Too much love will kill you (pt.2)

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I suoi passi si fermano e continuando a tenermi le spalle domanda:
《Io devo saperlo Riley,
non mi ami più?》

Ed i suoi palmi si stringono di riflesso a pronunciare quelle parole.

《Oh Ben...》
《non è questo, è qualcosa di molto più grande e complicato, e sei solamente un ottuso se non te ne rendi conto.》sussurro amareggiata.

《Oh io me ne rendo conto benissimo...》borbotta voltandosi nuovamente verso di me e con passo sicuro inizia a camminare per raggiungermi.

Con poche falcate e su di me, le sue braccia mi imprigionano, poggiandosi sul muretto alle mie spalle.
Il suo volto a pochi centimetri dal mio ed i miei occhi si chiudono di riflesso avvertendo il suo respiro divenire un tutt'uno col mio.

《Ben.》sussurro pregandolo silenziosamente di fermarsi.

"Ti prego non oltrepassare quel confine, è già difficile, non renderlo ancora più complicato di così."

Lo penso, continuo a ripeterlo nella mia mente o forse lo sussurro realmente perché Ben accenna una smorfia continuando ad osservare le mie labbra che si muovo senza emettere un suono.

《Lo sento, lo so che lo vuoi anche tu. Non fermarmi, non farlo.》sussurra poggiando la sua fronte contro la mia.

《Non farlo.》sussurro fra le sue labbra.

《Ho così bisogno di te adesso. 》sussurra ad un soffio dalle mie labbra ed i nostri nasi si sfiorano.

《Non posso farlo.》borbotto puntando le mie mani sul suo petto e con una leggera spinta lo allontano da me.

Il mio respiro torna regolare ed il suo sguardo diventa come fuoco al vento.

《Non lo hai fatto sul serio?》domanda fuori di sé sorpreso riprendendo a camminare in tondo.

《Perché sei uscita qua fuori,
perché mi hai portato qui infondo, perché continui a guardarmi con quegli occhi da cucciolo indifeso, che cosa vuoi da me, eh? Che cazzo vuoi? Ti sei stancata, ma poi alla fine sei sempre qua, torni sempre da me stronza,  perché non puoi farne a meno, esattamente come me, credi che mi piaccia essere così dipendente da te, dalle tue mani, dalle tue LABBRA, dal tuo profumo... mi hai completamente fottuto il cervello,
sei contenta adesso? Eh?》sbotta ed i suoi occhi sembrano sbucare fuori dalle orbite.

《Ed io ti ho odiato tutte le volte che ti allontanavi da me e mi sono odiato perché sapevo che la causa del tuo allontanamento era solo e soltanto colpa mia. E mi ripromettevo tutte le volte di cambiare. Si, perché io posso cambiare. Ma poi scatta un piccolo click nel mio cervello e la mia mente va in cortocircuito, si offusca e prende ad avere una vita propria. E i miei pensieri più brutti, quelli di quando ti beccavo in discoteca con lui, o al mare in costume insieme a lui e inizio a vagare e vagare, e immagino le sue mani su di te e la mia mente va in panne, inizia a percorrere vie indefinite... e... e...》balbetta carico a causa del peso delle sue parole.

《...e la tua mente smette di funzionare e non ragiona più, come è successo su quell'autobus no? O come in quel pomeriggio al mare? O come quando dopo quel pugno mancato mi hai cacciata fuori da casa tua, no?》completo al posto suo nervosa, sopraffatta dalla sua confessione.

Il suo sguardo si abbassa colpevole volgendolo alle sue scarpe.

《Quella è un'altra storia. 》borbotta cercando un modo per sminuire le sue colpe, che infondo non c'è.

