7- Sorridi di più

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È una settimana che non vedo mio padre ed è una settimana che i ragazzi mi ospitano. Non posso più stare qui, hanno bisogno della loro privacy. Sono un intralcio, anche se loro non lo ammetteranno mai. Soprattutto Blivius.

Sono sdraiata sul piccolo divano del soggiorno, Ted e Lexar sono usciti, mentre Bliv sta facendo una doccia. Il mio cellulare inizia a vibrare, lo prendo tra le mani, sullo schermo lampeggia il nome di mio padre. Cosa dovrei fare? Una parte di me vorrebbe rispondere mentre l'altra vorrebbe scaraventare il cellulare verso il muro bianco. Ma alla fine rispondo.

«Pronto» mio padre dall'altro capo scoppia a piangere, sento i suoi singhiozzi e il mio cuore si spezza. Fa sempre così.

«Papà» lo richiamo sperando dica qualcosa.

«Aly tesoro torna a casa per favore» continua a piangere ma io abbasso il viso sbuffando.

«Piccola mia ho bisogno di te, non abbandonarmi anche tu» non riesco a controllarle le lacrime scendono senza il mio consenso. Mi passo una mano sul viso stanca.

«Non torno papà, non insistere» scoppia di nuovo a piangere e mi supplica di tornare da lui ma io non posso e non voglio. Almeno per ora, sento il bisogno di dover stare lontana da lui per più tempo questa volta. Tutte le altre volte che vado via di casa, ritorno subito sentendolo piangere, i primi giorni si comporta anche bene ma poi ritorna il mostro di sempre.

«Ciao papà» attacco senza aspettare una sua risposta, getto il telefono al mio fianco e piango, non so perché, forse perché mi dispiace che lui stia così nonostante tutto o solo perché vorrei non averlo come padre. Non so di preciso quale dei due sia il motivo ma piango cacciando fuori ciò che ho dentro. E solo una volta essermi calmata mi rendo conto di non essere più sola sul divano, Bliv è al mio fianco che mi accarezza dolcemente e prova a tranquillizzarmi.

«Ehi -sorride appena- va tutto bene?»

«Sì scusami, sono una frignona» asciugo le lacrime in fretta.

«Be' lo sei» ride e io gli do uno schiaffo sul braccio «Ma hai le tue ragione per esserlo» continua con quello sguardo comprensivo.

Alcune volte mi ritrovo a pensare che la vita mi abbia mandato Blivius come amico per ricompensare lo sbaglio commesso nel darmi un padre del genere.

«Che ne dici di dormire? Domani ci aspetta una lunga giornata a scuola» annuisco e lui mi lascio un bacio sulla tempia prima di chiudersi in camera sua. Abbasso il viso alla mia destra e trovo una maglia a maniche corte nera e un paio di pantaloncini dello stesso colore. So che sono di Bliv, sorrido e mi dirigo in bagno. Per la prima volta mi guardo allo specchio senza preoccuparmi dei lividi -dato che non ce ne sono- lego i capelli biondi in una coda alta e lavo faccia e denti. Quando ritorno in salotto trovo Ted e Lexar rientrare, entrambi mi danno la buonanotte e poi mi stendo sul divano ma come sempre non riesco a dormire.

🌷

Resie e Blivius stanno sbraitando da dieci minuti per non so cosa, una delle loro sciocchezze probabilmente. Io sono seduta su una delle panchine poste nel giardino della scuola. Le lezioni sono terminate da dieci minuti, ma noi ancora non siamo tornati a casa perché Ermes ha detto che deve parlarci. E quando finalmente lo vedo uscire dal grande edificio con accanto suo cugino sento la gola diventare secca.

I due cugini si avvicinano a noi, Ermes inizia a parlare ma come sempre non gli presto attenzione perché punto i miei occhi su Davor che mi guarda a sua volta. I suoi occhi percorrono tutto il mio corpo e lo vedo soffermarsi sul mio seno. Ma sul serio? D'istinto incrocio le braccia provando a nasconderlo e lui punta i suoi occhi nei miei e sorride. Ma che idiota. Mi alzo e faccio qualche passo verso lui.

