Capitolo 21 (prima parte)

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Trovo la porta accostata, così la spingo ed entro nell'appartamento in cui Audrey e Liam si sono trasferiti. Mi aspettavo di trovare la confusione di una casa appena abitata, ma invece è tutto pulito e ordinato. Il parquet scintilla davanti ai miei occhi, mi accoglie uno spazietto con un porta ombrelli e un attaccapanni, a cui non mi avvicino. Spero che sia tutto veloce e di filare via il prima possibile.

«Sono arrivato» annuncio ad alta voce.

«Papà!» Liam mi corre incontro e mi abbraccia.

Gli spettino i capelli corti. «Mamma?»

«Nella sua stanza speciale.»

"Stanza speciale" è il modo in cui Audrey chiama la camera che occupa per le sue creazioni artistiche in fimo, che poi dipinge a mano. Dice che la aiuta a rilassarsi e che ama occuparsi in prima persona dei propri gioielli, perché le dà più soddisfazione rispetto a indossare quelli confezionati. Un tempo concordavo, ma poi ho visto come li realizza... Se è contenta lei, tanto meglio. Non mi riguarda più.

«Tu sei pronto?» chiedo a Liam.

«Sì, stavo facendo i compiti. Devo mettere il quaderno nello zaino, così finisco a casa tua.»

Lo seguo fino alla cucina, dipinta di azzurro e con un tavolo al centro, su cui Liam ha sparpagliato un'intera confezione di pennarelli. Rifiuta il mio aiuto per mettere tutto a posto, così lo lascio da solo a occuparsene e cerco la mia ex moglie.

Mi accosto a una porta chiusa, da cui sento provenire la sua voce.

«Sì, mi manchi tanto anche tu» sta dicendo. «No, non l'ho detto a Mike, non credo che sia una buona idea.»

Cosa non è una buona idea dirmi?

«Ma sì, certo che ci vedremo stasera. Mio figlio dorme da lui e sono libera.»

Il tono addolcito mi fa supporre che stia parlando con un uomo. Significa che è tornata a Villafiore non per permettermi di vedere Liam, ma per frequentare un altro. Quel mi manchi mi mette in allerta. Lo frequentava da prima che ci lasciassimo? E io che mi sto facendo tanti problemi per Lavinia...

Busso alla porta e la schiudo salutandola con un cenno. Lei conclude in tutta fretta la telefonata e mi squadra con un cipiglio infastidito.

«Credevo che non arrivassi più» commenta.

«Hai degli appuntamenti a cui ti faccio fare tardi?» la punzecchio, nonostante mantenga un tono rilassato.

«Non sei tenuto a saperlo» ribatte, fredda.

«Fa' attenzione a Liam» le dico soltanto a bassa voce, mentre lui scorrazza in cameretta.

Inarca un sopracciglio, come se volesse rimproverarmi per l'ennesima volta a causa dell'asse del bagno lasciato sollevato. «Io sto molto attenta, è mio figlio.»

«Be', è anche mio figlio, quindi cerca di...»

«Senti, Mike, che vuoi?»

«Se stai frequentando un altro, non glielo presentare subito. Non credo che sia pronto.»

Abbozza un sorriso sarcastico. «Ti sei già trovato un'altra e vuoi pararti il culo facendo a me questo discorso?»

«Non stiamo più insieme da mesi» obietto. «Potrei avere un'altra. Ma sarebbe ancora presto per fargliela conoscere. Intendevo questo, se dovessi avere un altro anche tu.»

Il sopracciglio si alza ancora di più in maniera preoccupante e guarda alle mie spalle, seguendo il suono dei passi di Liam. «Non puoi caricarti la borsa, lasciala a papà.»

Si sta trascinando un borsone da palestra con difficoltà.

«Che deve portarsi?» le chiedo invece.

«Vestiti di ricambio. Gliene ho comprati un po', così li ha sia da te che da me.»

Giusto, ha fatto bene. Ma non ci penso proprio a darle ragione. «Avrei potuto farlo io.»

«Tu sei fin troppo occupato tra partite, allenamenti e la tua nuova avventura.» Fa molta attenzione a rimarcare le ultime due parole, fissandomi truce.

«Parlavo dell'eventualità, non saltare a conclusioni affrettate.» Mi volto verso Liam e gli indico la porta di casa con un cenno del capo. «Ciao, Audrey» la saluto atono.

Mi carico il borsone su una spalla, sull'altra lo zaino di scuola e seguo Liam per le scale fino al pianterreno. Usciamo dal palazzo e ci tuffiamo in strada, sotto un cielo nuvoloso che ricopre di una patina grigia i profili di Villafiore.

Scarico i bagagli in macchina e lo faccio sedere davanti, legandogli bene la cintura.

Mi sistemo alla guida e parto subito. Ci vorrà un po', perché Audrey ha avuto la brillante idea di scegliere un appartamento il più lontano possibile da me, verso la periferia sud-ovest della città.

«Papà, che stava dicendo mamma?»

«Cos'hai sentito?» Mi metto subito sull'attenti, perché non voglio urtare la sua sensibilità. Non ho intenzione di dirgli più di quanto abbia bisogno di sapere.

«Che hai una nuova avventura. Cambi squadra?»

«Ma no, ma no. Villafiore è casa nostra, non voglio andarmene.»

«E allora che avventura è?»

«Sono cose da grandi» provo a tagliare corto.

«Papà, so che succede in questi casi. Hai una nuova fidanzata?»

.

«Chi ti ha messo in testa un'idea del genere?» gli chiedo, cercando di non ridere. Questi bambini sono troppo perspicaci.

«Una mia amica di scuola ha i genitori divorziati e mi ha detto che sua madre ha un nuovo fidanzato.»

«Non succede sempre.»

«Allora devi raccontarmi che avventura è.»

«Non combatto il crimine come Spiderman e Daredevil» smorzo il suo entusiasmo e, spero, il suo interesse.

«Peccato.»

Mi lascio andare a un sorriso. Liam dimostra ben più dei suoi sette anni.

«Ti ho preso i fumetti nuovi» gli dico. «Qualche giorno fa ho visto un signore che assomigliava a Kingping.»

«Forte! Aveva anche lui l'armatura?»

«No, no. Però era grande e grosso ed era vestito come lui. Non aveva la faccia simpatica e anche lui era calvo.»

«E dove l'hai incontrato?»

«Sono andato a cena fuori con alcuni dei ragazzi e il proprietario del locale gli assomigliava.»

«Devi portarmi con te, voglio vederlo anche io!»

Per ora no, non posso fargli conoscere Lavinia. Vorrei che entrasse piano piano nella sua vita, non voglio che si senta scombussolato per una nuova presenza.

«Non posso portarti lì.»

«Perché no? È un posto da grandi?»

«Sì, ci si veste solo eleganti e si sta fermi e buoni al tavolo. Tu vuoi sempre andartene in giro a giocare.»

«Lo faccio solo con Darko. Sarò bravo, te lo prometto!»

Darko. Non ha nominato Daisy.

«Non si può» ribadisco.

«E perché?»

«Perché no.»

«"Perché no" non è una risposta» cantilena Liam. «Me l'hai insegnato tu!»

«Ma io sono tuo padre e posso dirtelo.»

«Dimmi dell'avventura, allora.»

«Non c'è molto da dire.»

«Ha ragione mamma, stai diventando noioso.»

Audrey pensa questo di me?

«Non sono noioso.» Sistemo l'automobile nel parcheggio della palazzina e scendiamo insieme. Recuperiamo zaino e borsone, prima di avviarci all'ascensore.

Liam non smette di fissarmi neanche per un secondo, con i suoi occhioni scuri e vispi.

«Ho conosciuto una persona» gli confido. «Questa è la mia avventura. Ed è una persona che mi piace molto.»

«E chi è?»

«Una persona.» Non voglio svelargli troppo, ma la sua curiosità è sempre insaziabile, probabilmente mi darà il tormento finché non avrà scoperto tutto.

«Un maschio o una femmina?»

«Femmina.»

«Quindi hai una nuova fidanzata?»

«Non proprio. Tra i grandi le cose sono complicate.»

Si imbroncia. «Anche mamma dice che è complicato. Siete noiosi tutti e due.»

«Ehi, non posso presentartela, va bene? Non stiamo proprio insieme, stiamo iniziando a conoscerci meglio. Metterei fretta a lei, a me e non voglio che mamma mi dica che ti presento a una persona che lei non conosce. Prima deve essere d'accordo anche lei.»

«Perché?»

«Perché, quando dobbiamo prendere delle decisioni che ti riguardano, non devono esserci problemi. Se te la presento e a mamma non sta bene, può crearmene e forse non potremmo vederci per un po'. A te sembra noioso, ma devi fidarti di me. Ti fidi di me?»

Mi fissa, con quegli occhi giganti così simili a quelli di Audrey, che su di lui risultano teneri e dolci. «Sì, mi fido. Mi hai preso anche lo Spiderman di Miles o solo quello di Peter?»

«Ho preso anche Spidergwen, è una storia nuova. Magari ti piace. Nel film ti piaceva lei, vero?»

Annuisce convinto, ma poi si rabbuia.

«Che succede?»

«Niente. Spero che sia una bella storia.»

«Vuoi leggere i fumetti o guardare Into the spiderverse

«Prima devo fare i compiti.»

«Ti serve una mano o ci riesci da solo?»

«Mi manca poco a finirli.»

«Allora finisci i compiti, poi leggi i fumetti mentre preparo la cena e infine film?»

«Sì!»

Spazio autrice
Un nuovo momento padre-figlio, che non c'era da un bel po' di capitoli. Quanto è tenero Liam? E perché proprio tantissimo?

Spero di aver trattato bene il rapporto tra lui e Mike, perché è un aspetta di questa storia che mi sta molto a cuore e che vorrei aver rappresentato bene nel corso dei vari capitoli. C'è tutta una sottotrama legata a Liam, credo che ormai lo abbiate capito <3 Ma verrà fuori pian piano durante la storia.

E invece, che ne pensate di Audrey? Credete anche voi che abbia un altro e che si stia ricostruendo una nuova vita sentimentale? Accetto tutte le ipotesi!

Vi ricordo che sul mio profilo trovate il link per acquistare la versione definitiva di "Amore all'Overtime". Per me il vostro supporto è sempre prezioso e sarei molto felice se lo leggeste anche ora, con le nuove scene e i cambiamenti che ho apportato <3

Baci a tutti e grazie per aver letto,
Snowtulip.

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