12.5

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Perché abbiamo aspettato tutto questo tempo per amarci?”

Leggo e rileggo quelle due righe, Natale è ormai alle porte i regali, gli addobbi natalizi illuminano le strade. 
Da quel giorno Ben è una presenza costante nelle mie giornate. 
Ci piace viverci giorno dopo giorno, così tanto da esser diventato la mia quotidianità
Provo a pensare ad una risposta da dare al suo messaggio. 
Che stupidi che siamo stati, quanti inviti respinti, quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati  per paura di essere beccati, quanto tempo sprecato, perché ho sempre sentito ci fosse qualcosa di speciale tra noi
Ed ho sempre avuto paura di dirlo ad alta voce o anche solo a pensarlo.
Paura che questi miei pensieri potessero essere distrutti, svanire, come se nulla fosse. 
Ed io so che Ben non è perfetto, combina spesso guai, ed esagera quando si incazza. A volte beve, fuma, se ne frega di avere i capelli sempre in disordine o di vestirsi bene come uno di quei ragazzi perfetti. 
Ma io lo vedo il buono che c’è in lui, sotto quella corazza da stronzo, lo vedo dentro il suo cuore quanto lui sia speciale
 
Perché tutti abbiamo voglia di volare, ma quanti sono disposti a superare la paura di cadere e rischiare di farsi male?” 
Scrivo con il cuore che martella come un matto dentro al petto.

Esco dalla camera con ancora mille pensieri per la mente. 
Entro in cucina, dove trovo mia madre impegnata a trafficare ai fornelli.
«Mami.» Chiamo per richiamare la sua attenzione.
«Riley amore, sto preparando il sugo per i tortellini di domani dovevi dirmi qualcosa.» Chiede con gentilezza.
«Sai mamma che non riesco ad avere segreti con te.» Prendo una boccata nervosa.
«Beh, in parole povere, sto frequentando un ragazzo.» Confesso.
«Davvero? E chi è? Lo conosco?» Chiede curiosa.
«Si, lo conosci.» La guardo osservarmi mentre riflette.
«È Ben Roberts.» Ammetto.
«Quel ragazzo che sta giù in fondo alla strada? Non guardarmi così signorina, sai bene come la pensiamo io e tuo padre su quel giovanotto. Conosci le voci che girano sul suo conto, io non sono una che si lascia condizionare dai pregiudizi, ma tuo padre…»
«Ma mamma…» Intervengo, ma blocca ogni mio tentativo prima ancora di riuscire a parlare. 
«Voglio che stai attenta. Sii responsabile nelle decisioni che prenderai, non sei più una bambina Riley, anche se la mamma appoggerà sempre ogni tua scelta, offrendoti comunque vada la sua spalla anche se alla fine, proprio come lei aveva previsto, dovesse andare male.» dice con gli occhi che le brillano per l’emozione.
«Ti voglio bene mamma. Te lo prometto. Ben è speciale. Mi sento come se fossi salita sopra una giostra. La vedevo da lontano brillare di luce propria, e la guardavo. 
Mi perdevo continuamente ad ammirarla, senza avere mai il coraggio di cedere a quella forte attrazione. 
Ed adesso che finalmente ho ascoltato le mie sensazioni, cedendo, ho dimenticato persino chi ero prima di salirci e vorrei soltanto che tutto andasse per il meglio, perché adesso che sono qua su vorrei davvero non scendere più.» le confesso con il cuore tra le mani.
«Spero tanto di ricredermi come tu desideri, anche se sarà difficile far cambiare idea a tuo padre.» ammette riportandomi con i piedi per terra.
«Ti ricrederai.» Sussurro.
Ed io non so se riuscirò a farla ricredere per davvero, mi auguro soltanto di non sbagliarmi.

E se un domani dovessi ricredermi ed esser costretta a dire “ti credevo diverso, ma invece eri proprio come tutti gli altri”, volterò pagina, mi curerò le ferite ed ascolterò tutte quelle persone che verranno a dirmi “io te lo avevo detto”, ma adesso è il nostro momento e devo soltanto smettere di pensare che tutto vada sempre male ed iniziare a credere che per una volta qualcosa potrà andare bene. 

E me lo auguro davvero.

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