ovunque andare

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《E poi cos'è successo?》
Ascolto quella domanda uscire con curiosità dalle sue labbra.

《Che vuoi che sia successo Bree? Sono scappata.》sussurro affranta.

《Perché ho come l'impressione che non mi piacerà quello che è accaduto dopo?》

《Perché non so come ha fatto, ma mi ha trovata. Continuavo a camminare tra le vie del centro ignorando le sue telefonate. Poi non so perché mi decisi a rispondere, mi obbligò a dirgli dove mi trovavo, ma io non lo feci...》

"Inizio flashback

《Riley dimmi subito dove ti trovi? Lo sai che riesco sempre a trovarti, sei parte di me. Dimmi dove sei e chiariamo questa assurdità una volta per tutte.》parlava sicuro di sé,mi aveva in pugno come sempre, ma sta volta mi decisi a non dargliela vinta.

《Non voglio vederti, sono stanca di discutere, invece di portare avanti il nostro rapporto continuiamo a fare mille passi indietro. Basta!》parlo fra le lacrime presa da un coraggio che non sapevo di possedere, alimentato forse dalla sua lontananza.

Restiamo in silenzio ad ascoltare i nostri respiri.

Sta camminando.

《Sto arrivando. 》sbotta d'improvviso.

《Co-osa?》balbetto.

《Non muoverti sto arrivando, so dove sei. Lo so, quando il tuo corpo è vicino al mio Riley. Sei parte di me, non dimenticarlo sciocca.》sorride sghignazzando e il mio corpo freme.

Mi guardo intorno, lo avverto, avverto i suoi occhi su di me.

Cammino.

Mi allontano più veloce che posso da lui.

Svolto a destra, in una strada meno trafficata di gente.

《Presa!》sbotta alle mie spalle stringendo il mio polso.

Sussulto.

《Non puoi sfuggirmi. 》sussurra ed i miei occhi incrontrano nuovamente i suoi.

Sto zitta, timorosa di spezzare questa sua calma apparente.

《Sai ho incontrato un'amica prima, voleva che restassi con lei, ma ho gentilmente rifiutato. Le ho confessato che stavo cercando la mia fidanzata, e sai lei cosa mi ha risposto?》mi provoca usando la tattica della gelosia.

Silenzio.

《Non vuoi saperlo?》domanda guardandomi negli occhi.
《Mi ha detto che lei non si farebbe scappare mai un bel tipo come me.》

《Perché non vai da lei allora?》

Sorride.

《Bingo.》sussurra vittorioso, 《allora il gatto non ti ha mangiato la lingua.》

《Lasciami in pace Ben.》sbotto, provocando un cambio repentino nel suo sguardo.

《Mai.》ringhia stringendo la mia mano con la sua e sovrastando il mio corpo con il suo.

《Smettila, mi fai male. 》sibilo un lamento.

Qualche passante che ci passeggia intorno si volta ad osservarci incuriosito.

Ma Ben non molla la presa, un signore alle sue spalle si blocca ad osservarci pronto ad intervenire.

《Stai dando spettacolo. 》sussurro fra i denti, sperando che il signore alle sue spalle non intervenga e glielo chiedo implorandolo in silenzio con lo sguardo.

Fine flashback "

《E poi?》domanda curiosa.

Siamo sedute sul letto, i libri aperti ai nostri piedi.

《E poi... dovremo riprendere a studiare!》provo a cambiare argomento.

《Non farlo Riley, non con me.
Non nascondermi le cose.》mi smaschera.

Ed è sempre stata, sempre e solo lei, il mio tutto.
Colei che sa leggermi dentro.
Colei che perdonerà sempre le mie mille cazzate.
Colei di cui non potrei mai e poi mai fare a meno.

《Non è successo nulla dopo Brianna, mi ha soltanto riaccompagnato a casa, ed è da ieri che non lo sento. Tutto qua. 》

《E come ti senti adesso?》domanda preoccupata.

