniziare la prossima lezione. Io e Bliv siamo gli unici a trovarci qui fuori.

«Allyson, ti ho già detto che non permetterò che accada mai più ok? Ti proteggerò sempre, anche a costo della mia vita» mi ripete per l'ennesima volta, io so che sarà così, so che lui sarà al mio fianco sempre, ma ho paura che ormai sia troppo tardi.

Decido di annuire e ringraziarlo, lo stringo in un abbraccio e gli sorrido, dicendo di stare bene e che dovremmo andare a lezione.

All'inizio sembra titubante ma dopo una mia stupida battuta si convince e ci separiamo, lui va a lezione ma ovviamente io ritorno in giardino. Non ho la testa per una lezione adesso.

Mi siedo su una delle panchine, affranta appoggio le braccia sulle gambe e affondo la testa tra le mani. Vorrei solo che tutto questo dolore che sento dentro finisse.

Mi sento così fragile, così stupida, non faccio altro che lamentarmi e piangere, è come se non avessi neanche più le forze per affrontare questo dolore e odio sentirmi così. Forse dovrei semplicemente farla finita, infondo a chi importa se io sono in vita oppure no. A nessuno.

Mi alzo con un saltello dalla panchina, e prendo un lungo respiro. Tutto questo non finirà mai, il dolore che ho nel petto non finirà mai, tanto vale metterlo a tacere da sola.

«Ora salti anche le lezioni? Stai diventando una vera ribelle» una voce mi fa bloccare sul posto, quasi mi congelo. Davor punta i suoi occhi su di me e quasi in preda alla vergogna sposto il mio sguardo da lui, come se solo guardandolo negli occhi lui percepisca ciò che ho intenzione di fare.

«Lasciami in pace» è l'unica cosa che dico allontanandomi da lui.

«Perché mi eviti?» ovviamente non mi lascia in pace e mi segue facendo stupide domande.

«Non ti evito Davor, semplicemente ho una cosa importante da fare.»

«Quale cosa?» boccheggio non sapendo cosa dire «Che ne dici se invece ti porto in un posto?» continua posizionandosi di fronte a me.

«Dico di no» lo sorpasso e mi incammino continuando per la mia strada, non so se ciò che sto pensando di fare sia giusto, ma quello che so è che non voglio più vivere così.

«Dimmi dove stai andando allora, magari vengo con te» mi passo una mano sul viso stanca.

«Non puoi venire con me, è... è una cosa personale Davor» lo vedo corrugare le sopracciglia e guardarmi in un modo troppo profondo, sembra quasi che mi stia leggendo dentro.

«Allora, facciamo così: vieni in quel posto con me e solo dopo, se vorrai, farai ciò che hai intenzione di fare ok?»

Mi arrendo al suo volere annuendo e lui sorride prendendomi per mano e insieme saliamo sulla sua moto.

🌷🌷🌷

SCIAO!

Dopo decenni sono riuscita ad aggiornare, quindi per favore apprezzate il mio sforzo anche se so che il capitolo fa abbastanza pena.

Allyson dopo quello che ha subito quella sera è arrivata al limite, non è facile capire cosa possa passare nella testa di una persona che soffre, di una persona che riceve odio da qualcuno che in realtà dovrebbe amarla incondizionatamente.

Ha pensato di farla finita, di lasciarsi andare al dolore, credendo che sia la cosa giusta da fare ma è arrivato Davor, cosa succederà? Riuscirà a convincerla oppure in realtà lui neanche sa cosa lei sta pensando di fare?

Non so che dire onestamente, spero solo che la storia vi stia piacendo, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e come sempre, grazie ancora per essere qui nonostante aggiorno ogni dieci anni.

Instagram: iamsaravincenti

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