CAPITOLO 35

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Madelaine's Pov.

"Allora mi dici dove stiamo andando?" chiedo spazientita al biondo accanto a me.
Sono almeno 10 minuti che giriamo in macchina e la cosa mi puzza sempre di più, non capisco dove stiamo andando né il bisogno di spostarci per intrattenere una semplice conversazione.

Lui ridacchia, cosa che mi urta ulteriormente visto che non fa altro che ridere e fare battute.

"Non sei molto paziente eh? Ora capisco perché fai perdere le staffe ad Elliot" dice mantenendo il sorriso.

"Beh sei venuto tu a cercarmi ti ricordo, quindi il minimo che puoi fare è dirmi dove stiamo andando" sbuffo storcendo il naso "e non lo nominare" soffio inviperita contro quel dannato ragazzo moro sempre nei miei pensieri.
Già trovarmi nella sua macchina mi crea una certa difficoltà visto tutte le volte in cui sono ci sono salita insieme a lui, mi manca solo confidarmi con il suo amico e siamo apposto.

"Ho toccato un tasto dolente?" chiede il sorriso di prima leggermente inclinato.

"No"sbuffo, ma che vuole questo! "E comunque non hai risposto alla mia domanda".

"Siamo quasi arrivati rilassati" alza gli occhi al cielo.

"Anche i peggiori serial killer all'inizio sono gentili e ti dicono di rilassarti, ma poi ti fanno fuori" lo guardo provocatoria.

La mia risposta gli provoca nuovamente una risata "non ti fidi molto delle persone eh?"chiede.

Mi giro ad osservarlo mentre lui tiene i suoi occhi azzurri fissi sulla strada, è un bel ragazzo senza ombra di dubbio ed è sicuramente in gamba con le ragazze ma non ha quel particolare che mi attira.
Insomma non è, non è...

Elliot, lui non è Elliot.

Beh senza dubbio è più gentile, visto che ancora non mi ha insultata.

"Come faccio a fidarmi di te? Non ti conosco" sancisco fiera della mia risposta mentre lui scuote le spalle.

"Hai ragione, non mi conosci" ammette guardandomi a sua volta "ma non conoscevi nemmeno Elliot eppure di lui ti sei fidata".

Questa sua esclamazione mi lascia di sasso, perché è vero nonostante non conoscessi Elliot e nonostante l'unica cosa che sapessi di lui era il suo ruolo nella criminalità gli ho sempre permesso di aiutarmi e mi sono concessa di fidarmi di lui.
Ma non perché non avessi scelta ma perché dentro di me nonostante la paura sentivo che in ogni caso lui mi avrebbe protetta, e così ha fatto.
Ha tenuto per me segreti che hanno messo a rischio la sua carriera scolastica ed il suo futuro, ha scelto di difendermi durante le molestie di Lucas e mi ha portato con sé nella sua casa la sera dell'aggressione, e tutto questo sentimento che stavo iniziando a provare mi ha fatto sgretolare in mille pezzi nel momento in cui ha detto quelle parole quella sera.
Forse avrei fatto meglio a non fidarmi mai di lui.

"Si perché non ho avuto scelta" dico fingendo indifferenza "eravamo in pericolo e l'unica cosa che potevo fare era costringermi a fidarmi di lui".
Pronunciare queste parole mi lascia un vuoto nel petto perché so che è esattamente il contrario di quello che ho sentito da quando conosco Elliot.

"Mh non fa una piega, ma non ci credo " sentenzia lui guardandomi provocatorio.

"Come scusa?" chiedo scioccata.

"Ho detto che non ti credo" ripete.

Lo guardo male, ma mi ha preso per stupida?

"Ho capito questo, ma perché non mi credi?" Alzo gli occhi al cielo.

"Perché ho visto il modo in cui le sue parole ti hanno ferita  l'altra sera, c'era di più dietro alle tue lacrime del semplice rancore per aver rovistato nelle scartoffie sui tuoi genitori, ti sei sentita tradita da lui" dice tranquillo, mentre io non riesco a proferire parola
"Ma tranquilla non sei l'unica anche tu non gli sei rimasta indifferente... mi ha distrutto un muro per colpa tua".

Lo guardo confusa " che mare di stronzate, a lui non importa di nessuno, non gli importa se qualcuno rimane ferito dalle sue parole e di certo non gli importa di come sto io" scuoto la testa sentendo il vuoto nel petto ingrandirsi.

