Capitolo 23 (prima parte)

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«Ragazzi, lei è Lavinia.» La voce di Mike è naturale, serena, così come lo era stata nel presentarmi a Ethan Carson appena ci ha raggiunti nella sua automobile.

La ragazza biondissima che ci ha aperto la porta di casa – e che so essere Sasha Moore – ci ha fatti subito entrare e ha preso dalle mani di Mike l'incarto in alluminio con la crostata, che ha posato sul tavolo in mezzo al loro salone, tinteggiato di color crema. Mi rivolge un bel sorriso e ritorna da me per sussurrare: «Non vedevo l'ora di conoscerti».

Sasha Moore non vedeva l'ora di conoscermi?

«Oh, be'...» balbetto, ma per fortuna è richiamata dalle feste che le fa Whisky, il barboncino di Mike, così non bada a me e alla mia esitazione.

Sul divano in pelle nera di fronte alla porta di casa è seduta la ragazza di Jérémy Arnaud, con cui immagino che Sasha stesse parlando al momento del nostro arrivo. Indossa una gonna floreale, una canottiera color ottanio che risalta il verde brillante dei suoi occhi, e una camicia con motivi altrettanto colorati. Si alza in piedi, comoda nelle scarpe da ginnastica che indossa e che creano uno strano contrasto con la gonna. È graziosa, sebbene con un portamento un po' rigido. Non si vede ancora il pancione, anche se dovrebbe essere incinta di poche settimane – stando a quanto mi ha raccontato Mike.

Mi porge la mano e gliela stringo, entrambe abbiamo una presa debole come se non volessimo stringere troppo le dita l'una dell'altra. Con Ethan ero stata più ferrea, perché temevo che mi avrebbe stritolato le giunture.

D'altra parte, è un uomo ancora più imponente di Mike e con due spalle squadrate da far paura persino a giocatori NBA. Ma ha uno sguardo chiaro e un'aria affabile che compensano il suo giganteggiare su chi ha una corporatura normale.

Mike mi prende per mano e mi accompagna a rapidi passi verso il terrazzo, da cui si può ammirare la vista dei tetti di Villafiore. La prima cosa che mi colpisce è la chioma riccia di Pala, mentre chiacchiera con Tomic figlio – che dovrò ricordarmi di chiamare per nome. Quest'ultimo ci saluta con un cenno della mano e un sorrisetto beffardo che riesco ad attribuire allo stesso ragazzo che ha insinuato che io e Mike fossimo in un momento intimo quando gli ha telefonato.

«Ignoralo, è un idiota» mi sussurra Mike, che invece fa cenno a Jérémy Arnaud di avvicinarsi.

Il francese dà una pacca poderosa sulla spalla di Nikola e ci raggiunge, mentre Ethan prende il suo posto con gli altri due.

«Piacere» mi dice, anche lui porgendomi la mano proprio come ha fatto la sua fidanzata. È un bel ragazzo, slanciato verso l'alto, con la muscolatura delle braccia definita ma senza risultare enorme come Mike o Ethan. Indossa un orecchino che brilla alla luce del sole, insieme ad altri piercing lungo l'orecchio. «Niko non fa che parlare di te.»

«Niko prende due schiaffi se non la fa finita» replica Sasha alle mie spalle, facendo ridere me e Mike.

È divertente che lo trattino tutti come se fosse il buffone di corte.

«Non ho idea di cosa possa aver detto» dico ad Arnaud – Jérémy. Sarà faticoso chiamare tutti per nome, l'unico con cui mi risulta spontaneo è Ethan, ma solo perché è arrivato alla Vulnus da così poco che ancora non mi sono abituata a lui.

«Niente di che, ma lo ripete di continuo» scherza Jérémy, prima di cingere le spalle della sua ragazza con un braccio.

Lei – Alizée – guarda Sasha. «Aspettiamo altri?»

«Non ne ho idea. Ryan non ci ha fatto sapere.»

«Jacob?» chiede Jérémy.

«Lasciamo stare» taglia corto lei, prima di tornare in cucina e controllare la lasagna nel forno. Mike la segue, lasciandomi da sola in mezzo ai suoi compagni di squadra.

Perché mi ha lasciata da sola con loro? Che faccio, di che ci parlo?

«Niko ha detto che suoni il pianoforte.» Jérémy prova a fare conversazione.

«Sì» annuisco grattandomi il braccio, nervosa. Mi risale in un colpo tutta la tensione di questa mattina, dalla felicità per essere in uno studio di registrazione, alla tensione mentre la produttrice mi spiegava le clausole del contratto, alla nuova felicità per essermi messa a suonare e poi alla presa di coscienza di dover lasciare il lavoro più stabile che potessi avere.

«Tutto bene?» mi domanda Alizée a bassa voce.

«Sì, cioè, no, ma non importa.» Devo imparare a nascondere ciò che provo, perché non posso farmi travolgere proprio adesso dalla mia tempesta emotiva.

Per fortuna arriva Pala, che mi saluta con un mezzo bacio sulla guancia. «Elena mi ha detto di chiederti se il tuo impegno di stamattina è andato bene.»

Se ne sono ricordati, che dolci!

«L'impegno in sé sì, ma mi ha dato altri problemi.»

Nikola, Ethan e Mike, intanto, portano fuori un tavolo da esterni e si mettono ad aprirlo insieme alle panche, in modo che possiamo pranzare all'aperto.

«Come mai?» continua Pala.

«È complicato e lungo da spiegare.»

«C'è tempo, Sasha ha infornato la lasagna due minuti prima che arrivaste.» Mi fa strada verso l'angolo opposto del terrazzo spazioso, dove due divanetti in legno con sopra dei cuscini sono sistemati su due lati, con al centro un tavolino. A chiudere il quadrato intorno al tavolo – pur lasciato aperto sul lato che dà verso il panorama dei tetti – un paio di poltroncine intrecciate di vimini che sembrano dello stesso set. Avranno fatto una spesa unica per tutto.

Su uno dei divani sono seduti Jérémy e Alizée, che si scambiano qualche parola smielata in francese, mentre Daniele mi invita a prendere posto sull'altro, accanto a lui. Si sistema il ciuffo di ricci mandandolo indietro dalla fronte, ma io sono più attirata da Mike che sta mettendo in piedi da solo una delle panche a un lato del tavolo da pranzo.

Mi rivolge un'occhiata silenziosa, con un'espressione benevola sul viso, come a dirmi che quello accanto a me è un bravo ragazzo e che non devo avere alcun timore nel parlargli. A me Pala ispira fiducia a istinto, da quando l'ho visto insieme agli altri all'Osteria mentre subiva le prese in giro di Tomic figlio. Quello con cui potrei aprirmi di più tra tutti i presenti, escluso Mike, è proprio lui.

«Ho firmato un contratto con una casa discografica» gli dico, in un sussurro. Non vorrei che i due innamorati mi sentissero, sono immersi in discorsi in francese tutti loro che non voglio disturbare. «Ma mi hanno detto che dovrò smettere di fare la cameriera.»

Lui strabuzza gli occhi. «Ma è assurdo. Perché?»

«Dicono che lederebbe la loro immagine produrre qualcuno che fa un lavoro del genere.»

«Ma almeno è un buon contratto?» mi chiede. «Ti faranno pubblicità e ti daranno abbastanza da sopperire al vecchio lavoro?»

Dritto al punto, come se sapesse quali sono le mie necessità. Ma come fa a saperle? Pala non ha mai avuto questi problemi, non è neanche uno di quelli che è dovuto scendere nelle categorie inferiori per ritagliarsi un po' di spazio e che quindi ha avuto stipendi che rasentavano il ridicolo.

«Elena» spiega. «Ha avuto anche lei difficoltà economiche. Quindi so com'è la situazione, anche se non l'ho vissuta in prima persona.»

Più ho modo di parlare con lui e la sua ragazza, più mi piacciono. Mi sembrano entrambi dotati di grande empatia, almeno nei miei confronti – ed è una qualità che apprezzo molto.

«Il brano che ho inciso esce a febbraio, quindi spero che nel frattempo ci sia modo di farmi pubblicità... Però il contratto mi va bene, mi danno una percentuale sui dischi fisici venduti e ho quasi tutti i ricavi dagli ascolti sulle piattaforme varie. Devo solo sperare che qualcuno mi ascolti.»

«Ascolti cosa?» Nikola è arrivato qui, insieme agli altri tre. Si siede su una delle poltroncine accanto a noi, con Sasha che gli si piazza in braccio, mentre Ethan affonda sul cuscino dell'altra.

Mike, invece, supera il tavolino tra divani, sedie e comodità varie, anche se ci sbatte contro la gamba, e prende posto al mio fianco. Mi cinge le spalle con un braccio e mi dà un bacio sui capelli... come se fossi la sua ragazza.

No, un momento, io sono la sua ragazza.

Io sono la ragazza di Mike.

Arrossisco, perché questo gesto affettuoso davanti ai suoi compagni segna un piccolo punto di non ritorno: anche loro hanno la consapevolezza della nostra relazione. Un conto è saperlo per sentito dire, un altro è vederci seduti vicini e mezzi abbracciati.

Infatti, Sasha ci rivolge un'occhiata silenziosa, ma che lascia intendere che ha carpito la situazione e che la sta elaborando.

«Mi stava dicendo che ha inciso un brano e che uscirà con una casa discografica» dice Pala a Tomic figlio.

«Ma è fantastico!» esclama Sasha, lo sguardo che le brilla di curiosità. «Canti anche o è solo musica?»

«Solo musica» le rispondo. Cerco la mano di Mike e la stringo, appoggiandomi a lui. Mi stampa un bacio sulla guancia, facendomi sentire il suo supporto. Per me parlare della musica è delicato, perché non sono per niente in grado di nascondere ciò che vorrei rimanesse solo per me. E nella musica mi sento esposta.

«Non vedo l'ora che esca, dopo averti sentita suonare cose di altri, chissà com'è qualcosa che hai creato tu!» continua Sasha, con lo stesso entusiasmo.

«Peccato, mi aspettavo una canzone d'amore» commenta Tomic, cercando di non scoppiare a ridere nascondendosi dietro la schiena della fidanzata.

«Madonna, Niko, stai zitto!» esclama Pala. Si volta verso di me, con l'espressione spazientita, e aggiunge: «Fa sempre così».

«L'ho già avvertita» gli dice Mike.

«E lei non sa cosa dico nello spogliatoio» ridacchia il diretto interessato, trascinando la risata di Ethan.

Continuiamo a parlare, così finisco per raccontare a tutti – anche a Jérémy e Alizée che intanto si sono uniti alla conversazione – le richieste della casa discografica. Mi ascoltano interessati e mi chiedono come mai mi servisse lavorare anche all'Osteria e così spiego la mia necessità di mettere da parte dei soldi. Sono tutti comprensivi: al di là del loro essere i giocatori della Vulnus, sono persone con la testa sulle spalle e che si rendono conto che non abbiamo tutti la fortuna di avere un impiego tanto remunerativo.

La cosa più assurda è che dopo qualche minuto non mi sento a disagio nel parlarne con loro. A parte i ragazzi, con cui ho già parlato altre volte, Sasha mi ascolta con frizzante interesse, mentre Alizée con più riserbo, ma con la stessa attenzione.

Spazio autrice
Primo approccio di Lav con un po' di squadra e compagne. Che ne dite, se l'è cavata?

Niko è sempre il solito, non riuscirebbe a evitare le battute neanche se lo minacciassero XD Ma almeno ci fa ridere e le risate fanno sempre bene!

E quanto è dolce Daniele con Lavinia? Tenetevi pronti, perché questa è solo la prima delle tante occasioni in cui parleranno faccia a faccia. Sono molto simili, ma per fortuna lui è più grande e ha qualche dritta da darle ;)

Vi piace come appaiono gli altri agli occhi di Lav? Capisco che per voi dev'essere straniante vedere dei personaggi che conoscete in una sfaccettatura leggermente diversa... ma sono sempre loro. Spero che vi stiano piacendo <3

Ragazze e ragazzi, ricordatevi che la storia di Elena e Daniele (per capire anche il riferimento che fa lui) è disponibile su Amazon (il link è sul mio profilo). Se mi aiutate con un semplice acquisto o con una recensione, fareste tantissimo per me! Sono indietro nelle classifiche di Amazon e sgomitare per risalire è più difficile di quanto credessi :(

Baci a tutti,
Snowtulip.

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