Arriverà la fine, ma non sarà la fine. Pt2

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Lo avevo sul serio lasciato lì, sul ciglio della strada, tempo fa non sarei mai stata in grado di compiere un gesto simile, non ero più la stessa Riley.

Non ero più me stessa.

Ero stanca di affrontare tutte le volte questa situazione.

Credevo di esser costantemente in bilico e non appena avvicinavo un passo alla sua figura, la barra su cui camminavamo traballava e tornavamo nuovamente punto e a capo.

Ero frustrata a causa delle nostre continue liti, ma se da un lato avrei preferito gettare la spugna e voltare per sempre pagina, dall'altro desideravo ardentemente ricevere la svolta che ci avrebbe dato la spinta per accantonare questa fase di stallo in cui risiedevamo.

Calde lacrime sgorgavano dai miei occhi mentre continuavo a girare in tondo con la macchina, lo avevo fatto sul serio, lo avevo lasciato lì a camminare a piedi fino a chissà dove.

Mi faceva diventare matta.

Accosto l'auto, proprio difronte al mare, aumento il volume della musica, e mi estraneo dal mondo intero.

Non sarei andata a casa con questo stato d'animo, i miei occhi non erano mai stati in grado di mentire allo sguardo apprensivo di mia madre.

Sono solo parole di Noemi risuonava all'interno dell'abitacolo, e come un lascia passare dava il via libera a tutte le lacrime che cercavo invano di contenere.

"Avere l'impressione di restare sempre al punto di partenza
E chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza
Considerare che sei la ragione per cui io vivo
Questo è o non è
Amore...

...Cercare un equilibrio che svanisce ogni volta che parliamo
E fingersi felici di una vita che non è come vogliamo...

...Perché la nostra vita in fondo non è nient'altro che
Un attimo eterno, un attimo
Tra me e te...

...E ora penso che il tempo che ho passato con te
Ha cambiato per sempre ogni parte di me
Tu sei stanco di tutto e io non so cosa dire
Non troviamo il motivo neanche per litigare
Siamo troppo distanti, distanti tra noi
Ma le sento un po' mie le paure che hai
Vorrei stringerti forte e dirti che non è niente
Posso solo ripeterti ancora
Sono solo parole...

...Sono solo parole, le nostre
Sono solo parole!"

E caspita quanto avesse ragione, mi cucivo quelle parole adosso, mentre continuavo ad osservare silenziosamente il mare, fin quando il trillo di un telefono mi risvegliò dai miei pensieri.

Stringo il telefono tra le mani, leggo il mittente della chiamata.

Mamma.

《Pronto?》borbotto stranita.

《Riley amore dove sei?》domanda apprensiva.

《In auto mamma, stavo facendo un giro perché?》mento.

《Perché qua c'è Ben che domanda di te, ma non eravate usciti insieme?》chiede titubante.

《È una storia lunga mami, più tardi ti racconto. Sto arrivando.》

《Ok allora dico a Ben di aspettarti?》domanda scettica.

《Faccia un po' come vuole.》borbotto ormai priva di ogni sentimento, asettica.

Raggiungo casa, parcheggio l'auto nel vialetto.

Guardo dentro casa dalla grande vetrata che da sul giardino.

Li osservo discutere animatamente, e non avevo dubbi sul fatto che mamma avrebbe tenuto la bocca chiusa, esprimendo la sua opinione su tutta questa assurda situazione.

Lo vedo annuire titubante a disagio.

Scendo e li raggiungo a passo lento in silenzio.

《Non potete continuare ancora così, questo non è amore, continuerete a farvi del male, a soffrire a che pro? Me lo spieghi?》la sento borbottare con voce atona, facendo aumentare sempre più il suo disagio.

《Mamma!》la richiamo dolcemente con voce greve.

I loro volti scattano contemporaneamente verso la mia voce.

《Adesso me ne occupo io, grazie. 》le rivolgo un sorriso rassicurante, vedendola allontanarsi un attimo dopo.

《Che problema ti affligge esattamente? Mi mandi via, minacciandomi oltretutto, e poi cosa hai pure la faccia tosta di venire qui, a far che? A far capire a mia madre i nostri problemi, come se già non lo sapesse che ha una figlia fuori di testa a furia di stare dietro al tuo cavolo di bipolarismo!!》sbotto priva di fiato, dopo aver espresso il mio pensiero di getto senza fermarmi un secondo per recuperare ossigeno.

Mi guarda privo di qualsiasi emozione.

《Cosa vuoi che ti dica Riley? Nemmeno io mi capisco, so soltanto che non riesco a dimenticare le sue luride mani addosso al tuo corpo, ma non riesco nemmeno a fare a meno di te. Ok cazzo? Era questo quello che volevi sentirti dire? Ecco tutto. Adesso sei contenta?》confessa stringendo i suoi capelli tra le dita in un gesto nervoso.

《Tu sei fuori di testa. 》constato perplessa.

《E tu sei fuori di testa esattamente quanto me, se non di più... altrimenti nanetta non staresti ancora appresso ai miei continui sbalzi di umore.》mi spiazza con il suo ulteriore cambio di umore, facendo affiorare un sorriso sulle mie labbra, anche contro la mia volontà.

Il suo sorriso si accentua di rimando, provocando in me numerose scariche elettriche che si ricongiugono tutto al centro del mio stomaco...

Ed il suo veleno ormai mi circolava libero tra le vene corrodendomi fin dentro le ossa.

Ne ero piena,
colma,
mi nutrivo di esso,
il mio corpo ne era dipendente
fino a non riuscirne più a farne a meno.

Non riuscivo più a farne a meno.

*****

Erano trascorsi giorni da quell'episodio al mare, ed anche se non volevamo ammetterlo il nostro rapporto si stava piano piano sempre più sgretolando.

Non eravamo più i Ben e Riley di un tempo, ci stavamo allontanando e lunica cosa a rimamere invariata oltre ai nostri sentimenti era la forte pulsione sessuale che ci accomunava.

Lo odiavo a morte, ma non riuscivo a farme a meno.

Riusciva a fare di me, tutto quello che voleva, mi rigirava come meglio credeva, a sua volontà e piacimento, ma non sarebbe stato sempre così, prima o poi la piccola ed ingenua Riley si sarebbe svegliata, anche a costo di toglierli con la forza e con i denti quei maledetti prosciutti dagli occhi e per Ben Roberts sarebbe arrivato semplicemente il giorno della sua tanta agonata fine.

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