Capitolo 20 (seconda parte)

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«La prossima volta, non mandare messaggi che mettono ansia.» Cornelia entra nel mio soggiorno sbattendo il gomito allo stendipanni troppo vicino.

«Preferivo non raccontartelo per messaggio» mi scuso, mentre lei si toglie la giacca e la posa sull'appendiabiti.

«Perché, di che si tratta?» indaga, curiosa.

Quel semplice "Devo raccontarti una cosa importante, vieni a casa mia stamattina" che ho inviato sia a lei sia a Nelly era fin troppo blando. A mia discolpa, mi stavano ancora tremando le mani.

Ho baciato Mike, stento a crederlo. Ho baciato Mike e lui è stato così dolce e carino nei miei confronti da mettermi completamente a mio agio persino in una cosa che per me era del tutto nuova.

«Se si tratta di lui, Bruno mi deve una cena» ride Cornelia.

Non le rispondo, limitandomi ad andare in bagno per controllare il lavaggio impostato alla lavatrice. Continuo a odiare questa faccenda domestica, ma almeno stamattina avrò la compagnia delle mie uniche amiche. Verso i detersivi giusti e poi faccio partire. Sono già al secondo lavaggio, ho già una cesta piena di biancheria bagnata che mi aspetta davanti allo stendino.

«Tua madre dovrebbe comprare un'asciugatrice, ti farebbe comodo visto che fai una lavatrice dietro l'altra» commenta Cornelia appena sono tornata, inarcando un sopracciglio alla vista dei panni di cui mi occupo subito.

«E dove la mettiamo? Abbiamo finito lo spazio» replico.

«Quindi, che ti ha detto Mike?» riprende il suo interrogatorio.

Arrossisco, cercando di nascondermi alla sua vista. Ci mancano solo i suoi commenti sul mio imbarazzo perpetuo. «Sto aspettando un'altra amica, così lo racconto una volta sola a entrambe.»

«Se te lo sei trombato in macchina, hai tutta la mia stima.»

«Cosa? No!» farfuglio. Mi concentro sui miei calzini e sulle mutande da stendere.

«Quando lo farai, ricordati che devi andare subito a farti una visita dal ginecologo per controllare che sia tutto okay. Anche se nel fanclub accoglieremmo con gioia l'arrivo di un bimbo tuo e di Mike.»

«Stai correndo troppo.» Metto le mani avanti, perché non riesco neanche a pensare di avere un rapporto sessuale, non con lui, ma proprio in generale. Sono bloccata solo alla prospettiva, già il semplice baciarci è stato più complicato del previsto.

Per fortuna il discorso viene interrotto dal citofono che suona e a cui risponde proprio Cornelia. Grazie al cielo Nelly è arrivata in mio soccorso.

Una parte di me è spaventata dal loro incontro, perché sono due ragazze diversissime nei modi, nel linguaggio, nei sogni e nel rapportarsi con me. Si comportano entrambe da sorelle maggiori, ma Nelly lo fa come una che vuole proteggere la più piccola dal mondo, mentre Cornelia come una che vuole spingermi a vivere esperienze anche fuori dalla mia comfort zone.

Nelly entra dalla porta di casa accostata e subito mi rivolge un'occhiata raggiante. «Quindi è andata bene?»

Ha proprio l'atteggiamento positivo di cui ho bisogno.

«Sì, è andata benissimo.» Le faccio cenno di posare la giacca e di mettersi comoda, mentre continuo a disfarmi della biancheria appendendola con le mollette. Racconto loro tutto ciò che mi è successo con Mike, che è venuto a cena con il Fabbro e la moglie Sara, che siamo rimasti da soli, che mi ha confessato il suo interesse, che abbiamo parlato dei compagni di squadra... e che ci siamo baciati.

Intanto è finito anche il nuovo giro di lavatrice, così mi hanno seguito in bagno, mentre continuavo a raccontare e preparavo il lavaggio successivo, prima di tornare allo stendino con nuovi panni.

Cornelia ha fatto un'espressione da "sei proprio incorreggibile" quando ho spiegato che il primissimo incontro con le labbra di Mike è stato problematico. Mi sono sentita a disagio, in difetto per non avere la minima esperienza.

Ma Nelly mi salva dal nuovo imbarazzo. «Che hai provato?»

Piego le lenzuola bagnate per disporle sui fili di metallo davanti a me. Ho aperto un secondo stendino, che tanto uso solo il martedì e che di solito teniamo nello sgabuzzino.

