Romantica Ossessione pt2

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《Cosa vedi esattamente Ben? È una semplice tuta e nemmeno tanto aderente. Se è questo ciò che pensi continua pure a pensarlo, non mi importa più, tanto è tutto inutile con te ormai. Continuiamo pure a fare un passo in avanti e dieci passi indietro all'infinito. Sono stanca ok? Era questo ciò che volevi sentirti dire...
S-O-N-O S-T-A-N-C-A!》scandisco bene le ultime parole e non ascolto nemmeno la sua risposta, perché il bus accorre in mio soccorso fermandosi proprio difronte ai nostri occhi.

Salgo su salutando l'autista, fortunatamente l'autobus è quasi vuoto,
i posti son quasi tutti liberi.

Sto per raggiungere la sedia che ho deciso sarà la mia per questo tragitto, quando ad un tratto vengo strattonata per il polso.

Mi fermo in un balzo, effettuando alcuni passi indietro, facendo scontrare le mie scapole contro il suo petto.

《Non fare la stronza perché qui oggi finisce male, ti avverto. 》mi minaccia in un sussurro poggiando le sue labbra languide sul mio orecchio.

Strattono con forza il mio polso dalla sua presa ferrea, ignorando il suo fiato caldo ed invitante vicino al mio volto.

Riprendo la mia strada con Ben alle mie spalle e prendo posto vicino al finestrino.

Ben prende posto di fianco a me, mentre Brianna siede in disparte stanca già della sua ingombrante presenza.

《Tu oggi non andrai da nessuna parte, hai capito? Tu non andrai in palestra senza di me, vuoi vedere come ti combino un casino oggi?》ringhia fra i denti le sue solite minacce.

Lo osservo perdere sempre più la pasienza ed un sorriso amareggiato prende vita sulle mie labbra.

《Io non sono un oggetto che tu possiedi Ben Roberts, io sono un essere libero, libero di scegliere cosa voglio o non voglio fare nella mia misera vita.
Io non ho paura di te.》lo ringhio fra i denti quel "non ho paura di te", ma dentro fremo conscia del suo essere e dei suoi modi di fare, e non dovrei provocarlo, ma sono una piccola bomba ad orologeria in procinto di scoppiare e lui sta solamente velocizzandone la sua fine.

Sorride,
con quel sorriso sadico che tanto temo,
con quel sorriso sadico che un tempo mi attraeva.

《Che c'è brutta stronza il sottoscritto non ti soddisfa più e allora devi andare a caccia alla ricerca del sostituto? Eh? Perché non lo diciamo a tutti i presenti su questo autobus come godi quando ti fotto come la troia che sei? Eh? Vuoi che lo urlo al mondo quanto sei porca? Stronza.》ringhia aumentando sempre più il suo tono di voce, e il mio cuore sussulta al suono di quelle infime parole.

Sussulta così tanto che lo sento sgretolarsi come sabbia anche mentre lo tengo stretto tra le mie mani per proteggerlo da questo sconosciuto al mio fianco che un tempo credevo fosse l'uomo con cui avrei vissuto il resto della mia vita.

《Che c'è adesso non parli più?》mi schernisce, alzando nuovamente il tono di voce, sapendo di aver colpito il mio punto debole, ed il suo corpo si avvicina al mio, che appiattisco sempre più vicino al finestrino dell'autobus.

Silenzio, continuo a non parlare.

Lo sento innervosirsi sempre più ad ogni mio tentativo di ignorarlo, e le sue mani prendono a pizzicare la mia pelle lattea con tanti piccoli pizzicotti/pizzicate.

《Smettila. 》sussurro guardandomi intorno con circospezione per constatare ovvia la presenza di telespettatori.

《Adesso parli?》borbotta sfacciato, continuando la sua tortura.
《Rispondi alle mie domande, che c'è il tuo Jasper ti soddisfava così tanto che adesso il sottoscritto non ti basta più piccoletta?》sussurra digrignando fra i denti stringendo sempre più la mia pelle, provocandomi dei piccoli lividi.

Sussulto a causa del dolore.

Un signore di fianco a noi studia il mio volto pronto ad intervenire, lo supplico con lo sguardo di restare al suo posto restiva a creare un ulteriore spettacolo.

《Smettila, Ben. Smettila o giuro su ciò che ho di più caro che questa sarà l'ultima volta che i tuoi occhi si poseranno ancora su di me.》lo minaccio, e questa volta aumenta anche il mio tono di voce.