Perché Matt mi parla di lui? Era l'ultima persona di cui avrei voluto parlare.

"Purtroppo siete molto simili, e se vi lasciate prendere dalla rabbia sputate le peggio cose" dice difendendolo.

"Oh non osare difenderlo!" Urlo puntandoli un dito contro "ha lasciato morire una donna solo per ricevere delle informazioni per sé" dico ricordando la sua confessione.

"Oh santo cielo, probabilmente se lo sapesse mi ucciderebbe, ma non è andata cosi" dice lui rassegnato.

"Che vuoi dire" chiedo puntando i miei occhi nei suoi mentre giriamo in una strada di campagna da me non conosciuta.
Dovrei richiedere dove stiamo andando ma non voglio cambiare discorso.

"Voglio dire che Elliot ha mentito, non ha lasciato quella donna a morire bensì le ha salvato la vita".

Spalanco gli occhi ma non dico niente perciò lui continua.

"Quella sera quando siamo andati a parlare con lei Elliot sapeva che sarebbe stata in pericolo, e per questo si è assicurato che fosse al sicuro. Ha chiesto ad un nostro amico e si è procurato documenti falsi e passaporto.
Le ha dato un occasione per vivere" dice Matt fermando la macchina.

Alle sue parole, sento il mio cuore accelerare, lui la ha salvata...

"E perché allora ha mentito?" chiedo cercando di mantenere ferma la voce.

"Mah, non ama vantarsi " dice sminuendo il tutto.

"Sul serio Matt, e poi perché hai deciso di dirmelo? Nonostante lui non volesse" dico ancora confusa.

Matt ha preso un respiro prima di rispondermi "perché lo so che avere a che fare con Elliot non è facile e non è facile proprio lui in generale come persona, sono suo amico da anni e lo conosco meglio di chiunque altro. E fidati che non avrebbe mai protetto chiunque come sta proteggendo te e nonostante continui a mostrarti solo il suo lato peggiore tu vedi in lui molto di più".

Continuo a stare in silenzio riflettendo sulle sue parole.
Pensa davvero questo di noi? Che Elliot abbia fatto tutto perché sono io? E se fosse vero cosa significherebbe?

"Ora mi conosci un po' meglio" continua riportandomi alla realtà.

"In che senso"chiedo, abbiamo parlato solo di Elliot.

"Beh ora sai che dico la mia su ogni  cosa" sorride ed io con lui mentre mi invita a scendere dalla macchina.

"Oh passami quel sacchetto" chiede indicandomi il sacco bianco ai miei piedi.

"Dove siamo quindi?"chiedo porgendoglielo.

"Ancora un po' e lo scoprirai" dice superandomi.

Facciamo qualche metro ed inizio ad intravedere il retro di una specie di capanno fatto di legno e cemento, sto per chiedere per l'ennesima volta dove siamo quando il rumore di 3 spari consecutivi squarcia l'aria.

Mi fermo sul posto afferrando il braccio di Matt mentre lui mi osserva tranquillo.

"Tranquilla vieni " dice trascinandomi mentre gli spari continuano.

Quando raggiungiamo il davanti della facciata non posso credere ai miei occhi, in piedi in mezzo alla piccola piazza rivestita di foglie lui, in tenuta nera sguardo fermo e concentrato a puntare la pistola verso l'obbiettivo.
Potrei giurare di sentire il suo petto alzarsi ed abbassarsi nell'attesa di sparare il colpo.

Elliot tuttavia si accorge di noi e la sua concentrazione si sposta sul biondo per poi passare a me, stringendo gli occhi per nulla soddisfatto.

"Ma che cazzo" dice indicandomi "ti mando a comprarmi delle fottute sigarette e tu torni con lei".

"Su non fare il dramma bello" dice Matt passandogli il sacco con le sigarette, Elliot prontamente ne apre uno ed inizia a fumare.

"Beh quasi mi ammazzavi quando la ho portata all'appartamento e tu ora la porti qui" sbuffa, nessuno dei due mi considera.

"Scusate mi spiegate dove siamo?" Dico incrociando le braccia al petto.

"Benvenuta al rifugio bambolina" sorride leggermente il moro.

Bambolina.

