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Quel sogno di una Storia con Te!

«Sono furiosa con lui.

Ho detto a mio padre che il telefono é finito accidentalmente sotto un auto in corsa.

Non se l'è bevuta.

Crede che sotto questo trambusto possa esserci il suo zampino, cosa avrei dovuto dirgli: Papà hai perfettamente ragione.

Ma che diamine mi passa per la testa? Continuo a difenderlo nonostante lui non lo meriti, nonostante lui sia indifendibile. E poi, i suoi occhi, continuo a pensare ai suoi occhi, al pentimento che vi ho letto dentro una volta riacquistata la lucidità persa.

Era furibondo, non capiva nemmeno lui quello che stava combinando.

E sappiamo entrambe quanto un Ben incavolato possa essere pericoloso.» Sorrido amaramente continuando il mio sfogo con Brianna, «Ma ragione di cosa poi...

É stato lui a mollarmi, avevamo solamente ripreso da qualche giorno a sentirci. Io posso fare ciò che voglio, chi gli dà il diritto di esser così geloso e fare queste sfuriate soltanto perché ho rifiutato un suo invito e son uscita invece con un paio di amiche?

Litigo dinuovo con mio padre a causa sua.

A che pro tutto questo? Me lo spieghi? Eppure continuo a pensare a lui, a come stavamo bene insieme quando non litigavamo, ai momenti rubati, al nostro primo bacio, all'ultimo, alle carezze, gli abbracci, e pagherei denaro per tornare a rivivere quei momenti, quei momenti incancellabili, incisi come un tatuaggio sulla pelle dentro al mio cuore.

Pagherei denaro per cancellare l'insicurezza dal suo cuore e dalla sua mente, e pagherei denaro per cancellare quel suo maledetto sguardo pentito dalla mia mente.» Respiro profondamente una volta finito il mio lungo monologo.

Son passati giorni da quella sera, da quel maledetto incontro.

Giorni in cui son stata costretta a tenermi tutto dentro.

Soltanto adesso, soltanto insieme a lei le mie emozioni hanno preso il via, dando inizio a questa lunga ed infinita corsa.

Quella sera Jess mi ha stretta a sé, coprendo i miei infiniti singhiozzi con il suo corpo, non ho parlato, ho solo sentito Katy raccontarle l'accaduto mentre raggiungevamo i nostri amici.

Anche se era a casa che avrei preferito essere, a sfogare le mie lacrime.

«Lo perdonerai? Sono giorni che prova a chiamarti per chiederti scusa.» Chiede tristemente la mia amica avvicinandosi al mio corpo disteso ancora sotto le lenzuola senza la minima voglia di alzarsi ed iniziare questa lunga giornata.

«Non lo so.» Sussurro semplicemente.

«Lo sai che se continuerai a non rispondere a nessuna delle sue telefonate prima o poi verrà ad esigerle le tue risposte, fregandosene di farti un torto, di infastidire tuo padre e tutto il resto.» Realizza.

«Lo so.» Sussurro sconfortata non sapendo ancora che strada prendere.

«Spero tu sappia che ti sarò sempre vicina Riley qualsiasi sia la decisione che tu prenderai.» Parla dolcemente facendo scorrere le sue dita fra i miei capelli.

«Ti voglio bene Brianna, davvero a volte non so cosa farei senza di te.» Sussurro beandomi delle sue carezze.

«Non dirò che voglio dimenticare per sempre Ben Roberts, perché mi conosci sai meglio di chiunque altro che sceglierò sempre di seguire il mio cuore, anche se questo poi mi porterà a compiere scelte che alla fine mi faranno soffrire, ma preferisco vivere la mia vita senza alcun rimpianto.

E preferirei davvero metterci un pietra sopra e dimenticare, come se Ben Roberts non fosse mai esistito, sai che libertà?

Ed invece mi ritrovo sempre qui, a parlare ancora di lui, a parlare ancora di noi, che stupida che sono eh?» Dico semplicemente realizzando ad alta voce i miei pensieri.

Cara Brianna e potresti pensarlo davvero, che sono una stupida, non mi importa, non mi importa se dovrò mettere da parte l'orgoglio, non mi importa se mi criticheranno di aver perso la dignità, perché io la dignità non l'ho persa, perché io son ancora qua, a parlare con te di questo qualcosa per cui secondo me vale la pena lottare, invece che correre da lui, per vivere ancora intensamente quel sogno che è la mia storia con te. 

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