il coraggio di andare pt1

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Sto in preda all'ansia, dopo mesi di studio all'autoscuola e schede piene di errori, il giorno tanto atteso è arrivato.

"Ho l'esame della patente oggi,
augurami buona fortuna. "

Scrivo, invio.

"Buona fortuna amore mio."

La sua risposta arriva imminente.

Incrociamo le dita.

IDONEA!》urlo stringendo il telefono tra le mani, ho appena finito di chiamare tutti, la mia famiglia, i miei amici, lui.

Brava piccola, questo pomeriggio vengo da te e festeggiamo questo nuovo traguardo insieme. 》 parla con voce armoniosa.

Ti amo.》

Sorrido.

Non vedo l'ora che questo pomeriggio arrivi presto.

*******

《Allora sei pronta?》urla Ben entrando dentro camera mia.

I miei son fuori per lavoro e Seth è in giro con il suo gruppo di amici.

《Pronta per andare dove?》domando curiosa mentre mi siedo sul letto per indissare le mie nike rosa.
Scorgo la sua figura avvicinarsi con passo da predatore al mio corpo, e sfiorando il mio lobo con le sue labbra mi sussurra 《È una sorpresa.》

Le sue labbra scendono avide sul mio collo posandovi sopra dei caldi ed umidi baci.

Il mio corpo si copre di brividi, e stringendo le mie mani con le sue gli ordino con lo sguardo a sedersi sul letto difianco a me.

I suoi occhi famelici, accendono il fuoco che ho dentro ed in un attimo spinta da un coraggio che non credevo di possedere, sono a cavalcioni sulle sue gambe ancorando le mie mani al retro del suo collo.

Giocherello con alcune lunghe ciocche nere, cospargendo il suo volto di piccoli e dolci baci.

Le sue mani stringono con possesso i miei fianchi, scendendo con lussuria sul mio sedere che stringe tra le sue dita.

Piccoli mugolii di piacere escono fuori dalle mie labbra.

I miei fianchi prendono ad ondeggiare involontariamente contro il suo corpo provocando dei grugniti di apprezzamento da parte sua.

La sua mascella si contrae, facendo sporgere all'infuori quella maledetta venuzza che ha un potere quasi afrodisiaco per i miei occhi.

Posa le sue labbra con passione sulle mie, come se non desiderasse altra cosa al mondo, e le nostre lingue prendono a danzare.

Stacca le sue labbra dalle mie,
ridendo al suono dei miei lamenti sussurrati, e con le mie gambe ancora avvolte ai suoi fianchi, si alza.

《Andiamo scimmietta, abbiamo delle cose da fare prima di ricongiungere i nostri corpi. 》sorride mentre scende le scale, con me ancora avvinghiata al suo corpo.

E te lo leggo negli occhi che c'è qualcosa che non mi dici, e dentro di me so già che questo periodo di pace non durerà molto, perché siam sempre stati più bravi a farci la guerra, e vorrei soltanto che tu non fossi davvero una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, ma io rimango qui pronta a raccogliere i cocci del mio cuore ancora una volta frantumato...

Ti prego fa che almeno sta volta
sia meno doloroso.

*****

《Siamo arrivati?》domando continuando a camminare al buio a causa delle sue mani ancora posate sui miei occhi.

《Siamo arrivati. 》sento il rumore di una chiave che gira.

Apre una porta.

Sfila la sua mano dal mio volto, e sorrido, perché non ho mai preteso grandi cose, e sono proprio questi piccoli gesti che fanno sì che il mio amore per te aumenti sempre più.

Una musica suona lieve.
"Too much love will kill you"

"Inizio flashback
<<Sei arrabbiato?>> chiedo una volta seduti, per testare il terreno.

<<Non sono arrabbiato, semplicemente non capisco.>> esclama infastidito.

<<Cosa?>> sussurro.

<<Non capisco cosa abbia potuto avere quello stronzo in più rispetto a me per essersi guadagnato del tutto la tua fiducia.>> confessa studiando la mia reazione.

<<Rispondimi.>> sbotta alzando un po' il suo tono di voce in reazione al mio continuo silenzio.

<<Smettila, per favore.
Non fare scenate.
Smettila o vado via.>> esclamo stanca di affrontare tutte le volte questo inutile discorso, tutte le volte che i nostri gesti diventano così intimi.

<<Andiamo a casa.>> si alza scocciato dopo numerosi minuti di silenzio, obbligandomi con lo sguardo a non fare storie.

Affronto il tragitto verso casa
con l'animo sottoterra.

Arriviamo a destinazione
ancora in silenzio.

<<Stiamo davvero litigando per questo motivo? Sul serio Ben, sei serio?>> non risponde e continuando a non parlarmi sta incamminandosi per tornare a casa.

<<Dobbiamo davvero salutarci così? Fermati!>> urlo provando a fare un altro tentativo, ma senza alcun risultato dato che continua a camminare continuando ad ignorarmi.

<<Ben.>> urlo per attirare nuovamente la sua attenzione.
<<Fermati!>> replico iniziando a correre per raggiungerlo, lo blocco stringendo la sua mano con la mia.

Si ferma,
voltandosi a guardarmi.

<<Non ho davvero voglia di parlarti al momento Riley. Avevo sentito una canzone prima di raggiungerti oggi, avevo voglia di fartela ascoltare, ma adesso non ne ho più voglia.>> confessa con aria imbronciata.

<<Volevi dedicarmi
un'altra canzone?>> sorrido provando a contagiarlo con il mio buonumore.

<<Non ridere scema, che poi non riesco più a rimanere arrabbiato con te.>> sorride anche lui adesso.

<<E allora non esserlo.>> sussurro avvicinando il mio volto alle sue labbra accoccolandomi tra le sue braccia.

Lascia numerosi piccoli baci sulla mia fronte, quando dolcemente lo sento intonare:

<<Too much love will kill you
If you can't make up your mind
Torn between the lover
And the love you leave behind
You're headed for disaster
'Cause you never read the signs
Too much love will kill you
every time.>>

<<Troppo amore ti ucciderà.>> sussurro guardandolo dritto negli occhi.

<<È la nostra canzone.>> sussurra anche lui, baciandomi.

<<La nostra canzone.>>
Fine flashback "

《La nostra canzone.》sussurro.

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