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Prologo

Ho sempre pensato che l'amore fosse come quello che vivi nelle favole, da piccola infatti il mio cartone preferito era proprio Cenerentola.
Cenerentola era un po' il sogno di tutte le bambine, una giovane ragazza dalla vita sfortunata che con la sua bontà e purezza d'animo era riuscita a conquistare il suo principe ed a realizzare il desiderio di un amore unico e vero.
"I sogni son desideri" canta la sua colonna sonora ed io ho trascorso la mia intera infanzia a canticchiarla nella mia testa, perché non importa quale sia il tuo sogno, contano gli sforzi che compi per far sì che i tuoi desideri si realizzino.
E continuo a pensare a tutto questo, mentre guardo ancora una volta quel cartone, che ormai è inciso nella mia mente.

<<Dov'è la mia piccola principessa?>> urla una voce infondo alle scale.
<<Papà...>> sussulto entusiasta, fiondandomi giù dal letto, corro svelta tra le sue braccia, e quando il suo petto entra a contatto col mio volto, posso dire con certezza di essere davvero a casa.
Fa scorrere con dolcezza le sue forti mani sulla mia lunga e folta chioma dorata.
Sorrido, ed il mio sorriso si riflette di riflesso nel suo.
<<La cena è quasi pronta.>> sussurra, schioccando un silenzioso bacio sulla mia fronte. <<Vado a togliermi questa divisa di dosso e vi raggiungo a tavola, mentre tu perchè non corri a dare una mano alla mamma in cucina, piccola scansafatiche?>>
Scompiglia i miei capelli e accennando un occhiolino si dirige in camera sua per mettersi qualcosa di comodo.
Sorrido su di giri, e rifletto sul fatto che il papà è il primo amore di ogni bambina.
<<Bleah! Sei la solita cocca di papà Riley.>> si prende gioco di me Seth sbucando fuori dalla porta di camera mia.
<<E tu sei sempre il solito gelosone fratellino.>> lo accusso scompigliando i suoi capelli amorevolmente, mentre cammino al suo fianco per raggiungere mamma in cucina.
Per compiere quel gesto son costretta a sbilanciare il mio corpo sulle punte, data la nostra differenza d'altezza, nonostante mio fratello Seth sia tre anni più piccolo di me.
<<Mamma ti serve una mano?>> le chiedo, schioccandole un lieve bacio sulla guancia, mentre è impegnata a lavorare ai fornelli.
Sorride sentendomi arrivare, e senza che lei mi dica nulla comincio a sistemare la tavola con bevande e stoviglie.

Amo la quiete che si respira in casa mia, sono una ragazza davvero molto fortunata, ho due genitori che mi adorano ed un fratello rompipalle che mi ama, lo ammetto ne abbiamo dovuti superare di ostacoli prima di raggiungere il nostro equilibrio, ma questa è un'altra storia  e chissà forse un giorno ve la racconterò.
Vivo in un piccolo paesino di campagna, situato a pochi passi dal mare.
Locogrande è noto per le sue lunghe strade deserte, per questo son cresciuta giocando in strada con i figli dei vicini, inscenando partite a pallone o corse in bicicletta, e quei ragazzi con cui ho sempre giocato adesso sono diventati miei amici.
C'è un ragazzo che vive infondo alla strada, è magro ed ha folti capelli corvini, si prende sempre gioco di me per la mia minuta altezza additandomi come una "nana".
A volte mi accorgo che mi fissa quando sono distratta, e questo mi imbarazza.
È carino, mi provoca delle strane sensazioni dentro la pancia che non ho mai provato con nessuno, sembrano tante piccole farfalle che prendono vita quando lui mi sfiora o mi è vicino.
Frequentiamo la stessa scuola e con alcune amiche abbiamo iniziato da poco a parlare con il suo gruppo di amici.
Questo sarà il mio ultimo anno alle medie, frequento la "Collodi Sturzo",
poi inizierò una nuova avventura, la scuola superiore.

***

Benvenuti cari lettori,
benvenuti nel magico mondo #toxiclove di Bene&Riley.
Che dire, non astenetevi dal dire la vostra opinione.

Siamo ancora agli inizi, ne vedrete delle belle....

Buona lettura!
~kikka

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