《Certo, quella è un'altra storia... però son sempre io alla fine a pagarne le conseguenze. Ho allontano le mie amiche per trascorrere i miei pomeriggi, le mie giornate insieme a te. Ho litigato per giorni con mio padre sgretolando il nostro rapporto, per difendere la mia storia con te. Ho messo in secondo piano me stessa per prevenire le cause delle nostre infinite discussioni, le uscite, la palestra, persino le serate con le amiche in casa, ho abolito tutto. E per cosa? Per le tue stupide paure, perché temo che con i loro consigli possano condizionarmi e allontanarmi da te.
Mi sono annullata completamente,
divenendo assuefatta da te.
E a te sembrava non bastare mai,
ma sai... realmente il problema adesso qual'è?》mi blocco per constatare che abbia percepito le mie parole e la mia lingua scorre a lambire le mie labbra secche a causa della veridicità delle mie parole.

《Quale?》 sussurra avvicinandosi a piccoli passi, sempre più al mio corpo.

《Il problema è che adesso quella a cui tutto questo non basta, sono io. Perché questa cella d'amore in cui mi hai reclusa, mi sono reclusa o forse ci siamo reclusi, adesso comincia a starmi un po' stretta e voglio la mia libertà, i miei spazi, la mia libertà di decidere cosa fare, come, quando e con chi voglio deciderlo solo, soltanto ed unicamente io.
La esigo questa libertà e tu questa volta non avrai voce in capitolo in merito. 》confesso a corto di fiato ed il mio respiro esce rumoso fuori da miei polmoni.

Ben mi guarda e numerose emozioni prendono vita sul suo volto: stupore, rabbia, sgomento.

《È così allora, hai già preso la tua decisione. 》constata nervosamente.

《Non abbiamo altra scelta, non possiamo più andare avanti in questo modo. 》sussurro stanca.

《Non mettere in mezzo anche me nelle tue decisioni, io non ti credo. Non posso credere che sia realmente finita. 》comincia a vaneggiare ed i suoi occhi diventano lucidi a causa delle lacrime amare che cercano di contenere.

E la mia mano sfiora contro ogni mio comando la sua mano.

I nostri occhi si cercano
e come tutte le volte si trovano,
si scontrano.

E la sua mano si stringe alla mia.

E la mia nave sta naufragando.

Con uno slancio mi attira al suo petto.

Sobbalzo a causa dello stupore per il gesto improvviso.

Ed il mio volto si posa come tutte le volte sul suo petto, ed il mio naso sfiora in un gesto meccanico l'incavo del suo collo, ed inalo il suo profumo come un naufrago in cerca di aiuto durante il nubifragio.

Ed il suo mento si posa con delicatezza tra i miei capelli.

E ci stringiamo in questo caldo abbraccio che odora così tanto di casa.

Ed una lacrima solitaria sfugge al mio controllo.

E l'avverto come un cappio al collo
corrodermi da dentro questa emozione strana che sa così tanto di un addio.

《Non farlo.》sussurra tra i miei capelli, 《non spezzare questo momento.
Non-andare-via-da-me.》sussurra digrignando fra i denti.

《Non posso. 》sussurro affranta e le sue mani mi stringono sempre più al suo corpo.

E dall'intensità del suo sguardo, so benissimo che le buone maniere son appena terminate, e...

Benvenuti all'inferno, 
vii presento il vero Ben Roberts.

L’odio e l’amore sono sempre stati due lati della stessa medaglia,
due sentimenti opposti che hanno sempre avuto però qualcosa in comune.

Un sentimento forte frutto di un rapporto intenso, e tra di noi non c'è mai stata la vittima o il carnefice.

Siamo semplicemente due complici in questo gioco chiamato inferno,
ma che a volte ci fa toccare il paradiso.

E tu sei sempre stato bravo a farmi sfiorare il cielo con un dito, per poi farmi sprofondare giù.

《Adesso basta voglio andare via. 》piagnucolo staccandomi le sue mani di dosso.

《Non puoi dire sul serio ok?
Io cambierò, posso cambiare.
Forse io sono già cambiato per te. 》vaneggia avvicinandosi nuovamente a me e la sua fronte si sfiora con la mia.

I miei occhi si socchiudono meccanicamente inalando il suo profumo e le sue mani si ancorano con sicurezza ai miei polsi.

E un sorriso amareggiato prende vita sulle mie labbra.

《Tu non cambierai mai.》sussurro e calde lacrime scorrono lente sul mio volto.