《Una merda.》sbotto.
《Una grande, immensa, grossissima merda!》

Sorride.

《Non essere melodrammatica funghetto. 》

Sorrido.

《Riprendiamo a studiare...
che è meglio!》borbotto.

*****

Il mio telefono squilla incessantemente.

Giace lontano.

Non rispondo.

Non appena stacca, la suoneria riprende a squillare.

I nervi tesi, mi alzo.

《Ne hai ancora per molto?》borbotto fra i denti.

《Finalmente. 》sbotta,《che cazzo di fine hai fatto?》

《Sono stata impegnata!》lo provoco.

《Senza di me?》domanda sicuro di sé.

《Che vuoi Ben?》chiedo ormai giunta al limite della pazienza.

《Voglio te.》sussurra, ed il mio cuore freme ad udire la sua voce.

******

Mi ero agghindata,
sua sorella ci aveva invitato gentilmente ad un ricevimento, per festeggiare l'arrivo della sua seconda bimba.

Ero di pessimo umore, non volevo andarci, ma ero troppo buona ed educata per dare buca ad un evento come quello.

Raggiungo casa sua in auto con mamma, le sorrido e scendo controvoglia sotto il suo sguardo attento, lei sa che c'è qualcosa che non va in me.

Salgo in casa sua, saluto la sua famiglia, fingo indifferenza e sorrido fintamente.

Ci rechiamo in auto, raggiungiamo la chiesa, la piccola è un pargoletto bellissimo.

La cerimonia è terminata, adesso è arrivato il momento dei festeggiamenti.

Seduti a tavola, sua sorella ci scatta qualche foto, la osservo...

I miei occhi sono spenti, privi di quella vitalità che li ha sempre caratterizzati.
Il mio sorriso...
Finto come l'allegria che fingo di avere cucita addosso in questo momento.
Il mio viso è scarno, e solo chi non mi conosce realmente non se ne renderebbe conto.

Facciamo una foto di famiglia per ricordo, con sorpresa mi invitano a tenere la bimba tra le braccia.

Che emozione!

Era la mia prima volta, le mani tremavano a causa dell'insicurezza.

Il cattivo umore scompare un po'.

Ci allontaniamo un po' dalla massa, ed appena siamo fuori dal locale sbotta:
《Cosa c'e che non va?》
Il suo tono è burbero, oserei dire infastidito, dal mio atteggiamento verso questo serata e nei confronti della sua famiglia.

《Sai benissimo cosa c'e che non va.》borbotto con voce insicura, con lo sguardo rivolto ai miei piedi.

Non voglio guardarlo.

《Smettila!》ringhia fra i denti, minacciandomi di cambiare atteggiamento.

《E se non volessi?》lo sfido puntando i miei occhi finalmente nei suoi, acquistando un po' di coraggio per affrontarlo.

《Non iniziare questo gioco, sai che accetto sempre le tue sfide, e non voglio vederti leccarti le ferite a causa della sconfitta. 》digrigna fra i denti avvicinandosi al mio volto.

《Sei uno stronzo. 》 sbotto mettendo la distanza necessaria per acquistare un po' di lucidità.

Mi confondi.

Sorride, un sorriso strafottente, di quelli che sollevi un angolo della bocca.

《Lo hai sempre saputo. 》si prende gioco di me.

Ed è lì che scoppio, mi allontano da quel diavolo tentatore, maledicendo lui ed il giorno in cui i miei occhi si son scontrati coi suoi, segnando la mia fine.

Raggiungo suo fratello.

Mi osserva, poi guarda alle mie spalle contrariato.

《Che ti ha fatto questa volta?》borbotta avvicinando il mio corpo al suo e stringendomi in un caloroso abbraccio.

《Voglio andare a casa!》piagnucolo fra le sue braccia.

《Vieni qui, ti salvo io principessa. 》sussurra fra i miei capelli, ed io mi sento dinuovo a casa.

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