Capitolo 1

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Un anno e mezzo.

È passato del tempo dalla prima volta che misi lo zoccolo nel ranch di Winner, un anno e mezzo passato immobile in un dannato paddock, il nome che usavano qui per chiamare i recinti, ad annoiarmi osservando malinconico i cavalli selvaggi correre liberi nella prateria.

Perché io non potevo essere lì con loro?
Un anno e mezzo ad aspettare che qualcuno venisse a prendermi per togliermi da quel maledetto luogo, continuando ad osservare quella strada in cui la macchina do Kate e Jack sparì per non farsi mai più rivedere.

Ho pensato spesso a loro, sperando che si ricordassero ancora di quel puledro indifeso che avevano salvato.

Ora quel puledro è diventato più grande, robusto, somiglia ad un vero cavallo, la mia criniera color crema è lunga come il ciuffo che mi copre sussiste un occhio, il mantello si è inscurito diventato un marrone che quasi si confonde con il nero.

Il signor Winner non mi ha più di tanto considerato se non due o tre volte al giorno per nutrirmi e spazzolarmi, ormai non ho più paura di lui, non mi ha trattato malissimo dopotutto.

Ma purtroppo ho commesso un grande errore, imperdonabile, fidandomi così di lui.
D'altronde non tutti i Due Zampe sono gentili e il signor Winners faceva parte di uno di quelli.
Il vero inferno iniziò una mattina, stavo trotterellando per il paddock scambiando ogni tanto qualche parola con gli altri cavalli che come me stavano lì a brucare annoiandosi.

Non che fossero simpatici gli altri cavallo, anzi erano proprio noiosi e sopratutto a differenza mia, anziani, parlavano sempre di malavoglia e quella volta che ti rivolgevano la parole iniziavano a parlare di cose insensate.

Solitamente parlavo con due cavalli, un sauro sui venticinque anni, era diventato zoppo in seguito ad una brutta caduta che non so come se la sia fatta, il suo nome era Wood, mentre l'altro, o meglio l'altra, era una cavallina piuttosto bassa di un bianco sporco, aveva diciotto o diciannove anni, si chiamava Tulip.

Ma quando sei solo e ti annoi di abbranchi a tutte le possibilità per passare il tempo.
Il signor Winners camminava con suo figlio Robert, loro due erano gli unici abitanti del ranch da quel che avevo capito, erano rimasti solo loro due in seguito al divorzio con la moglie del signor Winners, il figlio decise di rimanere con il padre per aiutarlo con il lavoro.

I due andarono in direzione del mio paddock, notai subito che Robert portava tra le mani una sella e un imboccatura mentre il padre aveva una lunga frusta e una corda.

Sapevo cosa servissero tutte quelle cose, le avevo viste sugli altri cavalli ma mi sono sempre chiesto la loro utilità.
Robert si fermò appoggiandosi alla staccionata di legno scuro, e mi fissò attentamente poi si rivolse al padre alzando la voce per farsi sentire << Papà ma sei sicuro che non è presto per domarlo? Di solito l'addestramento inizia ai due anni, Nightmare ne ha solo uno e mezzo >>

Avevo già sentito troppo, le parola "domare" seguita dal mio nome non stava bene, nessuno mi avrebbe domato, non volevo farmi mettere quella roba addosso.

Avrei voluto andare lì e domare io loro, mettendogli addosso a sulla maledetta sella.
Sono stato uno stupido a non pensare prima alle loro intenzioni, ora dovevo fare qualcosa.
Mi allontanai immediatamente dalla staccionata, muovendomi in un leggero canter.

Kate non mi avrebbe fatto questo, pensai nostalgico, mentre sbuffavo.

Sentii da lontano il signor Winner che continuava a parlare con il figlio << Non ho altra scelta, dobbiamo accelerare i tempi di doma, perché non abbiamo più i soldi per ma stendere il ranch e siamo assolutamente obbligati a vendere Nightmare per guadagnare soldi, con quel cavallo faremo fortuna e se poi lo domeremo sarà ancora più facile darlo via >>
Il ragazzo sbuffò << Non sarà semplice domarlo, nelle sue vene scorre il sangue di un cavallo selvaggio >> aveva ragione, non mi sarei arreso così facilmente, gliela avrei fatta pagare

Ma il padre lo bloccò immediatamente ridacchiando e sventolando la frusta sopra la sua testa per metterla ben in mostra << Oh, ma tutti i cavalli diventano dei giocattoli con questa >>
E tutti gli umani escono con gli occhi neri di fronte ai miei zoccoli, pensai divertito.

<< Non ti conviene osare troppo... >> mi girai e vidi Tulip che mi guardava, avendo già capito la mia situazione è come se avesse letto il mio sguardo aveva anche capito le mie intenzioni.
Io riposi abbassando le orecchie << Se quei due osano solo torcermi un crine la pagano >>

La cavalla sospirò delusa << Ma guarda che non c'è nulla di male nell'essere cavalcati, io una volta lavoravo in un maneggio con tanti piccoli umani, mi cavalcavano ogni giorno e io mi divertivo molto, piuttosto che stare fermi qua dentro >> si fermò un attimo per riflettere su quello da dire e poi aggiunse << O forse è tutta una questione di onore? >>

Odiavo quando faceva così, non ho mai capito come facesse a comprendere tutto solo osservando le cose anche quando io steso non avevo ancora capito.

Perché forse aveva ragione, anche se è scura ammetterlo, l'unica cosa che mi ostacolava era l'onore, io non temevo di essere domato, semplicemente era diventata una sfida contro il signor Winner, e non volevo perderla, avrei fatto di tutto per vincere.

I Due Zampe aprirono il cancelletto, entrando nel recinto, per poi dirigersi rapidamente verso di me, Tulip appena li vide si allontanò trottando lentamente ma prima mi sussurrò un rapido << Buona fortuna, cavallo selvaggio >> fortuna e ingegno, le uniche cose che mi servivano in quel momento.

Robert si avvicinò a me con la cavezza tra le mani, io non scappai, mi sorpresi di me stesso e tutt'ora non so come feci a non muovermi, infatti me ne pento del mio errore, ma non mi mossi di un millimetro, tutto questo perché avevo un piano, avevo voglia di divertirmi, un po' azione dopo anni passati a poltrire nel paddock, ma sopratutto volevo far pentire i miei padroni facendogli credere di avercela fatta quando era totalmente il contrario.

Il ragazzo mi infilò la cavezza sul muso, sentii che gli tremavano le mani, probabilmente era intimorito e faceva bene ad esserlo, continuava a ripetere << Bravo cavallo, vedrai che va tutto bene>> vai convinto, eh! Pensai.

Dopo poco aveva quasi finito di regolarla, doveva solo sistemarla un'ultima volta chiuderla, ma era ora di agire.

Tirai su di scatto il muso spingendo a terra Robert e facendolo cadere tra il fango mentre imprecava contro di me, io sgroppai e partii al galoppo con la corda attaccata alla cavezza che svolazzava ad ogni mia falcata, dovevo in quel che modo togliermi quel maledetto aggeggio dal muso, mi allontanai da lui mentre un modesto pubblico di cavalli assisteva senza dir nulla alla scena.

Avevo appena iniziato

Il signor Winner provò a rincorrermi, ma ovviamente invano, oltre ad essere grasso e sopratutto anziano, quel Due Zampe faticava nella resistenza mentre io non avevo il minimo problema, se pensava di potermi prendere si sbagliava di grosso, infatti dopo una ventina di minuti si arrese.

Ma fu la corda a tradirmi, mentre galoppavo in circolo aspettando che i due umani facessero la prossima mossa, quella dannata lunghina, ovvero la corda della cavezza, andò ad incastrarsi in un ramoscello che fuoriusciva dal terreno.

Maledizione, sbuffai sconfitto mentre indietreggiavo facendo forza sulla corda sperando di liberarla ma inutilmente, non accennava a muoversi e la cavezza non si sfilava in alcun modo dal muso, ero in trappola.

Il mio proprietario, come avevo immaginato, approfittò della vittoria facile, quindi si avvicinò affannato per la corsa, a me, per poi prendere la lunghina e finalmente toglierla da dove si era bloccata << Ora non fai più il duro... >> disse tra un respiro e l'altro << Adesso verrai con me e cerca di obbedire >> diede uno strattone alla corda facendomi abbassare la testa, una lieve fitta per il movimento mi fece dolere il collo, ma io mi rialzai di scatto con una spinta sulle zampe posteriori.

Winner, visibilmente arrabbiato, mi lanciò contro qualche insulto e subito dopo fece sferzare la sua frusta in aria colpendomi sulla spalla, me lo sarei dovuto aspettare da uno come lui.

