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Biancaneve ed il Cacciatore

«Allora com'è andata?» Chiede Brianna, mentre passeggiamo in centro, per le vie del centro città.

Oggi è una splendida giornata di sole, il freddo è ormai un lontano ricordo e la primavera bussa alle nostre porte portando con sé il cigolio delle rondini e meravigliosi alberi in fiore per spazzare via le foglie secche e quell'arancione caldo che caratterizza l'autunno.

Presto arriveranno le vacanze estive, ma per il momento ci godiamo le fresche e soleggiate giornate di Marzo.

«Bene.. La cena è stata un disastro. Suo padre mi ha tenuto lo sguardo addosso tutto il tempo. Non ho aperto bocca tutta sera, menomale che con noi c'era Duncan e la sua spiccata presenza.

Usciti fuori casa poi è stata tutta un'altra storia. Abbiamo riso, Duncan è davvero un ragazzo simpatico.» Sorrido «Alyssa è una ragazza splendida.»

«E Ben?» Chiede ancora, curiosa Brianna.

«Ben era una lastra di ghiaccio, si è sciolto solo una volta saliti in macchina, una volta messa un'adeguata distanza di sicurezza da casa sua. Abbiamo chiacchierato, siamo andati a sederci in un piccolo pub, il "Viral", era pieno di gente. Ben mi è stato attaccato addosso come una ventosa per tutta sera fregandosene delle prese in giro del fratello per la sua gelosia...» Borbotto alzando gli occhi al cielo «Avevo occhi di troppi uomini puntati addosso parole sue.»

«Sempre il solito geloso.» Afferma con durezza Brianna.

«Già, e a fine serata son venuti a lasciarmi a casa. Mio padre mi ha aspettata sveglio, non puoi capire l'imbarazzo quando ho varcato la soglia di casa e me lo son ritrovata davanti seduto sul divano di casa.» Sussurro coprendo i miei occhi con le mani.

Sorride, osservando le mie gote rosse, in fiamme.

«Quanto tempo è che non andiamo al Rosee Coffe?» Domanda seria.

«Da quando Ben ha perso il lavoro a causa mia e per la moltitudine di permessi chiesti per uscire prima, solo per venire a sorvegliare noi e le nostre uscite improvvisate. Saranno mesi ormai che non ci mettiamo più piede. Vuoi andarci?» Domando curiosa.

Ben ed il titolare di quel locale non si son lasciati in buoni rapporti, causa la sua negligenza e il suo brutto carattere, ragioni che hanno portato al suo licenziamento.

Ed è proprio per questo che non abbiamo più avuto il coraggio di mettervi piede.

«Vuoi cambiare locale?» Chiede gentilmente la mia migliore amica.

«Potremo andare al "Lounge Bar" dietro l'angolo.» Propongo incerta.

«Mi piace quel locale.» Sorride mentre lo dice, sporgendo il suo naso all'insù verso il cielo, permettendo ai fiochi raggi solari di flettere dolcemente sul suo volto.

Camminiamo silenziosamente, fin quando non mi torna in mente una vecchia conversazione.

«Con quel ragazzo conosciuto in chat come procede?» Domando cogliendola di sorpresa, tanto che inizia a tossicchiare a causa della saliva andatole di traverso.

Lascio lievi colpi sulla sua schiena, sorridendo soddisfatta per la sua reazione.

«Quale ragazzo?» Domanda facendo la finta ingenua.

«Si certo, per questo stavi per soffocare con la tua stessa saliva. Ti è salito in mente il suo nome senza alcun bisogno che io lo nominassi.»

«Non so di cosa tu stia parlando.» Borbotta infastidita.

«Certo, ed io sono la regina Elisabetta, non vedi?» Dico voltandomi a guardarla.

«Ben sa che siamo uscite e stiamo vedendo qui?» Cambia volutamente argomento per deviare la mia domanda.

«Non provare a cambiare discorso signorina, non attacca.» La rimprovero bonariamente mentre ci accomodiamo dentro al locale.

Il "Lounge Bar" è un moderno risto-bar, con comodi divanetti in vimini, prendiamo posto al primo tavolo libero, quello difronte al grande televisore.

I menù son già sul tavolo, ed io mi appresto a leggerlo.

«Sai già cosa prendere?» Domando a Brianna quando noto un cameriere dal volto familiare, occupato a servire i tavoli di fianco al nostro, passarci accanto.

«Ehi, e tu cosa ci fai qui?»

Una voce familiare blocca del tutto ogni mio minimo movimento.  

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