«Ti do un consiglio -inizio con voce bassa- la prossima volta guarda gli occhi di una ragazza se non vuoi passare per pervertito» fingo un sorriso e gli do le spalle. Ma me lo ritrovo davanti con viso serio.

«Chi ti ha detto che non voglio passare per pervertito?» boccheggio non sapendo cosa dire, ma che risposta è? «Come immaginavo» fa un mezzo sorriso e poi si morde le labbra.

«Aly per te va bene?» Resie mi richiama ma io non so neanche a cosa si riferisca.

«Cosa?»

Bliv sorride «Bro questa sera Ermes darà una festa a casa sua, andiamo?» non sono sicura di voler andare ad una festa. Ma già tutti qui a scuola pensano che io sia strana solo perché riservata, quindi mi sento quasi costretta ad accettare.

«Ok, va bene» Ermes mi sorride mostrando delle fossette, ma poi un lampo mi passa in mente «Bliv non posso venire, non ho nulla da mettere» tutti i miei abiti sono a casa, per scuola ho sempre indossato qualcosa di Blivius, non mi sono fatta problemi, più le cose mi vanno larghe e più mi sento a mio agio.

«Che ne dici di passare a casa tua e prendere qualcosa?» non ne sono sicura, non voglio vedere mio padre. Ma ho davvero bisogno dei miei abiti. Annuisco anche se un po' incerta e salutiamo gli altri avviandoci verso casa mia.

Durante il tragitto sento il mio cuore esplodere, due sono le opzioni: o mi urlerà contro come un matto oppure scoppierà a piangere supplicandomi di restare e quando varco la soglia di casa è la seconda cosa che accade.

Mio padre mi viene incontro con gli occhi gonfi e rossi, prova a sfiorarmi ma io lo allontano «Allyson tesoro, sei tornata?» fa una smorfia che secondo lui dovrebbe essere un sorriso.

«No» rispondo secca. Lo sorpasso con Blivius al mio fianco e ni dirigo in camera mia. Prendo una borsa a sacco e getto in essa alcuni jeans e delle maglie, la biancheria e la mia spazzola per capelli. Sì, ho una mia spazzola per capelli. Chiudo la borsa e quando mi volto trovo mio padre alla soglia della porta.

«Cosa stai facendo?» la sua voce è agitata e le mani gli tremano.

«Starò ancora per un po' da Bliv e avevo bisogno di alcuni cambi» ancora una volta lo sorpasso senza ascoltare la sua risposta, ma lui mi blocca appoggiando una mano sul mio braccio. Gli occhi del mio amico scattano verso di lui fulminandolo, anche se la presa è leggera. Mio padre lascia subito il braccio e punta i suoi occhi nei miei, che come sempre mi supplicano di restare.

«Ci si vede» la mia voce esce fredda anche se non era quella la mia intenzione e con Blivius vado via di lì.

Bliv's pov

È da più di un'ora che Allyson è chiusa in bagno, credo che l'incontro con suo padre l'abbia scombussolata.

Lei è quel tipo di persona che nonostante non abbia una famiglia tiene molto alla famiglia. Sembra quasi un paradosso ma è così. Nonostante lui sia un mostro lei odia vederlo soffrire, odia che lui stia male.

Sono seduto sul divano, le mie gambe si muovono senza il mio consenso, Lexar e Ted stanno preparando la cena ma noi andremo alla festa a casa di Ermes quindi ho pensato di mangiare un panino per strada e poi andare lì.

«Bliv cosa preferite carne o pollo?»

«Noi mangiamo fuori» Ted annuisce e si siede al mio fianco.

«Lei come sta?» non sa di suo padre ma ha percepito che c'è qualcosa che la tormenta.

«Sta bene... credo» non lo so, lei dice di star bene ma io so che non è così. Chiudiamo qui l'argomento dato che Aly esce dal bagno e ci raggiunge.

