<<Adesso sarai soltanto mia per sempre.>> lo sento sussurrare, mentre giocherella dolcemente con le mie dita.

Rimaniamo distesi, stretti in un caldo abbraccio, quando il nostro piccolo angolo di paradiso viene spezzato dalla suoneria del suo telefono.

«Non rispondi?» Chiedo voltandomi a guardare il volto di Ben, la sua definita mascella.

Vi faccio scorrere le mie dita sopra, approfittando del suo silenzio, tracciando un piccolo percorso.

«Non controlli nemmeno chi è?» Sussurro sfiorando il suo orecchio con le mie labbra, approfittando dei suoi occhi ancora socchiusi.

Sento il mio telefono iniziare a suonare.

Brianna.

Mi allontano svogliatamente dal mio fidanzato e rispondo alla mia migliore amica.

«Ehi piccioncini...» Ci saluta lei allegramente.

«Ciao Brianna.» Rispondiamo in coro.

«Che fine avete fatto? Sono due ore che proviamo a contattare il tuo fidanzato senza alcun risultato.» Ci accusa lei fintamente arrabbiata.

«Non sentivamo la suoneria del telefono.» Mento.

«Eravamo impegnati.» Esclama contemporaneamente Ben.

«Stai zitto scemo.» Lo rimprovero bisbigliando, non scalfendolo minimamente, dato il ghigno strafottente disegnato sul volto.

«...Dicevo, ci degnate della vostra presenza?» Sento terminare dalla mia amica.

«Certo.» Rispondo vaga, non avendo sentito alcuna parola del suo discorso e chiedo aiuto con lo sguardo al ragazzo seduto di fianco a me, sperando che almeno lui abbia ascoltato qualche parola, ma invano.

«Dove dovremmo vederci?» Chiedo allora con voce titubante.

«Ma te l'ho appena riferito, smettila di guardare BenLoStronzoRoberts che odio profondamente ed ascoltami 'MiaCarissimAmicaTiPrendoASberleAppenaTiVedoRiley'. Vi aspettiamo al "Rosee Coffe".» Termina il suo monologo accennando una dolce risata.

«Come al solito dopotutto, MiaDolceAmicaTiRiempoDiCoccoleNonAppenaTiVedo, I love you.» Le rispondo continuando il suo gioco.

Ridiamo insieme.

«Voi siete tutte matte.» Ci accusa scherzosamente Ben una volta terminata la telefonata, quel sorriso ancora presente sulle sue splendide labbra.

Ci alziamo goffamente dal telo, facendo distendere le nostre gambe raggrinzite.

«Salta su, Princess of the Universe.» Mi porge una mano per aiutarmi a salire sul mio scooter arancione.

Lasciamo lo scooter al sicuro dentro al garage di casa, e saliamo sul primo autobus per raggiungere i nostri amici in città.

«Mazza se fa freddo oggi.» Commenta Angel stringendo distrattamente la sciarpa al suo collo. «Che dite facciamo una passeggiata al piccolo centro commerciale?» Propone per intrattenere una conversazione.

«Centro Commerciale? Ci sto, ma ad una sola condizione.» Commenta Joseph spostando lo sguardo in ognuno dei nostri occhi.

«Quale?» Chiediamo in coro noi ragazze.

«Che non cominciate ad intrattenervi ore ed ore a provare vestiti su vestiti.» Ci punta il dito contro, accennando un sorriso.

«Non ti assicuro nulla.» Mi prendo gioco di lui, suscitando le risate delle mie due amiche, che mi danno corda.

Ma non riesco a concentrarmi sulle loro voci che continuano a prendersi in giro, perché non posso fare a meno di notare i suoi occhi posati su di me, o forse non si son mai staccati realmente da me, ed è un richiamo così potente che non riesco a far altro che spostare il mio sguardo, attratto come una calamita, su di lui.

E rimaniamo in silenzio a guardarci, estraniandoci da tutto il resto del mondo che ci circonda, solo lui ed io.

«Ti Amo.» Mimo lentamente con le labbra.

Perché io so che lui ha bisogno di questo.

Perché io so che lui ha bisogno di sentire ciò che provo per lui, il forte legame che mi lega a lui.

Perché lui mostra sempre la sua forte corazza da duro, ma dentro lo sappiamo soltanto io e lui le insicurezze che lo sgretolano dentro.

Ed io sono qui amore a ricordartelo tutti i giorni, tutte le volte che ne hai bisogno, anche qui, in un locale stracolmo di gente, circondati dai nostri amici, per non farti vagare con la mente, per farti restare qui insieme a me.

Lo guardo sorridere e con sguardo dolce sussurrarmi un:

«Ti amo.»