Benvenuta all'inferno, ti presento Ben Roberts.

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Surprise!💝

Vi avverto miei cari follettini&follettine questo sarà il penultimo capitolo.
Come andrà a finire tra i nostri Ben&Riley?
Chissà...

Buona lettura⬇️⬇️⬇️💋

Rinchiusa dentro questa bolla creata dal diavolo in persona, artefatta, così simile alla perfezione.

La perfezione.

E Ben Roberts era sempre stato così bravo a rendere tutto perfetto con le parole.

Era sempre stato un ottimo oratore.

E le sue parole scorrevano fluide come cristalli di seta e scorrevano, fino a infrangersi una volta venute a contatto con la realtà.

E il rumore del loro scricchiolio si confondeva con il suono amaro delle sue bugie.

《Fammi fare una telefonata. 》borbotta risvegliandomi dal mio stato confusionale.

《Come scusa?》domando frastornata.

《Il tuo telefono, devo fare una telefonata. 》ordina serio, cambiando nuovamente personalità e delle sue debolezze adesso non vi è più traccia.

《Il mio telefono?》chiedo confusa, 《perché non usi il tuo?》

《Cos'è, hai qualcosa da nascondere ragazzina?》domanda sprezzante.

E so già che dietro ogni sua più piccola richiesta vi è sempre stato un secondo fine, uno scopo utile a realizzare gli obbiettivi dell'angelo dannato dalle grandi ali nere presente qui difronte ai miei occhi.

Sorrido amaramente.

《Non ho nulla da nascondere, ma non ti cederò ciò che vuoi. E non perché io sia una codarda, ma semplicemente perché sono stanca di assecondare le tue pazzie, il tuo essere così ossessionato da me e della tua infondata gelosia. Perché non ha alcun senso assecondare un folle, perché cercherai l'ignoto ed anche quando non troverai ciò che stavi cercando, scorgerai il modo di accusarmi lo stesso, magari inventando oppure vedendo la malizia ed il marcio anche dove in realtà non vi è. 》confesso palesando un coraggio che in realtà non ho.

E le mie mani tremano, mentre con un movimento lento sfioro un ciuffetto di capelli scostato dal lieve soffio del vento.

《Dammi il tuo cellulare ho detto? O non hai il coraggio di mostrarmi quanto in realtà tu mi abbia sostituito facilmente, facendo la battona col primo che capita?》ringhia alzando il tono di voce.

《Tu sei completamente fuori di testa, non cederò dando corda a questo tuo stupido gioco, pensa ciò che vuoi.
Non mi importa più. 》borbotto atona.

《Brutta stronza, ho detto dammi il tuo cellulare.》sussurra adirato digrignando e la sua mano avvolge con posseso il mio polso, avvicinandomi con forza a sé.

《Smettila!》sussurro tra mugolii di dolore a causa della sua presa ferrea, 《mi fai male. 》

《Sù,entra dentro e portami quel cellulare. Fammi vedere con quanti sfigati ti sei scritta, troia.》comanda cattivo e del Ben di cui mi son perdutamente innamorata non vi è più nulla, ne rimane soltanto un alone lontano, un ricordo lontano sopraffatto dalla sua quotidiana cattiveria.

《Basta!》urlo stanca e calde lacrime rigano nuovamente il mio volto.

E piango, ormai troppe volte.

Le mie emozioni, i miei sentimenti sgorgano fuori dai miei occhi, troppo spesso, per espellere fuori la sua cattiveria che mi rigetta addosso tutte le volte come un boomerang privo di alcun controllo.

Ed il limite è stato oltrepassato.

E siamo sempre stati bravi a farci del male noi, a vederci soffrire a causa del male che noi continuavamo ad infliggerci.

Ed adesso eravamo giunti al punto di non ritorno, non vi era più alcuna via di scampo, non vi erano più altre occasioni a cui cedere.

Le lancette del nostro orologio continuavano a scorrere, prima lentamente poi sempre più velocemente, ed il nostro tempo era passato giungendo al termine.

Il nostro tempo era finito
e non vi era più alcuna possibilità per poter rimediare.

Le nostre cicatrici, quelle che col tempo ci siamo procurati, si son riaperte, ed insieme alle ferite appena aperte continuano a sanguinare.

E il loro sangue scorre rosso attraversando il nostro corpo, invisibile.

E il suo dolore è opprimente e non ci permette di respirare.

《Che cavolo vuoi da me, eh? Un attimo prima decanti di amarmi e non poter vivere senza di me, e adesso? Guardati adesso... osserva il mio volto devastato a causa delle lacrime che non riesco a fermare a causa della cattiveria che continui a gettarmi addosso senza alcuna reale motivazione. Ma cosa vuoi da me, dalla mia inutile vita? Non ti è bastato avermi danneggiata, fin dove dobbiamo spingerci per farti capire che è arrivato il momento di dire BASTA!》sbotto facendo scorrere un braccio sul mio volto per cancellare le tracce della mia debolezza.

《Prendimi quel telefono. 》sussurra.

Piango.

《Tu no-on mi ascolti...》singhiozzo, 《non lo hai mai fatto. È anche per questo che siamo giunti a questo punto. Ci siamo distrutti e continueremo a farlo fino a quando non rimarrano soltanto i frammenti del nostro amore. 》

《Cosa hai da nascondere?》urla ed i suoi occhi son arrossati a causa della frustrazione.

Perché Ben Roberts è abituato a vincere e con me non ha mai perso nemmeno una battaglia.

《A cosa ti serve?》domando in un sussurro placando la sua ira ed i suoi nervi si distendono convinti di aver vinto anche questa sfida.

《Devo scrivere ad un mio amico per farmi venire a prendere, non ho mezza voglia di prendere un autobus con questo stato d'animo, non dopo aver discusso con te.》confessa.

Contrariata entro dentro casa, beccando mia madre e Brianna affacciate alla finestra ad origliare.

《Che state facendo?》domando nervosa mentre continuo a camminare dentro casa in cerca del mio telefono.

《Cosa stai cercando?》chiede gentilmente Brianna cercando di occorrere in mio aiuto.

《Il telefono...》borbotto mentre continuo a cercare, 《dammi il tuo telefono, ho bisogno di chiudere questa faccenda il prima possibile. 》

《Il mio telefono? Che devi fare?》domanda contrariata.

《Devo darlo a Ben per contattare un suo amico, non voglio dargli il mio. Sarebbe soltanto una scusa per ispezionare il telefono e fidati che troverebbe del marcio anche in un semplice "ciao" fra due conoscenti. 》confesso amareggiata.

《Tieni...》borbotta indecisa mentre mi porge il suo cellulare,《te lo cedo ad una sola condizione Riley, riportamelo tutto intero perché non ho intenzione di comprarne uno nuovo.》

"Inizio flashback

Tengo stretto il mio cellulare nuovo, comprato da qualche mese da mio padre come ricompensa per la mia buona condotta.
Lo avevo preso tra le mie mani prima di incontare Ben per mandare un messaggio a Jess non appena saremo arrivate sotto casa sua.

《Mi prendi per il culo Riley? Guardami scusa, ti sembro per caso stupido? Eh?》urla avvicinando sempre più il suo volto vicino al mio, sento difatti Katy alle mie spalle scendere dalla sua auto sull'attenti.

《No non lo sei, ed io per caso credi che lo sia? Sono stanca di stare in silenzio a subire la tua sfuriata insensata. Si Ben stai facendo tutto questo casino senza un senso. Mi hai lasciata, sono mesi che non stiamo più insieme, che non ci frequentiamo, cosa ti darebbe il diritto di dirmi se devo o non devo uscire e soprattutto con chi. Mi son giustificata già fin troppo se tu non vuoi darmi alcun ascolto, è un problema tuo, non mio.》urlo avvicinando di conseguenza anch'io il mio volto al suo, mettendomi al suo stesso livello.

Ride.

Ride sul serio.

Porta una sua mano a coprirsi la bocca mentre l'altra la sposta a sorreggersi la pancia.

Ride di me e delle parole che ho appena detto.

《Non sei divertente.》lo accuso.

《O tu si invece, ed anche molto.》confessa, tornando subito dopo serio, serissimo.

Mi guarda con occhi pieni di odio,
con uno scatto cattura un mio braccio con la sua mano.

Stringe.

《Mi fai male.》sussurro stringendo fra loro i miei denti.

《Tutto il tuo coraggio di prima adesso dove é finito, piccola ed ingenua Riley. Noi ci appartieniamo, tutto quello che fai o hai intenzione di fare é un mio diritto saperlo, ed é un tuo dovere riferirmelo. Sei mia Riley, non scordarlo mai questo. Dammi il tuo telefono adesso!》ordina con tono di superiorità.

《No.》sussurro sicura di me.

《Cosa?》chiede con tono di voce basso.
《Ho detto dammi il tuo telefono adesso e fammi comtrollare con quanti altri stronzi come me ti senti.》sussurra avvicinando il suo volto sempre più al mio e stringendo la presa ulteriormente.

Ha la sua fronte poggiata con forza sulla mia, sovrasta quasi completamente il mio corpo con il suo.

《Ahio.》sussurro spostando il mio volto dal suo.

《Dammi il tuo telefono Riley, o giuro che lo prenderò con forza dalle tue mani.》minaccia con tono pacato, iniziando ad avvicinare sempre più la sua mano al suo obiettivo.

Stringo ancora più saldamente la presa sul mio cellulare nuovo con la mano libera dalla sua presa.

Avvolge la mia mano ancorata al telefono con la sua.

《Molla la presa.》grugnisce quasi al culmine della pazienza.

《No.》sussurro, quando inizia a stringere la mia mano con la sua provocandomi dolore.

《Ehi, basta. Lasciala stare.》sento urlare dalla mia amica alle mie spalle accorrendo in mia difesa.

《E tu saresti per dirmi quello che devo o non devo fare?》la provoca col suo tono saccente inarcando un sopracciglio, con il mio telefono ormai tra le sue mani.

《Ho detto lasciala stare Ben.》Katy lo affronta allontanando con una spinta il suo corpo dal mio.

Lo vedo prendere uno slancio per affrontarla, e toreggiarla con il suo imponente corpo.

《Basta!》mi intrufolo tra i loro corpi urlante cercando di bloccare ogni suo altro movimento.

E lui si blocca realmente, ma non gli importa se i miei occhi sono ormai lucidi e stanchi di affrontare questa sceneggiata.

Perché Ben è così,
quando é arrabbiato
e crede di avere ragione, 
Ben non vede ragioni.

《Dammi il codice di blocco o giuro su ciò che ho di più caro che te lo rompo, lo giuro.》minaccia furente.

《Basta, basta, basta.》urlo abbassando sempre più il mio tono di voce, facendo destra e sinistra con la testa come una matta sul punto di impazzire.

《Dimmelo!》urla stringendo sempre più il mio telefono tra la sua mano, iniziando a scheggiare sempre più il suo schermo di vetro.

Vedo le sue dita tagliarsi.

《Fermo! Fermati.》urlo socchiudendo i miei occhi, e stringendo i miei capelli tra le mani, come in una silenziosa supplica.

'Cosa dirò mai a mio padre?'
Questo era quello che continuavo a ripetermi nella mia testa, mentre Ben mi urlava contro che tutto questo fosse solo e soltanto accaduto a causa  mia gettando il mio telefono ormai dallo schermo frantumato a terra, rompendolo del tutto, definitivamente.

Fine flashback "

《Ricevuto!》sussurro marciando verso la porta di casa, afferro tremolante la maniglia del portone di casa e con un bel sospiro di incoraggiamento sono fuori di casa.

《Ecco, tieni.》borbotto sicura di me, porgendo il cellulare di Brianna verso di lui.

《Ma questo non è il tuo telefono!》constata infastidito.

《No.》confermo,《il mio non ricordavo dove l'ho messo così ho chiesto a Brianna di darmi il suo. È un problema?》domando provocandolo un po'.

《No, per niente. 》afferma avido sorridendo mostrandosi per lo stronzo qual è.

Lo osservo armeggiare col cellulare e quando blocca i suoi movimenti domando:
《Finito?》

《Finito.》sussurra.

《Ok, adesso posso riavere quel cellulare?》chiedo e la mia voce traballa abbandonando tutta la sua sicurezza.

《Che c'è hai voglia di liberarti di me?》borbotta avvicinandosi nuovamente al mio corpo e quando provo ad estrarre il telefono dalle sue mani, lui alza il braccio in sù godendo della mia bassa statura.

È derisorio, non vi è alcuna presenza di un sorriso.

All'esterno potremo sembrare due fidanzatini che scherzano, ma in realtà ci stiamo semplicemente distruggendo, ancora di più.

《Dammi quel cellulare Ben.》sussurro interrompendo ogni tentativo di ripresa.

《Perché?》chiede e la sua mano libera si stringe con forza al mio polso.

《Perché basta, mi son stancata, voglio andarmene via. Cosa vuoi ancora?》borbotto sbuffando, priva di forze.

《Però non eri così stanca di me fino a qualche giorno fa, eh? Quando ti facevo godere come la cagna che sei ti andavo bene, eh? Brutta troia del cazzo.》sputa fuori con veleno quelle parole, che giugono veloci come coltellate al mio petto.

E la mia calma si trasforma in ira,
lotto, provo a colpirlo, mi dimeno per fargli mollare la presa dal mio polso arrossato.

E lo vedo stringere la presa ancor di più sul cellulare di Brianna.

《Hai intenzione di distruggere anche questo? Dammi quel telefono e lasciami andare....》urlo fuori di me,
《io ti disprezzo ok?》piango,
《non voglio più sopportare tutto questo. Il tuo veleno mi sta distruggendo. Guarda come mi hai ridotta...》 sussurro tra le lacrime,
《non faccio altro ormai.》confesso indicando quelle piccole goccioline di sale che scorrono senza controllo dal mio volto.

E Ben molla davvero la presa colpito dal mio disprezzo e...
《Cosa si prova ad esser ripagato con la stessa moneta?》sussurro sicura di me, consapevole di aver lasciato il segno.

《È questo che vuoi?》domanda strafottente indicando il cellulare ancora abbandonato nella sua mano.
《Tieni!》sbotta lanciandomelo addosso cogliendomi di sorpresa.

《Ma sei matto?》alzo la voce, prendendo in uno slancio il telefono con un colpo di fortuna.

《Che cazzo vuoi? Adesso che hai il tuo maledetto telefono vattene via. Non era questo che volevi. 》urla dando di matto.
《VAI VIA!》

Sussulto spaventata per il suo cambio d'umore e continuando ad osservare il suo volto inizio a compiere dei piccoli passi all'indietro per allontanarmi da lui.

E da piccola mi hanno sempre insegnato che al nemico non si danno mai le spalle, e Ben in quel momento era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Ed io volevo vederlo il momento in cui sarebbe esploso, non mi sarei preclusa quello spettacolo, doveva rimanermi piantato nella testa, per convincermi ancor di più che quello era il momento di non ritorno ed io non avrei più fatto un passo indietro.
Avevo bisogno di un ulteriore motivazione per assicurarmi che non sarei più tornata indietro, non avrei più mosso alcun passo verso di lui, verso Ben Roberts colui che era la mia rovina, e lo sarebbe stato per sempre fra i miei ricordi.

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