«Ci hai messo la lingua, vero?» mi chiede invece Cornelia.

«Sì, anche. Non subito ma sì» le rispondo, prima di tornare alla domanda della cantante. «Non è stato solo il bacio in sé, ma lui ha capito quanto fosse importante. Ed è stato dolce da parte sua.»

Nelly ha gli occhi a cuoricino, mentre mi osserva con i gomiti poggiati sul tavolo e il mento incastrato tra le dita intrecciate. «Sembra una bella persona.»

«E quando lo rivedi?» domanda Cornelia.

«Giovedì. Stasera tiene suo figlio a casa, quindi non potremmo vederci quando stacco all'Osteria.»

Anche se è ciò che avrebbe voluto, come mi ha scritto in un messaggio poco fa. Avrebbe voluto vedermi.

Continuo a stendere i panni, rispondendo alle domande curiose di entrambe, con il cuore che mi batte forte man mano che prendo consapevolezza di ciò che mi sta succedendo.

Ho una relazione con Mike, il mio Mike.

Qualche minuto più tardi, Cornelia ci lascia per andare dalla madre, così rimango a svuotare e riempire la lavatrice con Nelly, che non ha alcuna fretta di andare via.

«Dovresti comporre la Sinfonia Due» mi dice. «Sei in un nuovo momento della storia, puoi iniziare a scrivere il seguito.»

Ci sediamo insieme al pianoforte e provo a suonare qualcosa, cercando degli accordi che esprimano bene l'ebbrezza e la felicità di un bacio. O di più baci. Quanti ce ne siamo scambiati? Forse solo un paio... ma sono stati dei baci intensi, visto che mi sembrano molti di più.

Nelly mi aiuta ad appuntarmi le note sul pentagramma, ma a un certo punto non mi segue più.

«Non ti convince?» le chiedo. «Devo mettere prima il Re Minore?»

Si porta la mia matita sulla bocca, poggiando il gommino sul labbro superiore. «No, no, andava bene. Sei una fata quando suoni, hai quel non-so-cosa che mi trasporta altrove. Stavo pensando alla tua amica. Non mi è sembrata così felice per te.»

«Cornelia è sempre diretta» le spiego. «Per lei non dovrei perdere tempo, perché...» esito, perché non so quanto sia un bene ripeterle le parole precise che ha usato prima del suo arrivo. «Be', vuole solo che sia felice, magari può sembrare un po' acida dall'esterno, ma è una brava persona che vuole il mio bene.»

«Voleva sapere com'era stato nel dettaglio il vostro bacio» obietta Nelly. «A me è sembrata più impicciona che acida.»

«Non saprei.»

«Ignora tutto, era solo una mia impressione» taglia corto. Si concentra sul quaderno, che abbiamo riempito per ben due pagine di pentagrammi con la Sinfonia Due. «Ripetimi l'ultimo pezzo, così lo segno.»

«Dove eri rimasta?»

Mi indica un accordo che accompagnava un re alto, così ricordo le ultime note che avevo suonato.

Arriviamo a ben cinque minuti di composizione, della cui durata siamo sicure perché ripeto tutto il brano e Nelly mi cronometra.

«Ha un'atmosfera simile allo Schiaccianoci» mi dice. «Però sta' tranquilla, si sente che è una cosa diversa. È bello, Lav, si percepisce che ci stai raccontando una favola. Si vede che sei su una nuvola. E sono felice per te.»

Le sorrido, commossa. Che il mio stato d'animo si rifletta nella musica è meraviglioso. Non credevo di esserne capace, e invece qui con me c'è Nelly, che mi sprona sempre a suonare e a comporre perché crede in me – la stessa Nelly che ha parlato di me alla sua produttrice discografica e che ha fatto sì che avessi la possibilità di incidere un brano.

Spazio autrice
Ma quanto è dolce e impacciata Lavinia? Ancora non crede nemmeno lei a cosa le sta accadendo!

Abbiamo avuto anche il primo incontro tra Cornelia e Nelly. Chi vi piace di più? Credete che l'intuito di Nelly abbia un fondamento di verità o Cornelia ha solo un carattere particolare?

Non vi anticipo nulla. Neanche sul prossimo capitolo, ma sappiate che domenica prossima avremo un altro extra con due pov di personaggi che già conosciamo. Provate a indovinare, vediamo chi ci prende!

Baci a tutti e passate uno splendido finesettimana,
Snowtulip.

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