Maledetto.
Ma non poteva finire in questo modo, oh no, non volevo fare la figura del perdente, aspettai il momento giusto, quando lui si avvicinò a me, inconscio delle mie idee, appena ne ebbi l'occasione sollevai lo zoccolo in modo da tirargli un bel calcio assestato per farlo rotolare a terra come un palla.

Ora eravamo pari.
Di nuovo libero, partii al galoppo, ma questa volta non avrei commesso il medesimo errore, perché vidi che quei due sbadati di Due Zampe, avevano lascito il cancello aperto, ora avevo una facile via di fuga e nessuno mi avrebbe trattenuto in quel manicomio per cavalli.

Oltrepassai il cancello al mio miglior galoppo continuando a sentire le grida dei due che cercavano in qualche modo di ostacolarmi, pft... Falliti.

Il tempo che il signor Winner e il figlio entrarono nella loro Jeep mezza diroccata e che la mettessero in moto, considerando che il motore era totalmente in pezzi ed è metta uno strano fumo nero, e io ero già fuori dal ranch.
Il mio piano era ritrovare i Due Zampe che mi avevano salvato quel giorno, sicuramente si sarebbero ricordati di me e mi avrebbero preso con loro trattandomi in modo degno.

Di fronte a me si estendevano per chilometri praterie di un colore misto tra il giallo e il verde, c'era e solo erba, nessuna casa, albero o animale, il terreno su cui poggiavano i miei zoccoli era arido e quando passavo una gran quantità di sabbia si levava nell'aria facendomi tossire, mentre un perfetto cielo azzurro colorava il paesaggio.

Dove potevo andare? Non sapevo minimamente cosa fosse la libertà.
Ma ora l'unica cosa che contava era seminare i Winner che nel frattempo guidavano tra i campi nella mia direzione, potevo sentire il rumore dell'auto che continuava ad accelerare e diminuendo le distanze tra me e loro.

Non mi ricordo per quanto tempo galoppai quel giorno, forse cinque o sei ore, so solo che quando il sole stava tramontando io ero ancora per campi, cercando di mantenere la mia andatura, ma ormai ero sfinito, non mi sentiva più le ossa, ero confuso, non riuscivo più nemiche a oer spire quello che mi stava accadendo intorno pensavo solo a correre, anche se non volevo cedere per nessuna ragione, mentre loro erano ancora lì dietro di me, la loro maledetta macchina non si stancava minimamente e continuava ad accelerare, sperai che la loro benzina finisse in fretta, ma il serbatoio era solo arrivato a metà.

Non volevo ancora darmi per vinto, una delle mie debolezze, credermi al di sopra delle mie aspettative, ma io sono un essere vivente e sopratutto mortale, non fatto di metallo come la loro Jeep, io mi stanco e ho dei limiti che vorrei poter superare.

Improvvisamente sentii uno sparo, e la terra vicino alle mie zampe che si mosse, solo dopo qualche minuto capii cos'era stato, Winner aveva il fucile puntato contro di me, il figlio che guidava continuava a ripetere al padre, supplicandolo << Non ucciderlo papà, ti prego! >>

Non immaginavo che sarebbe arrivato a tanto, addirittura tentare di spararmi, quella fu una delle tante volte che mi chiesi come funzionasse il complicato cervello umano.
Il padre smentì subito il figlio, cercando di rassicurarlo << Non gli sparo, voglio solo fargliela pagare, ferendolo >>

Un secondo sparo mi urtò uno zoccolo, così anche il terzo e il quarto, fino al quinto che andrò a scontrarsi contro la zampa.
Lanciai un nitrito addolorato, prima di inciampare a terra, sbattendo violentemente contro l'acciottolato e ferendomi per la caduta.
Avevo perso ma allo stesso tempo imparato una lezione, mai ribellarsi all'uomo... Se fossi stato saggio l'avrei imparata ben bene quella lezione.
Ma io non lo sono, la guerra era appena iniziata

..................
Oggi sono in vena di aggiornamenti, il secondo capitolo di uno dei di miei libri che pubblico, new record.
Allora, che ne pensate del caro Nightmare? Volevo dargli un carattere bello tosto e soprattutto orgoglioso, però di essere riuscita nel mio intento.
Come tutti avevano capito, almeno credo, Winner non era proprio una brava persona, ma la vera domanda è se il nostro Night riuscirà a non farsi domare? Secondo voi?
Beh spero che il capito vi sia piaciuto!!

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