6.1

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I suoi occhi su di me

«

Ricominciamo...» Sento lo sbuffo di Brianna, mentre con passo svogliato raggiungiamo l'istituto. Le vacanze di natale son appena terminate ed a noi tocca riprendere la nostra vecchia routine.

Mi volto a guardarla con lo zaino stretto tra le mani.

«Buongiorno ragazze.»

Angel, la nostra compagnia di classe, ci saluta mettendosi di fianco a noi, mentre raggiungiamo la nostra classe e prendiamo posto ai nostri banchi in seconda fila.

La mia mente è dappertutto fuorché qui in classe di fianco a Brianna, mentre provo ad ascoltare la professoressa Potter di Geometria che spiega la sua materia.

«Un triangolo avente un angolo retto come angolo interno è detto triangolo rettangolo.

I lati perpendicolari tra loro vengono chiamati cateti, mentre il lato opposto all'angolo retto viene chiamato ipotenusa...» Silenzio, ho solo confusione nella mia testa.

Sento Bree pizzicarmi il braccio.

«Non c'ho capito una mazza, te hai preso magari qualche appunto?» Chiede voltandosi a guardarmi e posando quei suoi occhi da "Basil l'investiga-topo" su di me, si sofferma ad osservarmi, mi sta spudoratamente studiando.

«Non hai ascoltato nemmeno una parola della spiegazione della professoressa Potter, non è vero?» Mi smaschera, sorrido mentre la osservo guardarmi con quell'espressione imbronciata.

«Beccata!» Confesso, facendole una linguaccia, ma fortunatamente accorre il trillo della campanella a salvarmi. Attraversiamo con aria stanca il lungo corridoio che ci permetterà di abbandonare le mura di questa scuola, ma i miei piani vanno in fumo quando la causa dei miei pensieri si palesa difronte ai miei occhi.

Vedo Brianna uscire attraverso il portone ancora a braccetto con Angel, chissà cosa avranno così tanto da parlottare.

Non si son nemmeno accorte del fatto che ho arrestato la mia corsa.

I miei occhi rimangono fissi su di lui.

O forse è lui che riesce sempre a far spostare l'attenzione su di sé.

Sta parlando con un suo ex compagno di classe, ma i suoi occhi non si posano mai difronte al suo interlocutore, continuano a vagare attraverso i cancelli scolastici, tra le persone alla ricerca di qualcuno o di qualcosa.

Ferma la sua ricerca ed il mio respiro si infrange.

«Trovata.» Borbotta ignorando del tutto il ragazzo al suo fianco e senza nemmeno salutarlo, refilandogli una semplice pacca sulla spalla, si avvicina a passi lunghi verso ciò che i suoi occhi tanto bramavano.

"Cara mia, sei proprio fregata." Penso e ci mancava soltanto la mia Io interiore a palesarmi l'ovvio.

«Mi stavi cercando?» Sussurro con voce ferma e sguardo basso una volta che si blocca di fronte al mio corpo.

Sento la sua roca e bassa risata, per il controsenso che sono solita essere ogni volta che me lo ritrovo davanti, due dita si poggiano sul mio mento, e applicando una leggera pressione riesce a far finalmente incastrare i miei occhi coi suoi.

«Mi stavi per caso osservando Riley?» Un ghigno provocante prende vita sulle sue labbra.

«Sei davvero un... un... Uno stronzo megagalattico Ben Roberts.» Sbotto voltandogli le spalle dirigendomi con passo furioso il più lontano da lui.

Raggiungo casa in fretta, la voglia di stendermi sul mio comodo letto si fa sempre più insistente. Sto godendo la mia oasi di pace quando improvvisamente un suono spezza la tranquillità tanto cercata, il trillo del cellulare.

Un messaggio.

"Piccola ho bisogno di parlarti, di sentire la tua voce e darti delle spiegazioni, voglio chiederti scusa, ti prego dammi la possibilità di rimediare!!"

Chris, ed il mio cuore ha un sussulto.

E la mia mente soccombe tra i pensieri ed una grossa domanda continua a frullarmi per la testa.

"È forse così sbagliato perdonare per amore?"

E la mente inizia a vagare alla ricerca di risposte.

Ed i pensieri urlano, fanno rumore, un rumore assordante e non sei più sola, adesso ci sono loro a farti compagnia, i ricordi, i tuoi maledetti ricordi. E mi perdo ancora fra essi, proprio come son solita fare... 

Inzio Flashback

"Finalmente questo giorno è arrivato, sono davanti l'aeroporto, un'ora e sarò di nuovo lì, a pochi passi da te."

Vedo lo schermo del mio cellulare illuminarsi, segno che è in arrivo una telefonata.

Chris.

Rispondo.

«Sono appena sceso dall'aereo, sto salendo sul taxi, ti raggiungo sotto casa o preferisci raggiungermi te?» Chris inizia a parlare senza nemmeno salutarmi.

«Ciao anche a te Chris.

Preferisco raggiungerti io.» rispondo.

«Ciao anche a te Riley. Ti aspetto sotto casa allora, non vedo l'ora di mangiarti.» scherza, prendendosi gioco di me.

«Ma quanto sei scemo?» Scherzo, chiudendo la nostra breve telefonata.

Corro al bagno a prepararmi, ed una volta terminato scendo al piano di sotto, saluto i miei genitori e mi dirigo con passo veloce al mio scooter.

"Sono al molo." Scrivo ed adesso non mi rimane che aspettare il suo arrivo.

Lo vedo varcare il cancello con le sue infradito verdi, pantaloncino nero a vita bassa e quegli addominali scolpiti esposti ai quattro venti che nemmeno il bronzo di Riace, lo sto letteralmente divorando con lo sguardo e lui sa bene l'effetto che mi provoca.

Lo osservo dirigersi verso l'ingresso della spiaggia per raggiungermi con quel solito sorriso sicuro di sé.

«Non avevi magliette in valigia?» Chiedo una volta giunto a due passi da me.

«Smettila, fa un caldissimo. Ho tirato su due teli, andiamo a stenderci in spiaggia che si sta più comodi.» Esclama dirigendosi verso la spiaggia ed io lo seguo in religioso silenzio.

«Puoi sederti, non ti mangio mica.» Fa lo spiritoso, indicandomi il posto libero di fianco a lui, una volta steso il telo sul bagnasciuga.

Mi siedo, lo vedo voltarsi verso di me, prende le mie mani tra le sue e prova a voltare il mio volto verso la sua direzione, fa scorrere una mano sulla mia guancia, chiudo gli occhi, quanto mi è mancata la sensazione della sua pelle a contatto con la mia, il suo odore, i brividi che passano sotto la mia pelle al suo minimo tocco.

Sensazioni.

Continua a far scorrere la sua mano giù per la mia spalla, su e giù dolcemente fino ad intrecciare le sue dita con le mie.

E mi bacia, fin quando il sole non cederà il posto alla luna, e le stelle prenderanno ad illuminare il cielo, facendo da spettatrici al nostro amore consumato.

Ci eravamo salutati quella sera decidendo di incontrarci insieme ai nostri amici il giorno dopo al mare.

Ero passata a chiamare Brianna, la mia migliore amica, e sopra al mio scooter avevamo raggiunto insieme i ragazzi in spiaggia.

Costeggio il vialetto vicino al molo, quello dove ci sono tutte le villette attorno.

Jako, un giocatore di hockey dal fisico imponente alto un metro e novanta, ci aspetta insieme ad Andrew, difronte casa di Chris.

«Oh... le mie cuginette preferite!!» sento Jako urlare.

«Venite qui, fatevi abbracciare.» Urla contemporaneamente Andrew, mentre Bree cerca di scendere goffamente dallo scooter.

Li vedo stringersi in un abbraccio, mentre scorgo Jako avvicinarsi per imitare e ricambiare lo stesso saluto.

Scendo dallo scooter andando ad unirmi all'abbraccio.

Io e Brianna sembriamo due piccole nane da giardino circondate da questi due giganti buoni.

Percepiamo delle voci alle nostre spalle, Henry e Chris si avvicinano lentamente verso di noi.

«Hey, ciao.» Henry ci saluta con un gesto della mano.

«Ciao.» rispondiamo in coro io e la mia amica.

Do un bacio veloce a Chris, e ci dirigiamo lentamente verso la spiaggia.

«Andiamo a fare un bagno?» Propone Jako rompendo il silenzio che si era venuto a creare.

«Siamo dei tuoi!» Andrew interviene prendendo per un braccio Brianna e trascinandola insieme a lui.

«Vengo con voi.» Urlo, vedendoli correre già in acqua senza tener conto di nessun altro.

Corro insieme a loro verso il mare, lasciando Chris e Henry alle mie spalle.

Li vedo tuffarsi, tirando giù in acqua anche la povera Brianna.

"Mazza se è fredda!" Sussulto.

Non sono mai stata una ragazza da tuffi veloci, cammino lentamente in riva al mare quando...

«Non osar...» non riesco nemmeno a portare a termine il mio rimprovero che Jako con le sue grosse mani riesce a creare una piccola onda riuscendo a sovrastarmi completamente d'acqua.

«Brutto... Farabutto che non sei altro, vieni subito qui se hai il coraggio!» Urlo iniziando a rincorrerlo.

Lo vedo ridere mentre corre lontano da me.

In lontananza Bree ed Andrew non hanno ancora smesso di ridere, così in un momento di distrazione li raggiungo ed inizio a lanciare schizzi d'acqua verso di loro.

Iniziando una battaglia di schizzi d'acqua.

«Volete fare una partita?» Alle nostre spalle Chris ed Henry interrompono il nostro momento di gioco, raggiungendoci con un pallone in mano.

«Giochiamo.» Jako ruba il pallone da sotto il braccio di Chris ed iniziamo una nuova partita allegramente.

Prendiamo posto sul bagnasciuga su di giri, coi sorrisi stampati sul volto.

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Angolo Autrice:

Cari amici,
🎉sono tornata!🎉

State trascorrendo bene le vostre vacanze?

Spero tanto di si...

Come sempre aspetto i vostri meravigliosi commenti.

Vi aspetto.

Buona lettura
A presto,
baci♡

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