《Non puoi saperlo.》sussurra facendo sfiorare i nostri nasi e come tutte le volte mi confonde con le sue infinite bugie.

E diamine... se non amerei poter dimenticare tutto e tuffarmi al richiamo delle sue labbra.

Ma non cambierebbe nulla, ed io continuerei ad essere quella ingenua e piccola Riley che continua a farsi sopraffare da lui e dai sui mille sbalzi d'umore.

《Ti sbagli. 》sbotto adirata, piantando entrambi i miei palmi sul suo petto per mettere un'adeguata distanza di sicurezza fra i nostri corpi.
《Lo so eccome, invece. Me lo hai continuato a dimostrare in questi anni insieme.
"Cambierò, cambieremo,
risolveremo tutto."》gli faccio il verso, imitando la sua voce,《be' notizia dell'ultim'ora: non è mai cambiato NIENTE, NIENTE. 》ripeto sul culmine di una crisi di nervi.
《Ed ora, guardaci adesso... cosa ne rimane di noi? GUARDACI!》sbraito affranta e tutte le lacrime che ho trattenuto mi piombano addosso riversandosi sul mio volto.

Si allontana facendo scorrere le sue dita su quel groviglio corvino che sono i suoi capelli.
Mi guarda, fissa le mie lacrime codarde abbandonare i miei occhi in una fuga silenziosa.

《IO TI GUARDO. 》blocca i suoi movimenti per farmi capire la veridicità di quelle parole.
《TI STO GUARDANDO. 》alza il tono di voce, adirato, troneggiando sul mio corpo con un balzo e la sua fronte si scontra con la mia per l'irruenza del gesto.

Sussulto sorpresa.

《Sei Mia.》sussurra, digrignando fra i denti ad un palmo dalle mie labbra e delle gocce di saliva si depositano sul mio volto a causa della rabbia con cui pronuncia quelle parole.

I suoi palmi aggirano i miei polsi in un gesto di possessione.

Piccoli rantoli di dolore abbandonano le mie labbra a causa della forza con cui stringe e la mia pelle lattea arrossata comincia a chiedere pietà.

《Voglio andare via.》mi lamento sopraffatta, non riuscendo più a sostenere Ben e la sua personalità.

《NO!》sbotta, 《tu non vai da nessuna parte.》puntando i suoi occhi nei miei.

Lo ignoro distogliendo il mio sguardo, turbata dalla sua prepotenza.

《Che c'è ti faccio così ribrezzo che non riesci nemmeno più a guardarmi? GUARDAMI!》urla fuori di sé, ma la mia mente non collabora e continuo ad ignorarlo provocando sempre più la sua rabbia.

《Che c'è?》mi schernisce, 《non parli più brutta stronza?》

《Non osare parlarmi ancora in questo modo. 》urlo spingendolo lontano da me e lui balza lontano sorpreso dalla potenza del mio gesto.
《Sono stanca delle tue continue accuse, sono stanca del tuo essere così prepotente, del mio essere così debole. Sono stanca di esser additata e trattata come una merda dall'uomo che dice di amarmi.
QUESTO NON È AMORE. 》sbotto prosciugata, priva di forze.

《E alla mia famiglia non ci pensi? Mia madre ti adora, cosa dirò loro quando mi chiederanno di te?》chiede non sapendo più a cosa appigliarsi per farmi cedere e cambiare idea.

Sorrido amaramente.

《Dirai loro semplicemente la verità...》rispondo atona, priva di qualsiasi sentimento.

《La verità...》accenna un sorriso, 《la verità lo sai qual'è Riley?
La verità è che sei soltanto una piccola ingrata.
Ti fa comodo nel corso delle discussioni puoi tirar fuori solo i momenti in cui il sottoscritto si è comportato di merda, come se io fossi soltanto questo!!!!》sbotta adirato.

Sorrido sfrontata,
accennando un ghigno cattivo.

《La vera domanda Ben... è quando mai non ti sei comportato di merda con la sottoscritta?
Quindi quando la tua famiglia ti chiederà che fine la piccola ed ingenua Riley ha fatto tu potrai rispondere loro che la colpa non è di nessuno.
Il problema è soltanto uno,
ed è che sei semplicemente un fottutissimo stronzo.》e lo urlo quel vezzeggiativo finalmente,
ed è una sensazione nuova,
così liberatoria.

《TU NON PUOI LASCIARMI, OK?》mi aggrappa il braccio con forza.

《Lasciami.》sussuro.

《MAI.》borbotta simulando un ringhio.

《TI HO DETTO DI LASCIARMI. 》urlo strattonando il mio polso via dalla sua presa ferrea.

Ben sorride amaramente e con sguardo adirato sussurra:
《Ok, è questo che vuoi... allora vai, ma non osare voltarti indietro perché questa volta non sarò più qui indietro ad aspettarti.》

E la mia mente me lo ripeteva
"è una trappola, non ascoltarlo. "
ma la mia voglia di allontanarmi,
e mettere metri e metri di distanza,
era troppa, così ignorai il mio buon senso e dandogli finalmente le spalle presi a camminare.

Non passò molto purché io sentissi l'eco dei suoi passi alle mie spalle.

Sbirciai con la coda dell'occhio,
e lui sorrise.

Quel sorriso maledetto.

Accennando persino
un occhiolino malizioso.

Era completamente fuori di testa, ed io lo ero persino più di lui dato che dovetti voltarmi nuovamente per nascondere il sorriso accennato che prese vita senza permesso sul mio volto.

《O-ok.》balbettai insicura una volta giunti difronte il vialetto di casa.
《Sono arrivata.》sussurro non sapendo bene cos'altro dire.

《Sei arrivata. 》mi fece l'eco, risvegliandosi dai suoi pensieri.
《Ed adesso?》sussurra in una lieve domanda.

《E... adesso 》balbetto insicura, 《entro in casa.》
E la mia mano si alza lentamente in un segno di saluto verso la sua.

Un sorriso amareggiato prende vita sul suo volto.

《Tutto qui?》sbotta.

《Cos'altro dovrei fare?》chiedo sul punto di una crisi di nervi improvvisa.

《Non puoi...
Non puoi dire sul serio. Non puoi...
Farci questo. 》balbetta frasi sconnesse prendendo a camminarmi in torno.

Lo seguo con lo sguardo, osservo il suo viso esser attraversato dai suoi infiniti sbalzi d'umore.

Si avvicina con un balzo al mio corpo, mi sovrasta con il suo, le nostre fronti si scontrano, ancora.

Sussulto, socchiudendo gli occhi a causa della vicinanza improvvisa.
Alzo lo sguardo, puntandolo col suo, una volta raggiunta la stabilità persa.

《Ti prego non farlo.》sussurro tristemente, stanca di ricominciare nuovamente tutto da capo.

《Non fare cosa?》sussurra anche lui ad un soffio dalle mie labbra.

《Non rovinare tutto,
rendimi libera di prendere
e seguire le mie decisioni. 》e una lacrima solitaria solca il mio viso.

《Mi dispiace.》sussurra.

《Per cosa?》domando tristemente.

《Mi dispiace per tutti i casini che ti ho scaricato addosso. 》confessa volgendo lo sguardo ai suoi piedi.

《Non scusarti, perché non ne cancellerei neanche uno.》e calde lacrime rigano nuovamente il mio volto, senza controllo.

《 Non lo so.... al mondo incontri migliaia di persone, al college, durante le vacanze, seduto al bar, e nessuna ti colpisce veramente. Poi incontri una persona... ed il tuo mondo cambia, cambia la tua vita, il tuo modo di pensare, e cambi TU...
Semplicemente cambierai tu, per sempre!》si blocca puntando i suoi occhi nei miei.
《Tu mi hai cambiato, hai plasmato la mia vita con la tua sola presenza, plasmandola ed adesso faccio fatica a vedere i miei giorni senza. 》

Mi spiazza lasciandomi priva di parole ed un senso di amarezza prende vita dentro me e mi scorre lento fin dentro le mie viscere.

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