Capitolo 7 (prima parte)

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Chiudo la doccia con un gesto secco e afferro il mio asciugamano tra tutti quelli dei miei compagni di squadra. Non pensavo che mi sarei sentito così leggero dopo un allenamento intenso. Non mi allenavo così bene da mesi.

«Ma se hai un pitone lì in mezzo!» sta ridendo Niko all'indirizzo di Pala. «Sei troppo timido, Elena ci si divertirà un sacco!»

«Smettila, dai» gli dice lui, a metà tra il divertito e l'imbarazzato. Ogni volta in cui fa la doccia qui – cioè ogni giorno – cerca sempre di nascondere la sua nudità per evitare che Niko lo prenda in giro.

«Per fortuna è timido, altrimenti frega le ragazze a tutti» scherza Emanuele, facendo ridere anche Ryan e il Fabbro.

Teo si limita a scuotere la testa e a mettersi le mutande con l'aria svogliata di sempre. Se non fossimo nudi o intenti a vestirci, direbbe che Elena ama Pala per il suo carattere.

L'ha preso sotto la sua ala, è fin troppo protettivo quando si tratta di lui. Lo capisco: è un ragazzo sensibile e che si lascia prendere facilmente dall'umore, anche se il rendimento in campo non ne risente affatto. Si mette sempre a disposizione per la squadra ed è in prima fila per aiutare gli altri.

In questo senso, non è troppo diverso da Teo, anche se le loro personalità si esprimono in maniere totalmente differenti.

«Quindi Audrey è tornata?» mi chiede Marco. «Anche tu ti darai alla pazza gioia.»

«Sì, Audrey è tornata ma no: niente pazza gioia» rispondo, seccato. «Stiamo divorziando e non torneremo insieme.»

«Sembravi parecchio rilassato» insiste anche Ryan.

«Santo cielo...» commenta Pala, in italiano. Sta sicuramente pensando un "Non avete niente di meglio di cui parlare?".

«Sono felice perché mio figlio è a Villafiore» spiego. «Non lo vedevo da settimane.»

«Ah. Be', come non detto» ritratta Marco.

Ci ricomponiamo tutti e piano piano lasciamo l'impianto. Ho visto Léo andarsene con Ryan ed Ethan – mi fa piacere che riesca a fare amicizia anche con gli altri, invece di stare sempre con Teo. Rimango arretrato proprio insieme a Teo.

«Sicuro che con Audrey sia finita?» sussurra. Niko sta tornando indietro per cercare qualcosa nello spogliatoio ed è meglio che non ci senta.

«Sì, ne sono certo.»

«Liam come sta?»

«Non lo so.» Ci avviciniamo alla mia Mercedes ed entrambi saliamo a bordo. «Di sicuro mia cognata gli ha messo in testa l'idea che dobbiamo tornare insieme. È una di quelle persone che non concepiscono il divorzio. E credo che farà di tutto per far cambiare idea anche a lei. Chissà che diavolo le ha detto mentre erano negli States...»

Teo non fiata. Ho il sospetto che abbia dei pensieri che lo distraggano, ma non gli chiedo nulla, perché è sempre restio a parlare di sé.

«Poi ci si mettono anche i ragazzi a fare allusioni idiote. Spero che stiano buoni davanti a lei e che non dicano fesserie» continuo. «Sarà già difficile così, cercando di conciliarci tra i miei impegni e i suoi per tenere Liam.»

«Stanno sempre buoni quando ci sono le donne» sentenzia lui. «Solo Elena sa le cazzate che spara Niko.»

La ragazza di Pala per pochi mesi ha lavorato alla Vulnus ed è capitato che sentisse i suoi discorsi da uomo delle caverne.

«Hanno già smesso di parlare della partita di ieri» cambio argomento. «Abbiamo vinto in tutte le uscite prestagionali e loro neanche ci pensano.»

«Forse è meglio così.» Teo incrocia le braccia infilando le mani sotto le ascelle. «A volte pensare sempre e solo alle partite non è un bene. Siamo forti, lo eravamo anche lo scorso anno, e se iniziano a crederci troppo rischiamo di non vincere niente.»

«Abbiamo già vinto qualcosa» gli ricordo. «La Champions League tre stagioni fa.»

«È una coppa che fanno squadre di terza fascia.»

Teo era stato uno dei protagonisti di quella stagione, ma non sembra così entusiasta nel ricordarsene. È un giocatore ambizioso, vuole sempre puntare in alto. Credo che vorrebbe guidare la squadra all'Eurolega, che continua a sfuggirci.

«Mi sembra di parlare con Niko,» gli dico, «che pensa di non essere all'altezza di suo padre. Suo padre non ha mai vinto un trofeo europeo con la Vulnus, lui sì.»

«Il coach ti ha davvero dato uno scopo» commenta Teo. «Non mi avresti parlato così qualche mese fa.»

«Non prendermi in giro anche tu.»

«Non ti sto prendendo in giro.»

«Mi hai messo alla prova?»

«Se vuoi pensarlo, sì.»

«Non voglio pensarlo.»

«Allora no.»

Trattengo una risata, perché il suo tono è serio. A volte riesce a essere così imperturbabile da risultare comico.

Lo lascio al suo villino e mi riparto per andare alla fumetteria. Devo assolutamente recuperare i numeri di Spiderman usciti mentre Liam era a New York.

Spazio autrice

Vi chiedo enormemente scusa per l'aggiornamento a quest'ora. No, non mi stavo dimenticando, ma oggi la testa non mi è stata molto di aiuto e ho preferito riposarmi e leggere altro per svagarmi, invece di correggere il capitolo. Ma ora eccolo qui per voi.

Spero che le chiacchiere da spogliatoio vi abbiano divertiti (Niko è sempre il solito XD). E Teo che è tornato a essere di poche parole come sempre XD

Per la seconda parte non vi farò attendere, ve lo prometto!

Baci a tutti e buonanotte,
Snowtulip.

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