16.5

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Scendiamo raggiungendo la piccola piazzetta difronte al parco, poco distante da casa nostra.

Prendiamo posto su una panchina.

«Pigiama party stasera?» Ben intrattiene una conversazione con le nostre amiche.

«Vuoi unirti?» Lo stuzzico languida, provocandolo un po'.

«Sai che non sono il tipo che si tira indietro, soprattutto difronte le tue sfide, ma non credo che tuo padre possa essere molto favorevole a questa provocazione, mia piccola Riley.» Ben risponde pungente come sempre, schioccando un sonoro bacio sulle mie labbra.

Decido di alzarmi per aumentare le distanze fra i nostri corpi, che vanno in fiamme non appena entrano in contatto tra loro e selezionando una musica sul cellulare inizio a canticchiare e ad accennare delle piccole piroette, coinvolgendo e facendo ridere insieme a me i miei tre telespettatori.

«Come pensi che io faccia a meno di te...» Sussurro guardandolo dritto negli occhi con quelle due matte che, da sottofondo, urlano a squarciagola usando i loro telefoni come microfono.

"Che scena romantica!" Commenta la mia Io Interiore.

Sorridiamo, continuando a guardarci negli occhi, perché siamo ciò che siamo oggi anche grazie a quelle due che continuano a cantare a squarciagola insieme a me.

Si alza leggermente per acciuffare le mie mani con le sue e tirarmi a sé con uno slancio.

Rimaniamo così, lui seduto ed io in piedi fra le sue gambe, e sono quasi della sua stessa altezza in questa posizione.

«Chi è il nano adesso?» Scherzo burlandomi di lui, rigirandogli la sua stessa battuta.

Mi stringe ancora più forte tra le sue braccia, facendo scorrere lentamente le sue mani sul mio corpo.

Sfiora le mie spalle, iniziando a scendere giù sulla mia schiena, si sofferma sui miei fianchi, picchiettando le sue lunghe dita sulla mia pelle nascosta sotto al giubbotto.

Tiene i suoi occhi ancora fissi nei miei mentre continua a sfiorare il mio corpo.

Sposto lo sguardo dal suo, attratto come per magia dalle sue labbra socchiuse.

Mordo distrattamente le mie labbra.

«Ho una gran voglia di baciarti.» Confessa, non riuscendo a controllare le sue emozioni.

E mi divorerebbe lì, fregandosene dei possibili telespettatori.

Sorrido, avvicinando il mio volto al suo, facendo sfiorare i nostri nasi.

Tengo le mie labbra schiuse, ed è questo piccolo potere che Ben riesce a farmi esercitare su di lui, che mi fa sentire così desiderata, che mi rende forte e sicura di me ai miei occhi, e forse un po' anche ai suoi.

«Allora fallo, baciami.» Sussurro, continuando a far sfiorare le nostre labbra per poi salire a posare dei dolci baci sui suoi occhi ormai chiusi, sul suo naso, per poi scendere lungo la sua squadrata mascella.

Ed io potrei perdere ore ed ore a guardare quella piccola sporgenza che salta fuori tutte le volte che irrigidisce la mascella.

Ormai saturo di impazienza, con uno scatto sposta una mano sulla mia nuca, intrecciandola ai miei lunghi capelli dorati, ed avvicinandomi sempre più al suo volto mi bacia.

Intreccia le nostre lingue lasciandomi senza alcuna via di fuga.

Mi stacco, con le mani ancora strette alle sue braccia, senza fiato, come se avessi appena partecipato ad una lunga corsa.

Sento quelle due matte fischiare ed applaudire clamorosamente, in chiaro segno di apprezzamento, spezzando la piccola bolla di isolamento che eravamo tanto riusciti a creare.

«Siete due stupide.» Ben apre i suoi meravigliosi occhi marroni per guardarle.

«E tu, amico mio, baci divinamente.» Esclama Angel ridendo.

«Avrei usato un po' meno lingua, ma ehi chi sono io per giudicare i gusti delle persone altrui? Continuate pure a scambiarvi saliva.» Continua a prendersi gioco di lui la mia migliore amica.

«Brianna!!» Le urlo contro basita, cercando di tirarle una sberla come rafforzamento del mio rimprovero.

Ridiamo in coro vedendola correre tra le panchine del parco lontano da me ed iniziamo così a rincorrerla, formando due squadre, lasciando perplessi i passanti che da esterni continuano a guardarci per il piccolo spettacolo posto difronte i loro occhi.

Fino a quando un uomo attratto dalla scena si ferma a guardarci, soffermandosi un po' troppo sul mio sedere esposto a causa della stupida posizione assunta per acciuffare Brianna, attirando l'attenzione di BenSonTroppoGelosoRoberts.

«Che cazzo hai da guardare?» Sbotta cominciando a camminare verso la sua direzione per fronteggiarlo.

Che da un che vinca il migliore siamo passati ad un si salvi chi può

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