Capitolo 5 - Un indizio...

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Correvo, non conoscevo il motivo, correvo e basta, senza sosta, probabilmente scappavo da qualcosa.
Al mio fianco c'era un uomo che come me correva senza fermarsi, non lo avevano mai visto prima d'ora, era giovane, aveva un ciuffo di capelli che gli ricadeva sul viso, gli occhi di un colore indefinito tra il verde e l'azzurro, era alto e gracile.
Indossava con eleganza una giacca, sotto di essa una camicia bianca e per dare un tocco di stile portava un farfallino rosso.
Non sapevo dove mi trovavo, vedevo solo un campo in fiamme e il cielo nero, non un filo di vento o un raggio di sole, solo il nero.
C'erano delle voci metalliche, sicuramente non umane, che provenivano da punti indefiniti continuavano a ripetere "STERMINARE!"
Tra le fiamme scorsi un macchia blu, era una cabina telefonica della polizia, stava andando a fuoco, vidi che l'uomo al mio fianco guardava la cabina con malinconia e tristezza come se fosse legato ad essa
Poi il campo e l'uomo che correva al mio fianco sparirono improvvisamente, lasciandomi sola in mezzo al buio.
Sentii qualcuno toccarmi la mano, mi voltai e vidi che magicamente al mio fianco era comparso il commissario Loki, era ferito, la fronte sanguinava e aveva una profonda ferita sul cuore.
Dopo pochi secondi anche lui scomparve nel nulla, come era apparso, lasciandomi nuovamente sola nel buio.
Poi una luce, abbagliante spezzò quell'oscurità, quattro animali stavano correndo fieramente nella mia direzione: erano un leone, un serpente, un aquila e un tasso.
Improvvisamente udii una voce chiamarmi, sembrava venire da lontano, era flebile ma allo stesso tempo dolce.
Aprii improvvisamente gli occhi, era stato un sogno, solo un maledettissimo sogno, sospirai più tranquilla.
Ero in un comodo letto, avvolta tra le calde coperte, al mio fianco tre persone mi guardavano preoccupate.
- Stai bene? È un giorno che dormi! -
Sussurrò una ragazza dai capelli corvini, la riconobbi al volo, era Morgana, guardai gli altri due che erano al suo fianco, uno era Merlino, mentre l'altro era Loki, sospirai di sollievo a vedere che non era ferito come nel mio sogno.
Balbettai confusa
- Si, sto bene, che è successo? -
Merlino stava per rispondermi quando sentimmo un grido provenire dalla stanza accanto, seguito da dei passi, tutti ci guardammo preoccupati.
Improvvisamente all'entrata della camera comparve Artù, era vestito da cavaliere medievale e brandiva fieramente una spadina giocattolo di legno.
- Ragazzi, ho finito di costruire il cosplay di Lancillotto! Non è meraviglioso! Sono pronto per estrarre la spada dalla roccia! -
Morgana si passò una mano sul volto, disperata
- Ma come faccio ad avere un tale idiota per fratello! Guarda che non è stato Lancillotto ad estrarre Excalibur ma Artù! -
Il biondo impugnò meglio la spadina di legno fingendo di essere un cavaliere, ma l'effetto che ottiene fu tutto il contrario
- Sembri un bimbo di tre anni che gioca a fare il cavaliere -
Esclamò Merlino trattenendosi a tentoni dal ridere.
- Ehi io non sono un bimbo, sono Lancillotto e vi dico che estrarrò la spada dalla roccia e diventerò re di Camelot -
- Continua a sognare... Tu re? -
Scherzò la sorella, Artù la guardò deluso e sospirò
- Uff... Me ne vado, antipatici... -
- No tu stai qua, abbiamo questioni importanti da risolvere -
Ripose Morgana trattenendo il fratello per un braccio e trascinandolo con se vicino al letto su cui io ero sdraiata.
Loki prese la parola e disse tristemente
- Hanno preso sia Uther che Sherlock... -
Sentire quelle parole mi distrusse, due brave persone che mi avevano aiutato sono scomparse, Sherlock che mi aveva aiutata in modo così gentile, e poi Uther che si era offerto di ospitarmi.
No, questa situazione non poteva andare oltre.
Ormai avevo preso una decisione, sarei rimasta in quel maledetto paese finché la questione delle scomparse non si sarebbe risolta, non potevo permettere che altra gente sparisse.
Poi il commissario aggiunse
- Appena ho sentito le grida mi sono precipitato nel vostro giardino e ho visto qualcosa di strano... -
- Un unicorno! -
Artù esclamò distrattamente, strappando un lieve sorriso al gruppo.
- No - continuò Loki - Ho visto un serpente gigantesco, accompagnato da un signore misterioso incredibilmente pallido, la cosa più strana è che il tipo aveva una specie di bacchetta magica, l'ho visto con i miei occhi, ha fatto un incantesimo, questa questione delle scomparse è più complicata del previsto -
Morgana lo guardò confusa, spostandosi i capelli neri dal viso
- Curioso -
Loki annuì
- Già, curioso, ma non posso dirlo alla polizia, altrimenti mi prenderebbero per pazzo, nessuno mi crederebbe-
Io intervenni
- Dobbiamo agire noi -
- Ma che figata! Una associazione segreta contro il male! Io ci sto! -
Disse Artù sognante saltellando per la camera come un pazzo
- Ma fa sempre così? -
Loki guardò abbastanza sconvolto il biondo che agitava a mezz'aria la spada di legno.
