Romantica Ossessione pt1

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Ed è proprio vero che a volte le persone non si rendono realmente conto di quanto tu tieni a loro, di quanto tu abbia plasmato te stessa per stare al suo fianco, dei conflitti che hai subito con le persone a cui vuoi bene per difendere il vostro rapporto.

Il nostro rapporto.

Il nostro rapporto appeso continuamente ad un filo, ed oscilliamo tenendo strette le nostre mani.

Ed io ti osservo, faccio scontrare i miei occhi con i tuoi in una silenziosa supplica...

"Ti prego amore non lasciare la mia mano, o cadrò giù in fondo al baratro e non ci sarà più una via di salvezza per questo nostro amore."

E la mia mano diventa oleosa a causa del sudore provocato dalla nostra tensione.

Scivolo.

"Ti prego amore non lasciarmi." urlo in preda al panico, tu in ginocchio sul bordo del baratro afferri con entrambe le tue mani i miei polsi reggendo il mio corpo che oscilla lentamente nel vuoto.

Osservo la paura nei tuoi occhi prendere vita.

"Non aver paura amore, non è colpa tua." sussurro trattenendo i numerosi singhiozzi tra le labbra serrate.

"Non ce la faccio." sussurri e calde lacrime rigano il tuo volto, il tuo corpo trema a causa dell'emozione e quando penso che dolci parole amorevoli stiano per uscire fuori dalle tue labbra, i tuoi occhi cambiano completamente espressione, diventando fuoco ardente.

"Non ce la faccio a smettere di pensare alle sue mani avide che sfiorano ancora il tuo corpo... ed ancora, e ancora!! Stronza." sbotta digrignando quelle parole piene di astio fra i denti.

I miei occhi si sgranano stupiti da tanta cattiveria e le sue mani lasciano di getto le mie, sbilanciando il mio corpo che cade in una lunga corsa nel vuoto.

《Oddio!!》mi sveglio di soprassalto, ansante a causa del fiato corto procurato dallo strano sogno.

Scosto con poca grazia le coperte dal mio corpo per raggiungere il cellulare abbandonato sulla scrivania.

Cerco il suo nome in rubrica e faccio partire la telefonata.

Bastano pochi squilli e...

《BUONGIORNO RAGGIO DI SOLE!》risponde pimpante come sempre.

《Buongiorno Brianna, allora oggi che si fa? Andiamo a smaltire la tensione in palestra?》sorrido, prendendomi gioco di lei.

《Tesoro sai che la sottoscritta alla palestra non dice mai di no, te piuttosto... il tuo cane da guardia dove lo hai lasciato?》spegne la mia ironia pungente come al suo solito.

《Ah.. ah..》fingo una risata,《molto divertente davvero.
Non è il periodo rosa di Picasso al momento questo per noi.》tentenno.

《Questo Riley? Da quando non avete un periodo "rosa" voi due? Devi proprio sbatterci la testa per capirlo vero tesoro? Se non ti fai male davvero non ne esci contenta. 》borbotta esasperata facendo uscire lievi sussurri di lamenti dalle mie labbra.

《Non lamentarti Riley, li sento i tuoi mugolii...e piuttosto avvertilo dei nostri progetti quotidiani che non ho proprio alcuna voglia di assistere ai vostri soliti litigi, grazie. 》parla a manetta, senza darmi possibilità di rispondere, attaccando subito dopo la telefonata.

《Prego.》sussurro, staccando il telefono dall'orecchio per constatare il fatto che ha staccato realmente,senza ascoltare la mia replica.

Avverto Ben con un messaggio e scendo di sotto per cominciare questa nuova giornata.

La sua risposta non si fa attendere molto, prova a dissuadermi, proponendomi di uscire insieme a lui.

Ma io nego, confermando i miei piani.

*****

È pomeriggio, ho continuato ad ignorare i lamenti di Ben.

Il nostro rapporto cammina sul filo di un rasoio, mi sento quasi soffocare.

Ben è diverso, è diventato quasi opprimente.

Non lavora più e dedica il suo tempo completamente del tutto alla sottoscritta, sono diventata il suo nuovo passatempo, yuppie!

Se di conseguenza il suo tempo libero è aumentato, il tempo da dedicare a me stessa, alle mie amicizie, alla mia famiglia è notevolmente diminuito, perché anche il mio tempo è diventato il suo ormai.

Se esco con mamma per negozio, Ben Roberts è con noi.
Se vado a prendere un caffè con Brianna, Ben Roberts è con noi.
Se esco da scuola, Ben Roberts viene a prendermi e mi accompagna in casa.

Ho trascurato il mio impegno con la palestra causa la sua gelosia, ma adesso...

Adesso, non riesco più a respirare.

Apprezzo il suo interessarsi a me,
ma prima o poi questa bomba,
che diventa sempre più carica, esploderà.

Il telefono squilla,
ho appuntamento alla fermata del bus con Brianna.

Guardo l'ora sul telefono,
e so già che sei tu.

《Pronto Ben?》risposto atona.

《Perché non rispondi ai miei messaggi?》domanda con voce alterata.

"Perché mi sento soffocare." penso.

《Cosa vuoi che ti dica? Sai benissimo perché non rispondo ai tuoi messaggi, ho preso un impegno e non riuscirai a farmi cambiare idea. La palestra la pago, non ci vado gratuitamente e sarebbe un grandissimo spreco di denaro se non la frequentassi. Non credi?》invece sbotto, adesso anch'io alterata.

Sorride.

《Sbrigati ti aspetto. 》

《Cosa? Sei qui? Per fare cosa?》sparo domande a raffica stanca del suo bipolarismo.

《Voglio vedere come ti sei vestita. 》confessa le sue reali intenzioni e non so perché, ma chiudo la telefonata con una strana sensazione addosso.

Indosso i miei leggins neri di tuta, una maglia manica corta coperta da una felpa e le mie nike bianche, e sono pronta.

Raggiungo Brianna sotto casa ed insieme ci incamminiamo verso la fermata dell'autobus.

Le racconto tutto, come ho sempre fatto, perché lei è la mia confidente.

La vedo storcere il naso parola dopo parola ed anche se non parli, so benissimo cosa pensi, che questa storia non può continuare ad andare avanti in questo maledetto mondo e devo solamente svegliarmi,
lo so...ma è dannatamente difficile.

Arriviamo a destinazione e lo vedo.

Ben fa parte di quella categoria di persone di cui non puoi non accorgerti, la sua personalità sbuca come un'aura scura anche al di fuori del suo corpo,
ed è imponente, quasi ingombrante
e riesce a soggiocarti con quella sua sfrontatezza, così sicuro di sé da far quasi paura alle aure bianche più docili ed insicure come me.

Ci salutiamo, ed il loro saluto non è più quello di un tempo, ma è freddo e scostante.

Brianna stanca dei miei malumori, dei miei pianti ha iniziato a nutrire un risentimento nei confronti di Ben.
E Ben... beh Ben è semplicemente Ben, timoroso che Brianna attraverso i suoi consigli potesse riuscire ad allontanarmi da lui.

Iniziamo a parlare fra di noi, ma c'è tensione nell'aria, lo avverto.

Ben alle mie spalle mi stringe in un abbraccio, gli animi si riscaldano nel momento in cui si riaccende l'argomento "palestra".

Mi estraneo da quei due che continuano a pizzicarsi, non li ascolto, guardo dritto difronte ai miei occhi, nella speranza soltanto che quello stupido bus ci raggiunga presto.

Sento Brianna agitarsi un po' e riprendo conoscenza del mio corpo soltanto quando la sento sbottare:
《Io non sono la tua ragazza, se a lei piace farsi trattare così da te son soltanto cavoli suoi, contenta lei... amen, ma non aspettarti che io me ne stia zitta difronte al tuo essere così sbruffone. Non mi ha mai messo nessuno i piedi in testa e te non sarai certo il primo. 》

È rossa in viso e dal silenzio del ragazzo alle mie spalle direi che lo ha colpito in pieno.

《Non parli?》mi provoca Ben allontanandosi dal mio corpo.

Mi stranisco.

《Cosa dovrei dire?》chiedo atona.

《Nulla, che dovresti mai dire... non son mica stupido sai, tutte belle agghindate, andate in palestra per farvi vedere dai ragazzi, per caso? Guarda qua come ti sei conciata?!》vaneggia fuori di sé.

Guardo Brianna negli occhi e acquistando quel po' di coraggio che mi mancava rispondo.

《Cosa vedi esattamente Ben? È una semplice tuta e nemmeno tanto aderente. Se è questo ciò che pensi continua pure a pensarlo, non mi importa più, è tutto inutile con te ormai. Continuiamo a fare un passo in avanti e dieci passi indietro. Sono stanca ok? Era questo ciò che volevi sentirti dire...
S-O-N-O S-T-A-N-C-A!》scandisco bene le ultime parole e non ascolto nemmeno la sua risposta, perché il bus accorre in mio soccorso fermandosi proprio difronte ai nostri occhi.

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