È in imbarazzo forse perché sta indossando un vestitino rosso che tira giù ad ogni passo, nonostante non sia per nulla corto. È così insicura. Ai piedi ovviamente, ha messo delle vans nere, i tacchi non fanno per lei.

«È esagerato?» chiede passando le mani sul vestito.

Io scoppio a ridere «Sei seria?» le chiedo mentre mi fulmina.

«Tesoro nella vita bisogna osare, io avrei messo anche dei bellissimi tacchi alti e un po' di trucco» Ted si alza e inizia ad ispezionarla. La fa volteggiare e vedo gli occhi di Aly chiedermi aiuto in silenzio.

«Così va più che bene Ted -la libero dalla sua presa- noi andiamo» la prendo per mano e la trascino fuori casa.

«Dove andiamo? La festa è tra un'ora» non rispondo alla sua domanda fino a quando non entro in auto e parto.

«Prima di andare da Ermes dobbiamo mangiare qualcosa» dico ovvio lei fa la solita faccia da -io non ho fame.-

«Veramente io...»

«…Non dire che non hai fame che ti lascio qui, in mezzo alla strada» si mette a ridere e io mi blocco a guardare il suo sorriso.

Sorride così poco che alcune volte mi dimentico quanto sia bello il suo sorriso, la illumina tutta, i suoi occhi cambiano colore, dal marrone scuro diventano ambrati.

«Dovresti farlo più spesso bro» le dico riportando gli occhi sulla strada.

«Cosa? E non chiamarmi bro» la vedo alzare gli occhi al cielo.

«Sorridere. Dovresti sorridere più spesso Allyson, sembri quasi carina quando lo fai» la prendo in giro e lei mi dà uno schiaffo sul braccio.

«Vedo che la stupidità è sempre con te» annuncia.

«È il mio secondo nome» dico senza riflettere «Aspetta non volevo…»

«…È fatta Bliv, ormai l'hai ammesso.»

Scende dall'auto ridendo e io la seguo sbuffando, davvero ho detto 'è il mio secondo nome?' ma sono davvero così stupido?

🌷🌷🌷

SCIAO!

Non aggiorno da un po' ne sono consapevole, ma sono stata impegnata e ad essere onesta sto leggendo una ff su Niall che mi sta togliendo la linfa vitale. IO LA AMO E GRAZIE A QUESTA FF STO AMANDO ANCORA DI PIÙ NELLO IL FOTOMODELLO.

Ma ora veniamo a noi, Allyson per ora vive ancora con Bliv, non si sente pronta a tornare a casa e ovviamente, come darle torto.

Davor è strano, qualche giorno prima le da un passaggio e poi quasi la ignoro dicendo cose senza senso. Sì, perché per me non ha senso "Chi ti ha detto che non voglio passare per pervertito?" so che l'ho scritto io, quindi è da sciocchi dirlo. Ma io sono no sense. Comunque serve per far capire un po' lui com'è.

In questo capitolo c'è stato il pov di Blivius, ho sentito quasi il bisogno di farlo. Voglio che lo conosciate per bene, perché come ho già detto per me è un personaggio molto importante. Spero vi siano piaciuti i suoi pensieri.

Non ho più nulla da dire, ah sì lol. Io e lucia0000000001 stiamo preparando una ff su Ashton Irwin da scrivere insieme. La trama è già nella nostra testolina o così sembra e niente, speriamo possa piacervi. Appena il primo capitolo sarà pronto verrà pubblicato nonostante io stia scrivendo questa. Tanto lì, le mani sono quattro e no due quindi dovrebbe essere più facile. Anche se essendo due disagiate non ne sono tanto sicura AHAHHAHA. Si chiamerà "Heartbreak Girl"

Grazie come sempre perché leggete la mia storia, sta crescendo pian piano e sta prendendo forma o almeno lo spero.

Instagram: iamsaravincenti

I love you girls❤

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