Cara Ashley,

sai, avevo una richiesta a Dio quando pregavo nella mia stanza da piccola; chiedevo sempre la stessa cosa: " fai che io sia una persona in grado di distruggere la tristezza:"; poi però ho compreso che la tristezza non si poteva distruggere. Ho capito che sarei stata condannata a convivere con la tristezza, ma capii anche che la tristezza poteva essere dimenticata nei bellissimi momenti di felicità. Fu così che cominciai a far ridere le persone, con la crescente consapevolezza che prima o poi, avrei smesso di distinguere il confine tra la dolorosa vera me e le mie felici menzogne. E infatti, quel fatidico giorno, seppi che quel confine aveva semplicemente cessato di esistere; così, da un momento all'altro, io ero diventata parte delle mie bugie. Poi però sei arrivata te e l'assenza di quel confine non mi ha più toccata, sapevo che vederti felice, vedere i tuoi sorrisi, vederti splendere, quella ero io, lo specchio che rifletteva la luce che emani per farti capire la persona fantastica che sei. Sinceramente mi dispiace non poter sentire la tua risposta a questa lettera, mi dispiace non poterti guardare negli occhi e dire " tranquilla, ci sono io qua", mi dispiace averti lasciata solo una mera confessione. Ma ti prego non ti crucciare per me, altrimenti il mio esistere sarà stato vano; vivi nella felicità che meriti, perché se non l'hai tu, non capisco proprio chi mai possa meritarla. Ti supplico Ashley, vivi la vita che io non ho vissuto, vivi una vita lontana dalle bugie, lontana da chi ti fa stare male, vivi una vita di cui andrai fiera sul letto di morte. 

Da Emily, con amore