Capitolo 29 (prima parte)

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

«Sei sicura di stare bene?» Nelly ha parcheggiato di fronte al bar in cui sto per incontrarmi con Cornelia.

Ho trascorso la notte con lei, mi sono sfogata e ho pianto. È stata amorevole, si è presa cura di me coccolandomi con gelato, biscotti e un po' di musica dal suo giradischi. Mi ha anche rassicurata, ricordandomi che Roggero ha accettato di aumentare le mie sere all'Oasi e che piano piano avrò uno stipendio vero e proprio solo grazie alla mia destrezza al pianoforte.

«Sì, sto bene.»

Lei accenna un sorriso. «Se hai bisogno di me, chiama. Stamattina sono alla casa discografica, devo lavorare lì... magari a pranzo possiamo vederci. Offro io, non dirmi di no.»

«Ti faccio sapere» le dico soltanto, prima di salutarla e scendere sul marciapiede. Non voglio approfittare della sua gentilezza, è fin troppo buona con me. Ho il mio angelo custode, che spero sempre di non deludere con i miei colpi di testa. Come quello che ieri sera mi ha portata a licenziarmi dall'Osteria.

Mentre aspetto Cornelia, rileggo gli ultimi messaggi tra varie chat. Un paio vengono dal gruppo "boh", in cui Ludovica ci avvisa di aver preso la febbre e le ragazze le rispondono di essere dispiaciute. Hanno un bel rapporto, sembrano molto unite, una sorta di famiglia allargata così come sono anche i ragazzi.

Forse ciò di cui ho bisogno è qualcuno con cui stare per sopportare la giornata di oggi, anche fino alla cena e alla partita.

La partita!

"Ragazze, mi sono liberata per stasera. Posso venire?" scrivo, con le dita che tremano. Preferisco essere con loro e non dover affrontare mia madre e il discorso su quanto accaduto ieri sera. Con che faccia le direi che mi sono licenziata?

"Certo che puoi!" mi risponde subito Sasha. Quella ragazza è sempre entusiasta, ma come fa?

Le chiedo in chat privata se posso arrivare nel pomeriggio, aggiungendo che le spiegherò a voce il motivo. Non riesco a mettere per iscritto che non ho il coraggio di parlare con mia madre. Prima o poi dovrò farlo, ma preferisco rimandare questo momento il più in là possibile.

Cornelia sbuca dal fondo della via, trafelata e di corsa, con la solita borsa di stoffa sulla spalla. «Ho giusto una mezz'oretta, poi devo raggiungere Bruno per partire.»

Partire.

Vanno in trasferta a vedere la partita fino a Casale Monferrato, dove Tortona gioca in casa. Con il senno di poi, preferirei andare con loro e dimostrare a Mike che ci tengo così tanto anche da farmi il viaggio – nonostante le finanze non me lo permettano. Eppure, sarebbe stata solo una toccata e fuga, magari avrei speso sotto i cinquanta euro, tra il pullman condiviso con il fanclub e il biglietto...

«Ho fatto una stupidaggine» le dico, entrando nel bar.

«L'ultima volta che mi hai detto così sei finita a suonare il pianoforte in un ristorante di lusso» ridacchia Cornelia, prima di ordinare la colazione per entrambe e pagarla. Mi fa sentire in colpa che paghi sempre lei, ma è sempre più svelta di me a tirare fuori il portafoglio, dicendo che la prossima volta offrirò io. Sto aspettando quella prossima volta da tre anni.

Andiamo a sederci a un tavolino attendendo che ci portino i cornetti e i cappuccini. In realtà Nelly mi ha già rimpinzata come un animale all'ingrasso, ma nello stomaco mi si è aperta una voragine che mi permetterebbe di ingurgitare qualsiasi cibo.

«Quindi, che hai combinato?» mi chiede, già sicura che non sia niente di grave.

«Mi sono licenziata dall'Osteria.»

Sgrana gli occhi, incredula. Non se l'aspettava. «In che senso ti sei licenziata? E perché?»

«Perché Yuri è diventato insopportabile e non ce la facevo più» mormoro, per via del barista che ci sta portando le tazze e le paste. Appena se ne è andato proseguo: «Continua a dirmi che sono una principessina, che faccio come mi pare lì dentro... quando invece è lui che stacca prima senza avvertire nessuno, lasciando i tavoli da pulire e Riccardo neanche gli dice niente. Finché si fosse trattato solo di lavoro, avrei anche sopportato, mi mancano poco più di due mesi alla fine del contratto. Ma appena ha detto che a Mike non importa di me, non ci ho visto più.»

«A Mike non importa di te? E che ne sa lui di Mike? Che ti ha detto quello stronzo?»

«Che Mike mi considera un rimpiazzo per la moglie, che sta con me solo perché sono più giovane... che non tiene davvero a me, perché un uomo con i suoi soldi non dovrebbe permettere alla propria ragazza di fare la cameriera...» elenco, contando sulle punte delle dita. «Un sacco di stupidaggini. Ho persino dormito con lui, se avesse solo avuto voglia di certe cose,» rimarco a bassa voce, «mi avrebbe costretta a farlo già quella notte, no?»