Sono esausta, Brianna si volta a guardarmi.

I nostri occhi parlano, non vi è bisogno di parole.

Lei è con me, pronta ad intervenire e a difendermi nel momento in cui si scatenerà la bestia.

《Tu minacci me?》chiede derisorio.
《Mia piccola ed ingenua Riley, quando finisce la nostra storia, se finirà, lo deciderò solo e soltanto io. Non scordarlo mai piccoletta tu mi appartieni.》

Sorride soddisfatto di avermi messa a tacere.

《Io sono stanca. 》digrigno fra i denti, ed i miei occhi si colmano di calde lacrime, che obbligo a non far scivolare fuori.

《Tu sei stanca?》ride di me,《di cosa ti saresti stancata esattamente? Dillo. Dillo una volta per tutte. Di me?》vaneggia,《di noi?》domanda facendo uscire fuori le sue insicurezze.

E potrei con fermezza dire, che adesso tutte le sue personalità si son rivelate.

《Siamo al completo!》borbotto sarcasticamente, e sono sadica, perché continuando a provocarlo voglio proprio farmi del male.

《Cosa hai detto?》sbotta stringendo il mio mento tra le sue mani, per sforzarmi a fissare i miei occhi nei suoi.

《Mi fai male, smettila!》sussurro fra i denti.

《DI COSA TI SEI STANCATA?》domanda scandendo bene ogni parola, simulando quasi un ringhio.

《Di... T-E.》balbetto, ed una lacrima solitaria riga il mio volto.

Sorride, staccando finalmente le sue mani dal mio volto, come scottato.

《Di me?》chiede ferito, accennando un sorriso amareggiato.

Non rispondo, volgendo nuovamente il mio sguardo fuori dal finestrino.

《Guardami stronza...》ringhia stringendo la parte superiore della mia gamba col palmo della sua mano.

Sussulto.

《Ti sei stancata di me? Non mi vuoi più?》spara una domanda dopo l'altra senza darmi nemmeno la possibilità di rispondere.

《Se è così dimmelo in faccia una volta per tutte, dimmelo in faccia che non provi più nulla per il sottoscritto e ti assicuro che la prossima sarà la mia fermata. 》sussurra digrignando fra i denti quelle parole, e finalmente molla la presa ferrea sulla mia gamba.

《Smettila!》piagnucolo.

《Dimmi che non mi ami più e chiudiamola qui, cazzo Riley!》balza in piedi, attirando l'attenzione degli altri passeggeri.

《No.》mi lamento e calde lacrime prendono a rigare il mio volto.

《No cosa?》domanda fuori di sé avvicinandosi di un passo al mio volto.

《No, non mi piaci quando fai così.》confesso con amarezza.

《Non mi basta. Dimmelo Riley, dimmi che non mi vuoi più e scendo adesso da questo maledetto autobus. 》ringhia fra i denti, continuando ad attirare l'attenzione su di noi, portando la sua mano al mio volto.

Fisso i miei occhi nei suoi, e non possiamo più continuare così, in questo modo.

Fa male anche solo pensarlo.

Ho sempre odiato queste scenette in pubblico, dar adito alle persone di parlare, di schernirti o di giudicarti, e se dirgli una bugia metterà fine a tutto questo forse, per la prima volta, sono disposta a mentirti.

Ho messo in gioco tutta me stessa in questo rapporto, e nonostante tutto il male che continui ad infliggermi, che continuiamo ad infliggerci, torniamo sempre indietro, come due calamite che si uniscono e devo soltanto smagnetizzarsi per riuscire definitivamente a separarsi.

E piango continuando a guardare il suo volto, e lo so che lo hai capito, che la risposta la stai leggendo dentro al mio sguardo, perché i miei occhi son sempre stati un libro aperto per te.

《Dillo.》sussurra adesso calmo, ed i suoi occhi diventano lucidi, perché noi siamo questi, siamo come lava ardente dentro un vulcano inattivo.

Ed il vulcano si è risvegliato ed è arrivato il momento di scrivere la parola Fine a questo capitolo che segnerà la fine della nostra Pace.

《Non ti voglio più. 》ed i miei occhi si chiudono per l'intensità delle parole che ho appena pronunciato.
《Adesso scendi per favore.》ed il mio sguardo si punta fiero nel suo privo di ogni tristezza come la più brava delle attrici da Oscar.

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