Capitolo 30 (prima parte)

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Colucci mi aveva avvertito che sarei stato in panchina e che, a meno di problemi di falli di Niko o Ethan, non avrei giocato. Una minima parte di me è dispiaciuta, perché avrei voluto che Lavinia mi vedesse in campo mentre è con le altre ragazze. Appena l'ho saputo, le ho scritto e mi ha risposto con un semplice "Dai il massimo se ti fa entrare" unito a un cuore. Non si è espressa con un lungo discorso, non ha avuto un approccio negativo, ma mi ha incoraggiato.

Mi ha incoraggiato.

Mi basta così poco per capire che si tratta di una ragazza fantastica.

Rimango in panchina, seduto accanto a Pala per i primi minuti, a incitare i ragazzi per le azioni difensive e a esultare con loro per i tiri che vanno a canestro.

Jacob è partito in quintetto, insieme a Claudio, Teo, Jemmy ed Ethan, così Léo è in panchina alla mia destra. Non si lascia andare a nessuna esultanza, neanche a mezzo sorriso quando Teo spara una tripla che ci manda subito sul più nove dopo pochi minuti.

Il coach di Tortona chiama un time-out, ed entrambe le squadre si radunano intorno ai rispettivi allenatori.

Colucci disegna uno schema sulla lavagnetta, in modo da liberare Teo e farlo tirare.

Lui, però, scuote il capo. «Mi stanno marcando. Devo fare assist.»

«Va bene» sbuffa Colucci, cancellando sulla lavagna. Poi attacca a dare nuove istruzioni a Pala, prossimo all'ingresso, così come Niko e Léo.

Claudio, Ethan e Jacob quindi si siedono in panchina sparpagliati e io mi ritrovo tra Ethan e Claudio.

«Dai, Léo!» grida quest'ultimo come incoraggiamento battendo le mani. Si volta verso di me. «Fa sempre così?»

«Di solito no» gli rispondo sbrigativo.

Pala gli alza un pallone per schiacciare e lui lo mette dentro. Niko va da lui per esultare petto contro petto, caricando entrambi – almeno sta reagendo positivamente.

Quello, però, è l'unico squillo della sua partita. Inizia a perdere palloni, difende male e a inizio secondo quarto ha già tre falli. Se arriva a cinque non può più rientrare in campo.

Il coach china il capo sconfortato, poi chiama Jacob e gli dice di rientrare. Non lo fa più rientrare fino a fine partita, preferendogli Marco, che invece fa bene e si guadagna sia dei buoni canestri sia dei tiri liberi.

Léo, di nuovo accanto a me, borbotta qualcosa in francese che non capisco. Ma Jemmy, seduto all'altro lato del gigantone, lo sente e gli batte una pacca sulla spalla dicendogli una frase che suona come un "non è vero".

Scambiamo uno sguardo preoccupato, ma poi lui è ributtato dentro la partita, così la cosa finisce lì.

Emanuele va a sedersi al suo posto e nel tragitto batte il cinque con tutti i compagni, visto che non rimetterà piede in campo – mancano tre minuti. Quando arriva a Léo, lui si ingobbisce con la testa fra le mani, come se volesse nascondersi.

«Che gli prende?» sussurra Emanuele in italiano.

«Non lo so» mento. Il dualismo tra lui e Jacob non è positivo per la squadra. Dovrei parlarne con il coach, ma temo che la sua risposta sarebbe che Léo non può permettersi cali mentali così bruschi perché poi è tutta la squadra a risentirne.

Stasera non è necessario, visto che il risultato sta andando sempre più dalla nostra parte. Persino Pala mette una bella tripla sul finale. Si volta verso noi in panchina con un gran sorriso che lo illumina più che se fosse insieme a Elena.

«Indovina chi bomba domani sera» ridacchia Niko, sfottendolo.

Lo ignoro, perché vedere Daniele così felice è una gioia anche per me. Sarà l'euforia di inizio campionato, della vittoria che ci mantiene al primo posto, sarà che giovedì si sta avvicinando a grandi passi... ma vorrei che giocasse sempre con questa luce. Se ci mette anche l'entusiasmo, oltre alla sua intelligenza cestistica, può fare davvero un salto di qualità e diventare un giocatore di livello europeo.

La sirena finale suona poco dopo, così io e Niko scavalchiamo i cartelloni pubblicitari e andiamo a stringere la mano degli avversari e a dare abbracci ai nostri compagni. Ci avviciniamo anche al settore ospiti per ringraziarli del loro supporto e poi ce ne torniamo nello spogliatoio.

Lì Colucci sta catechizzando Léo, ma si ammutolisce appena il Fabbro apre la porta. In un battito, mi cala tutto l'entusiasmo per la partita e mi sento in colpa per essere stato felice mentre Léo si stava prendendo la prima strigliata dell'anno.

Spiccichiamo a malapena qualche parola ma, appena siamo fuori dal palazzetto e becchiamo alcuni tifosi della Vulnus, ci fermiamo per qualche foto. Tra loro individuo il gruppo del fanclub di Lavinia, che riconosco grazie alla sua amica Cornelia.

«Neanche stavolta è venuta» commenta proprio lei. Non serve che dica di chi sta parlando.

«Non importa» rispondo. «La vedrò a Villafiore, non serve che mi segua a ogni trasferta.»

«Ah, Mike.» Mi prende da parte. Si guarda intorno circospetta, assicurandosi che nessun tifoso ci senta, come se dovesse rivelarmi un segreto importante. Ma quelli presenti sono occupati a chiedere autografi o foto ai ragazzi e non badano a noi, così Cornelia parla di nuovo. «Non te lo dirà mai perché si vergogna troppo, ma vorrebbe venirci, a letto con te. Quindi non ti preoccupare.»

«Perché me lo dici?»

Si morde il labbro, puntando gli occhi nei miei. Sembra seria, molto più di quanto lo sia l'argomento che ha tirato fuori. «Perché non sa cosa si perde a non farlo. Sta passando un periodo di stress e le farebbe proprio bene. E io voglio che stia bene. Non si rende conto di quanto la aiuterebbe.»

Ha parlato con circospezione, facendomi capire che tiene a Lavinia. D'altra parte, è sua amica e la conosce da tanto, quindi saprà meglio di me quali sono le sue esigenze.

Come se non avessi già il desiderio irrefrenabile che sia lunedì per poter stare con lei... Le sue parole sono un'ulteriore spinta a dedicarmi anima e corpo – letteralmente – al benessere della mia ragazza.

Lascio cadere il discorso, richiamato da un'occhiata di Teo. Con il mento accenna al pullman, così capisco di dover risalire. Se c'è qualcuno che può parlare a Léo, quello sono io.

Spazio autrice
Settimana di ferragosto con regalo per voi! Infatti domenica arriverà un nuovo capitolo con un pov extra. A chi toccherà stavolta?

Con questo capitolo (intendo tutto il 30), riprendiamo un filone di trama molto... privato, diciamo, che riguarda Lavinia. Durerà qualche capitolo, quindi lo porteremo avanti ancora per qualche settimana. Spero che vi piaccia <3

Ci saranno tanti capitoli "notturni", ci daranno un bel po' di sollievo dal caldo torrido di questi giorni. Finché non torna il fresco, ci accontentiamo!

Baci a tutti,
Snowtulip.

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