Sentire quel termine mi fa accelerare il cuore anche se a mio malgrado, ero in collera con lui e lo sono ancora ma sentire le parole di Matt mi ha dato una speranza.
Speranza che probabilmente mi farà solo soffrire.

"Rifugio?"chiedo.

"Si dove veniamo per tenere le armi e sfogarci un po'"dice Matt indicando Elliot che ha ripreso a puntare il bersaglio a diversi metri da noi.
I suoi occhi profondi si puntano su di esso per poi far esplodere il colpo che centra perfettamente il bersaglio.

Rimango stupita dalla sua precisione.

"Non così stupita" dice una volta voltato verso di me.

Ha una voce strana, non è ferma come al solito.

"Sei ubriaco?"chiedo spalancando gli occhi, non avevo mai visto Elliot in queste condizioni.
A guardarlo meglio non è solo l'alcool a renderlo diverso ha lo sguardo spento come se gli fosse successo qualcosa.

"Non come avrei voluto" scuote le spalle "perché la hai portata qui Matt?"si rivolge ora al suo amico.

"Perché abbiamo bisogno di parlare dell'inaugurazione".

"Assolutamente no" sentenzia Elliot "ha già preso la sua decisione" continua a sparare colpi "non vuole la protezine di un mostro quindi che si protegga da sola".

Le sue parole come sempre mi feriscono mentre sento lo sguardo di Matt su di me.

"Beh non sono voluta di certo voluta venire io qui, e non avrei accettato se avessi saputo do dovermi godere uno spettacolo così pietoso" dico indicandolo, ubriaco e pieno di rabbia verso il mondo.

"Allora sei libera di andare" ringhia.

"No dobbiamo parlare" ribadisce Matt.

"Mi sono già detto non d'accordo con questa farsa porca puttana" grida Elliot.

"Non mi sembravi molto in disaccordo quando sei venuto dal sindaco ed hai accettato l'invito" sbraito arrabbiata.

Matt spalanca gli occhi " tu hai fatto cosa?".

"Attenta bambolina non è una buona giornata per farmi perdere la pazienza" ringhia lui fissandomi negli occhi.

"Basta cazzo, sembrate due bambini" si alza Matt venendo verso di noi "hai un invito?" chiede rivolto ad Elliot.

"Si sono andando, a casa Garrison e mi è stato dato un invito, mi è sembrato cortese dire che avremmo partecipato" dice alzando gli occhi al cielo.

"Cortese?" Dice Matt ridendo "e da quando tu sei cortese?"

"Posso essere molto cortese se lo voglio".

Questa volta sono io ad alzare gli occhi al cielo.

"Posso sapere per cosa sono qui?" Mi rivolgo direttamente a Matt stavolta.

"Beh.." inizia lui ma viene interrotto da Elliot.

"Io e Matt verremo all'inaugurazione e ci assicureremo che vada tutto bene" sentenzia.

Matt annuisce  e mi osserva senza dire nulla.

"Va bene" concedo "matt posso procurarmi un invito per te, anche se non so cosa ci sia tanto da controllare" dico incrociando le braccia.

"Che tu non ti faccia ammazzare per esempio" dice Elliot in tono provocatorio.

"Ma che simpatico" rispondo.

"Beh non abbiamo a che fare con gente che scherza, e per la cronaca tu non sai minimamente come difenderti"dice continuando a parare colpi.

I piccoli bersagli cadono a terra come mosche.

"Beh allora forse dovreste insegnarmi ad usare quella" dico sicura indicando l'arma.

Matt mi guarda stupito mentre Elliot ride.

"Assolutamente no" dice.

"E perché" chiedo nervosa.

"Perché ci saremo noi,  non ti daremo un arma rischiando che tu possa sparare per sbaglio qualcuno" ride.

"L'unico a cui potrei sparare saresti tu, e stai pure certo che non sarebbe per puro caso". Dico mentre lui mi guarda male.

"Beh un motivo in più per non farti provare".

"Eddai falla provare Elliot" interviene matt.

Il moro si rassegna e mi fa cenno di avvicinarmi, ora che me lo  hanno concesso non sono più sicura di voverlo fare.
Mi avvicino a lui con passo incerto, posizionandomi poi al suo fianco proprio davanti al bersaglio, sento il suo profumo che stranamente mi rassicura leggermente.

Elliot si avvicina passandomi la pistola.

"È già carica, quando vuoi spara e attenta al rinculo" dice spostandosi.

Aspetto qualche secondo cercando di perfezionare la mira e con il cuore in gola sparo.
Il proiettile fa nella direzione opposta al bersaglio a causa dello spavento del forte rumore e del rinculo.

Sento Elliot ridere e ll guardo male.

"Hai una mira terribile" dice ridendo.

"Era la prima volta!" Mi difendo puntando a terra la pistola.

Interviene Matt cercando di spiegarmi come posizionarmi ma continuo a mancare i bersagli.

"Sai noi le cartucce le paghiamo" mi provoca Elliot e questa volta pure Matt alza gli occhi al cielo.

"Sei tu che mi ditrai" lo indico con il dito nervosa.

"No sei tu incapace" scuote le spalle, afferra una pistola e dalla sua posizione spara centrando il bersaglio in pieno "vedi che io ci riesco?".

Il telefono di Matt squilla " devo risposndere, per piacere non uccidetevi mentre sono via".

Riprendo la pistola ignorando lo sguardo giudizioso di Elliot e sparo mancando ancora il bersaglio.

"Sbagli postura" infierisce lui.

"No Matt mi ha detto di posizionarmi così" rispondo, sparando e sbagliando ancora.

Sbuffo frustrata e lui si avvicina a me all'improvviso.

"Stai sbagliando" dice poggiando la sua mano sulla mia vita e raddrizzando la mia schiena, mi fa spostare il peso sull'altra gamba mente la mia schiena entra in contatto con il suo petto caldo e tonico, il suo profumo mi inebria le narici e il suo tocco accelera il battito del mio cuore, nettamente in contrasto con il suo calmo che sento battere sulla schiena.
Lascia una mano sulla mia vita mente con l'altra mi solleva la mano dove reggo la pistola posizionandola davanti a me, avvolge la mia mano tremante  con la sua rendendola stabile mentre sussura al mio orecchio "ora concentrati, ci sei solo tu e il tuo nemico pensa a qualcuno che odi, puoi pensare anche che ci sia io davanti a te e quando sei pronta spara..."
Il suo dito preme sul mio ed insieme schiacciamo il grilletto, il rinculo mi sipinge ulteriormente sul suo petto ma lui mi tiene stabile non facendomi sobbalzare mentre il proiettile si conficca preciso nel bersaglio.

Rimaniamo in quella posizione, abbassando solo leggermente le mani, sorrido e mi volto verso di lui che sorride a sua volta proprio accanto a me.
Il mio viso quasi attaccato al suo ed i nostri nasi che si toccano mi fanno desiderare un ulteriore contatto, che però non potrò mai avere.
Il suo sorriso vacilla mente fissa le mie labbra ed una sua mano si insinua fra i mei capelli trascinandone una ciocca dietro l'orecchio.
"Il tuo problema è che pensi troppo, devi concentrarti solo su di te, se credi in te nessuno potrà ostacolarti" sussurra quasi sulle mie labbra.

"Che succede qui?" Chiede Matt osservandoci confuso.

Io ed Elliot ci stacchiamo di fretta mentre le mie guance prendono colore.

Se non fosse arrivato Matt cosa sarebbe successo?.

"Possiamo andare o...?"chiede ma Elliot lo blocca.

"Si andiamo" dice guardandomi.

Salgo in macchina con in testa le parole di Elliot.

Puoi anche pensare che ci sia io davanti a te

Penso a cosa mi ha fatto provare quel contatto con lui, penso alle parole di Matt e penso alla sua mano fasciata.

Ho un casino nella testa eppure appena metto piede in camera mia riesco a scrivere il discorso che non sono riuscita a scrivere per settimane.

**** Capitolo 35!!
Allora inanzitutto buon San Valentino a tutti wattpaddiani ❤🌹.
Ah la saggezza di Matt... vi sono piaciute le sue parole?😍.
Ed Elliot e Mad avranno finalmente capito di provare qualcosa l'uno per l'altro?🤫.
Spero che il capitolo vi piaccia, ci tenevo ad aggiornare proprio oggi per celebrara un briciolo di dolcezza di Elliot🤣.
Fatemi sapere con qualche  commento che fa sempre piacere❤.
E se volete lasciate quache 🌟🌟.

A presto💕

-Lostshadow.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro