Capitolo 20 (prima parte)

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Daniele mi apre la porta di casa assonnato, con i ricci ballerini che gli ricadono sulla fronte. Alle sue spalle proviene il gorgogliare della moka.

«È vergine» sussurro, ancora davanti a lui sulla soglia.

«Cazzo» biascica, facendomi entrare. «Quindi, cosa pensi di fare? L'hai lasciata?»

«Non ci penso proprio» confesso, seguendolo.

Ho preferito andare da lui, perché Teo a quest'ora starà accompagnando i figli a scuola o li ha ancora a casa e potrebbero ascoltare. L'ultima cosa che vorrei è pronunciare ad alta voce ciò che mi è successo ieri sera davanti a dei bambini. Senza parlare di Anja, con cui ho un buon rapporto, ma che credo sia dieci volte più pudica rispetto a Elena.

Daniele supera l'arco che conduce nella cucina e controlla il caffè, lo vedo attraverso l'arcata che unisce cucina e salotto. Dall'ingresso di casa si entra subito nel loro soggiorno, spazioso quanto il mio e che ha un angolo cottura diviso dal resto della casa tramite due arcate su due lati – sospetto che, oltre al lato della porta, ci fosse un muro che è stato tirato giù per creare un unico ambiente. Le tapparelle sono tirate su di mezzo metro, giusto quanto basta per fare entrare il sole nella stanza e perché si rifletta sul pavimento illuminando il tavolo con la superficie marmorea su cui il mio compagno di squadra sta armeggiando per preparare delle tazzine. Mi chiede se prendo anch'io il caffè e gli rispondo di sì.

«Elena è ancora a letto. Per favore, non guardare da quella parte.» Mi fa capire che la sua ragazza è nuda tra le lenzuola e che imbarazzerei entrambi se la vedessi. Per me è un fratellino più piccolo, quello che si sente a disagio nel confidare i propri segreti e pensieri, ma che può sempre contare su di me e su cui io a mia volta posso fare affidamento. «È positivo che tu non voglia lasciarla. E non... insomma, non l'hai toccata la prima volta che avete avuto una specie di appuntamento?»

«Non l'avrei mai fatto. Ma quando ci siamo baciati...»

«Già vi siete baciati?» Elena sta annodando la vestaglia, uscendo dalla camera. I capelli lisci sono sparati in tutte le direzioni, il che mi fa intuire che lei e Daniele abbiano avuto una nottata ancora più interessante della mia.

«Lo volevamo entrambi, altrimenti mi sarei fermato» puntualizzo.

«Quindi, quando vi siete baciati...?» Pala mi incita a proseguire.

Mi appoggio all'arco che immette nella cucina, con le braccia intrecciate al petto. «Mi ha detto che per lei era il primo bacio. E, a meno che non abbia avuto un rapporto sessuale senza mai baciare nessuno, dovrebbe essere anche vergine.»

Elena rimane immobile a fissarmi, elaborando le mie parole, mentre Daniele spegne il fornello e versa il caffè per tutti.

«Quindi... be', è un problema» conclude lei, finendo di preparare il suo cappuccino.

«Sì, è un problema. Ero in macchina con Lavinia, la stavo baciando, era tutto perfetto... e non mi bastava. Volevo di più.»

«Non dirlo a Niko» dice Pala, serio, passandomi una tazzina. «Altrimenti sai che ti dice.»

Che dovrei usare il mio cavatappi nella sua bottiglia. E ora farebbe anche una battuta sul fatto che dovrei "stapparla".

«Lì per lì non ci ho pensato, era tutto magnifico, lei è magnifica. Ma poi mentre tornavo a casa mi sono chiesto se avrei avuto altre reazioni fisiche con lei. Scusa, Elena, fai finta di non aver sentito.»

Per quanto non si sconvolga per i discorsi maschili – ha persino ascoltato le volgarità di Niko – mi sento a disagio nel parlarne davanti a lei. Già è strano confidarmi con Daniele, nonostante la sicurezza che manterrà per sé la questione.

«Mike, tu ti censuri fin troppo. Non farti nessun problema.» Dà un bacio sulla guancia al ragazzo e ci annuncia che va a fare la doccia.

Lui prende tazza e tazzine e ficca tutto nella lavastoviglie, prima di raggiungermi nel salone. «Quindi stavi per avere un'erezione?» mi chiede a bassa voce. Almeno uno dei due ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.

«Non mi sentivo così da parecchio tempo.» Non riesco a guardarlo mentre gli parlo di "questioni sessuali". «Lavinia ha risvegliato parti di me che non utilizzavo da un bel po'. Almeno... non con Audrey.»

«Facevi da solo?»

«Già.»

«E con lei potresti, ecco, avere voglia?»

No, non potrei: ce l'ho già. Tanto pazzesca da essere difficile da gestire.

«Quando sono tornato a casa, le ho scritto che ero arrivato, le ho augurato la buonanotte e per prima cosa sono corso in bagno. Pala, non so che mi ha fatto. E se il fatto che sia vergine sia solo uno stimolo ulteriore? E se poi avessi il bisogno fisico di farlo? E se... se dovessi sfogarmi da solo per non farlo fare a lei? E se Lavinia si sentisse in imbarazzo? Non è una cosa che posso controllare, non del tutto.»

Lui si stropiccia gli occhi. Il caffè deve ancora entrargli in circolo. «Non vuoi parlarne con lei perché sarebbe imbarazzante, giusto?»

«Lei non sa com'è, come ci si sente. E non sono sicuro al cento per cento che capirebbe che se mi facessi una sega da solo sarebbe per non metterla a disagio. Un conto è che mi piaccia una, un altro conto è che mi piaccia una mia tifosa, un altro ancora è che mi piaccia una ragazza vergine. E le ho tutte insieme.»

«Ti va di venire a cena qui con lei? Di tutta la squadra, io ed Elena siamo quelli che meno la metterebbero in difficoltà.»

«Non posso, lavora tutte le sere. Se non suona, fa la cameriera.»

«Non può prendersi una sera?»

«Sta mettendo da parte i soldi per il Conservatorio, quindi no.»

Daniele soppesa le mie parole, così come io soppeso le sue. Mi fa piacere che si sia proposto per coinvolgere Lavinia nelle relazioni di amicizia della squadra e sono d'accordo con lui: sarebbero quelli più alla mano nel trattare con lei. Mi fiderei anche di Teo e Anja, ma loro hanno i bambini di mezzo che possono porre domande scomode a entrambi solo per soddisfare la propria curiosità – oltre al fatto che potrebbero dirlo a Liam e non trovo giusto che i suoi amici la conoscano prima di lui.

Elena e Daniele hanno dei punti in comune con me e Lavinia: anche la sua ragazza era tifosa della squadra da prima di conoscerlo; lui ha un'indole simile alla mia nelle attenzioni rivolte agli altri; inoltre, sia Pala sia Lavinia posseggono una timidezza che ho incontrato di rado – per cui lui capirebbe le sue esitazioni e paranoie del caso.

Elena esce dal bagno, avvolta da un accappatoio rosso scuro, i capelli tenuti su con un mollettone e le ciabatte che si trascinano sul pavimento. Si dirige in camera da letto rivolgendoci sono uno sguardo.

«A me non dispiacerebbe,» dico, «se voi foste i primi a essere più vicini a lei. Ci siete stati l'altra sera al suo ristorante e anche quella volta al locale. Sareste quelli con cui avrebbe più sintonia.»

«Allora stasera ceniamo di nuovo lì» decide Elena, che si era bloccata al sentirmi parlare.

Daniele annuisce, con lo sguardo da pesce lesso finché non sparisce dietro la porta. È completamente innamorato.

«Non posso venire» mormoro. «Liam dorme da me e per lui sarebbe presto vedere un'altra.»

«Andiamo solo io ed Elena, non ti preoccupare. Ti giuro che non le parleremo di te!» scherza.

Gli faccio un cenno per dirgli di andare a quel paese e ci facciamo una risata insieme.

Spazio autrice
Il capitolo 20 è molto distensivo, perché mostra le reazioni dei nostri amati Mikvinia (ringrazio SwashaM per il nome della ship XD) al loro primo bacio. Ed è brevino, perché ha solo due parti (vi avevo abituato troppo bene!).

Mi prendo questo spazio per parlarvi di una cosa molto importante. Ieri ho pubblicato su Amazon la nuova versione definitiva di "Amore all'Overtime". Ha al suo interno alcune piccole novità (scene nuove, il pov di Filippo...) e ci terrei molto che lo leggeste nella nuova versione.

Lavorare a questo libro è stata un'impresa, non vi nascondo che tantissime volte ho avuto la tentazione di mollare tutto perché "chi me lo fa fare?". Ho sentito che non ce l'avrei mai fatta, che questo sogno si sarebbe scontrato con la realtà, che una volta che il libro fosse uscito sarebbe diventato un fallimento...

Per questo ho bisogno di voi e del vostro sostegno. Prendere una copia del mio libro significa darmi la possibilità a coltivare questo sogno, perché pubblicare è una spesa gigantesca e io vorrei tanto che tutta la serie prendesse forma e che diventasse una serie di libri da stringere in mano e tenere tra gli scaffali della propria libreria.

Se non mi sostenete voi, che mi leggete qui (alcune sin dal primissimo giorno) e che arrivate di corsa a ogni nuovo aggiornamento, io non potrò mai farcela. Arriveranno altre storie, ve lo prometto, e gli aggiornamenti qui saranno sempre regolari.

Spero che continuerete a leggermi e a seguirmi, perché sapete benissimo quanto significa per me anche solo una vostra stellina. Vi ringrazio per aver intrapreso questo viaggio insieme a me, vedremo dove ci condurrà <3

Baci a tutti,
Snowtulip.

Ps. Vi lascio il link al libro nel commento qui di lato <3

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