- Purtroppo sì... -
Rispose Merlino ridacchiando, poi Loki continuò
- Comunque avete ragione dobbiamo unirci e investigare su questa cosa -
Merlino e Morgana annuirono all'unisono, poi io dissi alzandomi dal letto rapidamente come se l'energia mi fosse ritornata in un battito di ciglia
- Io direi di iniziare dando un'occhiata al giardino, dove hanno preso Uther e Sherlock -
Il giardino dei Pendragon si estendeva per parecchi metri, era pieno di piante e cespugli che creavano dei perfetti nascondigli per creature di qualsiasi genere.
Ci eravamo divisi per cercare meglio eventuali segni o altro, io stavo camminando attorno ad un pino che si innalzava per parecchi metri verso il cielo limpido, quando sentii dei rumori provenire da un cespuglio dietro di me.
Mi voltai allarmata, con la pistola che mi aveva dato Loki stretta in pugno, pronta a sparare.
Dal medesimo arbusto sbucò un ragazzo che non doveva avere più di quindici anni, le mani alzate in segno di resa.
- Non sparare, sono innocente, stavo investigando come te! -
Abbassai la pistola, sollevata, mentre lui continuò a parlare dicendo
- Sono Percy Jackson, il figlio del vicino di casa dei Pendragon, ho sentito le urla e sono venuto a vedere cosa stava succedendo -
- Hai visto qualcosa di strano? -
Chiesi io curiosa
- Si, ho visto un signore pallido che faceva strane magie -
- Non sei l'unico ad averlo visto... -
Guardai Percy, era piuttosto in tensione, si mordeva il labbro ripetutamente.
Ci fu un attimo di silenzio che venne immediatamente interrotto da un rumore di passi in corsa.
Una ragazza stava correndo nella mia direzione.
Hermione.
Appena mi vide mi salutò con un gesto della mano che io ricambiai
- Vivian! Che piacere rivederti! -
La ragazza interruppe la corsa quando fu di fronte a me, aveva il respiro pesante ma nonostante riuscì a dire
- Percy, non hai trovato nulla? -
- Nulla -
Io li guardai interrogativa
- Scusa Hermione, ma cosa ci fai anche tu qui? -
- Sono un'amica di Percy, mi ha chiamato quando ha sentito i rumori. -
Poi altri due voci si fece sentire, voci che non avevo mai sentito prima d'ora
- Potevate dirmelo che c'era un laghetto con le anatre nel giardino! -
- Ah già, tu e la tua fobia, ora potresti scendere da quel l'albero, Jace? -
- Si, Dottore, ma allontana quelle cose da me -
Mi voltai in direzione delle voci e quello che vidi era abbastanza ridicolo, un ragazzo che non doveva avere più di trent'anni stava cercando di allontanare quattro anatre da un albero su cui si era arrampicato un ragazzo biondo, quest'ultimo sembrava preoccupato.
Ma io non badai a questa scena abbastanza inusuale, ma mi concentrai sul trentenne, era lo stesso che avevo visto nel sogno, aveva gli stessi occhi, lo stesso viso e perfino il medesimo modo di vestirsi... Non poteva essere vero, ero confusa.
Hermione si avvicinò a me
- Quei due sono Jace - disse indicando il ragazzo biondo - E il Dottore - Poi indicò l'altro.
- Ragazzi, ho trovato qualcosa! -
Loki stava correndo sventolando tra le mani un bigliettino rettangolare, tipo quelli da visita, dall'espressione sul suo volto intuii che si trattava di un indizio importante
Tutti nel giardino si radunarono attorno al commissario che mostrò quello che aveva trovato.
Guardai attentamente quel bigliettino, c'era scritto in caratteri eleganti un indirizzo che Loki lesse ad alta voce in modo che tutti potessero sentire
- 34, Demon Street, Fantasy Hollow -
Sarà ironia, ma in quale via si possono trovare dei criminale se non in una che si chiama "Demon"? Sembrava quasi che il destino si stesse prendendo gioco di noi.
Loki continuò a parlare camminando avanti e indietro pensieroso
- Demon Street è una delle vie più abbandonate della città, nessuno ci abita là... -
Il Dottore si avvicinò al commissario e gli prese dalle mani il bigliettino, poi rifletté pensieroso
- Ma non ha senso... Quale criminale lascia il suo indirizzo sul luogo del delitto? -
- Perché secondo te ha senso vedere un tizio pallido che porta spasso un serpente gigante e che gioca a fare il mago? -
Ribatté Merlino fissando il Dottore
Il Dottore si rigirò tra le mani quel pezzo di carta fino a quando non si bloccò di colpo strabuzzando gli occhi e fissando il bigliettino con una espressione preoccupata in volto che mise in tensione tutti quanti.
Jace ruppe quel silenzio durato pochi secondi
- Dottore, di che si tratta? -
- C'è una scritta dietro al bigliettino -
- Cosa dice? -
- "Vivian, ci vedremo presto" -

.................
Innanzitutto scusate se ci ho impiegato circa vent'anni per scrivere questo capitolo che poi sinceramente non mi convince per niente, secondo me ho messo troppi dialoghi e poi non è un granché, spero che nonostante questo vi sia piaciuto.
Abbiamo anche un nuovo personaggio
JACE ---> Shadowhunters
Bè, al prossimo capitolo (sperando che sia più decente di questo XD)
Tizia che corre coi lupi (Run-With-Wolves)

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