«Aspetta, fammi capire. Tu hai dormito con Mike e non gliel'hai tirata dietro? Sveglia, Lav, quello è un bocconcino che è impazzito per te, quante volte ancora dovrò ripetertelo?»

«Ha accettato di aspettarmi» le dico, ferma. Riesco persino a non arrossire. «Se non gli fosse importato di me, non l'avrebbe fatto. Non mi sento ancora pronta e a lui sta bene.»

«Lav, hai diciannove anni, non quindici. Più rimandi la tua prima volta, più sarà peggio» mi ammonisce sottovoce, con tono dispiaciuto. «Vedrai che Mike sarà bravo, insomma, ha l'aria di uno dolce e coccolone come piacerebbe a te. Secondo me anche a letto sarebbe il tuo tipo.»

Abbasso lo sguardo, vergognandomi. Forse ha ragione, è così rispettoso di me che sarà gentile anche quando arriverà quel momento. Ma la sola idea di essere nuda davanti a un ragazzo mi manda in tilt. Non mi sono mai vista bella, quando mi sono guardata nuda allo specchio. Ho un profilo spigoloso, le ossa del bacino che spuntano dai fianchi come se soffrissi di chissà quale patologia, le braccia e le gambe che sembrano quelle di uno scheletro... Senza considerare che sono piatta, e non voglio che lo veda. Se ne sarà già accorto vedendomi vestita, ma senza indumenti addosso mi sentirei peggio.

Cornelia non può capirlo. Lei è piena nelle curve giuste, ha una malizia che a me manca totalmente, e ha una sicurezza di sé che non potrebbe mai essere intaccata. A me quella sicurezza manca del tutto.

«Insomma, Lav, non hai mai il desiderio di farlo? Non ti sei mai bagnata stando con lui?» insiste, ora su dettagli più spinti. «Non dire di no, perché con uno così bono si bagnerebbe chiunque. E tu ti stai comportando come se ce l'avessi d'oro. Mike sarà pure disposto ad aspettarti, ma per quanto potrà farlo? E tu per quanto tempo vorrai negare a te stessa un orgasmo come si deve? Una volta che l'avrai provato, fidati, ne vorrai ancora.»

Ne dubito, ma lo tengo per me. Non so come ribattere, perché per me è impensabile che Mike non voglia attendere che io sia pronta. Sarà un pensiero egoista, ma voglio decidere io quando farlo. Ho aspettato così tanto, che cosa sarà mai qualche giorno o settimana in più?

«Sì che ho il desiderio» sussurro. «Ma non è così semplice.»

«Va be', fai come vuoi» si arrende lei, lasciandosi cadere contro la sedia. «Quando lui si sarà dimostrato un dio del sesso, verrai da me a dirmi che avevo ragione.»

«Non che abbia altri termini di paragone.»

«Se ti fa volere sempre di più e si impegna per dartelo, allora lo è» sentenzia Cornelia. «Poi, però, mi dici quanto ce l'ha lungo e come sta messo.»

«Non ci penso proprio!» rido per schermarmi. Perché dovrei parlargli della nudità di Mike quando lei non l'ha mai fatto su suo marito? Forse perché io lo conosco e credeva che mi avrebbe imbarazzata? Non sarebbe lo stesso se le dicessi di Mike?

«Bruno è ben piazzato» dice, come se mi avesse letto nel pensiero. «Ma con la lingua è tutta un'altra storia...» Sorride, sognante e con gli occhi che vagano verso un punto indefinito, tornando con la mente all'ultima volta in cui si saranno trovati in momenti intimi.

«Non ci tenevo a saperlo» scherzo, cercando di non farle intendere il mio imbarazzo. Anche se per lei sono un libro aperto.

«Ti auguro che Mike sia bravo quanto lui, avresti svoltato» continua lei, con complicità. «Ti servirebbe un ragazzo che ti spedisca su Plutone facendoti rilassare. Stai passando un periodo stressante, un po' di sano sesso ti farebbe bene.»

«Riesco a stare bene anche con meno.»

Mi bastano i suoi baci, le sue carezze sul viso e sulla schiena, le sue dita che mi stringono, i suoi abbracci dolci e rassicuranti...

Non lo vedrò fino a lunedì, sarà una lunga attesa.

«Ora è meglio che vada.» Cornelia finisce l'ultimo boccone del suo cornetto alla crema. «Altrimenti partiranno senza di me. Porto i tuoi saluti a Mike.»

«Non ci pensare proprio!» rido ancora, come una stupida innamorata. «Anzi, non dire una parola ai ragazzi.»

«Prima o poi lo sapranno, no?»

«Preferisco poi che prima.»

«D'accordo. Allora porto solo i tuoi saluti a Mike.»

Spazio autrice
Anche stavolta, vi chiedo tantissimo scusa, questo periodo è pieno denso di cose da fare, ma ci tenevo a postare il capitolo in tempo. La seconda parte arriverà giovedì, se sarò incasinata farò solo più tardi, ma vi prometto che arriverà in tempo!

E ora ci si è messa Cornelia a mettere a Lavinia la pulce nell'orecchio su come sarebbe "andare fino in fondo con Mike"... Ma lo dice "per il suo bene" XD Vi sta piacendo il loro rapporto? Spero di sì!

Baci a tutti e grazie per la lettura,
Snowtulip.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro